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26-07-2013, 15:07
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#61
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Esperto
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 698
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Quote:
Originariamente inviata da n. 8028
mi sembra ovvio che "tirare fuori le palle" sia un'esortazione e non una critica o una presa d'atto che le palle o altro non ci siano... per il resto considero un certo tipo di mentalità facilmente autocommiserante e molto poco razionale; non penso ci voglia molto a cambiare questo risvolto della timidezza, partire dal presupposto che si è vittime, e che nulla si può fare, lo considero autolesionista.
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Su questo sono d'accordo, era quello che volevo sottolineare.
E vorrei precisare anche che a dover 'tirare fuori le palle' non sono solo o soprattutto i maschi, ma anche le femmine, in modo diverso e spesso anche più opprimente e frustrante visto che le palle noi non le abbiamo ma siamo comunque tenute a sottostare alla stessa schedatura di cui si parla qui;
e vi assicuro che i privilegi non ci sono, o comunque si tratta di adattamenti e contentini che vengono spacciati per privilegi: avere accanto a sé un uomo di elevato status sociale e ricercarne le doti non è un privilegio, è una schiavitù;
non poter decidere se vivere la propria sessualità o meno sulla base dei pregiudizi che inevitabilmente ne deriverebbero, è una costrizione;
arrendersi alla legge del più forte scartando tutti quegli individui che non riescono a svettare per un motivo o per un altro non è un privilegio, è ignavia.
Un individuo per essere felice deve poter essere libero, e i privilegi femminili che tanto sono accusati e invidiati qui, non fanno parte di libertà ma di una sporca bugia.
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26-07-2013, 15:11
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#62
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Su questo sono d'accordo, era quello che volevo sottolineare.
E vorrei precisare anche che a dover 'tirare fuori le palle' non sono solo o soprattutto i maschi, ma anche le femmine.
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Veramente per n.8028 le donne sono "fragili" e non dovrebbero farsi avanti perchè non sopporterebbero un rifiuto come gli uomini, se ho capito bene.
Quanto ai privilegi, io non ho mai parlato di privilegi né ho mai detto che le donne stanno meglio degli uomini tout court.
Mi stupisco solo di come sia difficile far capire un concetto a mio avviso semplice come quello che per i più l'uomo è obbligato a fare certe cose durante la conoscenza con una donna (così come la donna è obbligata a farne altre) e invece sarebbe meglio che certe cose non venissero viste come un obbligo. Se non siamo d'accordo neanche su questo "minimo sindacale", direi che non è il caso di discutere oltre.
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26-07-2013, 15:11
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#63
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 1,556
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Io credo che uomini e donne facciano delle cpnsiderazioni e valutazioni su possibili partner. Pesano come ovvio l'ambiente sociale, economico ed ambientale.
Detto questo io ho conosciuto una ballerina nel 2008 in un aeroporto.
Mi piacque fin da subito. L'ho inseguita per un anno e mezzo per poterci prendere almeno un caffè. Ha sempre rifiutato quasi con insofferenza.
Non so cosa abbia pensato di me. Ma sicuramente ha fatto di me un gudizio negativo o quanto meno non adeguato per conoscerla meglio.
Le donne, a mio avviso, sanno essere più spietate degli uomini
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26-07-2013, 15:14
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#64
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da n. 8028
mi sembra ovvio che "tirare fuori le palle" sia un'esortazione e non una critica o una presa d'atto che le palle o altro non ci siano...
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Sì, certo, talmente ovvio che quell'esortazione non l'hai rivolta a chi consideri "fragile", cioè le donne. Mentre gli uomini non lo sono o non dovrebbero esserlo, alias non possono permettersi di essere "fragili" (politically correct per smidollati).
Quote:
Originariamente inviata da n. 8028
per il resto considero un certo tipo di mentalità facilmente autocommiserante e molto poco razionale; non penso ci voglia molto a cambiare questo risvolto della timidezza, partire dal presupposto che si è vittime, e che nulla si può fare, lo considero autolesionista. comunque ognuno fa un po' quel che vuole...
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Non ho mai detto che nulla si può fare. Ho detto che un timido non deve sentirsi obbligato a fare certe cose dal dogma sociale, solo perchè è un uomo.
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26-07-2013, 15:19
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#65
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Esperto
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 698
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Quote:
Originariamente inviata da Melvin II
Io credo che uomini e donne facciano delle cpnsiderazioni e valutazioni su possibili partner. Pesano come ovvio l'ambiente sociale, economico ed ambientale.
Detto questo io ho conosciuto una ballerina nel 2008 in un aeroporto.
Mi piacque fin da subito. L'ho inseguita per un anno e mezzo per poterci prendere almeno un caffè. Ha sempre rifiutato quasi con insofferenza.
Non so cosa abbia pensato di me. Ma sicuramente ha fatto di me un gudizio negativo o quanto meno non adeguato per conoscerla meglio.
Le donne, a mio avviso, sanno essere più spietate degli uomini
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Allora anche tu fai quelle considerazioni.
Spietate? Tu daresti delle possibilità a una persona solo perché ti ha scelto e avvicinato?
Se ti metti nell'ottica dell'altra, e tu fossi stato un ballerino, inserito nel mondo dello spettacolo, di necessaria bella presenza e avessi avuto tante corteggiatrici, ti saresti sentito spietato a rifiutare qualcuna di loro che ti avvicina soltanto perché sei un ballerino di bell'aspetto?
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26-07-2013, 15:21
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#66
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
No, il fatto è che non mi piace l'atteggiamento denigratorio con cui l'autore si rivolge alla situazione, non mi piace il sentore di sottile disprezzo verso un atteggiamento naturale (di ricercare protezione). Il disprezzo si traduce in generalizzazione (le donne sono fissate con la sicurezza: sociale, familiare, economica ecc), trascurando la realtà multiforme e mutevole dei rapporti interpersonali e delle persone stesse.
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Personalmente io disprezzo lo stereotipo e soprattutto il tentativo di imporlo come norma "naturale", non so paccello. Che mi dici invece del disprezzo neanche tanto sottile che accompagna l'insicurezza maschile (addirittura pure su questo forum c'è chi nega che esista, come si è visto), che raramente può permettersi di cercare "protezione" in una donna?
Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Le minoranze vengono penalizzate nella misura in cui non sanno e non vogliono offrire niente di nuovo né di innovativo agli altri, rifiutando a prescindere e puntando il dito e facendo di un sistema ideologico una meccanizzazione che acceca e distorce.
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No, le minoranze vengono penalizzate quanto più rompono i coglioni alle maggioranze ricordando che esistono anche loro, casomai.
Detto questo, io una visione alternativa ce l'ho, ma vedo fortissime resistenze a cambiare uno status quo che conviene a troppi.
Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Mi trovo d'accordo solo in parte: le stereotipizzazioni di cui parli, su questo forum, hanno l'aria di una leggenda metropolitana; non ho mai visto nessuno qui ostinarsi a seguire o a sostenere un comportamento stereotipato come per esempio quello di cui tanto ci si lamenta.
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Eh beh, ci credo, su questo forum ci sono persone che hanno difficoltà ad adeguarsi a molte "norme" sociali (anche se, beninteso, alcune mi paiono in vigore anche qui). Fuori, però...
Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Lo status sociale può compromettere o meno un individuo solo dal momento che indirizza verso di sé quelle preferenze cosiddette mainstream, di persone che il suddetto confine non sentono alcuna necessità di approfondire.
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Il problema è che non è facile incontrare persone "non mainstream", che è la cosa che tento di consigliare a chi lamenta questo tipo di problemi.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 26-07-2013 a 15:34.
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26-07-2013, 15:22
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#67
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Allora anche tu fai quelle considerazioni.
Spietate? Tu daresti delle possibilità a una persona solo perché ti ha scelto e avvicinato?
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E perché no? Dare una possibilità significa cominciare conoscersi e vedere se c'è qualcosa in comune. Come fai a rifiutare qualcuno senza neanche conoscerlo un po' (a meno che fisicamente non sia proprio del tutto sgradevole)? E se fosse una delle persone che non stanno in prima fila di cui parlavi prima? Si rischierebbe di perdere l'occasione di conoscerne una...
Poi, che le donne siano più spietate degli uomini è un giudizio troppo generico per essere fondato, su questo non ci piove.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 26-07-2013 a 15:47.
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26-07-2013, 16:03
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#68
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
A parte che attualmente la società dominante si muove di un cm e pretende che il timido si muova di 100 m, direi che venire incontro anche alle esigenze delle minoranze senza pensare che esistano solo le maggioranze non sarebbe un male, no?
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Considera da dove veniamo: nelle società tribali il timido non veniva semplicemente "marginalizzato" ma la sua incolumità e sopravvivenza erano messe in discussione da un tipo di società che non soltanto premiava il più "forte" ma addirittura lasciava il "debole" ad un destino da "soccombente". Con l'evoluzione e il miglioramento delle condizioni di vita tali scenari sono stati sostituiti da situazioni sociali in cui la forza è prevalentemente caratteriale ma non siamo più a livelli di totale emarginazione, esclusione, messa al bando e financo eliminazione fisica dei soggetti meno adattivi, come avviene ancora nel mondo animale. Dobbiamo considerare la società in cui viviamo anche in virtù di quello che è stato fatto e non solo di quello che c'è ancora da fare.
Fino a 4-5 decenni fa non si sarebbe parlato di hikkikomori in qualità di fenomeno sociale di ampia rilevanza come si fa oggi ad esempio, ma di semplici pazzi da internare o lobotomizzare. Pertanto dico che non è sempre vero che la società pretende dai timidi più di quanto sia disposta a venire loro incontro, così come non penso che ci sia tanto squilibrio tra la sua progressione e quella delle persone.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Dipende se sono più capaci di aspettare o di snaturarsi per aderire a un modello che non rispecchia la loro indole. E' una scelta personale, e comunque resta anche la quarta alternativa: favorire un cambiamento della mentalità dominante.
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Non condivido la visione svalutante di chi decide di adattarsi: è una scelta dettata da volontà e libero arbitrio nonché perfettamente legittima, qualora essa avvenga in ottemperanza di un rispetto morale e formale delle altre persone. Non mi piace nemmeno la parola "snaturarsi" giacché ho già avuto modo di spiegare molte volte quanto io ritenga inadeguate le idee di tipo "innatista" relativamente al carattere. Per quanto mi riguarda, la vita dell'individuo, nella sua intierezza, consiste un cambiamento permanente (più accelerato o blando a seconda dell'età e delle vicissitudini) e in virtù di questa assunzione ritengo sbagliato parlare di autenticità tout court dell'indole.
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26-07-2013, 16:16
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#69
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Considera da dove veniamo: nelle società tribali il timido non veniva semplicemente "marginalizzato" ma la sua incolumità e sopravvivenza erano messe in discussione da un tipo di società che non soltanto premiava il più "forte" ma addirittura lasciava il "debole" ad un destino da "soccombente". Con l'evoluzione e il miglioramento delle condizioni di vita tali scenari sono stati sostituiti da situazioni sociali in cui la forza è prevalentemente caratteriale ma non siamo più a livelli di totale emarginazione, esclusione, messa al bando e financo eliminazione fisica dei soggetti meno adattivi, come avviene ancora nel mondo animale. Dobbiamo considerare la società in cui viviamo anche in virtù di quello che è stato fatto e non solo di quello che c'è ancora da fare.
Fino a 4-5 decenni fa non si sarebbe parlato di hikkikomori in qualità di fenomeno sociale di ampia rilevanza come si fa oggi ad esempio, ma di semplici pazzi da internare o lobotomizzare. Pertanto dico che non è sempre vero che la società pretende dai timidi più di quanto sia disposta a venire loro incontro, così come non penso che ci sia tanto squilibrio tra la sua progressione e quella delle persone.
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Ce n'è ancora troppo da tollerare, di squilibrio. Nessuna difesa per lo status quo.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Non condivido la visione svalutante di chi decide di adattarsi: è una scelta dettata da volontà e libero arbitrio nonché perfettamente legittima, qualora essa avvenga in ottemperanza di un rispetto morale e formale delle altre persone. Non mi piace nemmeno la parola "snaturarsi" giacché ho già avuto modo di spiegare molte volte quanto io ritenga inadeguate le idee di tipo "innatista" relativamente al carattere. Per quanto mi riguarda, la vita dell'individuo, nella sua intierezza, consiste un cambiamento permanente (più accelerato o blando a seconda dell'età e delle vicissitudini) e in virtù di questa assunzione ritengo sbagliato parlare di autenticità tout court dell'indole.
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A me piace la parola snaturarsi e sono liberissimo di usarla per me e per chi la pensa come me, quindi non è sbagliato parlare di autenticità dell'indole, almeno per chi sente di averne una non modificabile in qualunque entità senza grave disagio .
Quello che scrivi vale per te e per chi la pensa come te, se altri la pensano diversamente sono del tutto liberi di non snaturarsi (verbo che nel loro caso è perfettamente legittimo usare, e in questo senso l'ho usato) e di non sentirsi gravati da un'imposizione esterna stile "o mangi questa minestra o salti questa finestra" (anche perché le cose non stanno esattamente in questa situazione di aut-aut, qualche alternativa c'è).
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26-07-2013, 16:32
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#70
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Esperto
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 698
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Rispondo solo al discorso della non autorizzata ricerca di protezione da parte degli indidui di sesso maschile. Sono sempre stata convinta che la cultura abbia portato a una standardizzazione ed esagerazione del dimorfismo sessuale e, con esso, i ruoli che ne derivano.
Oltre ad averne l'istinto, non ho alcun problema a offrire protezione e conforto al ragazzo che amo, e sia chiaro che con questi termini non si sottintende un tipo di protezione prettamente o volutamente femminile nel suo senso tradizionale, ma nel senso più umano e spontaneo.
Per il resto ho notato anch'io, Winston, che tendi a chiuderti troppo finendo spesso col giudicare gli altri chiusi o poco disposti al dialogo.
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26-07-2013, 16:33
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#71
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,153
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Ho fatto prima l'esempio del lavoro in quanto ho avuto (e ho tuttora) grossi problemi di adattamento alle dinamiche interpersonali soggiacenti ai rapporti di subalternità tra dipendenti e datori di lavoro. Resomi conto fin da subito dalla possibilità di ritrovarmi senza lavoro ad vitam, ho optato per la soluzione adattiva, in maniera graduale e senza eccessive forzature, arrivando a raggiungere risultati che farebbero ben sperare per il futuro...mi chiedo per quale motivo da questo punto di vista l'adattamento debba essere considerato legittimo e "tollerabile" mentre per quanto concerne la sfera delle relazioni umane pure e semplici esso equivarrebbe ad uno snaturarsi? Solo perché senza lavoro non si campa? Chi l'ha detto? Forse non si campa bene, si vive in povertà, ma perché dovremmo ridurci tutti ad una massa di schiavi salariati (non è il mio punto di vista, sia chiaro, ma quello di chi disprezza aprioristicamente l'idea del lavoro) per adattarci ad una sopravvivenza imposta della società dei consumi e delle comodità? Vivere in società può comportare anche la possibilità (non l'obbligo) di adattarsi e quindi vincere determinate paure e vulnerabilità (non parlo necessariamente del contesto discusso in questo topic) e, del resto, non ho la sensazione che questa società mi stia chiedendo così tanto in termini di sacrifici caratteriali, non sempre e non con tutti almeno. Poi, da quando ho smesso di pensare e di percepirmi come persona dotata di determinate peculiarità e caratteristiche, è stato anche più facile muoversi in contesti da me ritenuti un tempo inammissibili.
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26-07-2013, 16:34
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#72
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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io noto che il giro di amicizie conta da single,nel senso avere gruppetti sociali dove si e inseriti aiuta a ocnoscere gente quindi donne...poi una volta fidanzati molte coppie escono da sole al massimo 2 coppie...dopo non mi sembra un probelma avere pochi amici ma inizialmente far parte di un gruppo e utile se non necessario...poi non so magari approcci per strada e ti va bene,comunque piu che quello che si dice e come si dice che fa la differenza...
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26-07-2013, 16:39
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#73
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Rispondo solo al discorso della non autorizzata ricerca di protezione da parte degli indidui di sesso maschile. Sono sempre stata convinta che la cultura abbia portato a una standardizzazione ed esagerazione del dimorfismo sessuale e, con esso, i ruoli che ne derivano.
Oltre ad averne l'istinto, non ho alcun problema a offrire protezione e conforto al ragazzo che amo, e sia chiaro che con questi termini non si sottintende un tipo di protezione prettamente o volutamente femminile nel suo senso tradizionale, ma nel senso più umano e spontaneo.
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https://yourlogicalfallacyis.com/anecdotal
La questione non era se caratteriale disprezzasse o meno l'insicurezza maschile. Che qualcuno vada dicendo, su internet o dal vivo, di essere un ragazzo insicuro che cerca una ragazza che gli dia protezione, e vediamo quanti/e gli rispondono come te.
Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Per il resto ho notato anch'io, Winston, che tendi a chiuderti troppo finendo spesso col giudicare gli altri chiusi o poco disposti al dialogo.
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Considerazione del tutto gratuita e soprattutto non motivata, quindi anche non costruttiva. E con questa le volte in cui in questo topic si cerca di ribattere a quello che dico andando sul personale, invece di rispondere nel merito, sono due (and counting...)
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26-07-2013, 16:44
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#74
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: TORINO
Messaggi: 687
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ho fatto prima l'esempio del lavoro in quanto ho avuto (e ho tuttora) grossi problemi di adattamento alle dinamiche interpersonali soggiacenti ai rapporti di subalternità tra dipendenti e datori di lavoro. Resomi conto fin da subito dalla possibilità di ritrovarmi senza lavoro ad vitam, ho optato per la soluzione adattiva, in maniera graduale e senza eccessive forzature, arrivando a raggiungere risultati che farebbero ben sperare per il futuro...mi chiedo per quale motivo da questo punto di vista l'adattamento debba essere considerato legittimo e "tollerabile" mentre per quanto concerne la sfera delle relazioni umane pure e semplici esso equivarrebbe ad uno snaturarsi?
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Infatti è una masturbazione mentale; nasciamo incapaci di guidare la macchina, quindi il nostro istinto dovrebbe indicarci che non dobbiamo prendere la patente e prendendola ci snaturiamo. non sta in piedi, via.
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26-07-2013, 16:45
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#75
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ho fatto prima l'esempio del lavoro in quanto ho avuto (e ho tuttora) grossi problemi di adattamento alle dinamiche interpersonali soggiacenti ai rapporti di subalternità tra dipendenti e datori di lavoro. Resomi conto fin da subito dalla possibilità di ritrovarmi senza lavoro ad vitam, ho optato per la soluzione adattiva, in maniera graduale e senza eccessive forzature, arrivando a raggiungere risultati che farebbero ben sperare per il futuro...mi chiedo per quale motivo da questo punto di vista l'adattamento debba essere considerato legittimo e "tollerabile" mentre per quanto concerne la sfera delle relazioni umane pure e semplici esso equivarrebbe ad uno snaturarsi? Solo perché senza lavoro non si campa? Chi l'ha detto? Forse non si campa bene, si vive in povertà, ma perché dovremmo ridurci tutti ad una massa di schiavi salariati (non è il mio punto di vista, sia chiaro, ma quello di chi disprezza aprioristicamente l'idea del lavoro) per adattarci ad una sopravvivenza imposta della società dei consumi e delle comodità?
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Ma io ho per caso detto da qualche parte che adattarsi nella sfera lavorativa è più "tollerabile" che in quella dei rapporti di coppia? Non mi pare. Ognuno si adatta fino a quanto il suo carattere e la sua resistenza glielo consentono. Tu non hai limiti di adattabilità? OK, ma qualcun altro ce li ha e non sarai tu a farli sparire con un colpo di bacchetta magica, né tantomeno si può pretendere da lui che non ne abbia.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Vivere in società può comportare anche la possibilità (non l'obbligo) di adattarsi e quindi vincere determinate paure e vulnerabilità (non parlo necessariamente del contesto discusso in questo topic) e, del resto, non ho la sensazione che questa società mi stia chiedendo così tanto in termini di sacrifici caratteriali, non sempre e non con tutti almeno.
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Il fatto che tu non abbia questa sensazione non implica che altri non possano averla, quindi è legittimo chiedersi se per costoro può esserci un'alternativa.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Poi, da quando ho smesso di pensare e di percepirmi come persona dotata di determinate peculiarità e caratteristiche, è stato anche più facile muoversi in contesti da me ritenuti un tempo inammissibili.
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Non tutti sono tenuti o hanno facoltà di seguire il tuo esempio, ognuno deve trovare la sua strada. Io le peculiarità e le caratteristiche ce le ho, e solo prendendo per il culo me stesso posso pensare di non averle (questo, ripeto a scanso di facili equivoci, vale per me).
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26-07-2013, 16:47
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#76
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da n. 8028
Infatti è una masturbazione mentale; nasciamo incapaci di guidare la macchina, quindi il nostro istinto dovrebbe indicarci che non dobbiamo prendere la patente e prendendola ci snaturiamo. non sta in piedi, via.
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Non è che tutti sono capaci di fare tutto. E avere relazioni sociali, o meglio sostenere un certo ruolo nelle relazioni sociali, non è come guidare un'auto.
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26-07-2013, 16:49
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#77
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: TORINO
Messaggi: 687
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
https://yourlogicalfallacyis.com/anecdotal
La questione non era se caratteriale disprezzasse o meno l'insicurezza maschile. Che qualcuno vada dicendo, su internet o dal vivo, di essere un ragazzo insicuro che cerca una ragazza che gli dia protezione, e vediamo quanti/e gli rispondono come te.
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Probabilmente se andasse dicendo che ha un pene grande quanto un clitoride sarebbero ancora in meno a rispondere; il fatto di essere insicuro non è un tratto tipico del maschio e come tale non può attrarre, e lamentarsene anziché provare a acquisire sicurezza è come minimo immaturo. fattene una ragione...
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Considerazione del tutto gratuita e soprattutto non motivata, quindi anche non costruttiva. E con questa le volte in cui in questo topic si cerca di ribattere a quello che dico andando sul personale, invece di rispondere nel merito, sono due (and counting...)
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le volte in cui ti dai troppa importanza invece sono pari al numero dei tuoi post...
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26-07-2013, 16:52
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#78
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da n. 8028
Probabilmente se andasse dicendo che ha un pene grande quanto un clitoride sarebbero ancora in meno a rispondere; il fatto di essere insicuro non è un tratto tipico del maschio e come tale non può attrarre, e lamentarsene anziché provare a acquisire sicurezza è come minimo immaturo. fattene una ragione...
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Meno male che c'è n.8028 a dirci come sono fatti i maschi e quali tratti devono avere o no.
Mettiti d'accordo con caratteriale che dice che non ha problemi a offrire protezione a un uomo.
Quote:
Originariamente inviata da n. 8028
le volte in cui ti dai troppa importanza invece sono pari al numero dei tuoi post...
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E con questa le considerazioni sul personale in questo topic , invece delle osservazioni nel merito di quanto dico, salgono a tre ^^
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26-07-2013, 16:56
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#79
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Non è che tutti sono capaci di fare tutto. E avere relazioni sociali, o meglio sostenere un certo ruolo nelle relazioni sociali, non è come guidare un'auto.
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Mah, chi l'ha detto. Anzi se vogliamo vedere la socialità è una caratteristica intrinseca della nostra specie, guidare la macchina no.
Comunque diciamo che per assurdo voglia condividere la tua tesi: e quindi? Proposte utili?
L'inserimento in "categorie protette" per il socialmente inetto di turno?
Puó aiutarlo in termini lavorativi (e in effetti alcuni iscritti su fs appartengono alle categorie protette a causa dei loro gravi problemi di sociofobia).
Ma relazionalmente? Mica puoi imporre alle donne che una certa percentuale sia attratta "per legge" dai sociofobici.
Quindi alla fine della fiera il dato concreto è che il sociofobico gravemente compromesso nei rapporti interrelazionali con l'altro sesso semplicemente "si attacca".
Brutto da dire qui dentro, ma è la realtà allo stato attuale.
Ora, mentre tu ti sforzi per inventarti un sistema che tuteli i poveri socio-diversamente abili, io preferisco dir loro che la cosa migliore è recuperare quelle abilitá sociali che giá posseggono, sono solo nascoste o tarpate dalle proprie patologie.
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26-07-2013, 17:00
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#80
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Esperto
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 698
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
https://yourlogicalfallacyis.com/anecdotal
La questione non era se caratteriale disprezzasse o meno l'insicurezza maschile. Che qualcuno vada dicendo, su internet o dal vivo, di essere un ragazzo insicuro che cerca una ragazza che gli dia protezione, e vediamo quanti/e gli rispondono come te.
Considerazione del tutto gratuita e soprattutto non motivata, quindi anche non costruttiva. E con questa le volte in cui in questo topic si cerca di ribattere a quello che dico andando sul personale, invece di rispondere nel merito, sono due (and counting...)
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Infatti non voleva essere una critica distruttiva, ma a volte aprirsi ad altri metri di paragone può aiutare noi stessi a capire che idea diamo agli altri e questo non significa necessariamente dare troppo peso a quell'idea.
Riguardo al discorso precedente: lo so che la questione non era se io autorizzo o meno dei comportamenti, però la domanda era: e cosa ne pensi della privazione di tale diritto? Non avendo altre fonti valide ho citato un'esperienza e un'opinione personale.
Non c'è bisogno di averla sempre vinta quando si conversa, spiacente per i fraintendimenti.
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