Gummo

Vi capita mai di compiere azioni di routine con lo sguardo perso nel vuoto? oggi per esempio ho pranzato senza pensare minimamente a cosa stavo ingoiando, ero talmente preso dai pensieri che il mio piatto per me era un insieme di colori sfocati. E tutti questi pensieri non mi portano a nulla, sono un tormento, ogni giorno mi sento sempre più come un ospite di questo corpo, al tempo stesso devo cercare di tenere un livello di normalità apparente per non far preoccupare troppo i miei parenti, anche se avere un figlio che da 10 mesi ha lasciato la scuola senza apparente motivo non so quanto debba sembrare normale. Di certo il freddo non mi aiuta, sento il gelo come opprimente, ho le mani fredde, e il clima sempre più desolato fuori crea come un loop di tristezza da cui non posso fuggire. Io abito in campagna e vi assicuro che in questo periodo gli alberi e le strade comunicano tutt'altro che ottimismo. Voi vi sentite mai ospiti di questo corpo, inermi? so che è stupido pensarlo, ma non fate mai il pensiero che sarebbe meglio morire nel sonno senza accorgersi di nulla? mi sento come un gelido ingranaggio che non capisce come funzionano le cose, non capisco più il senso della vita / farsi una vita / una routine, al tempo stesso farne parte sarebbe l'unico modo per "salvarmi" , tempi così prolungati di solitudine mi stanno solo mandando al mondo dei pazzi, eppure una volta...

Svers0

Perchè hai mollato la scuola?

Weltschmerz

C'è sempre il motivo, la scuola poi è una gabbia di matti non mi stupisco.
Ti consiglierei di andare da un buon psicologo, così porti a galla i problemi e ti sfoghi un po'.

Gummo

Ripensandoci mi chiedo anch'io perché l'ho fatto, non credo lo rifarei. Ma all'epoca ogni giorno mi svegliavo pensando "ecco che si va a scuola, dove incontrerò le solite persone pronte a mandarmi in tilt il sistema nervoso", c'era un gruppo di compagni che dalla prima ora fino all'ultima non facevano altro che fare battutine su di me, mi passavano affianco e mi davano schiaffetti, venivo proprio degradato, non mi sentivo nemmeno un essere umano, perdevo totalmente la voglia di reagire. E io sono una persona che si cura sempre nell'aspetto, nei modi, totalmente gentile e forse proprio per questo bersagliata, avranno notato che ero un tonno da trotteggiare come si voleva, era davvero terribile sentir dire certe cose e magari passava un insegnante, o una ragazza, e io mi sentivo uno schifo, volevo scomparire. Così apaticamente ho deciso di ritirarmi, anche se ora lo rimpiango, anche perché lì dentro avevo 2-3 persone a cui volevo davvero bene e che purtroppo non sento più, sono stato un coglione, mi sono scavato da solo la fossa. Ironia, nemmeno la preside ha chiamato i miei per chiedergli il motivo del mio ritiro, avevano capito tutto credo. Spero a primavera di trovare la forza di cercare una scuola serale o qualcosa del genere...

Capita anche a me, e mi fa stare ancor più male quando mi bombardano di discorsi e io non sono in grado di reagire, proprio perchè non ho nessuna posizione da cui parlare.

Sai ci pensavo anch'io... mi piacerebbe sfogarmi con qualcuno dal vivo, che mi stia a sentire davvero. La cosa che mi fa un po' tristezza è che questa persona, lo psicologo, la devo pagare, come a dover chiedere a forza il suo aiuto, insomma avrei preferito se ci fosse stato qualcuno pronto a sentirmi di sua spontanea volontà, ma le cose sono andate così; forse andare da uno psicologo mi aiuterà davvero a tirar fuori qualcosa.

Weltschmerz

Anche io la pensavo così, però sta funzionando.
Poi gliel'ho detto alla psicologa, lei mi ha risposto senza problemi che in questo modo può aiutare più persone a tempo pieno e in effetti come ragionamento fila

L'importante è trovare lo psicologo giusto, ti consiglio di evitare gli sforna-diagnosi (quelli che ti dicono "hai questo e quell'altro") e quelli che ti danno i compiti "sociali" da fare stile lista della spesa dicendo di forzarti senza chiederti come stai.
Buona fortuna per la ricerca

pokorny

eh, come puoi vedere il tuo non è un problema solo tuo. Io me lo auguro sempre di morire durante il sonno anche se è un'idea stupida perché in un certo senso presuppone sempre un "me" che osserva e che "sa" che "sono" morto. Ma è anche vero che la mattina, quando mi sveglio, sarà un giorno di frustrazione come i precedenti e come quelli che seguiranno.

Sul clima non so che dirti. Forse al tuo posto penserei quello che pensi tu, un po' in campagna ci ho vissuto e capisco cosa provi. Ma stando in una citta affollata e piena di maleducati io vorrei tanto essere al tuo posto, almeno come modello di vita inteso come vivere fuori città. Devo anche ammettere che la parte dell'Emilia pianeggiante d'inverno (o anche d'estate) non è il massimo e se tu volessi scapparne lo potrei capire.

Gummo

Sì capisco, se dovessi vivere sempre in città sarei triste probabilmente quanto in campagna, anche se sentire gente che cammina/parla in un certo senso mi spinge ad andare avanti, a cercare di tornare sui binari giusti. Al tempo stesso mi mette anche un po' di disagio essere circondato da troppa gente, infatti quando internamente sono tranquillo qui in campagna sto bene e rilassato in pace... il brutto è quando vengono pensieri negativi, lo scenario è desolato come una copertina di Burzum e ogni cosa che guardo non fa altro che peggiorare le mie sensazioni. Un giorno sogno di andarmene e ricominciare un'altra vita, in un altro posto, cambiare totalmente, le possibilità non sono tante, ma in un modo o nell'altro prima o poi sono sicuro che ci proverò

Grazie infatti mi piacerebbe trovare qualcuno che non si ponga sopra di me ma sia pronto ad ascoltarmi e magari darmi una mano, spero di trovarlo ^^