Credo che tenti semplicemente di assumere il controllo, anche se in modo inefficace. A mio parere, lo fai in modo cattivo nei tuoi confronti. Già il fatto di etichettarti con quel "semifobico" mi pare un voler stigmatizzare, e con un certo disprezzo, la tua condizione. Non è un semplice etichettarsi, è un giudizio, è un rifiutare te stesso, il non accettarsi e il non accettare tutta la propria storia. Nel momento in cui emetti un giudizio negativo su di te, non fai che favorire il rafforzamento e la radicalizzazione della tua condizione, perché confermi le cognizioni disfunzionali inconsce (e in parte anche conscie) su te stesso. In pratica, con questo atteggiamento verso te stesso, ti chiavi una zappa sui piedi.
Hai provato di contrastare i tuoi pensieri negativi con altri antagonisti e positivi o neutri? A farlo senza criticarti. Che so, iniziando con qualche domanda tipo: "da che viene questo pensiero? Di cosa ho paura?" e poi tentando di screditare la validità dell'idea negativa su di te. Prova, tanto che ti costa?