Ciao a tutti, mi chiamo Christian e ho ventidue anni. La mia più grande passione è la scrittura, e spero un giorno di potermi affermare scrittore, da qui il nickname; mi piace stare all'aria aperta e in posti tranquilli, cerco sempre di evitare agitazioni inutili. Da anni seguo un percorso spirituale e sono portato ad avere un pensiero politeista, un eclettico: prendo il sapere un po' da tutto e ne pratico il concetto.
Cerco di mantenere sempre caldi gli umori, in senso buono, anche se ultimamente perdo facilmente la pazienza.
Di tanto in tanto mi piace bere in compagnia, o fumare, o semplicemente stare insieme alle persone che ho più accanto. Mi piace guardare miliardi di serie tv, o rivederne alcune; vedere film o leggere libri di storie reali purtroppo drammatiche ma senza dubbio segnanti.
Mi piacciono i videogames, il cibo, il benessere, l'aria fresca in casa e mi accontento delle cose più semplici per ritrovare in me e negli altri le sensazioni più sincere,
perché sono stufo di quelle di molte persone, fastidiose o scontate.
Da un po' di tempo ho la sensazione di essere in continuo movimento, che tutto ciò che è attorno a me è in movimento, ma a volte ho anche la sensazione di non riuscire a correre dietro questa forma di forza, che viene detta destino.
Questo credo sia scaturito dal fatto che la mia famiglia è da sempre stata il mio più grande problema. Questa ha fatto della parola Famiglia, un vocabolo consumato e insignificante, quasi. Nessuno di loro ha capito, nè mia made nè mio padre, quello che alla fine poteva essere capito sin dall'inizio: il coraggio, l'estinzione dell'orgoglio, sapere quando un amore è finito o deve finire, non drogarsi, non sbagliare, ascoltare per davvero i figli, gli amici, i parenti, essere forti per poter rinascere migliori.
Mi sono trasferito in una casa circa un mese fa, ed è dura sia sotto un aspetto economico sia sotto quello emotivo, perche addosso ho tutta la malinconia e nostalgia e rancore e incomprensioni che io e mia madre ci siamo scambiati la sera prima che me ne andassi. Sto imparando molte più cose di quante ne sapevo già e di quante me ne aspettassi e ogni giorno ho meno paura del giorno prima.
Mi ripeto che ce la posso fare e, effettivamente, ce la sto facendo.
In questo periodo però sento maggiore la mia solitudine in quanto non riesco e non posso condividere con qualcuno le emozioni positive e negative che questa nuova vita mi sta dando ache se pretende molto.
Soprattutto in questo periodo di cambiamento sento la mancanza delle persone che ho avuto accanto, della ragazza che ho amato, di come sarebbe stato se facesse ancora parte della mia vita... E poi gli amici, pochi quelli che rimangono per davvero, ma molti quelli che avrei voluto.
Durante la mia vita ho sempre corso, ero un treno in persona. A scuola, a lavoro, in una relazione, ho sempre acceso e riscaldato infiammato e bruciato. Ora sono in un periodo di fermo, di arrivo. Ma non in senso negativo. Davanti a me ho una vita che attende solo le mie mani per essere costruita, però sono qui, mi sembra di essere in attesa del "momento migliore", di qualcosa o qualcuno che in un giorno soltanto mi faccia provare delle emozioni vere.
Nonostante questo però, ho la forza di sorridere e di godere del sole.
Spero di conoscervi, sono in questo forum perché vorrei condividere con altre persone dei pensieri, affrontare discussioni o approfondire le mie, chiedere dei pareri o magari dare consigli; vorrei fare qualche amicizia anche nella mia città e spero di essere ben accetto (:
Buon proseguimento a tutti,
A presto!