paccello

Non sono d'accordo sull'influenza. Uno può avere gli istinti che ha senza bisogno di influenze "della società". Più del suo background direi.
Poi, concretamente, un conto è a letto dire alla mia ragazza: "Stronza! Mentecatta!" e darle una botta in testa; un conto è parlare senza peli sulla lingua di quel che si sta facendo o si vorrebbe fare, chiamando "ca**o" il "ca**o" e "f**a" la "f**a", per intenderci. Ecco, pensare che questo no no, non vada fatto perché è ineducato (non dico a te), neanche ci fosse il papa sulla porta della camera, penso che denunci una visione del sesso non sana.

claire

Ecco, come preannunciava mme Adelaide, si è arrivati a dire che chi non ama le parolacce a letto è represso.

paccello

Mm, no, provo a essere più chiaro. Io sono represso e non sono sicuro che le userei (forse sì in certe circostanze con certi tipi di partner, come ho scritto), non le trovo un ingrediente necessario del sesso. Mi riferivo al non contemplarle neppure, al non capirle e al condannarle ritenendo maschilista o maleducato un linguaggio hot nel sesso (perché è sesso, non té delle 17: se non ci si lascia andare lì, c'è un problema), oppure se si fa l'equazione sesso (moderatamente, consensualmente) "aggressivo"=uomo violento con qualche problema.

claire

Ma se a uno\a non piacciono,non piacciono.
Tu parli delle parolacce dette da un uomo a una donna.Ma se fosse una donna ad usarle e all'uomo non piace,represso anche lui?

paccello

Infatti: se non piacciono, non le si userà (diverso è se le si userebbe ma si è inibiti). Che le brutte parole possano usarle anche le donne lo so benissimo, mi sembra invece che altri utenti non ci avessero pensato. E ripeto: preferire un sesso non aggressivo non significa essere repressi, ma il giudicarlo male sì, mi sembra da repressi (o da bigotti).

alien boy

non pratico e non ho molti elementi per rispondere, comunque penso che non mi ispiri particolarmente quel tipo di linguaggio in quella situazione, forse sarei per il parlare il meno possibile, solo quando necessario.
Ci sono due però: può essere che a qualche donna piaccia l'uso di certe espressioni, se capitasse una partner del genere e lo facesse capire, non penso che la valuterei immediatamente come inadatta a starci insieme e a quel punto in teoria sarebbe meglio stare al gioco che lei apprezza che rifiutarsi per principio, in pratica non saprei quanto la cosa sarebbe naturale e piacevole da mettere in atto.
Poi se non si parla di espressioni in genere ritenute offensive o che tendono a qualificare il partner, ma di termini usati semplicemente per far riferimento a qualcosa, per esempio parti del corpo, mi sembra esagerato chiedere che si usi sempre un linguaggio puro. Ad esempio per indicare l'organo genitale maschile, verrebbe strano, in quel contesto, definirlo 'pene, membro, fallo', ma suonerebbe forse meglio un meno impegnativo "c***o" o comunque termini meno volgari di quest'ultimo ma meno formali dei primi.
Però su quest'esempio specifico non saprei, ci sarebbe da fare un sondaggio. Cioè pur prediligendo sicuramente un tipo di rapporto con un coinvolgimento che va al di là della materialità, ci sono cose a cui devi pur dare un nome, in quel caso come ci si regola?

cancellato15324

Ma cosa c'entra la complicità sessuale di una coppia col rapporto tra sorelle/fratelli, parenti vari, amici e gatti

Ma anche no.

Insultare non è assolutamente la stessa cosa.
Nel sesso ci sono dinamiche più istintive/animalesche, passione, giochi di ruolo, e non può essere paragonato ad altri tipi di rapporto, tutto qui.
Poi, che a te non piaccia, benissimo, ma questo non vuol dire che chi lo fa debba avere per forza di cose problemi di vari tipo o essere una cattiva persona, non scherziamo.

Inosservato

fanno molto "filmetto amatoriale di una coppia di mezza età"

Jacksparrow

Parolacce non mi piacciono a letto, le trovo volgari e da cafoni ignoranti.
Così come menare le mani per eccitare la partner, la gente ha gusti strani veramente.
Una mia amica si fa dare dei sonori schiaffoni in faccia e sulle natiche dal suo moroso!