Ciao a tutti. Mi chiamo Valentina e ho 32 anni. Faccio la mamma a tempo "quasi pieno", perchè nel tempo libero che mi rimane durante la giornata studio per diventare una Psicologa. Non sono qui in veste di ricercatrice, ma in quanto soffro di fobia sociale da molti anni. Strano sentire una cosa del genere da una persona che vuole aiutare gli altri a stare bene a livello emotivo, ma purtroppo nessuno di noi ha la facoltà di scegliere da un elenco le proprie caratteristiche e le proprie doti. Credo che la scelta della facoltà di Psicologia sia stata dettata anche dalla speranza di una sorta di "autocura", che mi rendo conto col passare del tempo non sia possibile.
Ho cominciato ad isolarmi alla fine delle superiori, dove dopo alcune vicissitudini tra amici mi sono creata quello che si chiama "il vuoto intorno". Ero anche fortemente sovrappeso, e questo mi causava una notevole vergogna, ed una bassissima autostima. Nel mio isolamento (ho passato alcuni anni sempre chiusa in casa), ho cominciato a pretendere per me stessa qualche miglioramento, e così ho perso peso trovando la forza di uscire di casa e ricominciare a vivere da persona normale. Per un pò di tempo è andata davvero bene, perchè ho trovato un fidanzato meraviglioso, un lavoro che mi appagava (facevo la cuoca :P), mi sentivo benissimo con me stessa, e questo era percepito anche dagli altri, che magicamente mi cercavano e traevano piacere dalla mia compagnia. Poi sono rimasta incinta della mia prima figlia, e col matrimonio mi sono trasferita nella città di mio marito. Non conoscevo nessuno. Mio marito stava fuori tutto il giorno a lavorare, e io mi ritrovavo completamente sola e con una bambina piccolissima da accudire. Inevitabilmente sono andata di nuovo in crisi, ma invece di ascoltare il mio disagio ho fatto finta di niente e ho cominciato a vivere nella mia solitudine come se niente fosse. E' arrivato anche il secondo figlio, e ad un certo punto ho cominciato a notare che ero una delle uniche mamme che non portava mai i figli al parco, o a giocare dagli amichetti. Per quanto riguarda il parco, e le uscite all'aria aperta, ho cercato di rimediare subito, perchè potevo evitare il contatto con gli altri, ed il livello di ansia era quasi sempre sopportabile, ma il rapporto con le altre mamme non si è mai instaurato. E qui arriviamo finalmente ad oggi. La mia bimba più grande ha cominciato la prima elementare, e per il suo bene mi sto sforzando e forzando con tutta me stessa ad essere socievole e a buttarmi negli eventi quotidiani. Quindi andiamo ai compleanni degli amichetti, la porto a giocare a casa di altre bambine, parlo con le mamme, vado alle riunioni ecc.
Ma alla sera, quando rientriamo a casa, sono devastata.
Ripenso alle figuracce che posso aver fatto, alle cose che avrei voluto dire, e dentro di me sembravano davvero intelligenti o simpatiche, o interessanti, ma poi sono uscite dalla mia bocca in tutt'altro modo, all'impressione che ho dato di me, e alla paura di apparire "strana" agli occhi degli altri. Mi chiedo se si nota che ogni tanto tremo, o che mi imbarazzo... Insomma, sono in un momento decisamente angosciante, e avevo bisogno di condividerlo con qualcuno che potesse capire... Grazie a tutti, Vale