Allora, riprendiamo....
Ormai i 32 anni li ho compiuti...Cmq nel corso della mia vita ho avuto periodi più o meno bui, momenti buoni ad altri meno, ma da 1 anno e mezzo è diventata un vero inferno.
Da quando ho memoria, il tutto comincia a circa 16 anni: uno stato di ansia intenso durato ORE con tachicardia continua e quant'altro. Da quel momento comincio a sviluppare attacchi di panico e ansia nelle situazioni più disparate, per esempio una specie di fobia di prendere l'autobus per andare a scuola in quanto mi si sviluppava una specie di claustrofobia e avevo paura che gli altri si accorgessero del mio stato agitato senza motivo. Sofferenza durata mesi che poi scompare gradualmente da sola. Di questo non ho mai parlato con nessuno perchè mi sembrava una cosa strana, tutta mia, e questo non fa che cominciare a farmi sentire diverso dagli altri.
Passa discretamente qualche anno finchè arriviamo a 10 anni fa circa: a quel tempo lavoravo in fabbrica. Il lavoro mi faceva schifo, forse anche per questo comincio a sviluppare insonnia, probabilmente causata dalla voglia inconscia di voler prolungare il più possibile la notte per ritornare al lavoro il più tardi possibile (il tutto accompagnato da una vita sociale extralavorativa prossima allo zero da ormai 4 anni). Comincio con il --- e parzialmente funziona, ma solo per un periodo. L'insonnia permane anche se in forma meno invalidante ma comincia a svilupparsi apatia e tristezza continue. Inizio la prima psicoterapia di mia iniziativa e a pagamento. Dopo qualche mese la situazione si cristallizza, nessun miglioramento. Il mio medico di base di allora, buon'anima, mi dice: "eh, sei un tipo tendenzialmente ansioso come tutti quelli della tua famiglia. Stai sviluppando sintomi depressivi, ti prescrivo un buon farmaco che va preso a lungo termine ed è curativo, non come il ---." E' lo --- ed è la svolta. Da subito, a basse dosi, comincio a stare bene. Mi sento sereno, dormo...dopo pochi mesi faccio l'impensabile: lascio il lavoro e mi iscrivo all'università. Impensabile perchè io a scuola non avevo mai avuto voglia di fare un quarzo. Faccio il test per fisioterapia, uno dei più selettivi, e passo tra i primi dopo aver studiato in 2-3 mesi quello che non avevo studiato in 5 anni di superiori. Il periodo universitario è stato uno di quelli buoni, ma avevo il terrore di esporre le relazioni che di tanto in tanto bisognava fare in quanto sviluppavo chiari segni di ansia come rossore, sudorazione profusa, balbuzie...infatti in più della metà dei casi evito di presentarmi a discuterle. Comunque mi laureo a pieni voti nei tempi previsti e comincio a lavorare.
Il lavoro è ok, socializzo bene e mi sento orgoglioso di quello che stavo facendo in quanto ero l'unico fisioterapista della struttura con tutte le responsabilità, ma anche gioie e autostima, che questo comporta. Rimane però la difficoltà di discutere dei pazienti di fronte all'equipe, comincio a sviluppare una sensazione di stanchezza mentale e fisica a volte invalidante, ma soprattutto la fobia di spostarmi lontano da casa per andare ai corsi professionali che il mio lavoro richiederebbe per crescere professionalmente. Le dosi di --- intanto cresceranno progressivamente per cercare di risolvere o tamponare le problematiche di cui sopra, inizio a frequentare gli psichiatri cambiandone diversi, come diversi saranno gli ssri e snri provati tutte a dosi quasi piene, cambierò la psicoterapeuta dalla quale andavo da circa 5 anni per iniziare con un'altra (gnocca tra l'altro
) con un approccio cognitivo-comportamentale (ad alto tasso di successo dicono). Sarà tutto inutile.
Fino a che un anno e mezzo fa non mi scade il contratto di lavoro (ero libero professionista) e comincio a rimanere a casa in attesa del nuovo bando di assunzione e pensando che comunque un pò di sosta mi avrebbe fatto bene dopo 4 anni e mezzo di lavoro ininterrotto senza mai far ferie (è vero!).
Tuttavia una mattina mi sono svegliato e non sono stato più lo stesso. Ansia pazzesca, sensazione di non essere più me stesso, di non riuscire a connettere i pensieri in maniera logica, pensieri ossessivi e negativi sul futuro e altre cose che conoscere praticamente tutti ma con un'intensità mai provata prima. Non riesco ad andare al colloquio per il bando in queste condizioni e devo rifiutare altre 2-3 proposte di lavoro perchè sono "fuori di me" e comunque pensavo che la salute veniva prima di tutto (forse perchè ho la fortuna di essere discretamente benestante). La situazione non migliora, passo le giornate cercando di controllare l'ansia e stando davanti al pc tutto il giorno sul divano per cercare di non pensare. Riesco a convincere il mio psichiatra di allora a farmi ricoverare in una struttura privata qui al nord abbastanza riconosciuta, ma ne uscirò dopo circa 1 mese forse peggio (assolutamente non per i farmaci, per altri semplici motivi che racconterò se interessa a qualcuno). Da allora, circa un anno, sono seguito da una psichiatra conosciuta lì e subito dall'inizio proviamo altri farmaci utilizzati anche per depressioni e disturbi d'ansia resistenti: farmaci antipsicotici di seconda generazione a basse dosi. Ne provo 3 ma gli effetti collaterali sono superiori agli scarsi benefici e li togliamo...ricomincio con lei la psicoterapia (la terza nel corso degli anni), ed è tuttora in corso.
Quindi...chiarendo il mio primo post...soprattutto in quest'ultimo anno e mezzo ho avuto l'onore
di provare differenti disturbi, fortunatamente in periodi diversi: attacchi di ansia e panico con e senza agorafobia, ansia generalizzata, ansia di essere a contatto con la gente per paura di essere osservato, sentimenti d'inferiorità, giornate di umore bassissimo con pensieri suicidi passate a non fare assolutamente niente, apatia, pensieri ossessivi riguardo malattie (ipocondria), la morte, il futuro, che ovviamente vedo nero e senza speranza. Ultimamente ho pure sviluppato una specie di dipendenza da gioco d'azzardo, trading on-line in particolare.
Attualmente la diagnosi è di disturbo depressivo maggiore cronico e grave, ansia generalizzata e disturbo di personalità nas (la psichiatra dice che incontro 2 diverse disturbi di personalità, ma i criteri non vengono soddisfatti completamente).
Ho scritto tutto di getto, spero sia abbastanza comprensibile, ma mi sono reso conto ora di aver scritto na pappardella di roba