|
|
10-05-2020, 15:30
|
#41
|
Esperto
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: Isola di Poveglia
Messaggi: 6,369
|
A Milano e Roma sono stato varie volte per lavoro e sinceramente non mi hanno fatto una buona impressione nessuna delle due poi ovviamente non ho potuto avere rapporti con gli abitanti locali quindi non ho idea delle possibilità di socializzazione. Devo dire che se fossi costretto a scegliere andrei a Milano ma solo per il lavoro dato che avendo fatto l'operaio in teoria dovrei avere più possibilità considerando anche l'hinterland. Rimango poi convinto che dal punto di vista sociale le grandi città siano sopravvalutate oltre che piene di problemi di altri tipi.
|
|
10-05-2020, 15:43
|
#42
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
|
In teoria la grande città dovrebbe essere più congeniale sotto molti aspetti per una persona giovane, dato che offre molte più possibilità dal punto di vista del lavoro, della cultura, eventi, servizi e sia per la possibilità di conoscere più persone diciamo affini.
Scegliere Milano o Roma dipende dalle proprie inclinazioni, ma diciamo che entrambe sono grandi città e la mentalità é diversa dai paesi di provincia dove in media la mentalità è più chiusa.
|
|
10-05-2020, 17:39
|
#43
|
Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
|
Quote:
Originariamente inviata da Marty87
Io ho vissuto e conosciuto entrambi i contesti, proveniendo da un piccolo paese e per studio e poi lavoro trasferita in grandi città.
Da ciò che posso condividere della mia esperienza (sperando d'esserti d'aiuto per la tua decisione finale) è che puoi cambiare anche il cielo ma se il tuo animo è inquieto ti porterai ovunque i tuoi demoni e tutte le difficoltà che appartengono a te e al tuo vissuto quotidiano. Paradossalmente, certi contesti più grandi possono creare e favorire ancora di più l'isolamento e l'emarginazione. Parlo in questo caso di persone che hanno difficoltà relazionali e che spesso non traggono alcun beneficio nel vivere in grandi centri urbani, anzi...
Se non cambia il tuo modo di vedere le cose e non credi nelle tue risorse (magari proiettando la soluzione al di fuori di te) città o piccolo paese non cambierà molto.
|
È così..io ho tentato e fallito
|
|
10-05-2020, 18:31
|
#44
|
Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
|
Quote:
Originariamente inviata da Peste Nera
dato che avendo fatto l'operaio
|
Chiedo ban immediato, non si possono fare lavori come questo senza skill sociali che per molti di noi resteranno un sogno. Dove sono i mods? Cacciate l'intruso!
|
|
10-05-2020, 19:03
|
#45
|
Esperto
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: Isola di Poveglia
Messaggi: 6,369
|
|
|
10-05-2020, 20:51
|
#46
|
Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,419
|
Quote:
Originariamente inviata da choppy
Beh questo accade solo nei paesini, prova ad uscire con le finestre aperte a Genova : o abiti al quinto piano, oppure ... ciaone.
Anche in Liguria hanno sequestrato tanti beni alle mafie, inclusi appartamenti e proprietà e le mafie fanno soldi dappertutto, come ho già detto gli spacciatori marocchini non vendono la cannabis che coltivano loro, c'è il traffico di umani (buona parte delle prostitute di strada sono soggette alle mafie).
|
Esattamente.
|
|
15-05-2020, 10:35
|
#47
|
Esperto
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 2,688
|
Andrò controcorrente e suggerisco Pisa.
|
|
15-05-2020, 11:29
|
#48
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,147
|
Se cresci in una famiglia come la mia, ossessionata dal controllo su alcune cose, tra cui soprattutto la privacy, il rispetto degli spazi personali, la territorialità e il tenere a distanza le persone troppo invadenti, è mille volte meglio la città. Loro credevano erroneamente che vivere a contatto con altra gente in un palazzo, che ti cammina sopra la testa, che ti passa vicino alla porta di casa, fosse lesivo nei confronti della riservatezza, così hanno preferito restare al paesello, andando ad abitare addirittura fuori dal centro abitato.
Ma non avevano fatto i conti col fatto che se vuoi dei figli, devi anche provvedere alla loro socialità, non basta dargli da mangiare e mandarli a scuola. I miei hanno avuto un approccio nella vita dove la socialità è considerata un male necessario: tieni i contatti col prossimo solo perché ti serve, perché ti aiuta ad avere conoscenze per trovare lavoro e mantenerti, non riescono a concepire l'essere con gli altri come un piacere fine a se stesso che nel lungo termine contribuisce a dare completezza e profondità alla tua indole.
Quindi pensarono bene (anzi male) di isolarsi, non tenendo conto delle necessità relazionali di una loro eventuale prole. Ma per chi come loro è appunto ossessionato dalla privacy, il paese è un brutta bestia. Si è in pochi e tutti sanno più o meno tutto di te, non c'é possibilità di selezionare le conoscenze perché si è in pochi, il conformismo impera e non ci sono gruppi divisi in relazione alle abitudini e agli stili di vita. Non ci sono, per dire, i radical chic o i tamarri, i business-oriented e quelli più terra terra...si è un po' tutti la stessa minestra, e se inizi ad isolarti perché proprio la tua famiglia ha uno stile relazionale nullo o principalmente fondato sulla riservatezza, non ti rimane molto altro. Diventi un solitario, la tua personalità ne risente in termini di evoluzione, persino la tua autoconsapevolezza...rimani un individuo formato solo a metà e adesso non è che voglia fare un panegirico della socialità a tutti i costi, ma l'isolamento totale a chi giova?
Ho scritto tutto questo per dire che la città è molto meglio per chi è selettivo e non va d'accordo con tutti.
|
|
|
|
|