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		|  20-08-2017, 12:59 | #41 |  
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					Originariamente inviata da Stregatta13  Eh, auguri.    
Le scadenze le hai comunque credo, non stacchi quando vuoi, devi rispettare le tempistiche.
 
Io comunque parlavo di attività in proprio, tipo negozio, ristorante, e simili che sarebbero una tortura, ma tanto tutti i lavori a prescindere sono una tortura, c'è solo da scegliere tra male e peggio, per come la vedo io .   |  che triste prospettiva nel pezzo in grassetto    
Eppure sembra che tutti si adattino senza fare troppe storie a questa tortura    |  
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		|  20-08-2017, 13:00 | #42 |  
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					Originariamente inviata da Darby Crash  Mah insomma. Se uno ad esempio riesce a guadagnare facendo lo scrittore...può scrivere agli orari che vuole e staccare quando vuole |  Anch'io anni fa fantasticavo su questo tipo di professioni. Poi mi son reso conto che tra lo scrivere una tantum travolto da slanci creativi e farlo invece con una costanza tale da scegliere di dedicarci una vita ci stanno gli oceani. 
Se invece te hai il talento e la determinazione per provarci ti auguro il meglio!   |  
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		|  20-08-2017, 13:04 | #43 |  
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					Originariamente inviata da Darby Crash  Eppure sembra che tutti si adattino senza fare troppe storie a questa tortura   |  O forse semplicemente si rassegnano e trovano soddisfazione nel tempo libero, nella vita sociale e/o nella vita sentimentale.
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		|  20-08-2017, 13:04 | #44 |  
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					Originariamente inviata da Tengu  Anch'io anni fa fantasticavo su questo tipo di professioni. Poi mi son reso conto che tra lo scrivere una tantum travolto da slanci creativi e farlo invece con una costanza tale da scegliere di dedicarci una vita ci stanno gli oceani. 
Se invece te hai il talento e la determinazione per provarci ti auguro il meglio!  |  Sarebbe bello farlo; ma non credo proprio sia una cosa che mi possa dare garanzie in termini di guadagni...mi basterebbe anche poco eh...900 al mese...però credo che sia comunque difficile
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		|  20-08-2017, 13:53 | #45 |  
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					Originariamente inviata da Darby Crash  Mah insomma. Se uno ad esempio riesce a guadagnare facendo lo scrittore...può scrivere agli orari che vuole e staccare quando vuole |  si, se sei stephen king che scrive 5 ore ogni giorno e poi si dedica ad altre cose. 
In italia di scrittura non si vive, a parte rarissimi casi. 
Se magari scrivi per il cinema, fai sceneggiature, fumetti, etc, per campare devi far tanta gavetta, e ci son comunque scadsenze, e magari devi seguire e scrivere più cose per più committenti, spesso su robe che non ti appassionano.
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		|  20-08-2017, 13:59 | #46 |  
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					Originariamente inviata da JericoRose  Dipende da ciò che puoi permetterti di fare e dalle dalle tue capacità, conoscenze ecc. Se hai dei soldini da parte potresti investirli per avviare una attività commerciale (ovviamente devi avere spirito imprenditoriale per azzeccare l'idea giusta) oppure se sai fare qualcosa di specifico o hai molta creatività puoi puntare su quello. Non so, se sai disegnare potresti fare il grafico(non è necessario avere una laurea, magari potresti fare un corso on line di grafica) se sai fare qualcosa di manuale puoi proporti per fare lavoretti, o tutto quello che ti viene in mente che sai fare e per il quale potresti farti pagare. 
Insomma, non è facile, come non lo è  ogni cosa, inventarsi un lavoro e lavorare in proprio , ci vuole creatività ed impegno, è uno stile di vita precario e se non si ha un'idea vincente spesso non si diventa ricchi,  però a volte è peggio, per come la penso io, forzarsi di fare qualcosa che non è nella propria natura, io ad esempio non sono mai riuscita ad adattarmi alla società e non ci riuscirò mai , l'unica soluzione è che trovi un mio modo personale di vivere e sopravvivere, la seconda opzione è diventare una barbona.  |  Quindi adesso che fai nella vita?    |  
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		|  20-08-2017, 14:56 | #47 |  
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					Originariamente inviata da Darby Crash  che triste prospettiva nel pezzo in grassetto   |  Eh, per me è così, lavoro da 20 anni e ne ho cambiati diversi, ma invece di migliorare col tempo, questa cosa del lavoro a volte peggiora, altre resta uguale, io sono sempre più stanca e frustrata, anche se vado in terapia per cercare di migliorare la situazione e su diverse cose riesco, sono consapevole che i miracoli ancora non li possono fare.    
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		| Eppure sembra che tutti si adattino senza fare troppe storie a questa tortura   |  E non solo, c'è anche gente a cui piace lavorare.    |  
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		|  20-08-2017, 15:37 | #48 |  
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			Mi pare esageri un po'... dici che ti piaceva anche il lavoro che hai fatto... stona con "questa tortura" "c'e' anche chi piuttosto si suicida"... avrai meno tempo libero, e vabbè, vorra' dire che farai come tutti, e  la pioggia cadere la guarderai un'ora invece che due, stessa cosa per le letture, per i viaggi userai weekend e ferie(con la disoccupazione la gente si mette di più in proprio, a maggior ragione cose che non richiedono investimento come scrittori, quindi se non hai un talento travolgente non mi farei illusioni)
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				 Ultima modifica di cancellato2824;  20-08-2017 a 16:06.
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		|  20-08-2017, 15:53 | #49 |  
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			A nessuno piace lavorare e tutti ne farebbero volentieri a meno.Anche chi ama quello che fa dopo un po' si stufa di lavorare.
 Ma, purtroppo, bisogna farlo. Aver rifiutato un lavoro come quello che ti hanno proposto (150 ore per 1100 €) è, scusa la sincerità, la manifestazione di manie di superiorità. Il lavoro è un sacrificio che devono fare tutti eccetto quelli più fortunati che vivono di rendita familiare.
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		|  20-08-2017, 18:41 | #50 |  
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					Originariamente inviata da TãoSozinho  A nessuno piace lavorare e tutti ne farebbero volentieri a meno.Anche chi ama quello che fa dopo un po' si stufa di lavorare.
 Ma, purtroppo, bisogna farlo. Aver rifiutato un lavoro come quello che ti hanno proposto (150 ore per 1100 €) è, scusa la sincerità, la manifestazione di manie di superiorità. Il lavoro è un sacrificio che devono fare tutti eccetto quelli più fortunati che vivono di rendita familiare.
 |  Confermo e sottoscrivo. Il primo lavoro l'ho subito quasi come un'imposizone, ovvio che si sta meglio a casa a bighellonare . Poi però si capisce che per ottenere qualcosa bisogna anche fare dei sacrifici, poi puoi sempre sfruttare ferie e weekend per seguire i tuoi reali interessi
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		|  20-08-2017, 18:44 | #51 |  
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					Originariamente inviata da Marceline  COS... 150 ore? |  Che c'è di strano? O.o distribuite in qualche mese
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		|  21-08-2017, 15:15 | #52 |  
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					Originariamente inviata da Darby Crash  L'uomo non è nato per lavorare...è la società che glielo impone...è che questa imposizione la sento terribilmente fastidiosa   |  Devo dissentire.  
Il cibo che mangi, gli abiti che indossi, la casa che abiti, etc, etc, sono il frutto del lavoro umano. 
10mila anni fa gli uomini sicuramente non lavoravano in un ufficio 8 ore al giorno 5 giorni a settimana, ma lavoravano comunque come cacciatori e raccoglitori. 
Posso concordare se dici che la società di oggi spesso impone ritmi di lavoro assurdi e massacranti, ma non posso concordare se dici che il lavoro è solo un'imposizione sociale. E' anzitutto una necessità umana, che piaccia o meno.
 
E se non hai il privilegio di poter vivere di rendita, è una necessità che faresti bene a imparare ad affrontare il prima possibile.
 
Se ormai hai capito che l'università non fa per te, cercati allora una qualche occupazione che riesci a tollerare e che ti permetta di guadagnarti di che vivere. Non è detto che devi lavorare necessariamente in una fabbrica o in un ufficio, esistono anche lavori part-time e/o stagionali, che lasciano molto tempo libero. Fossi in te, mi muoverei in tal senso.
 
In ogni caso, perdona la franchezza, ma ti consiglio di abbandonare il prima possibile l'idea di poter vivere cazzeggiando h24 da qui alla tua morte.
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		|  21-08-2017, 15:23 | #53 |  
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					Originariamente inviata da TãoSozinho  A nessuno piace lavorare e tutti ne farebbero volentieri a meno. |  Non sono d'accordo: se senti spesso la gente lamentarsi del proprio lavoro, non significa che preferirebbe stare senza fare nulla. Da una parte non avrebbe di che vivere, ma dall'altra non avrebbe nulla da fare e per la maggioranza della gente non afflitta da sindromi simil-depressive, stare senza fare nulla è un supplizio intollerabile.
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		|  21-08-2017, 15:40 | #54 |  
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					Originariamente inviata da muttley  Non sono d'accordo: se senti spesso la gente lamentarsi del proprio lavoro, non significa che preferirebbe stare senza fare nulla. Da una parte non avrebbe di che vivere,. |  e vabbe' qui  si tratta di necessita', non piacere 
 
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					Originariamente inviata da muttley   ma dall'altra non avrebbe nulla da fare e per la maggioranza della gente non afflitta da sindromi simil-depressive, stare senza fare nulla è un supplizio intollerabile. |  Pero' nel caso dell' autore  del topic mi pare che non lamenti di non avere forze e riuscire solo a stare a letto a fissare il soffitto, ma di non poter coltivare gli hobbys, e questo spiace anche ai grandi manager soddisfatti del loro lavoro, che a volte devono anche trascurare famiglia e affetti per quello... 
Alla fine se una persona e' psicologicamente ricca di risorse non sente la mancanza sociale del lavoro, perche' ha gia' molto contatto con gli amici, viaggia, e corsi, palestra, volontariato, puo' impiegare il tempo (ipotizzando non vincoli economici) come preferisce. Come d'altra parte per qualcuno psicologicamente malmesso se da una parte il lavoro puo' affondare definitivamente  potrebbe anche invece essere l'ancora di salvezza per vedere almeno delle persone, avere un obiettivo, anche se non ci si crede davvero (un motivo per alzarsi la mattina, essere attesi da qualche parte), e non lasciarsi andare del tutto.
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				 Ultima modifica di cancellato2824;  21-08-2017 a 15:44.
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		|  21-08-2017, 15:57 | #55 |  
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					Originariamente inviata da muttley  Non sono d'accordo: se senti spesso la gente lamentarsi del proprio lavoro, non significa che preferirebbe stare senza fare nulla. Da una parte non avrebbe di che vivere, ma dall'altra non avrebbe nulla da fare e per la maggioranza della gente non afflitta da sindromi simil-depressive, stare senza fare nulla è un supplizio intollerabile. |  Vero, alcuni si ammalano quando vanno in vacanza infatti...
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		|  21-08-2017, 16:02 | #56 |  
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					Originariamente inviata da DownwardSpiral2  Vero, alcuni si ammalano quando vanno in vacanza infatti... |  ma questo non c'entra, e' lo stress, l'adrenalina, la forza di nervi che viene meno e si crolla, cosa che comunque alla lunga a mantenere ritmi pesanti succede lo stesso, spesso anche in modo peggiore
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		|  21-08-2017, 16:22 | #57 |  
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					Originariamente inviata da ila82  Alla fine se una persona e' psicologicamente ricca di risorse non sente la mancanza sociale del lavoro |  Una persona psicologicamente ricca di risorse, si troverebbe con estrema probabilità a trasformare il suo tempo libero in maniera proficua.  
Non tutti sono depressi o simil-tali, al punto da trovare qualsiasi attività o sforzo come una violenza psico-fisica ma l'errore, quando si proietta il proprio modo di vivere sugli altri, è quello di non comprendere il diverso modus cogitandi e attribuire un certo stile di vita alla manipolazione e al condizionamento.
 
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					Originariamente inviata da DownwardSpiral2  Vero, alcuni si ammalano quando vanno in vacanza infatti... |  Agognano alle vacanze perché in genere durano 3 settimane all'anno, altrimenti impazzirebbero.
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		|  21-08-2017, 16:26 | #58 |  
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					Originariamente inviata da ila82  ma questo non c'entra, e' lo stress, l'adrenalina, la forza di nervi che viene meno e si crolla, cosa che comunque alla lunga a mantenere ritmi pesanti succede lo stesso, spesso anche in modo peggiore |  Sicuramente è anche come dici tu, ma l'ho visto succedere proprio a quelle persone che se non lavorassero non saprebbero che fare (non che sia una colpa per carità, ma per me è incomprensibile).
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		|  21-08-2017, 18:41 | #59 |  
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					Originariamente inviata da Orion  Devo dissentire. Il cibo che mangi, gli abiti che indossi, la casa che abiti, etc, etc, sono il frutto del lavoro umano.
 10mila anni fa gli uomini sicuramente non lavoravano in un ufficio 8 ore al giorno 5 giorni a settimana, ma lavoravano comunque come cacciatori e raccoglitori.
 Posso concordare se dici che la società di oggi spesso impone ritmi di lavoro assurdi e massacranti, ma non posso concordare se dici che il lavoro è solo un'imposizione sociale. E' anzitutto una necessità umana, che piaccia o meno.
 
 E se non hai il privilegio di poter vivere di rendita, è una necessità che faresti bene a imparare ad affrontare il prima possibile.
 
 Se ormai hai capito che l'università non fa per te, cercati allora una qualche occupazione che riesci a tollerare e che ti permetta di guadagnarti di che vivere. Non è detto che devi lavorare necessariamente in una fabbrica o in un ufficio, esistono anche lavori part-time e/o stagionali, che lasciano molto tempo libero. Fossi in te, mi muoverei in tal senso.
 
 In ogni caso, perdona la franchezza, ma ti consiglio di abbandonare il prima possibile l'idea di poter vivere cazzeggiando h24 da qui alla tua morte.
 |  No. Cibarsi è una necessità umana, non lavorare. 10mila anni fa gli uomini andavano a caccia per soddisfare la necessità di cibarsi. Se avessero avuto già il cibo a disposizione certo non si sarebbero dati da fare per lavorare    
Eh beh, non pensare che mi faccia piacere questa prospettiva...non cazzeggio serenamente, ma pensando che dovrei fare altro e sentendomi in colpa...
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				 Ultima modifica di Darby Crash;  21-08-2017 a 19:06.
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		|  21-08-2017, 18:46 | #60 |  
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					Originariamente inviata da lifeisnow  Siamo come galline in batterie,studia lavora muori.Chi piscia fuori dal seminato viene linciato |    |  
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