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03-04-2015, 16:28
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 1,852
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....si, oggi ero a far la fila in una cancelleria, quando vedo arrivare tutto trafelato un ragazzo con una valiegtta. Poggia il tutto su una sedia, la apre e fruga nervosamente fra le carte. Il suo modo di fare trasmette tanta ansia che, se si potesse convertirla in corrente elettrica, illuminerebbe una città. Sempre più nervoso inizia a passeggire avanti e indietro col cellulare attaccato all'orecchio...cerca qualcuno che ovviamente non gli risponde. Sento che tra i denti inizia a mugugnare "Ommioddio...dio...dio mio..."....si mette una mano sul petto ed ha il fiato corto. Tipico: ha le palpitazioni. E' in piena crisi ansiosa, sta male, e si vede. Vorrei dirgli che lo capisco...di stare calmo che tanto non muore nessuno, ma so che suonerei banale e ipocrita, visto che io il giorno prima stavo per svenire mentre stendevo un verbale...col cuore a 2000 e la bocca secca come un secchio di sabbia. Arriva il suo turno, interagisce con i cancellieri..e devo dire che lo fa in modo quasi convincente, ma so che cerca di dissimulare al massimo il suo stato ed è solo un facciata, perchè io faccio lo stesso. Dentro sta malissimo.
Ecco. mi chiedo se anche nel mio caso, il giorno prima, la cosa era così evidente nonostante i miei sforzi per nascondere l'inferno che avevo dentro. Penso che, come io mi sono accorto dello strano comportamento di quel ragazzo, altri si accorgono del mio. E cosa ho provato io per questo ragazzo? Solidarietà, empatia. Sapevo esattamente quello che stava passando, nei più piccoli dettagli. Nessuno in quel momento poteva capirlo meglio di me. Stavo quasi male con lui...ma non potevo aiutarlo, anche volendo. L'ansia gli sarebbe passata solo una volta fatto quello che doveva fare, e che probabilmente era convinto di non riuscire a fare. Solo dopo i muscoli si rilassano, il cuore torna a pompare normalmente, il respiro si fa regolare, i tremori cessano...prima nulla ti può aiutare. E dopo, quando pensi che sei stato uno stupido a star così male per qualcosa che, alla fine, hai fatto senza problemi....allora ti riprometti che la prossima volta sari più razionale, non ti farai prendere dal panico...non rischierai di stare male in un luogo pubblico. No. la prossima volta andrà diversamente. TU sarai diverso. Perchè hai capito che è tutta una questione di testa, perchè usando il cervello ce la puoi fare, puoi razionlizzare, certo.
Poi, dopo un po', ti affidano un nuovo compito che non hai mai svolto...ed inizi da qualche giorno prima a non essere più sereno...fino a quando, nel momento decisivo, il cuore riprende a martellare, il respiro si fa pesante, inizi a tremare..e non vedi l'ora che finisca.
Ma la prossima volta andrà meglio....già...andrà meglio...
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03-04-2015, 17:22
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Uhm hai descritto veramente bene una situazione penso nota alla stragrande maggioranza di noi. E' una bella lotta, anche chi tra noi riesce a fare delle cose come ad esempio lavorare, lo fa con un dispendio di energie nervose enorme.
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03-04-2015, 17:27
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Descrizione fantastica, per me dovrebbe uscirne un racconto breve, è proprio vivido e convincente.
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03-04-2015, 18:31
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,564
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Quote:
Originariamente inviata da Wonderlust76
....si, oggi ero a far la fila in una cancelleria, quando vedo arrivare tutto trafelato un ragazzo con una valiegtta. Poggia il tutto su una sedia, la apre e fruga nervosamente fra le carte. Il suo modo di fare trasmette tanta ansia che, se si potesse convertirla in corrente elettrica, illuminerebbe una città. Sempre più nervoso inizia a passeggire avanti e indietro col cellulare attaccato all'orecchio...cerca qualcuno che ovviamente non gli risponde. Sento che tra i denti inizia a mugugnare "Ommioddio...dio...dio mio..."....si mette una mano sul petto ed ha il fiato corto. Tipico: ha le palpitazioni. E' in piena crisi ansiosa, sta male, e si vede. Vorrei dirgli che lo capisco...di stare calmo che tanto non muore nessuno, ma so che suonerei banale e ipocrita, visto che io il giorno prima stavo per svenire mentre stendevo un verbale...col cuore a 2000 e la bocca secca come un secchio di sabbia. Arriva il suo turno, interagisce con i cancellieri..e devo dire che lo fa in modo quasi convincente, ma so che cerca di dissimulare al massimo il suo stato ed è solo un facciata, perchè io faccio lo stesso. Dentro sta malissimo.
Ecco. mi chiedo se anche nel mio caso, il giorno prima, la cosa era così evidente nonostante i miei sforzi per nascondere l'inferno che avevo dentro. Penso che, come io mi sono accorto dello strano comportamento di quel ragazzo, altri si accorgono del mio. E cosa ho provato io per questo ragazzo? Solidarietà, empatia. Sapevo esattamente quello che stava passando, nei più piccoli dettagli. Nessuno in quel momento poteva capirlo meglio di me. Stavo quasi male con lui...ma non potevo aiutarlo, anche volendo. L'ansia gli sarebbe passata solo una volta fatto quello che doveva fare, e che probabilmente era convinto di non riuscire a fare. Solo dopo i muscoli si rilassano, il cuore torna a pompare normalmente, il respiro si fa regolare, i tremori cessano...prima nulla ti può aiutare. E dopo, quando pensi che sei stato uno stupido a star così male per qualcosa che, alla fine, hai fatto senza problemi....allora ti riprometti che la prossima volta sari più razionale, non ti farai prendere dal panico...non rischierai di stare male in un luogo pubblico. No. la prossima volta andrà diversamente. TU sarai diverso. Perchè hai capito che è tutta una questione di testa, perchè usando il cervello ce la puoi fare, puoi razionlizzare, certo.
Poi, dopo un po', ti affidano un nuovo compito che non hai mai svolto...ed inizi da qualche giorno prima a non essere più sereno...fino a quando, nel momento decisivo, il cuore riprende a martellare, il respiro si fa pesante, inizi a tremare..e non vedi l'ora che finisca.
Ma la prossima volta andrà meglio....già...andrà meglio...
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Capisco bene le sensazioni che hai descritto e che vivo quotidianamente. Soprattutto quando dici "ti affidano un nuovo compito che non hai mai svolto." Io ricordo la prima volta che sono andato in tribunale dovevo fare solo 3/4 depositi in tutta la mattinata. Ebbene avevo talmente ansia di non fare in tempo che mi recai un'ora prima dell'apertura delle cancellerie in modo da essere il primo. Mi sembra che in un'ora massimo finii il tutto delle 4 ore che avevo a disposizione. Quanta ansia inutile quel giorno e quanta ansia inutile ogni giorno in cui mi hanno affidato un nuovo incarico.
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03-04-2015, 18:47
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Situazione assai familiare
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03-04-2015, 18:57
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: fuori Cagliari
Messaggi: 632
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che dite creiamo gli "Phobivengers" ? se vediamo qualcuno in evidente difficoltà, proviamo ad aiutarlo (ovviamente coraggio permettendo, ma bisogna pensare di riuscire a capire e di essere capiti)
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03-04-2015, 20:30
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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con un altro utente del forum incappato in una situazione simile, si pensava di stampare bigliettini da visita di FS per distribuirli alla bisogna in questi casi
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03-04-2015, 21:12
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#8
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,951
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Parole santissime
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