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20-03-2009, 17:22
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Questo topic è un po' uno "spin-off" del topic sul male borghese: io mi sono sempre ostinato a negare di avere dei problemi, anche qui la causa è da imputare all'educazione impartitami, fortemente improntata al pragmatismo. Nella vita dovevano contare soltanto le scelte pratiche, lo studio e il lavoro, tutto quanto esulasse da questi due capisaldi rientrava nella sfera del privato, dell'innominabile.
Sono arrivato a negare la natura problematica del mio ego più o meno fino a poco prima di scoprire questo forum, quando il mio rapporto col mondo delle arti e dei mestieri divenne sempre più teso a causa degli insopportabili attacchi dei mobbizzatori di professione. Abbandonai quel lavoro e iniziai ad avere paura di tornare occupato. Mi rendevo conto dell'assurdità della situazione: se un'agenzia mi chiamava per un posto cominciavo a sudare freddo e a scongiurare un esito negativo ad un colloquio. Parallelamente, negli ultimi mesi di vita di coppia, la mia ex cominciò a frequentare una psicologa che le affibbiò un ben noto disturbo caratteriale...controllai e vidi che si attagliava perfettamente al suo carattere. Da allora la mia fiducia nella psicologia è aumentata (diciamo che è passata da 0 a 0,5 8) ), ho capito che le mie anomalie caratteriali potevano rientrare in un ben preciso target e, pur non avendo mai sborsato una lira per finanziare esperti e case farmaceutiche, ha avuto inizio in me un lento processo di autoconsapevolezza. Non affermo di aver ricavato chissà quali benefici, ma a tutt'oggi posso dire di essere una persona migliore (pensate dunque a come ero ridotto prima :lol: )
A qualcun altro è capitato di ostinarsi pervicacemente nel negare il proprio disagio per lungo tempo? E se si, cosa vi ha fatto cambiare idea e prospettiva?
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20-03-2009, 17:30
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#2
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Banned
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Nel Bosco
Messaggi: 707
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Non ho fatto in tempo a negarlo, avevo 15 anni , i disturbi erano cosi evidenti che i miei mi fecero subito consultare una psichiatra.Non sò a volte negare i propri problemi, dà una parvenza di forza e sicurezza, come se fosse un gioco da ragazzi sbarazzarsene.in realtà penso che piu li ignori , piu loro ti prendono per la gola.Cmnq come direbbe franco battiato ..."Non servono tranquillanti o terapie...ci vuole un altra vita"
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20-03-2009, 17:41
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 4,864
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Praticamente da quando sono nata...sarà che mia madre fin da quando ero piccola, nn ha mai dato peso ai miei problemi..e quindi son cresciuta portandomeli appresso cm una croce sulle spalle....Negare di avere un problema è una delle cose piu nocive che si possa fare verso se stessi...ogni patologia,problema o malessere se riconosciuto subito..può esser curato o modificato in modo piu semplice e veloce.Però chi è stato abituato a donar poco valore a se stesso, vuoi x ignoranza, vuoi x scarso interesse o scarsa credibilità, si ritrova, in età adulta,a metter in atto tutta una serie di automatismi che negano ciò che è il reale problema..., spostandolo verso altre giustificazioni....
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20-03-2009, 17:41
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Fondamentalmente si nega per il timore dei pregiudizi.
Perche' i panni sporchi si lavano in casa e via dicendo.
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20-03-2009, 17:59
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Io nego persino a me stesso, figuriamoci con gli altri.
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20-03-2009, 18:03
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da mezzelf
beh almeno eri fidanzato... c'è chi neanche quello...
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E' importante sottolineare che parliamo del passato 8)
Mezzelfo sei troppo negativo.
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20-03-2009, 19:32
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 4,758
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Quote:
Originariamente inviata da mezzelf
beh almeno eri fidanzato... c'è chi neanche quello...
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E' importante sottolineare che parliamo del passato 8)
Mezzelfo sei troppo negativo.
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ma digli anche a che età eri fidanzato, magari è capitato quando avevi 5 anni più di lui e quindi gli cade ancora una volta la parte del fobico sfortunato 8)
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21-03-2009, 01:57
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quanti anni ha mezzelfo? Ma soprattutto, cosa fa per uscire dalla sua situazione a parte lamentarsi?
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21-03-2009, 13:23
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#9
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Intermedio
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: in un mondo di merda
Messaggi: 121
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Quanti anni ha mezzelfo? Ma soprattutto, cosa fa per uscire dalla sua situazione a parte lamentarsi?
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perchè c'è modo di uscirne?..
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21-03-2009, 22:39
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#10
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Principiante
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 29
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Fino ai 20-22 anni mi sono ostinata a negare i miei problemi e anzi, mi incazzavo terribilmente quando qualcuno mi faceva notare il mio essere silenziosa e introversa, dicevo che non era vero che si sbagliavano! Poi quando la mia timidezza ha cominciato a condizionarmi e limitarmi seriamente nella vita di tutti i giorni ho dovuto riconoscere di avere dei limiti. Dicono che riconoscere i propri problemi sia già un passo avanti, ma non ne sono molto convinta, almeno guardando me stessa..E' comunque ammirevole che senza l'ausilio di uno specialista tu sia riuscito a migliorare e per questo ti stimo!
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23-03-2009, 13:23
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#11
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 333
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Il piangi e fotti esiste, ed è una bella bastardata. Tanto più se se ne fa un questione di rivincita. Però, sta alla coscienza di chi lo prova decidere come trattarlo. E' una questione, forse, di modi di essere. O di decidere che alcune cose ci vanno bene, o ci sembrano "giuste" mentre altre no.
Di certo, nel momento in cui si decide che la moralità è opinabile, occorrerebbe ricordare che può esserlo per tutti. Che poi alcune piccole meschinità siano più "aperte" all'essere umano di altre cose più grandi, e solo una questione di numeri, e di civiltà. Sicuramente, non c'è limite a quanto la vità può diventare un gioco al massacro.
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