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17-03-2010, 14:45
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#1
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Prov. Milano
Messaggi: 1,187
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Ultima modifica di Nothing87; 20-03-2012 a 14:02.
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17-03-2010, 15:51
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#2
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: milano
Messaggi: 1,413
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ma secondo te ??? tu cosa faresti????
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17-03-2010, 16:04
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#3
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Prov. Milano
Messaggi: 1,187
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Quote:
Originariamente inviata da meryoc
ma secondo te ??? tu cosa faresti????
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Sparerei in testa a tutti quelli che alle mie domande rispondono con altre domande.
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17-03-2010, 16:31
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Su una panchina al Brunswick Centre, London
Messaggi: 2,049
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Anche a me capita spesso di essere triste, apatico, senza un motivo per vivere e di ridurmi esattamente come hai scritto tu... secondo me la soluzione (almeno, per me questa è sempre stata la soluzione ) è quella di cercare di dare un senso alla tua vita, di trovare un obiettivo in cui credere ciecamente e che ti faccia dire alla fine "ecco, è valsa la pena di attraversare tutto questo buio per arrivare fin qui!". Una cosa che ho imparato è che ci sono due modi per reagire a qualcosa che non va nella nostra vita: deprimersi e provare rabbia (quest'ultima reazione potrà sembrare, di primo acchito, non pertinente). Laddove però la depressione non porta da nessuna parte (specie se prolungata troppo a lungo... perché per carità tutti abbiamo diritto anche ai nostri momenti di tristezza, e anzi se non ci fossero saremmo probabilmente delle persone molto più superficiali), la rabbia innesca invece un salutare meccanismo di ribellione* (verso il mondo, verso il te stesso che sei stato finora, etc. ) che ti porta ad agire. A piccoli passi, gradualmente, con calma, ma ad agire: il mondo reale non è, si fa.
Un altro consiglio che ti do è quello di trovarti qualcosa da fare (per me al momento sono le lezioni all'università questo qualcosa ) che ti permetta di distrarti e di evitare di cadere in pensieri disfunzionali che al momento possono sembrarti una oggettiva presa di coscienza dello stato delle cose, ma che in realtà sono solo una mancanza di immaginazione che deve assolutamente essere colmata... infatti, se non hai nemmeno il coraggio di immaginare qualcosa (ad esempio, che la tua vita possa cambiare e tu possa un giorno essere felice), è impossibile che questo qualcosa si realizzi... certo, immaginare non basta, ma quello è secondo me comunque il passo più difficile superato il quale sarà come aver finalmente spalancato una porta su orizzonti prima insperati: allora anche l'"impossibile" diverrà possibile, se lo vorrai.
Citando l'"Alice in Wonderland" di Tim Burton: provare a credere a sei cose impossibili prima di fare colazione è un eccellente esercizio...
Quote:
Alice rise: «È inutile che io ci provi», disse ancora: «non si può credere ad una cosa impossibile.» «Oserei dire che non ti sei allenata molto», ribatté la Regina. «Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz’ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione.»
Lewis Carroll, da Alice nel Paese delle Meraviglie
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*per "ribellione" intendo una profonda presa di coscienza di un qualcosa che si è dovuto subire ingiustamente, e la conseguente costruzione di un piano per annientare gli effetti del torto subito opponendosi totalmente e senza compromessi a ciò che ci è(ra) stato inflitto (magari anche da noi stessi parzialmente)
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Ultima modifica di passenger; 17-03-2010 a 16:33.
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17-03-2010, 17:02
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#5
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,441
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Ci son passata pure io e continuo a passarci di tanto in tanto.
Dopo anni sono ben consapevole che il mio carattere, la mia ipersensibiltà/suscettibilità, le mie idee non ordinarie, le mie esperienze fuori dal comune, la mia famiglia in relazione al mio carattere, hanno creato "il mostro".
Chissà se può essere anche il tuo caso. Non dispenso consigli perché io per prima stento ad ascoltarli, quindi non te ne darò.
Ti dico solo che per me tanto incommensurabili sono i vantaggi e i privilegi della mia condizione, quanto profondi sono i momenti di svuotamento o a volte di disperazione.
E' la solitudine del "diverso".
Quindi, contrariamente al mondo che vuole appiattire le personalità, io mi prendo tutto il pacchetto...e soprattutto faccio quel che sento e voglio (quando non sento niente, non faccio niente, aspetto). Per la testa, la chimica mi "aiuta" a volte a sopravvivere. E a perseverare con la mia scelta(scelta? Che altro potrei fare? Sono di coccio!) di vivere la mia vita per quanto assurda sembri a volte. L'apatia fa veramente schifo, ma passa sempre. Sarai stanco, certe persone bruciano troppo in fretta, come i replicanti di Blade Runner, come candele da entrambi i lati.
Io non mi sono mai accontentata di facili soluzioni o di pensieri scopiazzati da manuali (la medicina psichiatrica non ha saputo darmi risposte, per fortuna, dico io) e continuo a cercare, con la mia testa.
A volte smusso gli angoli, ma solo nel modo di fare.
Mia esperienza.
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Ultima modifica di paule; 17-03-2010 a 17:08.
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17-03-2010, 18:40
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,441
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p.s. Sintesi: volevo dire che passa tutto. Poi torna, però ahahah
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17-03-2010, 19:31
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#7
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Intermedio
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: milano
Messaggi: 102
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Quote:
Originariamente inviata da paule
Ci son passata pure io e continuo a passarci di tanto in tanto.
Dopo anni sono ben consapevole che il mio carattere, la mia ipersensibiltà/suscettibilità, le mie idee non ordinarie, le mie esperienze fuori dal comune, la mia famiglia in relazione al mio carattere, hanno creato "il mostro".
Chissà se può essere anche il tuo caso. Non dispenso consigli perché io per prima stento ad ascoltarli, quindi non te ne darò.
Ti dico solo che per me tanto incommensurabili sono i vantaggi e i privilegi della mia condizione, quanto profondi sono i momenti di svuotamento o a volte di disperazione.
E' la solitudine del "diverso".
Quindi, contrariamente al mondo che vuole appiattire le personalità, io mi prendo tutto il pacchetto...e soprattutto faccio quel che sento e voglio (quando non sento niente, non faccio niente, aspetto). Per la testa, la chimica mi "aiuta" a volte a sopravvivere. E a perseverare con la mia scelta(scelta? Che altro potrei fare? Sono di coccio!) di vivere la mia vita per quanto assurda sembri a volte. L'apatia fa veramente schifo, ma passa sempre. Sarai stanco, certe persone bruciano troppo in fretta, come i replicanti di Blade Runner, come candele da entrambi i lati.
Io non mi sono mai accontentata di facili soluzioni o di pensieri scopiazzati da manuali (la medicina psichiatrica non ha saputo darmi risposte, per fortuna, dico io) e continuo a cercare, con la mia testa.
A volte smusso gli angoli, ma solo nel modo di fare.
Mia esperienza.
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Quote:
Originariamente inviata da passenger
Anche a me capita spesso di essere triste, apatico, senza un motivo per vivere e di ridurmi esattamente come hai scritto tu... secondo me la soluzione (almeno, per me questa è sempre stata la soluzione ) è quella di cercare di dare un senso alla tua vita, di trovare un obiettivo in cui credere ciecamente e che ti faccia dire alla fine "ecco, è valsa la pena di attraversare tutto questo buio per arrivare fin qui!". Una cosa che ho imparato è che ci sono due modi per reagire a qualcosa che non va nella nostra vita: deprimersi e provare rabbia (quest'ultima reazione potrà sembrare, di primo acchito, non pertinente). Laddove però la depressione non porta da nessuna parte (specie se prolungata troppo a lungo... perché per carità tutti abbiamo diritto anche ai nostri momenti di tristezza, e anzi se non ci fossero saremmo probabilmente delle persone molto più superficiali), la rabbia innesca invece un salutare meccanismo di ribellione* (verso il mondo, verso il te stesso che sei stato finora, etc. ) che ti porta ad agire. A piccoli passi, gradualmente, con calma, ma ad agire: il mondo reale non è, si fa.
Un altro consiglio che ti do è quello di trovarti qualcosa da fare (per me al momento sono le lezioni all'università questo qualcosa ) che ti permetta di distrarti e di evitare di cadere in pensieri disfunzionali che al momento possono sembrarti una oggettiva presa di coscienza dello stato delle cose, ma che in realtà sono solo una mancanza di immaginazione che deve assolutamente essere colmata... infatti, se non hai nemmeno il coraggio di immaginare qualcosa (ad esempio, che la tua vita possa cambiare e tu possa un giorno essere felice), è impossibile che questo qualcosa si realizzi... certo, immaginare non basta, ma quello è secondo me comunque il passo più difficile superato il quale sarà come aver finalmente spalancato una porta su orizzonti prima insperati: allora anche l'"impossibile" diverrà possibile, se lo vorrai.
Citando l'"Alice in Wonderland" di Tim Burton: provare a credere a sei cose impossibili prima di fare colazione è un eccellente esercizio...
*per "ribellione" intendo una profonda presa di coscienza di un qualcosa che si è dovuto subire ingiustamente, e la conseguente costruzione di un piano per annientare gli effetti del torto subito opponendosi totalmente e senza compromessi a ciò che ci è(ra) stato inflitto (magari anche da noi stessi parzialmente)
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Wow, avete dato degli ottimi consigli ...La cosa difficile è metterli in pratica, bisogna applicarsi e sforzarsi un pochino, anche se nei momenti di apatia è difficile, bisogna trovare un appiglio, qualcosa, anche se banale o stupida, che ci faccia sentire utili, che appunto dia un senso alla nostra vita...
Nothing, ho letto che sei disoccupato (se non mi sbaglio), so che è un consiglio banale, magari cerca di sforzarti a fare un lavoro, se non riesci a trovarlo, puoi lavorare nel servizio civile, lo "stipendio" è basso, ma è un lavoro appagante secondo me..Ad esempio come volontario per assistere i ciechi, ma puoi scegliere tu dove andare..Io lo farei se non avessi la scuola!
http://www.serviziocivile.it/
Be almeno ci ho provato, e scusa se è un consiglio stupido, comunque paule e passenger ti hanno dato dei consigli molto validi!
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17-03-2010, 19:35
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Ubicazione: Reggia di Venaria Reale
Messaggi: 578
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ti senti giù e abbacchiato perchè nessuno senza uno scopo non può vivere. Ci vuole tanta frenesia, vivacità, voglia di vivere (diglielo a un fobico ehe) per sentirsi soddisfatti di ciò che si fa: vai in palestra, fai uno sport, iscriviti a qualche corso (in realtà son le solite cose che vengono dette, ma il problema è farle). Il problema è che non è il mondo che deve adattarsi a noi, ma siamo noi che dobbiamo adattarci al mondo.
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17-03-2010, 19:46
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da passenger
secondo me la soluzione (almeno, per me questa è sempre stata la soluzione ) è quella di cercare di dare un senso alla tua vita, di trovare un obiettivo in cui credere ciecamente e che ti faccia dire alla fine "ecco, è valsa la pena di attraversare tutto questo buio per arrivare fin qui!"
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E se alla fine lo manchi l'obiettivo che ti sei prefissato come fai a dire quella cosa? -_-
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17-03-2010, 21:36
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Prov. Milano
Messaggi: 1,187
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Ringrazio tutti per l'interessamento.
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18-03-2010, 01:14
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#11
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Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Su una panchina al Brunswick Centre, London
Messaggi: 2,049
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Quote:
Originariamente inviata da NikoRosberg
Il problema è che non è il mondo che deve adattarsi a noi, ma siamo noi che dobbiamo adattarci al mondo.
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Questa frase mi fa orrore francamente... o almeno, non concordo fino in fondo: bisogna adattarsi al mondo ok, ma allo stesso tempo cercare di cambiare ciò che non ci soddisfa (almeno, ciò che è inaccettabile)... senza fare grandi "rivoluzioni" o simili, bensì attraverso le proprie scelte e azioni quotidiane...
Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
E se alla fine lo manchi l'obiettivo che ti sei prefissato come fai a dire quella cosa? -_-
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Bravissimo, la tua frase tradisce che non solo non ci credi ciecamente, ma molto peggio... non ci credi per niente. La tua carenza immaginativa è ai massimi livelli: dai per scontato un finale pessimistico. Questa è la strategia migliore perché il finale pessimistico si realizzi.
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18-03-2010, 01:22
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 4,758
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Quote:
Originariamente inviata da Nothing87
Ho ripreso a uscire di casa dopo tanto tempo. Però mi sento triste, apatico, e senza un motivo per vivere. Il mio tono di voce è diventato inespressivo come quello di un robot e quando cammino trascino i piedi sul pavimento tanto poca è la mia voglia di fare. Non ho neanche voglia di suicidarmi perché mi stancherei troppo nel compiere l'atto. Non so se è depressione. Cosa devo fare per guarire?
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trovare la topa
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18-03-2010, 01:26
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#13
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Se leggi l'altro topic, dice che ce n'è una che lo cerca...ma non basta a risolvere il suo problema.
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18-03-2010, 01:29
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Su una panchina al Brunswick Centre, London
Messaggi: 2,049
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Quote:
Originariamente inviata da FobicJoe
trovare la topa
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...come sei bbbrutale
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18-03-2010, 01:30
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#15
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 2,603
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18-03-2010, 01:39
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 4,758
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Se leggi l'altro topic, dice che ce n'è una che lo cerca...ma non basta a risolvere il suo problema.
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si vede che non gli piace, dopo averla postato qui il suo numero di telefono può parlarci dei suoi gusti in fatto di girl, piri pì
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18-03-2010, 01:41
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#17
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 2,603
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glielo faccio piacere io
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18-03-2010, 01:42
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Italia
Messaggi: 1,389
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Quote:
Originariamente inviata da FobicJoe
trovare la topa
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se prova le sensazioni che ha riportato non mi pare il problema sia solo "trovare la topa"
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18-03-2010, 01:48
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#19
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 2,603
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la topa aiuta sempre.
specie se totalmente rasata profumata e bagnata xD
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18-03-2010, 01:49
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
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