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06-01-2014, 14:42
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#81
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Principiante
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 42
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Originariamente inviata da Tararabbumbieee
Personalmente non mi sembra di aver dato alcuna risposta acida (correggimi se sbaglio), anzi, a differenza tua ho cercato di mantenermi sempre entro i termini della calma e del rispetto, pur senza rinunciare per questo a lanciare qualche provocazione (si può provocare anche in maniera educata, sai?).
Oltretutto, non ho mai cercato la compassione di alcuno, e se mi sono iscritto su questo forum è stato per provare a confrontarmi con persone a cui capita di provare, in certi contesti sociali, dei disagi simili ai miei, senza peraltro mai nascondere il fatto che a parte la mia timidezza con le donne e la mia tendenza ad evitare certe situazioni (come la guida, il ballo, le feste mondane...) all'apparenza potrei sembrare una persona perfettamente normale (tanto che nessuno sa quello che provo realmente a parte il mio terapeuta, e va più che bene così).
La verità fa male per tutti, Dilemma. Anche per te. Che a quanto pare continui a voler scaricare sugli altri utenti ogni genere di colpa, trattandoli come bambini incapaci di capire quello che tu affermi di sapere nonché di intendere l'importanza e l'urgenza del tuo "messianico" appello.
Tu come reagiresti se una persona ti trattasse allo stesso modo con cui hai trattato gli altri?
La reciprocità è la regola d'oro di ogni sano e costruttivo rapporto umano, e sotto questo profilo, scusa se mi permetto di dirlo, hai ancora molto da migliorare. Come vedi, ognuno di noi deve imparare nella vita (me compreso ovviamente), senza troppa arroganza e superbia.
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Ripeto per la cinquantesima volta che l' intento era a scopo benefico.
Resta il fatto che comunque la TCC (terapia cognitivo comportamentale) più o meno si basa su questo tipo di approccio, cioè scuotere la persona a reagire mettendo in atto dei comportamenti che portino alla risoluzione dei problemi, e molte persone riescono a guarire io compreso (sono guarito dal doc) grazie a questo tipo di approccio.
Ad esempio io quando soffrivo di doc anche da solo uscivo poco per paura di perdermi nella città e non riuscire a tornare a casa, di conseguenza quando dovevo uscire avevo sempre ansia anticipatoria, e il pensiero ossessivo fisso di perdermi, e come compulsione evitavo di uscire per sfuggire alla cosa.
Cosa mi disse la mia psicoterapeuta? Di sforzarmi a uscire inizialmente per brevi distanze, poi col tempo piano piano andavo sempre più lontano da casa, e ora da 2 anni ormai sono arrivato a non avere più nessun problema a muovermi, riesco ad andare in ogni zona di Roma con i mezzi o con la macchina, e anche fuori Roma con la macchina mi faccio dei viaggetti in autostrada, niente più ansia, solo sensazione di libertà e soddisfazione di esserci riuscito.
Quindi e' un percorso graduale, si inizia da una leggera esposizione al rischio e poi si aumenta l' esposizione al rischio sempre di più.
In poche parole per guarire bisogna esporsi al rischio, questa tecnica si può usare non solo per i doc, ma anche per altri disturbi.
Ad esempio nel caso della fobia sociale, se siamo talmente timidi e impacciati da evitare ogni rapporto con le persone e quindi ci chiudiamo in casa... un percorso potrebbe essere quello di iniziare a incontrare delle persone che hanno più o meno i nostri problemi (ad esempio quelli del forum) perchè ci sentiremmo meno a disagio, e poi piano piano sforzarsi a conoscere gente dappertutto, insomma poco per volta, ma si può fare fin da subito anche con persone normali non per forza devono avere i nostri problemi.
Io cosi feci, anche se iniziai subito con la gente normale e non di questo forum, infatti ho superato la timidezza di non riuscire a parlare con nessuno, e ora incontro senza problemi, ho incontrato molta gente su internet, ho avuto dei conoscenti con cui uscivo, poi vabbe non si sono formate amicizie ma è già molto per me, quindi ora cerco nuove conoscenze e amicizie.
La TCC comunque funziona benissimo, e penso che sia il metodo più efficace per guarire da questi disturbi.
Quindi quello che vi dico, perchè non mettiamo da parte rancori e astio e trasformiamo questa discussione in qualcosa di costruttivo? Se sono stato troppo diretto vi chiedo scusa però l' ho fatto a fin di bene, più di cosi non posso dirvi, se poi volete continuare a portarvi questa cosa nei miei confronti per sempre... pazienza ma lo trovo esagerato.
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Ultima modifica di Dilemma8379; 06-01-2014 a 14:56.
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06-01-2014, 15:23
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#82
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Principiante
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: città laggiù
Messaggi: 74
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io sono beatrice ..non rientro nell'età prestabilita sono piu piccola ..e sono di roma :3 ...
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06-01-2014, 15:58
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#83
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,700
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Quote:
Originariamente inviata da Dilemma8379
perchè non mettiamo da parte rancori e astio e trasformiamo questa discussione in qualcosa di costruttivo? Se sono stato troppo diretto vi chiedo scusa però l' ho fatto a fin di bene, più di cosi non posso dirvi, se poi volete continuare a portarvi questa cosa nei miei confronti per sempre... pazienza ma lo trovo esagerato.
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Per me va benissimo, il chiarimento c’è stato e ho apprezzato il tuo ultimo post, cominciano ad esserci i presupposti per una discussione interessante
Quote:
Originariamente inviata da Dilemma8379
Resta il fatto che comunque la TCC (terapia cognitivo comportamentale) più o meno si basa su questo tipo di approccio, cioè scuotere la persona a reagire mettendo in atto dei comportamenti che portino alla risoluzione dei problemi, e molte persone riescono guarire io compreso (sono guarito dal doc) grazie a questo tipo di approccio.
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Non me ne intendo di tipologie terapeutiche, quel che posso dire è che a seguito di diverse testimonianze (tra cui quella di utenti di questo forum come te) non ho motivi di nutrire dubbi sull’efficacia della TCC, ma al tempo stesso la vedo poco adatta al caso mio: infatti la provocazione, lo scuotimento, la punzecchiatura, sortiscono nei miei confronti un effetto tutt’altro che edificante e positivo, spingendomi ad assumere posizioni di chiusura difensiva e atteggiamenti che possono risultare antipatici nei confronti dell’interlocutore (come ad esempio quelli che in precedenza ho manifestato verso i tuoi interventi).
Ciò mi accade essenzialmente per due ragioni, una storica ed una caratteriale: quella storica consiste nel fatto che simili comportamenti sono stati attuati sin da quando ero piccolo da parte di mio padre, la cui figura, pur agendo in buona fede, ha avuto (e continua tutt’oggi ad avere) un peso profondo e complessivamente negativo sullo sviluppo della mia personalità. Per quanto riguarda poi quella caratteriale, essa è legata al fatto che ho ereditato il carattere orgoglioso e testardo di mio padre, per cui quando percepisco un atteggiamento "aggressivo" o comunque provocatorio a me rivolto, reagisco male e con l’intento di restituire al mittente tutto il fastidio e l’antipatia che io stesso ho avvertito a causa sua.
Per questo motivo (oltre che per il fatto di non avere una grande disponibilità economica - a proposito, una curiosità: quanto costano le sedute del tuo terapeuta?) non credo che mi rivolgerò mai alla TCC, mentre invece trovo più confacente al mio caso l’analisi classica freudiana (adottata dagli specialisti del centro pubblico presso il quale si svolgono le mie sedute): l’obiettivo che mi pongo, infatti, non è quello di riuscire a funzionare in un determinato modo, ma di provare a capire perché funziono in un certo modo piuttosto che in un altro, accettandomi così come sono.
Quote:
Originariamente inviata da Dilemma8379
Ad esempio io quando soffrivo di doc anche da solo uscivo poco per paura di perdermi nella città e non riuscire a tornare a casa, di conseguenza quando dovevo uscire avevo sempre ansia anticipatoria, e il pensiero ossessivo fisso di perdermi, e come compulsione evitavo di uscire per sfuggire alla cosa.
Cosa mi disse la mia psicoterapeuta? Di sforzarmi a uscire inizialmente per brevi distanze, poi col tempo piano piano andavo sempre più lontano da casa, e ora da 2 anni ormai sono arrivato a non avere più nessun problema a muovermi, riesco ad andare in ogni zona di Roma con i mezzi o con la macchina, e anche fuori Roma con la macchina mi faccio dei viaggetti in autostrada, niente più ansia, solo sensazione di libertà e soddisfazione di esserci riuscito.
Quindi e' un percorso graduale, si inizia da una leggera esposizione al rischio e poi si aumenta l' esposizione al rischio sempre di più.
In poche parole per guarire bisogna esporsi al rischio, questa tecnica si può usare non solo per i doc, ma anche per altri disturbi.
Ad esempio nel caso della fobia sociale, se siamo talmente timidi e impacciati da evitare ogni rapporto con le persone e quindi ci chiudiamo in casa... un percorso potrebbe essere quello di iniziare a incontrare delle persone che hanno più o meno i nostri problemi (ad esempio quelli del forum) perchè ci sentiremmo meno a disagio, e poi piano piano sforzarsi a conoscere gente dappertutto, insomma poco per volta.
Io cosi feci, anche se iniziai subito con la gente normale e non di questo forum, infatti ho superato la timidezza di non riuscire a parlare con nessuno, e ora incontro senza problemi, ho incontrato molta gente su internet, ho avuto dei conoscenti con cui uscivo, poi vabbe non si sono formate amicizie ma è già molto per me, quindi ora cerco amicizie. .
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Sono convinto anch’io che l’esposizione diretta alla fonte del problema sia non dico l’unica strada vincente, ma comunque una di quelle più efficaci per chiunque voglia superare determinate condotte evitanti.
Io però mi sto rendendo conto di volere qualcosa di diverso: non voglio superare l’evitamento, ma il disagio che esso mi provoca. Non voglio funzionare così come dovrei funzionare, ma come dentro di me sento che vorrei funzionare. Può sembrare assurdo o sbagliato, eppure ritengo che questa sia la strada giusta per me. Me lo dice una certa vocina...
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06-01-2014, 16:08
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#84
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Principiante
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 42
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Quote:
Originariamente inviata da Tararabbumbieee
Per me va benissimo, il chiarimento c’è stato e ho apprezzato il tuo ultimo post, cominciano ad esserci i presupposti per una discussione interessante
Non me ne intendo di tipologie terapeutiche, quel che posso dire è che a seguito di diverse testimonianze (tra cui quella di utenti di questo forum come te) non ho motivi di nutrire dubbi sull’efficacia della TCC, ma al tempo stesso la vedo poco adatta al caso mio: infatti la provocazione, lo scuotimento, la punzecchiatura, sortiscono nei miei confronti un effetto tutt’altro che edificante e positivo, spingendomi ad assumere posizioni di chiusura difensiva e atteggiamenti che possono risultare antipatici nei confronti dell’interlocutore (come ad esempio quelli che in precedenza ho manifestato verso i tuoi interventi).
Ciò mi accade essenzialmente per due ragioni, una storica ed una caratteriale: quella storica consiste nel fatto che simili comportamenti sono stati attuati sin da quando ero piccolo da parte di mio padre, la cui figura, pur agendo in buona fede, ha avuto (e continua tutt’oggi ad avere) un peso profondo e complessivamente negativo sullo sviluppo della mia personalità. Per quanto riguarda poi quella caratteriale, essa è legata al fatto che ho ereditato il carattere orgoglioso e testardo di mio padre, per cui quando percepisco un atteggiamento "aggressivo" o comunque provocatorio a me rivolto, reagisco male e con l’intento di restituire al mittente tutto il fastidio e l’antipatia che io stesso ho avvertito a causa sua.
Per questo motivo (oltre che per il fatto di non avere una grande disponibilità economica - a proposito, una curiosità: quanto costano le sedute del tuo terapeuta?) non credo che mi rivolgerò mai alla TCC, mentre invece trovo più confacente al mio caso l’analisi classica freudiana (adottata dagli specialisti del centro pubblico presso il quale si svolgono le mie sedute): l’obiettivo che mi pongo, infatti, non è quello di riuscire a funzionare in un determinato modo, ma di provare a capire perché funziono in un certo modo piuttosto che in un altro, accettandomi così come sono.
Sono convinto anch’io che l’esposizione diretta alla fonte del problema sia non dico l’unica strada vincente, ma comunque una di quelle più efficaci per chiunque voglia superare determinate condotte evitanti.
Io però mi sto rendendo conto di volere qualcosa di diverso: non voglio superare l’evitamento, ma il disagio che esso mi provoca. Non voglio funzionare così come dovrei funzionare, ma come dentro di me sento che vorrei funzionare. Può sembrare assurdo o sbagliato, eppure ritengo che questa sia la strada giusta per me. Me lo dice una certa vocina...
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Ok pace comunque stiamo organizzando degli incontri a Roma con DannyM89 se volete unirvi ne siamo contenti.
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06-01-2014, 16:09
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#85
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,700
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Quote:
Originariamente inviata da Dilemma8379
Ok pace comunque stiamo organizzando degli incontri a Roma con DannyM89 se volete unirvi ne siamo contenti.
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06-01-2014, 18:21
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#86
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,737
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Quote:
Non è possibile pubblicare annunci personali finalizzati alla ricerca di amicizie perchè:
1) esistono già thread appositi per gli utenti di Roma e Lazio da utilizzare
2) qualora ci cercasse di stornare le discussioni apposite, affinchè eviti disparità, ogni utente avrebbe diritto di crearsi un topic creando il proprio annuncio. Nello specifico, alcuni degli utenti tuoi conterranei che si sono rifiutati di conoscerti potrebbero aprirne propri, avendo colà meno visibilità e pubblicità, con la conseguenza di inondare il forum con duplicati
3) esistono altri network più appropriati per il "self-introduction"
Essendo peraltro questa discussione divenuta una disputa e diatriba oltracciò estesa per ben nove pagine di off-topic provocativo per mezzo dello stesso autore, non puo' che chiudere.
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--- Moderazione ---
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Ultima modifica di Pluvia; 06-01-2014 a 18:24.
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