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22-04-2023, 14:38
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#1
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Principiante
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 17
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Salve sono un utente di vecchia data di questo forum, non postavo quasi mai e più che altro leggevo quello che scrivevano gli altri, non visitavo più il sito da anni e l'ultimo log in risale al 2016.
Negli ultimi giorno ho appreso della morte di una giovane pallavolista (di cui non faccio il nome per rispetto ) che è caduta(gesto volontario) dal sesto piano dell'hotel in cui si trovava con il suo team, ho guardato il video dell'hotel che la riprende camminare pensierosa e con una camminata incerta per poi sedersi con la testa china sulle gambe .
La notizia mi ha particolarmente scosso forse perché anche io alla sua età ebbi uno periodo di sconforto tale da fare certi pensieri e da metterli quasi in pratica ,ma fortunatamente ebbi il coraggio di parlarne con qualcuno e di superare quel momento critico.
Negli ultimi giorni ho pensato molto a questa faccenda e ho anche sognato di poter essere con lei in quel corridoio per poterle parlare e cercare di darle un poco di conforto, purtroppo ciò è impossibile.
La mia domanda è questa, possibile che nessuno delle persone intorno a lei(compagni di scuola, amiche e parenti) non si sia mai accorto che qualcosa in lei non andava, aveva una vita scolastica e lavorativa con delle prospettive che in molti non hanno (in particolar modo quelli che vengono qui) e quindi gli altri pensano che tutto procede bene e si accorgono che non ci sei più solo quando andato alla deriva in completa solitudine sparisci dall'orizzonte definitivamente.Io le persone che hanno difficoltà simili alle mie riesco a vederle possibile che quelli "normali" non ci vedano finche non succede qualcosa di grave?
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Ultima modifica di Antimatter; 22-04-2023 a 14:42.
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22-04-2023, 15:34
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2020
Messaggi: 1,958
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Io non credo che il suicidio sia il culmine di una sofferenza, ma più una scelta impulsiva. Quindi è difficile da intercettare, specialmente da giovani. E questo credo sia tanto più vero quanto la tua vita sia apparentemente serena.
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22-04-2023, 15:53
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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A portare al suicidio è più l'angoscia che la depressione e dalle immagini era molto angosciata.
I principali fattori di rischio sono: problemi mentali, abuso di sostanze, problemi sentimentali, problemi di soldi, problemi famigliari, problemi di lavoro.
La ragazza aveva perso la partita, non so quanto fosse importante per lei ma evidentemente ha contribuito.
Ci sono ragazzini che si sono suicidati per delle note scolastiche.
Si dice che avesse "parlato"(o litigato?) tutta la sera con un "amico"(o il fidanzato?) e l'amico era molto preoccupato per lei.
La vita è intricatissima e quando succedono epiloghi assurdi si possono ipotizzare cause assurde.
Se una persona sta male e non ha mai fatto una visita psichiatrica o psicologica non si può nemmeno sapere se soffrisse di qualche problema mentale, sono tantissimi i casi di persone che si sono suicidate che una volta controllati i loro dispositivi è emerso un disturbo psichiatrico.
Perché spesso le persone che si suicidano non parlano se non quando è troppo tardi? perché queste cose sono taboo, perché la gente pensa solo a divertirsi e scappa dai problemi, perché spesso la gente non ha le competenze per dare consigli e aiutare concretamente, perché non c'è così tanta stima e apertura con chi si ha attorno, perché si ha paura di essere giudicati, ghettizzati, allontanati e visti come strambi.
Fin quando non arrivano esami tossicologici si può anche ipotizzare che fosse sotto effetto di sostanze. Fin tanto che non arrivano i risultati del controllo dello smartphone, le ultime telefonate e messaggi si può ipotizzare che abbia litigato con il fidanzato. Magari lei lo ha tradito magari lui ha tradito lei.
La mia sensazione è che era in un luogo estraneo lontano da casa, impotente, stare così tanto tempo nel corridoio di un hotel vuol dire non aver nessun luogo sicuro in cui rintanarsi a leccarsi le ferite, un luogo lontano da persone di fiducia altrimenti ne avrebbe parlato con la sua compagna di stanza o altre compagne faccia a faccia e non per messaggio. La partita persa e un litigio con un amico non sono sufficienti per spiegare un suicidio per la maggior parte delle persone? allora ci sarà altro o magari era un momento molto particolare della sua vita e lei molto fragile.
Se queste cose accadono forse non sono poi così strane e assurde.
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22-04-2023, 18:27
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,297
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Io ho provato il suicidio a 17 anni, per motivi che al tempo percepivo come nebulosi (sentivo solo una sofferenza insopportabile) e che adesso, in retrospettiva, mi sono più chiari, ma posso dire che se fossi riuscito ad andare fino in fondo molto probabilmente quelli che mi circondavano (sostanzialmente i miei famigliari, i compagni di classe e gli insegnanti della scuola) avrebbero detto qualcosa tipo "non me lo sarei mai aspettato". Non davo segnali perché ho sempre imparato a tenermi tutto dentro, specie da quando ero uscito dall'infanzia, al massimo si sarà notato un notevole calo nel profitto scolastico qualche mese prima del tentativo, dato che avevo smesso quasi completamente di studiare, ma i miei genitori non mossero un dito anche di fronte a questo segnalo. Ricordo solo che qualche insegnante, vedendo i voti a picco, tentò di chiedermi ragione di quel che stava succedendo, ma le loro erano solo frasi fatte di incoraggiamento e al tempo io avevo una totale chiusura verso gli altri, specialmente gli adulti, che ritenevo (forse a ragione) non sarebbero riusciti a comprendere i problemi in cui mi dibattevo.
Tutto questo per dire che è facile a posteriori chiedersi se non si poteva fare qualcosa per evitare un suicidio, ma spesso chi arriva a compierlo si trova in una situazione di tale sofferenza da fare appositamente in modo che il resto del Mondo non se ne accorga, perché è il Mondo che lo circonda il problema e in esso non ci sono più soluzioni. Forse ci saranno anche suicidî tentati per "lanciare un segnale" e voler essere salvati, ma ce ne sono anche in cui la volontà lucida è proprio quella di togliersi di mezzo, perché di speranze non ce ne sono proprio più: e spesso si parla tanto dei primi (i tentativi per "lanciare un segnale") perché è difficile, per molti, accettare che esiste anche chi ha un unico desiderio, quello di uccidersi.
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22-04-2023, 22:24
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,255
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La mia opinione è che è colpa della solita, famigerata, diabolica, ossessione del pensiero positivo. Bisogna essere sempre efficienti, al 100%, funzionanti, sorridenti, belli per apparire bene nelle foto da mettere in giro sui social. Ma siccome siamo esseri umani e non macchine, non possiamo esserlo sempre e quando non siamo funzionali al sistema si diventa scomodi, subentra la vergogna.
A quel punto le strade sono 2: o una persona ha la forza necessaria per fare outing e dire che in quel periodo non ce la fa (e deve avere comunque una certa forza nel farlo perché si deve subire tutte le critiche le chiacchiere e le rotture di coglioni di "chi ti vuole sempre al meglio").
Oppure la vergogna è troppo forte, nasconde tutto, e nessuno sospetta nulla.
E poi succede questo.
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22-04-2023, 22:33
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#6
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,255
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La devono piantare di evitare accuratamente l'argomento depressione in tv radio e mezzi di comunicazione come se fosse la peste, c'è una specie di censura. Perché tanto facendo così non la risolvono la situazione anzi la peggiorano. È lì sotto strisciante in mezzo alla vita di tutti e tutti hanno paura di parlarne...
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22-04-2023, 22:38
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#7
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,255
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C'è un forte aumento del consumo di droghe euforizzanti negli ultimi anni cocaina e crack in primis trasversale come età ogni tanto mi fermo a leggere queste notizie e ci rifletto.
Perché aumenta il consumo di queste sostanze? Perché tolgono la sensazione di stanchezza euforizzano e si diventa lucidi, reattivi, performanti. Ormai c'è una nevrosi collettiva perchè si scambia il normale funzionamento ad alti e bassi di una persona con disturbi psicologici vari quindi per essere sempre al 100% (che è questo che non è normale), si ricorre a farmaci diversivi e scappatoie.
Non mi venissero a dire che è solo per lo sballo perché la coca un sacco di gente la usa proprio per lavorare e non sentire la fatica. La usano chirurghi, muratori, operai, bancari, impiegati....
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Ultima modifica di Nightlights; 22-04-2023 a 22:51.
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22-04-2023, 23:32
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Antimatter
La mia domanda è questa, possibile che nessuno delle persone intorno a lei(compagni di scuola, amiche e parenti) non si sia mai accorto che qualcosa in lei non andava, aveva una vita scolastica e lavorativa con delle prospettive che in molti non hanno (in particolar modo quelli che vengono qui) e quindi gli altri pensano che tutto procede bene e si accorgono che non ci sei più solo quando andato alla deriva in completa solitudine sparisci dall'orizzonte definitivamente.
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Chris Cornell aveva quattro ottave di voce, una delle più belle del mondo. Famiglia, successo, capelli, era anche un tipo abbastanza figo (insomma, la mia copia carta carbone, come no...) eccetera eppure...
Il caso non è così simile perché a quanto ricordo i suicidi di personaggi celebri sono in qualche modo annunciati da depressione, droga, etc. Ma ce ne sono di apparentemente improvvisi e inspiegabili e a maggior ragione chi si poteva accorgere del disagio?
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22-04-2023, 23:47
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,037
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Non sono un'esperto in materia, il suicidio può essere un'atto d'impeto, ma spesso è il processo finale di sindromi depressive. Il problema è che molte depressioni sono mascherate. Sono proprio queste le persone che non lo diresti mai, vedi i vari chris cornell, chester bennington, etc. eppure succede.
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23-04-2023, 10:19
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Ubicazione: Babilonia
Messaggi: 1,377
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Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
La devono piantare di evitare accuratamente l'argomento depressione in tv radio e mezzi di comunicazione come se fosse la peste, c'è una specie di censura. Perché tanto facendo così non la risolvono la situazione anzi la peggiorano. È lì sotto strisciante in mezzo alla vita di tutti e tutti hanno paura di parlarne...
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Si deve poter parlare di tutto, invece.
Come cultura noi italiani siamo repressi, facciamo lo slalom tra tabù e argomenti intoccabili, abbiamo paura di tutto.
Credo che in massima parte sia colpa dell'eredità cattolica, che ci ha schiacciati per millenni con fisime da TSO come la colpa, il peccato, l'espiazione, la sacralità della vita, vita che non sarebbe nemmeno nostra (tzé). Non siamo liberi, non siamo attrezzati ad affrontare argomenti sensibili, preferiamo rimuovere, scappare.
Secondo me invece si può - in alcuni casi si deve - parlare di tutto. Dovremmo educarci a farlo: anche di depressione.
Prendiamo il suicidio: perché non se ne può parlare?
Non mi interessa evidentemente il lato spirituale della faccenda, ma anzitutto quello relativo alla nostra libertà di scelta.
L'assunto di base, per sgombrare il campo da ingerenze politico-dogmatiche, è che la mia vita mi appartiene, e devo essere libero di disporne come meglio credo.
Il punto: quali che siano i motivi per cui uno ci pensa, perché non può essere una opzione, perché ci dev'essere uno stigma, spesso feroce, su chi (parlandone, non facendolo) pone la questione, oltretutto esponendo un lato di sé molto intimo e fragile?
C'è anche un aspetto sociale, se penso a quanti personaggi famosi (ne avete citati alcuni, io penso a Robin Williams, che era il ritratto della gioia di vivere) si sono suicidati per - presumibilmente, perché noi non conosciamo la verità fino nei dettagli - depressione, e se penso al fatto che nessuno di quanti avevano intorno abbia mai colto un segnale di quanto stava accadendo. I suicidi non ne hanno mai parlato apertamente, in vita, perché faccenda troppo personale o forse per evitare lo stigma di cui sopra. E questo sposta il discorso su quanto male come esseri sociali siamo attrezzati alla conoscenza profonda dei meccanismi della mente, nostra e altrui, ma qui andremmo fuori tema.
Ne ho parlato spesso col mio psicologo, lui dice che tutti i depressi, ma propio tutti, affermano di volersi suicidare, o quanto meno dicono di pensarci seriamente. Il che ovviamente non vuol dire che lo faranno.
In base all'esperienza che ho di me stesso, direi che è vero che ci pensano seriamente. Anche qui dentro molti dicono che vogliono morire, io per primo. A occhio e croce, direi che nessuno (almeno quasi nessuno) lo farà mai veramente.
Forse perché parlarne apertamente è già una forma di esorcismo?
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23-04-2023, 10:53
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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io non capisco perché quando accadono queste cose piovono accuse sulla famiglia, sugli amici, sulla società, ecc.
certo, uno si interroga se una persona cara si toglie la vita ma spesso sopravvalutiamo quello che possiamo fare.
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23-04-2023, 10:55
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,037
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Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza
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Non se ne può parlare perché la società ti vuole forte e allegro. Lo si sente in tanti discorsi "ah no, con quello non lo voglio vedere perché mi fa venire la depressione" E quindi sei costretto ad indossare una maschera, ad avere un'atteggiamento un po' più sfrontato, soprattutto al lavoro.
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23-04-2023, 15:04
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#13
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Esperto
Qui dal: May 2022
Messaggi: 913
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Anch'io ho pensato molto al suicidio da ragazzina (e tutt'ora ci penso). I miei genitori sapevano che non stavo bene, era chiaro e palese, ma gli argomenti di discussione non andavano oltre la scuola, lo studio e "perché se tutti gli altri vanno avanti senza rompere i coglioni noi invece abbiamo una figlia così?", i miei compagni trovavano il fatto che ci fosse il sospetto di un mio tentativo di suicidio un ottimo motivo per ripeterlo di continuo e prendermi in giro sul tema, parenti non li vedevo mai, amici mai avuti. Non voler fingere di stare bene non equivale necessariamente al ricevere un aiuto da parte degli altri, quando qualcuno commenta un caso di suicidio con "ma non aveva fatto capire niente, nessuno se n'era accorto, sembrava stesse bene" io dubito sempre.
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