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Vecchio 10-09-2007, 14:27   #1
Esperto
 

Buonasera ragazzi!
Stamattina durante un viaggio automobilistico mio padre ha deciso di prendere il coraggio a quattro mani iniziando a chiedermi "quando mi presenti qualche bella fanciulla?". Capirete bene che un inizio del genere (non è molto bravo nelle uscite soft lui) può spiazzare alquanto, però posso dire che ero preparato ad una domanda del tipo perchè so che già con mio fratello ha affrontato il discorso tempo fa. Evidentemente ha deciso di prenderci da soli per affrontare il discorso meglio. Ebbene, ha iniziato, tutto con molta calma, a chiedermi se ci sono problemi (forse teme che non mi piacciano), se ho bisogno di consigli, aiuto... mi ha detto che si preoccupa perchè non mi vede frequentare ragazze, fare vita sociale... mi vede sempre a casa davanti al pc tranne che quando esco per andare all'uni (proprio lui che aborrisce le cosiddette uscite inutili come ad esempio quelle serali etc etc). Insomma si è messo a disposizione, finanche per mandarmi da uno psicologo, cosa che lui aborrisce.... ha detto che il padre deve essere come un fratello. Proprio lui che è sempre stato più bravo a farsi temere. Gli ho esposto ovviamente i miei problemi e le mie remore visto che ce n'era la possibilità finalmente ma sinceramente per alcune cose non vedo rispondenza alcuna: ovvero, mi sembra che lui certe difficoltà non le concepisca ma sia solo un bravo parolaio. Poi dico io dopo 22 anni si è ricordato che il padre va visto come un fratello, che bisogna parlare di tutto etc etc etc???? E poi personalmente, al contrario di lui, credo sia molto difficile cambiare lo stato di certe cose a 22 anni... io ho un caratteraccio e vedo ad esempio che ho molte difficoltà a sfrondarlo. Certo ci vogliono sforzi graduali ma non sarà mai come sarebbe stato se il carattere si fosse plasmato in un certo modo fin dalla più tenera età. Ciò che sono oggi lo attribuisco anche alla sua severità e al suo essere chiuso... e ora dopo 22 anni cosa vuole da me? Mi sembra un pò troppo comodo predicare come fa lui. Magari fra qualche tempo se ne dimenticherà anche. Non è raro che faccia di queste uscite sporadiche. Io vorrei un pò di coerenza da parte sua... Conoscendolo rischierei che quello che ha detto oggi (tra parentesi mi ha reso quasi autonomo potremmo dire) domani, prendendolo in parola, non sarebbe più vero o cmq si risolverebbe con un suo aspettarmi fino a notte tarda se uscissi o cose simili. Una cosa è certa anche se è duro a dirlo: non posso inventarmi di sana pianta e d'un solo colpo ciò che non sono mai stato.
Morale della favola: mi fa male la testa, come al solito, dopo il suo disquisire. E tanto per cambiare sono rimasto da solo coi miei problemi e coi miei casini mentali.
Voi che mi suggerite? Come dovrei prendere le sue parole e il suo atteggiamento? Aspetto risposte a iosa e vi saluto!
Vecchio 10-09-2007, 14:59   #2
Intermedio
L'avatar di Solitary
 

Ciao mario...ecco la prima risposta (se qlcn nn fa prima di me a postare :lol: )...cmq da una parte mi sembra una bella cosa quella ke ha fato con te tuo padre (anke se nn conosco integralmente il vs rapporto)...posso dirti ke mio padre qst discorso nn l'ha mai affrontato...cioè di certi argomenti nn ne abbiamo mai parlato e un pò mi dispiace e un pò mi tranquillizza...se pensi ke tuo padre domani si sia già dimenticato il tutto il mio consiglio è di seguire la tua strada...nn farti condizionare da niente e nessuno..ognuno ha i suoi ritmi per qualunque cosa...se invece la cosa persiste e magari guardandosi dentro ha pensato di essere stato carente in qualche parte durante la sua parte di educatore io gli darei una chance...cercherei di smussare un pò i miei angoli e di andargli incontro...potrebe solo volerti aiutare vedendo magari da fuori alcune tue difficoltà...nn avere speranza ke capisca i ns problemi xkè quelli sn noi e nostri simili li possono capire...se ci pensi dire a una persona ke hai varie difficoltà nel parlare, nel socializzare,ecc.. può suonare un pò strano, me ne rendo conto...per qst nn colpevolizzo ki nn capisce qst disturbo...nn ne trovo ragione manco io figurarsi gli altri...ma tornando all'argomento ripeto...prova avenirgli incontro...se vedi ke domani la musica cambia allora sai come comportati...nulla è successo, percorri la tua strada al tuo passo...nn so qnt le mie parole ti possano essere state di aiuto cmq ti auguro un in bocca al lupo :wink:
Vecchio 10-09-2007, 15:02   #3
Esperto
L'avatar di vetro
 

Quote:
Poi dico io dopo 22 anni si è ricordato che il padre va visto come un fratello, che bisogna parlare di tutto etc etc etc????
Sei sicuro che la colpa sia solo sua?Hai mai tentato un dialogo con lui?

Quote:
E poi personalmente, al contrario di lui, credo sia molto difficile cambiare lo stato di certe cose a 22 anni...
Errore.Non è mai troppo tardi.



Quote:
Ciò che sono oggi lo attribuisco anche alla sua severità e al suo essere chiuso...
E' sbagliato dare tutta la colpa ai genitori.Chiediamoci cosa potevamo fare noi per cambiare il nostro atteggiamento.Abbiamo fatto qualcosa?
Se non ti andava bene il suo modo di educarti,dovevi ritagliarti uno spazio tuo,prendere le iniziative da solo.
Vecchio 10-09-2007, 15:11   #4
Esperto
 

Grazie per avermi risposto subito ragazzi. Andiamo con ordine: dici bene mio carissimo Solitary... in effetti è stata positiva questa sua apertura... magari se ciò fosse meno sporadico sarebbe meglio però meglio di niente. Per quanto possibile cercherò di organizzarmi per agire in questo modo, sperando che le circostanze mi siano favorevoli. Grazie mille! Tra l'altro potrei anche ricordargli ciò che ha detto, in caso di defaiances. Vedremo!
Per quanto riguarda Vetro voglio dirti, senza per questo voler risultare polemico, che magari è anche sbagliato dare la colpa ai genitori per come si è però fatico molto e sottolineo molto a trovare altre responsabilità per questa cosa se penso che comunque entrambi sono stati sempre apprensivi e protettivi fin da quando ero piccolo,(apparte l'apprensione dovuta ai miei problemi di salute ben inteso) motivo per il quale non sono nemmeno riuscito a ritagliarmi uno spazio mio visto che sono stato sempre più o meno seguito su tutto, apparte un pò adesso, ma nemmeno poi tanto. Infine sul fatto "non è mai troppo tardi" è vero in parte: dover mettersi in pari diventa difficilotto man mano che si va avanti, e bisognerebbe per questo avere una mano forte che ci aiuti in tal senso. Del resto se non si è mai caduti diventa alquanto doloroso farsi male... forse un pò di più di quanto avrebbe fatto male sei o sette anni fa...
Vecchio 10-09-2007, 15:22   #5
Intermedio
L'avatar di Solitary
 

E' vero anke dire però (se vogliamo allargare un pò il discorso) ke noi nn siamo mai solo la fotocopia dei ns genitori...è vero ke gran parte del ns bagaglio caratteriale lo prendiamo da loro ma abbiamo anke qualcosa forgiato dentro ke è una ns peculiarità...vi accio un esempio semplicissimo...io e mia sorella abbiamo condiviso per 21 anni (da qnd sono nato io) le stesse esperienze familiare eppure sin da bambini, abbiamo sempre avuto un carattere opposto...lei apertissima con tutti, disposta ad uscire ad ogni occasione disponibile...io più kiuso, sempre molto timido, ke ha sempre preferito evitare (qnd possibile) le uscite...ora sto cercando di cambiare xkè è l'età ke lo impone e xkè nn voglio passare la mia età migliore di fornte esclusivamente ad un pc....anke se fatico molto, qnd mi viene proposto difficilmente rifiuto un uscita...
probabilmente le diffirenze tra noi due c'erano già alla nascita xkè fin dalla scuola materna io piangevo i primi gg al mattino qnd dovevo lasciare mia madre, mentre mia sorella nn l'ha mai fatto...poi le differenze si sono accentuate con le esperienze personali ke ognuno ha avuto...
per qst possono essere d'accordo con vetro sul fatto di nn colpevolizzare totalmente i genitori xkè c'è la concreta possibilità ke noi siamo nati in qst modo e nn siamo diventati così per colpa di qualcuno :wink:
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