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Originariamente inviata da bicio81
salve a tutti...vorrei solo dire due cose stasera... ho 27 anni e se c'è una cosa che ho imparato dalla vita è che se vogliamo qualcosa dobbiamo andarcela a prendere con le buone o con le cattive...il problema è che secondo me noi fobici in generale non abbiamo una cosa che nella vita è fondamentale: le palle...le palle di lottare per quello in cui crediamo...le palle di dire quello che non ci va bene...le palle di ribellarci alle ingiustizie subite.....la vita è come una una giungla ;il piu forte vince ed è giusto che sia cosi...e noi purtroppo siamop tremendamente deboli!!!!!!ciao a tutti e buonanotte
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Noi fobici? mah, questi ragionamenti mi lasciano sempre abbastanza perplesso. Sono le classiche esternazioni di chi non conosce realmente la sofferenza e le complicazioni di una malattia psicologica, per cui si limita a giudicare da osservatore esterno e dare consigli che lasciano il tempo che trovano.
Non credo sia questione di "palle". Noi fobici le palle le abbiamo eccome, per sopportare una sofferenza del genere e cercare un modo di tirare avanti. Se non le avessimo, non saremmo ancora a questo mondo.
Il problema delle malattie psicologiche è che sono nemici invisibili. Non è un agente esterno che possiamo "vincere" come un raffreddore, dobbiamo combattere innanzitutto contro noi stessi. E poi, come se non bastasse, anche contro il mondo esterno, onde evitare di soccombere del tutto. E' come un cane che si morde la cosa, un combattimento a spirale.
Otteniamo successi e sconfitte, ma la fobia è sempre in agguato, là dietro l'angolo, pronta a saltarci addosso quando abbassiamo la guardia.
Certo, per le persone che non hanno questi problemi sulla groppa è difficile riuscire a comprenderli. Certe azioni/situazioni che a noi creano forte disagio o addirittura ci terrorizzano, a loro sembrano assolutamente normali e banali. Così come banali sono di conseguenza i consigli che possono darci: "esci più spesso, frequenta più amici, cerca di farti valere!"
Il che contiene anche un fondo di verità. Ma se uscire con questi consigli è piuttosto facile e scontato, metterli in pratica diviene decisamente più complesso.
Per cui non credo che sia questione di "palle". Credo sia un problema di incomunicabilità/incomprensione fondamentale fra le categorie fobico/non fobico, un abisso che può essere più o meno evidente, più o meno attenuato, ma che è comunque e sempre ineliminabile e genera due mondi completamente diversi. Un non-fobico non capirà mai realmente un fobico, e viceversa.