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24-08-2020, 14:48
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#121
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Ma chi decide che il raggiungimento di un obiettivo che ti può rendere felice deriva in realtà da un sistema di credenze falsato? Chi decide in base a cosa un individuo può essere davvero felice?
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Il te stesso autentico.
Cmq sono temi complessi, non ho il tempo di scrivere.
Ti lascio questo link, almeno ti fai un idea più corretta.
https://www.google.com/url?sa=t&sour...=1598271389653
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24-08-2020, 14:49
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#122
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Eppure esistono persone (inutile dire chi, tanto lo sappiamo tutti) che sono molto poco permeabili al giudizio altrui eppure hanno avuto successo.
Oppure persone che hanno sviluppato la stessa impermeabilità al giudizio però, non essendo magari dotate di caratteristiche di attrazione per i più, sono comunque felici, perché a loro interessa essersi immunizzati a questo giudizio.
Del resto poi, talvolta, è proprio questa impermeabilità al giudizio ad attrarre molti.
Ovviamente preciso che in tutto questo, bisogna sempre rispettare i codici morali e legali del vivere civile, prima che qualcuno tiri fuori l'argomento.
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Su questo ho i miei dubbi, salvo le solite eccezioni trovo difficile che uno che non piaceva prima, piaccia poi solo perché comincia a non tenere in conto il giudizio degli altri. I motivi per cui non piaceva prima tendenzialmente rimangono.
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24-08-2020, 15:00
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#123
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Perché tu parti dal presupposto che la tua identità non sia frutto di una costruzione ma sia qualcosa su cui tu ti limiti a riflettere e a riportare come fosse un fatto naturale.
Io non la penso così, non credo che chi (vale per tutti) presuppone come indispensabili alla felicità certe cose si limiti a constatarlo ma lo faccia in base ad una coazione a ripetere un certo stato d'animo.
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Non si riesce a capire sempre di preciso cosa sia costruito e cosa no, ma comunque non mi interessa, non è poi così rilevante la cosa, voglio parlare di altro.
Ammesso che una parte dell'identità sia stata costruita, questo non implica mica che debba essere accettato il fatto che qualcun altro voglia smontarla per renderci meno infelici, questa per me è una cosa assurda, e lo ripeto.
Faccio un esempio.
Se io seguissi una certa religione che esisteva già (proprio perchè tramandata da una minoranza culturale di cui magari faccio parte) di certo questa cosa non è una cosa naturale, si può dire quasi sicuramente che sia costruita, ma non è che se poi io non sono disposto a cambiare il mio credo per adattarmi ad un certo contesto che lo perseguita (e la cosa poi di conseguenza mi crea disagio in questo contesto), devo convincermi che per mettere a posto le cose dovrei cambiare la mia identità religiosa perché in tal caso sparirebbero sia il conflitto che il disagio.
Magari un tizio simile a te per convincermi a cambiare mi mostrerà un altro tizio che segue un altro credo (o magari non è proprio credente) ed è felice, ma questo cosa dimostrerebbe? Che non è indispensabile seguire il mio credo per essere felici e che quindi lo si può rinnegare o mettersi a credere ad altro perché la cosa è irrilevante in relazione a quel che renderebbe felici?
Che questa cosa rappresenta una coazione a ripetere (per farla passare per patologia, mentre magari è solo una parte della proprio personalità verso cui non si è affatto in guerra) e così via?
Secondo te questo discorso regge? Per me non regge.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Una persona che ha sviluppato la coazione all'infelicità alzerà sempre più l'asticella delle sue pretese per potersi sempre condannare all'infelicità. E' su quello che bisogna lavorare in primis, non tanto sull'abbassamento delle proprie pretese, capire cioè da dove nasce questa coazione alla sofferenza e se c'é un modo per cambiare.
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Ma te lo ripeto, l' ho scritto già prima, il fatto che una cosa sia costruita o meno, è irrilevante (se si dimostrasse che l'eterosessualità è costruita dovrei poi cambiare tendenze per ridurre il conflitto con i miei desideri frustrati? ). Non sono gli altri che devono decidere cosa ci piace o no, siamo noi (costruiti o non costruiti).
Cosa mi rende felice o infelice lo decido io e lo sento io in relazione a tutto quel che sono, costruito o non costruito che sia sono io che mi proietto in un futuro più felice fatto in un certo modo (e non magari in un altro deciso da te, lo strizzacervelli, il moralista, il santone guru e così via).
Parti dal presupposto che a me dovrebbe interessare diventare come un altro tizio che ha altri valori e priorità (che so magari un umile prete, che non ha certe pretese) solo perché il tizio è più felice ed adattato, ma è un discorso scemo questo per me, e lo si può mostrare che è scemo (l'esempio del credo era uno solo, ma se ne possono fare diversi), lo ripeto.
Poi tutti questi discorsi poi sull'autenticità non mi hanno mai convinto.
Tra le mie preferenze quali sarebbero autentiche e quali no?
Quelle che non producono conflitti con il contesto o altre preferenze?
Per me i conflitti ci sono e non è mai chiaro quale sia la parte da cambiare e se ci sia una parte da cambiare, un conflitto può essere genuino ed espressione di intenzioni che sono in contrasto.
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Ultima modifica di XL; 24-08-2020 a 16:02.
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24-08-2020, 15:47
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#124
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Banned
Qui dal: Jul 2019
Messaggi: 1,459
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Quote:
Originariamente inviata da Psico[a]patico
“porco”
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eri grasso?
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24-08-2020, 16:02
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#125
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Su questo ho i miei dubbi, salvo le solite eccezioni trovo difficile che uno che non piaceva prima, piaccia poi solo perché comincia a non tenere in conto il giudizio degli altri. I motivi per cui non piaceva prima tendenzialmente rimangono.
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Limitare la permeabilità al giudizio degli altri è già comunque un buon traguardo.
Quote:
Originariamente inviata da XL
Cosa mi rende felice o infelice lo decido io
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Vedi, finalmente l'hai ammesso. E' una costruzione, una decisione, non una constatazione di come si funziona. Non è: io posso essere felice solo con x e y perché sono fatto così ma io posso essere felice solo con x e y perché io voglio che sia così.
Poi nessuno contesta la legittimità del tuo desiderio.
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24-08-2020, 16:06
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#126
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,565
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Sta discussione supererà le 10 pagine...avrei dovuto non aprirla
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24-08-2020, 16:08
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#127
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Limitare la permeabilità al giudizio degli altri è già comunque un buon traguardo.
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Lo è se l'obiettivo principale non è quello di instaurare relazioni con gli altri, se si riesce a essere felici o comunque appagati anche se si resta soli per tutta la vita.
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24-08-2020, 16:10
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#128
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Vedi, finalmente l'hai ammesso. E' una costruzione, una decisione, non una constatazione di come si funziona. Non è: io posso essere felice solo con x e y perché sono fatto così ma io posso essere felice solo con x e y perché io voglio che sia così.
Poi nessuno contesta la legittimità del tuo desiderio.
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Ma cosa c'entra questo?
E' come se io andassi da un avvocato per risolvere il problema X, e l'avvocato mi rispondesse che ne vuole risolvere un altro più facile Y (o che sa risolvere) perché è una mia costruzione quella di voler risolvere il problema X, che sarei felice comunque se risolvessi Y perché un altro suo cliente è stato felicissimo dopo che ha risolto Y.
Che poi di chi potrebbe essere mai questa costruzione visto che il problema sta a cuore a me.
Io persone del genere le mando molto velocemente a quel paese.
Poi "decidere" non equivale a scegliere liberamente ed in modo assolutamente indipendente. Si può osservare che la scelta sia mia, nel senso che sono io che la opero, ma non che sia una scelta indipendente da tutto il resto, le mie preferenze e così via.
Confondi le due cose perché credi nel libero arbitrio.
Questi discorsi sono cazzate, lo ripeto per l'ennesima volta.
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Ultima modifica di XL; 24-08-2020 a 16:19.
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24-08-2020, 16:14
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#129
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Le giudichi cazzate perché per te vale il discorso o tutto o niente.
La polarizzazione tra opposti è il primo modo per condannarsi all'infelicità.
Prendo atto di questo tuo modo di ragionare per l'ennesima volta.
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24-08-2020, 16:19
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#130
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Lo è se l'obiettivo principale non è quello di instaurare relazioni con gli altri, se si riesce a essere felici o comunque appagati anche se si resta soli per tutta la vita.
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Limitare la permeabilità al giudizio altrui non significa sopprimerla. Il fobico spesso ne è ossessionato fino a renderla l'unico termine di misurazione del proprio valore.
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24-08-2020, 16:20
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#131
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Le giudichi cazzate perché per te vale il discorso o tutto o niente.
La polarizzazione tra opposti è il primo modo per condannarsi all'infelicità.
Prendo atto di questo tuo modo di ragionare per l'ennesima volta.
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Tu scrivi e ripeti sempre le stesse cose, tanto cosa mi rende felice lo sento io, non tu.
Non capisco cosa c'entri la polarizzazione.
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Ultima modifica di XL; 24-08-2020 a 16:25.
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24-08-2020, 16:26
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#132
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Insomma, non vuoi punti di vista differenti dal tuo, li reputi cazzate e via dicendo. Ma siamo su un forum, ci si confronta su idee che possono differire, del resto che discussione sarebbe se le idee fossero tutte simili?
Se il disaccordo ed il confronto vengono interpretati come "vuoi che la pensi come te, mi dici come devo pensare" allora non ha proprio senso continuare la discussione.
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24-08-2020, 16:27
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#133
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Insomma, non vuoi punti di vista differenti dal tuo, li reputi cazzate e via dicendo.
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No ritengo quel che hai scritto tu prima in questo modo, e ho spiegato perché. Poi non ho un mio punto di vista su tutto, quindi non c'è necessariamente qualcosa che sia diverso dal mio punto di vista in relazione a questa o quella questione.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Se il disaccordo ed il confronto vengono interpretati come "vuoi che la pensi come te, mi dici come devo pensare" allora non ha proprio senso continuare la discussione.
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Il mio discorso non è relativo al disaccordo tra me e te ma al tuo sistema per risolvere problemi in base al quale chi dovrebbe fornire una soluzione li ridefinisce a cazzo di cane (senza preoccuparsi che la ridefinizione rappresenti un problema equivalente a quello di partenza). E' ovvio che facendo così si può risolvere tutto e l'irrisolvibile come categora sparisce (basta ridefinire un qualsiasi problema con qualcun altro che si può risolvere), ma io osservo che invece l'irrisolvibile esiste, quindi qualcosa non va.
Se sei infelice o non ti piace qualcosa, fattela piacere e si risolve tutto (si può riassumere così il tuo discorso), ecco questa mi sembra una cazzata, che devo aggiungere?
Ho capito male?
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Ultima modifica di XL; 24-08-2020 a 16:38.
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24-08-2020, 16:32
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#134
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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E' legittimo il tuo voler proteggere il tuo punto di vista da confutazioni. Un po' meno il definire cazzate le idee di chi ha maturato punti di vista diversi e li espone. Del resto nessuno cerca di dirti cosa devi pensare, non so come ti sia venuto in mente questo.
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24-08-2020, 16:46
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#135
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' legittimo il tuo voler proteggere il tuo punto di vista da confutazioni. Un po' meno il definire cazzate le idee di chi ha maturato punti di vista diversi e li espone. Del resto nessuno cerca di dirti cosa devi pensare, non so come ti sia venuto in mente questo.
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Se tu attribuisci un'intenzione a me che io non riconosco, del tipo "sei tu che ti condanni all'infelicità" usando in termine infelicità in un modo ben diverso dal significato che attribuisco io alla cosa stai facendo qualcosa in più rispetto al difendere un tuo punto di vista, stai sindacando anche su cosa mi dovrebbe rendere felice o infelice. Quindi non è proprio vero che non dici poi a me cosa pensare o non pensare a rigore di logica.
Se io non sono felice senza certi tipi di relazioni e mi mostri un prete o un asceta che dà senso a questa cosa e gli va bene così, a me cosa frega? Buon per loro che sono felici (non sto dicendo che loro sbagliano e così via sto relativizzando la cosa), ma perché mai io devo dare lo stesso loro senso a quel che rende felici o infelici se per me le cose sono diverse?
Sono questo tipo di discorsi che proprio mi irritano, mi sembrano scorrettissimi e poi finisco col rispondere come rispondo.
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Ultima modifica di XL; 24-08-2020 a 16:54.
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24-08-2020, 16:49
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#136
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Vedi, finalmente l'hai ammesso. E' una costruzione, una decisione, non una constatazione di come si funziona. Non è: io posso essere felice solo con x e y perché sono fatto così ma io posso essere felice solo con x e y perché io voglio che sia così.
Poi nessuno contesta la legittimità del tuo desiderio.
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Indipendentemente dal fatto che la motivazione sia "perché sono fatto così" o "perché voglio/desidero che sia così", all'atto pratico cosa cambia? Davvero c'è sempre tutta questa differenza tra essere fatti, volere, desiderare in un certo modo? Non fa tutto più o meno parte di come si è, della propria personalità? E dove sta scritto che senza x e y, e magari con w e z, l'individuo in questione sarà felice? E se non è così, perché parlare di autocondanna all'infelicità?
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Limitare la permeabilità al giudizio altrui non significa sopprimerla. Il fobico spesso ne è ossessionato fino a renderla l'unico termine di misurazione del proprio valore.
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Resta il fatto che limitare quella permeabilità di per sé non garantisce di trovare persone più bendisposte verso di noi, se prima non ci riuscivamo.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 24-08-2020 a 16:53.
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24-08-2020, 18:10
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#137
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Indipendentemente dal fatto che la motivazione sia "perché sono fatto così" o "perché voglio/desidero che sia così", all'atto pratico cosa cambia? Davvero c'è sempre tutta questa differenza tra essere fatti, volere, desiderare in un certo modo? Non fa tutto più o meno parte di come si è, della propria personalità? E dove sta scritto che senza x e y, e magari con w e z, l'individuo in questione sarà felice? E se non è così, perché parlare di autocondanna all'infelicità?
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Nel forum dei brutti dicono che sotto il 7 non è vita.
Per me è la creazione di un'indispensabilità e non la constatazione della stessa.
Il loro ragionamento li porta a condannarsi all'infelicità, perché escludono altre prospettive, dicono che non potranno essere felici se non con la strafiga al proprio fianco e con un aspetto di un certo tipo. Per come la vedo io, questo modo di pensare non è naturale, ma cela dietro un atto volontario di essere infelici alzando di proposito l'asticella delle pretese. Comunque tutto è legittimo, se si vuole essere felici solo a determinate condizioni, spesso impossibili o di difficile realizzabilità, liberissimi di farlo.
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24-08-2020, 18:33
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#138
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Nel forum dei brutti dicono che sotto il 7 non è vita.
Per me è la creazione di un'indispensabilità e non la constatazione della stessa.
Il loro ragionamento li porta a condannarsi all'infelicità, perché escludono altre prospettive, dicono che non potranno essere felici se non con la strafiga al proprio fianco e con un aspetto di un certo tipo. Per come la vedo io, questo modo di pensare non è naturale, ma cela dietro un atto volontario di essere infelici alzando di proposito l'asticella delle pretese. Comunque tutto è legittimo, se si vuole essere felici solo a determinate condizioni, spesso impossibili o di difficile realizzabilità, liberissimi di farlo.
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Ho 2 obiezioni:
1) non è detto che "essere felici con il 5" (ovviamente sto semplificando a puro titolo di esempio) sia possibile per tutti, quindi ripeto la mia perplessità quando si parla in linea generale di autocondanna all'infelicità; tu la metti sul piano del "sostituisci quest'obiettivo con quest'altro e vedrai che sarai felice lo stesso" ma non è affatto detto che valga per tutti, non puoi essere certo che l'indispensabilità sia artefatta e non reale, non in tutti i casi almeno; non è detto che per tutti la felicità sia meno realizzabile alle loro condizioni che a quelle che altri come te vengono a proporgli
2) il fdb commette l'errore capitale di dire che "sotto il 7 non è vita" per tutti e che chi lo nega è un bluepillato rinco e/o in malafede, mentre nella discussione in corso non mi pare che XL o chi per lui sostenesse che chi ha obiettivi di vita diversi se la stesse raccontando.
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24-08-2020, 20:01
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#139
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Ho 2 obiezioni:
1) non è detto che "essere felici con il 5" (ovviamente sto semplificando a puro titolo di esempio) sia possibile per tutti, quindi ripeto la mia perplessità quando si parla in linea generale di autocondanna all'infelicità; tu la metti sul piano del "sostituisci quest'obiettivo con quest'altro e vedrai che sarai felice lo stesso" ma non è affatto detto che valga per tutti, non puoi essere certo che l'indispensabilità sia artefatta e non reale, non in tutti i casi almeno; non è detto che per tutti la felicità sia meno realizzabile alle loro condizioni che a quelle che altri come te vengono a proporgli
2) il fdb commette l'errore capitale di dire che "sotto il 7 non è vita" per tutti e che chi lo nega è un bluepillato rinco e/o in malafede, mentre nella discussione in corso non mi pare che XL o chi per lui sostenesse che chi ha obiettivi di vita diversi se la stesse raccontando.
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Veramente qui non si propone nulla: si fanno delle obiezioni appunto. L'obiezione principale è proprio quella che l'indispensabilità per una condizione quale la felicità sia puramente un fatto, una constatazione, quasi un'osservazione empirica: non posso essere felice senza x perché ho visto che senza x sono infelice quindi la condizione necessaria e sufficiente è che io abbia x. Sei libero di affermare questo, ma a mio parere è una costruzione mentale, frutto di considerazioni volontarie, legittime per carità ma volontarie.
Un'altra obiezione è che affermare che ho sempre fatto y n volte e non ha mai funzionato a rendermi felice, è la prova comprovata che y non funziona quasi fosse una legge scientifica. Non puoi sapere se provando a fare y n volte al quadrato le cose non potrebbero andare diversamente. Questo non vuol dire contestare la legittimità di una decisione personale, siamo sempre nell'ambito della discussione su cosa si ritiene essere vero o meno in linea generale.
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24-08-2020, 20:20
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#140
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Alla fine, o ci si adatta alle “regole” della società o si è fottuti e di conseguenza emarginati. È così, e non cambierà mai niente, come è sempre stato.
Se a me non piace andare in disco e al restante 99% dei miei coetanei si è normale venire esclusi.
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ellapeppa, quanti anni hai?
in quale età il 99% della gente ama andare in disco??
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