Ritorno a parlare di me per un problema che stanotte non mi ha fatto chiudere occhio.
Il motivo è sempre il lavoro, in special modo il rapporto che ho con un collega. Anzi, il non rapporto.
E' sempre stata una persona problematica e svogliata. Per farla breve, basta solo che dica che alla veneranda età di 36 è ancora iscritto all'università, ha in ballo una tesi da circa 6 anni e la motivazione di tale blocco nella sua vita non risiede in qualche problematica particolare, semplicemente è uno che non ha voglia di fare un cazzo.
Inoltre si presenta all'ora che vuole lui, sputtana il capo su facebook ogni volta che riceve un rimprovero, maltratta i clienti ed una volta è arrivato a dire ad un signore che voleva spaccargli la faccia.
Su tripadvisor fioccano commenti sulla maleducazione del mio collega.
Ci si trova di fronte ad un individuo parecchio disturbato.
Abbiamo due personalità molto differenti ( io sono molto introversa e lui è un "estroversone") ma non è questo il problema.
Da un po' ha deciso che me ne devo andare e sta facendo di tutto per riuscirci.
Il motivo? Credo l'invidia.
Non sono una persona che si vanta di ciò che ha ma da quando ha saputo da vie traverse che ho ripreso l'università ha fatto di tutto per rendermi la vita impossibile. Inoltre il capo mi ha spesso portato da esempio quando doveva rimproverarlo per i suoi numerosi ritardi e la sua scarsa igiene personale (sì, il mio collega puzza e fa un lavoro a stretto contatto con il pubblico) e credo sia quello che lo ha fatto scattare in maniera così violenta da qualche anno a questa parte.
E' una persona arrogante, stupida e testarda e non sono l'unica a non sopportarlo, gli altri colleghi non ne possono più del suo atteggiamento menefreghista.
Comunque, l'avvenimento spiacevole è accaduto di sabato sera. Lavoriamo entrambi come camerieri di sala e quella serata è stata caratterizzata da un incredibile quantità di clienti e di lavoro.
Spesso, durante serate del genere, si apre il piano superiore per facilitare lo smaltimento della clientela e cercare di accontentare tutti con un servizio più veloce.
Le scale che conducono alla mansarda è molto stretta ed è capitato che mi scontrassi con lui mentre lui stava scendendo.
Non è stato un impatto violento ma semplicemente ho urtato con la mano il suo avambraccio. Niente di che. Lui essendo un omone di un metro e novanta non avrà neanche avvertito chissà che dolore.
Qui non ci ha più visto.
Mi ha urlato davanti ai clienti che gli avevo dato un pugno, che ero matta e altre cose poco carine.
Durante il servizio non ho fatto una piega, ho cercato di evitarlo il più possibile e ho fatto le mie cose.
A fine serata mi accorgo che se ne sta abbondantemente lamentando con un mio collega dicendo che "la troia" (che sarei io) lo ha malmenato.
A quel punto ribadisco la mia posizione, che è stato solo un incidente e che doveva scusarsi per esser stato così cafone davanti a tutti.
Come risultato ho ottenuto solo una sfilza di bestemmie e insulti e che dovevo essere io quella che si doveva vergognare di ciò che avevo fatto.
Ho reagito come ho potuto ma quando il capo è intervenuto non ho trovato molto supporto.
Alla fine della fiera la storia è la stessa.
Non possono mandarlo via perché fa pena.
Non ha un lavoro serio, per l'età che ha la sua laurea (se mai la prenderà) non gli servirà molto e tutti ipotizzano un suo eventuale suicidio se dovesse perdere questo posto.
Sarò cinica io ma io credo che se la sia cercata.
Ha avuto tutte le possibilità di studiare, di realizzarsi e di fare la sua vita ed è stata una sua decisione quella di smettere di impegnarsi e condannarsi ad una vita di precariato.
Perché dovrebbe far pena una persona che ha scelto questa strada?
Ripeto, non soffre di depressione è solo una persona molto furba che non ha voglia di fare niente.
Ho detto al capo che non me la sento più di vivere così.
Sono quasi sei anni che il soggetto sta facendo il bello e il cattivo tempo lì dentro, senza alcuna autorità.
Non sono l'unica ad aver avuto problemi di questo tipo, un'altra ragazza se ne è andata a causa sua e nessuno ha fatto niente.
Non lo hanno rimproverato, semplicemente hanno insabbiato la cosa. Mi è dispiaciuto che il capo non abbia provato a trattenermi, mi ha solo detto di pensarci bene e che lui non trattiene nessuno.
Mi sento molto delusa da tutti, non ho avuto l'appoggio di nessuno in tutti questi anni e mi rendo conto che non valgo proprio niente in quell'ambiente.
Sarò anche brava, alcuni clienti mi hanno preso in simpatia ma evidentemente la carta vincente è far pena.
Cosa mi consigliate di fare?
Rimanere e cambiare atteggiamento oppure gettare la spugna? Al momento non essendo patentata rimarrei senza lavoro (il locale è molto vicino a casa mia, lo raggiungo a piedi) per alcuni mesi.
E' giusto che mi arrenda e gliela dia vinta?
Scusate lo sfogo.