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24-08-2020, 10:59
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#101
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Seh vabbè piuttosto dei gruppi sulla DC divento discotecaro, quale divertente.
Scherzi a parte, sono anche d'accordo con quello che dici, e si potrebbe anche pensare a qualcosa di attivo come forum per proporlo, come l'utente che proponeva la giornata mondiale dell'ansia sociale, contattare psicologi, fare una petizione su change.org ecc. Tra l'altro a tal proposito mi è venuto in mente qualche giorno fa un uso che potrebbe essere realmente serio e costruttivo del forum. Perché sennò parlarne solo ne capisco poco il senso, si aspetta che il mondo cambi da solo?
Però finché tutto ciò non viene realizzato (e per le generazioni vecchie come noi che non potranno beneficiare di questi fantastici cambiamenti XD) che si fa, ci si continua a crogiolarsi in irrealistiche visioni nelle quali si socializza solo in discoteca, dove le donne pretendono minimo un viaggio in aereo al mese, ecc. oppure ci si dà da fare un po' a cercare il contesto giusto (che cmq sono molteplici) e un po' a lavorare su stessi senza pretendere la strada spianata ma tollerando gli sforzi necessari dovuti agli schemi maladattivi acquisiti nell'infanzia?
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Ultima modifica di Moonwatcher; 24-08-2020 a 11:02.
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24-08-2020, 11:01
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#102
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Scherzi a parte, sono anche d'accordo con quello che dici, e si potrebbe anche pensare a qualcosa di attivo come forum per proporlo, come l'utente che proponeva la giornata mondiale dell'ansia sociale, contattare psicologi, fare una petizione su change.org ecc. Tra l'altro a tal proposito mi è venuto in mente qualche giorno fa un uso che potrebbe essere realmente serio e costruttivo del forum.
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Tipo?
Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Però finché tutto ciò non viene realizzato che si fa, ci si continua a crogiolarsi in irrealistiche visioni nelle quali si socializza solo in discoteca, dove le donne pretendono minimo un viaggio in aereo al mese, ecc. oppure ci si dà da fare un po' a cercare il contesto giusto (che cmq sono molteplici) e un po' a lavorare su stessi senza pretendere la strada spianata ma tollerando gli sforzi necessari dovuti agli schemi maladattivi acquisiti nell'infanzia?
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Dov'è che inizia la parte in cui non ti rivolgi più a me?
Comunque da quando in qua vedere riconosciuto il non-mainstream nella stessa misura in cui lo è il mainstream è volere la strada spianata? Stai dicendo che quelli che si trovano bene a socializzare in disco o nei locali hanno la strada spianata?
E che ci siano "molteplici contesti giusti", 'nzomma parliamone, di sicuro non sono così tanti per tutti coloro che ne avrebbero bisogno.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 24-08-2020 a 11:04.
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24-08-2020, 11:01
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#103
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Eh pazienza, dormirò lo stesso. Quello che ho in mente io come cambiamento è grossomodo quello e per il momento non ho elaborato un piano migliore, se non ti convince non posso farci niente.
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No e che sei prevenuto, scambi domande semplici come domande retoriche.
Ho capito cosa faresti, ma nella realtà per potere fare quello che dici vanno create le condizioni, altrimenti come hai detto tu (e sono d'accordo) il sistema è il contesto non permetterebbero di metterlo in pratica.
La domanda te l ho già fatta.
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24-08-2020, 11:03
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#104
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
No e che sei prevenuto, scambi domande semplici come domande retoriche.
Ho capito cosa faresti, ma nella realtà per potere fare quello che dici vanno create le condizioni, altrimenti come hai detto tu (e sono d'accordo) il sistema è il contesto non permetterebbero di metterlo in pratica.
La domanda te l ho già fatta.
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Non ho una risposta se non quello che ho già detto e non sono tenuto ad avere la risposta a tutto (se no non sarei qui), anche perché non capisco bene cosa intendi per "creare le condizioni".
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24-08-2020, 11:04
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#105
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Io comunque ho una visione che forse sarà limitata, però riduco fondamentalmente i problemi maggiori alla sfera psicologica individuale.
Le attività mainstream... ammesso che esistano attività mainstream e altre no, io non ho particolare problema "ideale" a farle.
Tra colleghi ci si invita a un aperitivo... ok, è una cosa teoricamente carina.
Ci si trova per calcetto + pizza? è una cosa piacevole.
Si va al cinema? si organizza una cena a casa di Tizio o Caio? tutte cose buone.
Quando mi trovo in quelle situazioni non percepisco un ambiente ostile, non mi sento giudicato. Non vedo strutture sociali così fortemente escludenti, nè persone così fortemente escludenti.
Il problema è mio: è che espormi a quelle cose mi causa pressione, non sono in comfort, fatico ad aprirmi. Fatico ad instaurare nuove amicizie significative perché mi apro poco per paura del giudizio. Una serata da solo in casa a godermi un bicchiere di vino e guardarmi un bel film è sempre la soluzione più allettante.
Insomma, il primo problema ce l'ho io. Nessuno là fuori mi tratta in modo da farmi venire ansia, ve lo garantisco, eppure l'ansia ce l'ho lo stesso.
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24-08-2020, 11:07
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#106
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Io comunque ho una visione che forse sarà limitata, però riduco fondamentalmente i problemi maggiori alla sfera psicologica individuale.
Le attività mainstream... ammesso che esistano attività mainstream e altre no, io non ho particolare problema "ideale" a farle.
Tra colleghi ci si invita a un aperitivo... ok, è una cosa teoricamente carina.
Ci si trova per calcetto + pizza? è una cosa piacevole.
Si va al cinema? si organizza una cena a casa di Tizio o Caio? tutte cose buone.
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Nel mio caso invece (e non penso di essere l'unico), dipende. Dipende da chi/come/dove/per quanto ecc. La Vulgata dice che me le devo far andare bene sempre & comunque, altrimenti sono "strano" e ho dei problemi.
Altre attività invece non comporterebbero tutti questi paletti, purché vi fossero persone altrettanto interessate a farle con me.
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24-08-2020, 11:08
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#107
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Insomma, è vero quello che ho sempre sostenuto: nel dire che non esiste la soluzione al problema si gettano le basi per l'infelicità.
Che non esista la soluzione al problema ma solo la sua ridefinizione, lo dici tu perché vuoi condannarti all'infelicità.
Il problema non è avere quelle cose, ma lo stato emotivo in cui si vive. Se la ridefinizione consiste nel migliorare lo stato emotivo, allora svanisce l'infelicità stessa.
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Affermi di non ridefinire il problema e poi ridefinisci tu cosa alla bisogna rende felici o infelici.
Poi l infelicità svanisce anche se muori, anzi ancora meglio svanisce anche la possibilità di essere infelici.
Non ho capito poi perché delle ridefinizioni come queste non vanno piú bene se il criterio sarebbe questo
Comunque per me queste sono cazzate, se io adesso desidero avere una donna dipende di sicuro dal mio assetto mentale, è ovvio che se modifichiamo l assetto in maniera tale che io diventi un essere asessuato, l infelicità relativa alla mancanza svanirebbe. Castriamo mentalmente e fisicamente tutti quelli che hanno questi problemi e risolviamo tutto. Ad una persona modificata del genere non fregherebbe piú nulla del sesso e compagnia bella e il suo stato emotivo sarebbe neutro e tranquillo.
Ecco non mi convince per nulla il tuo discorso o discorsi simili.
Essere felici per me consiste nel suddisfare certe esigenze relative alla propria identità e non ridefinirla a cazzo di cane in maniera tale che i vecchi motivi di infelicità svaniscano accedendo ad uno stato emotivo neutro.
Lo stato emotivo tranquillo ottenuto dalla soddisfazione va distinto da quello ottenuto da forme di castrazione fisica, mentale o di altro tipo.
Cosa sia o non sia la felicità lo decide e sente ognuno per sé. Non è che tu puoi stabilire che un omosessuale farebbe bene a curarsi e diventare eterosessuale casomai vivesse in un ambiente in cui non può soddisfare queste esigenze ed esistesse una cura del genere.
In generale questo tipo di discorsi qua sono errati, non mi abbindolano.
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Ultima modifica di XL; 24-08-2020 a 11:35.
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24-08-2020, 11:21
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#108
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Non ho una risposta se non quello che ho già detto e non sono tenuto ad avere la risposta a tutto (se no non sarei qui), anche perché non capisco bene cosa intendi per "creare le condizioni".
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Creare le condizioni (favorevoli) =permettere di poter mettere in pratica un cambiamento
Il contesto e il sistema attuale invece non sono condizioni favorevoli.
Cmq se non hai idea, non fa niente, ma cmq fatto sta che quello che andrebbe fatto (che é quello che vorresti fare tu e pure io), giusto o non giusto, é inattuabile, così come l'hai concepito e per il fine per il quale l hai concepito (cioè cambiare la mentalità di massa).
Magari è possibile fare qualcosina, almeno per averne un pezzetto, magari un bel po' di compromessi
P.S. Questo discorso sulla società, il suo concetto si potrebbe benissimo applicare alla sfera personale.
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Ultima modifica di Equilibrium; 24-08-2020 a 11:39.
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24-08-2020, 11:31
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#109
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Tipo?
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Tipo fare una colletta per pagare uno psicologo che segua il forum e faccia da facilitatore, ma non uno come quello là che scriveva due post in croce per farsi pubblicità e farla alla tcc , qualcuno che si occupi proprio di migliorare l'analisi, stimolare la soluzione dei problemi, aumentare il coinvolgimento e la partecipazione affinché anche qui non ci sia chi si sente escluso.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Dov'è che inizia la parte in cui non ti rivolgi più a me?
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Non mi rivolgo a qualcuno di preciso, ma in modo impersonale a chiunque si riveda in ciò che scrivo.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Comunque da quando in qua vedere riconosciuto il non-mainstream nella stessa misura in cui lo è il mainstream è volere la strada spianata? Stai dicendo che quelli che si trovano bene a socializzare in disco o nei locali hanno la strada spianata?
E che ci siano "molteplici contesti giusti", 'nzomma parliamone, di sicuro non sono così tanti per tutti coloro che ne avrebbero bisogno.
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Ma allora vedi che vuoi praticamente associarti a una tesi prendendone allo stesso tempo le distanze per risultare più equilibrato? Devo fare la diagnosi?
Questi contesti ci sono o no? Se sostieni che non ci sono non capisco dove sia la differenza nel sostenere che il problema è sostanzialmente tutto esterno e o ci si adatta o si soccombe. Per me non è così, non mi riesce proprio di vederla in questo modo. Percepisco molti contesti giusti nei quali pure non riesco a inserirmi e dipende in massima parte da me.
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24-08-2020, 11:37
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#110
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Tipo fare una colletta per pagare uno psicologo che segua il forum e faccia da facilitatore, ma non uno come quello là che scriveva due post in croce per farsi pubblicità e farla alla tcc , qualcuno che si occupi proprio di migliorare l'analisi, stimolare la soluzione dei problemi, aumentare il coinvolgimento e la partecipazione affinché anche qui non ci sia chi si sente escluso.
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Buona idea, apri un topic. Io ci sto se anche muttley sborsa qualcosa
Più seriamente, il problema credo sarebbe trovare lo psicologo "giusto" e convincerlo a impegnarsi in questo modo.
Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Ma allora vedi che vuoi praticamente associarti a una tesi prendendone allo stesso tempo le distanze per risultare più equilibrato? Devo fare la diagnosi?
Questi contesti ci sono o no? Se sostieni che non ci sono non capisco dove sia la differenza nel sostenere che il problema è sostanzialmente tutto esterno e o ci si adatta o si soccombe. Per me non è così, non mi riesce proprio di vederla in questo modo. Percepisco molti contesti giusti nei quali pure non riesco a inserirmi e dipende in massima parte da me.
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Secondo me ci sono, ma sono pochi/poco frequentati/poco pubblicizzati e non sempre disponibili per tutti quelli che ne avrebbero bisogno. Se tu ne vedi molti giusti per te, sei già a un buon punto di partenza.
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24-08-2020, 11:41
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#111
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Insomma, è vero quello che ho sempre sostenuto: nel dire che non esiste la soluzione al problema si gettano le basi per l'infelicità.
Che non esista la soluzione al problema ma solo la sua ridefinizione, lo dici tu perché vuoi condannarti all'infelicità.
Il problema non è avere quelle cose, ma lo stato emotivo in cui si vive. Se la ridefinizione consiste nel migliorare lo stato emotivo, allora svanisce l'infelicità stessa. Presupporre l'indispensabilità di certe cose, significa condannarsi all'infelicità e, ribadisco, sostenere che la soddisfazione e la felicità sono possibili sono in presenza di determinate condizioni, non significa constatare un modo di essere, ma costruire un modo di essere. Questa costruzione esiste perché esiste una coazione all'infelicità, ed è su quella che bisogna lavorare.
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Quindi sostanzialmente bisogno operare dentro di se un autoconvincimento che certe cose ritenute essenziali non lo siano per noi stessi dal momento che non possiamo ottenerle? Sostanzialmente ridefinire la nostra umanità per trascendere a uno stato subumano e trovare in esso la fine delle nostre sofferenze. Non mi sembra una grande soluzione, è come il suicida che si toglie la vita poichè non la ritiene più necessaria, l'unica differenza è che non poni fine alle funzioni vitali per il resto è tirare avanti felici come zombie.
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24-08-2020, 12:08
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#112
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Avanzato
Qui dal: Jul 2018
Messaggi: 328
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Quote:
Originariamente inviata da PickupArtist
io di essere brutto da fare schifo l'ho scoperto proprio grazie ad anni di questi episodi, sconosciute che passano e ti deridono, insulti per strada, quindi fossi in voi valuterei bene, prima di dire che non avete problemi estetici.
I passanti non possono sapere se siete depressi o non avete abilità sociali, guardano solo il vostro aspetto.
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Idem.
Una volta con la scuola era stata organizzata una disco improvvisata, un amico mi ha portato davanti a un gruppo di ragazze, dicendo loro di farmi ballare.
La maggioranza mi ha guardato con aria disgustata, e mi sono sentito morire.
Sono corso dalla prof e l’ho pregata di poter tornare in camera, lei mi ha detto di no e di affrontare la mia paura.
Prima e ultima volta che sono andato a un evento del genere.
Poi vabbè, insulti per strada da sconosciuti, una volta sono uscito da scuola e nel parcheggio uno in macchina mi ha urlato “porco”, senza contare gente che mi ride dietro a random, prima del diploma mi è venuta la fobia a uscire di casa.
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24-08-2020, 12:28
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#113
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Psico[a]patico
Idem.
Una volta con la scuola era stata organizzata una disco improvvisata, un amico mi ha portato davanti a un gruppo di ragazze, dicendo loro di farmi ballare.
La maggioranza mi ha guardato con aria disgustata, e mi sono sentito morire.
Sono corso dalla prof e l’ho pregata di poter tornare in camera, lei mi ha detto di no e di affrontare la mia paura.
Prima e ultima volta che sono andato a un evento del genere.
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Hey, teacher, leave the kids alone!
Ecco, per riprendere l'esempio di prima, nella scuola che vorrei (cit.) gli insegnanti andrebbero adeguatamente formati per evitare di incorrere in errori così micidiali. Dovrebbe essere proprio materia obbligatoria per poter insegnare, parte integrante dei concorsi (non so come funziona adesso).
Gli insegnanti, come i poliziotti e magari anche altre figure pubbliche, andrebbero selezionati in base anche alla loro intelligenza emozionale e all'etica, non solo in base alle competenze, per il ruolo delicatissimo che ricoprono.
In primis, per prevenire situazioni del genere curando il percorso di crescita degli alunni per contrastare le tendenze al bullismo (sì, portare uno a mo' di sacco di patate in mezzo a delle ragazze e dire loro "fatelo ballare" è bullismo, come quando ti mandano dalla tipa più carina dicendoti che "ti vuole parlare") e in secundis per sapere come rispondere di fronte a richieste come quella di questo caso (suggerisco "se pensi che possa giovarti, fatti forza e vai in pista, altrimenti lascia perdere, la scelta è tua").
Invece adesso, salvo eccezioni lodevoli, anche in maniera inconsapevole non fanno altro che contribuire a inserire le povere code della gaussiana nel tritacarne del mainstream:
https://antiwarsongs.noblogs.org/pos...uola-fabbrica/
La scelta del plurale (noi non abbiamo bisogno…), presente anche nel brano precedente (quando siamo cresciuti e andavamo a scuola), sminuisce la funzione del singolo a favore di quella collettiva, essenziale per operare cambiamenti importanti. Non è un caso che nel video Pink sia del tutto assente, egli è solo un semplice osservatore che sul margine sogna quella lotta ingaggiata da tutti gli altri per la conquista dell’indipendenza. Da questo si evince la bassa considerazione che il ragazzo aveva di se stesso come anche l’evidente contraddizione che si ricava dalla necessità di conquistare la propria individualità attraverso un’azione di massa: come a dire che l’anticonformismo abbia bisogno del conformismo per potersi affermare. Questa ambivalenza è ironicamente confermata, a livello musicale, dal fatto che per un inno anti-conformista i Pink Floyd si siano conformati al genere musicale più popolare all’epoca, dando alla canzone un tipico ritmo disco.
Osservazione molto vicina alla mia di poco sopra, salvo per il fatto che per me azione di massa e conformismo non sempre coincidono. Conformismo significa fare le cose "perché le fanno gli altri", un'azione di massa può invece essere anche portata avanti da individui tutti di per sé convinti della giustezza dell'azione.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 24-08-2020 a 12:36.
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24-08-2020, 12:31
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#114
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Quindi sostanzialmente bisogno operare dentro di se un autoconvincimento che certe cose ritenute essenziali non lo siano per noi stessi dal momento che non possiamo ottenerle? Sostanzialmente ridefinire la nostra umanità per trascendere a uno stato subumano e trovare in esso la fine delle nostre sofferenze. Non mi sembra una grande soluzione, è come il suicida che si toglie la vita poichè non la ritiene più necessaria, l'unica differenza è che non poni fine alle funzioni vitali per il resto è tirare avanti felici come zombie.
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Più che un autoconvincimento bisogna prendere coscienza che abbiamo un sistema di credenze che governa i nostri pensieri e quindi le nostre emozioni.
Prenderne coscienza significa riconoscere che siamo stati strutturati in un modo che non abbiamo deciso noi.
Riconoscere che siamo condizionati da tantissime sovrastrutture che si diramano dalla base e alla base ce proprio quel sistema di credenze.
E se é un sistema di credenze più lontano da ciò che é umano e autentico, tutta la vita sarà solo un illusione. Non sarà autentica perché noi saremo il più lontano possibile da ciò che lo é.
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24-08-2020, 12:37
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#115
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Più che un autoconvincimento bisogna prendere coscienza che abbiamo un sistema di credenze che governa i nostri pensieri e quindi le nostre emozioni.
Prenderne coscienza significa riconoscere che siamo stati strutturati in un modo che non abbiamo deciso noi.
Riconoscere che siamo condizionati da tantissime sovrastrutture che si diramano dalla base e alla base ce proprio quel sistema di credenze.
E se é un sistema di credenze più lontano da ciò che é umano e autentico, tutta la vita sarà solo un illusione. Non sarà autentica perché noi saremo il più lontano possibile da ciò che lo é.
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Ma chi decide che il raggiungimento di un obiettivo che ti può rendere felice deriva in realtà da un sistema di credenze falsato? Chi decide in base a cosa un individuo può essere davvero felice?
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24-08-2020, 14:00
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#116
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Visto che stiamo parlando di socializzazione: per socializzare bisogna trovare qualcuno che non ti giudichi male. Puoi diventare la persona più invulnerabile del mondo ai giudizi esterni, ma con ogni probabilità resterai solo se non riesci a trovare qualcuno che non ti giudichi male (perché sarà lui il primo a non voler diventare tuo amico).
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Eppure esistono persone (inutile dire chi, tanto lo sappiamo tutti) che sono molto poco permeabili al giudizio altrui eppure hanno avuto successo.
Oppure persone che hanno sviluppato la stessa impermeabilità al giudizio però, non essendo magari dotate di caratteristiche di attrazione per i più, sono comunque felici, perché a loro interessa essersi immunizzati a questo giudizio.
Del resto poi, talvolta, è proprio questa impermeabilità al giudizio ad attrarre molti.
Ovviamente preciso che in tutto questo, bisogna sempre rispettare i codici morali e legali del vivere civile, prima che qualcuno tiri fuori l'argomento.
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24-08-2020, 14:09
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#117
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Essere felici per me consiste nel suddisfare certe esigenze relative alla propria identità e non ridefinirla a cazzo di cane in maniera tale che i vecchi motivi di infelicità svaniscano accedendo ad uno stato emotivo neutro.
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Perché tu parti dal presupposto che la tua identità non sia frutto di una costruzione ma sia qualcosa su cui tu ti limiti a riflettere e a riportare come fosse un fatto naturale.
Io non la penso così, non credo che chi (vale per tutti) presuppone come indispensabili alla felicità certe cose si limiti a constatarlo ma lo faccia in base ad una coazione a ripetere un certo stato d'animo.
Una persona che ha sviluppato la coazione all'infelicità alzerà sempre più l'asticella delle sue pretese per potersi sempre condannare all'infelicità. E' su quello che bisogna lavorare in primis, non tanto sull'abbassamento delle proprie pretese, capire cioè da dove nasce questa coazione alla sofferenza e se c'é un modo per cambiare.
Comunque la prossima volta che definisci ancora il pensiero altrui come "cazzate" ti segnalo, perché ho come presupposto di indispensabilità quello del rispetto delle mie idee, non ci posso fare niente, sono fatto così, non posso cambiare, non posso abbassare le mie aspettative quando mi confronto con qualcuno
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24-08-2020, 14:10
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#118
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Quindi sostanzialmente bisogno operare dentro di se un autoconvincimento che certe cose ritenute essenziali non lo siano per noi stessi dal momento che non possiamo ottenerle? Sostanzialmente ridefinire la nostra umanità per trascendere a uno stato subumano e trovare in esso la fine delle nostre sofferenze. Non mi sembra una grande soluzione, è come il suicida che si toglie la vita poichè non la ritiene più necessaria, l'unica differenza è che non poni fine alle funzioni vitali per il resto è tirare avanti felici come zombie.
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Allora lo vedi che è tutto un "o Roma o morte"? Cioè è tutto un presupporre l'indispensabilità di qualcosa...
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24-08-2020, 14:24
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#119
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 974
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Hai riassunto perfettamente quello che penso ed è la verità. Se vivi di merda e non fai esperienza a 20 anni, probabilmente vivrai di merda anche a 30,40 anni, 50 anni, ma forse a 50 anni puoi pure conoscere qualche tipa sui siti d’incontri, ma solo quello.
Deve essere sempre una che ti accetta così sfigatello diciamo.
Per quanto riguarda trovare una a 20/25/30 anni che ti prende per come sei beh, matematicamente è quasi impossibile visto che tutte o quasi le 20enni hanno la puzza sotto al naso, puntano al figo-riccone di turno o comunque guardano prima quelli col fisico palestrato. Quindi io dico -senza pregiudizi per nessuno- che anche se trovi una che sta con te che fai una vita sfigata a 20/25 anni probabilmente non dico per forza che è una messa peggio di te ma nemmeno tanto meglio, fa una vita piatta anche lei probabilmente e di aspetto non sarà granché.
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Io sono per il detto chi si somiglia si piglia 😁
Solo che non ho quasi mai trovato ragazze simili a me in giro, forse nemmeno su forum del genere, sarà perché sono troppo strano e complicato,ermetico,incasinato e incastrato con me stesso che non mi capisco nemmeno io stesso, figuriamoci un altra persona.
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24-08-2020, 14:41
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#120
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Esperto
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,228
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Per la mia piccola esperienza mi sono reso conto che quel che mi da realmente problemi è l'indossare degli occhiali che non mi permettono di vedere le cose in maniera che possa farmi star bene.
Intendo dire che se ritengo che la vita sia degna di essere vissuta solo e unicamente se si riescono a fare milioni di euro ed avendo tutte le migliori top model ai miei piedi, ci sono grosse possibilità che sarò insoddisfatto. Qui il compromesso serve, è essenziale per star bene. Ma non è una questione di abbassare i proprio standard quanto rendersi conto che una lente del genere è in sè la radice del proprio star male perchè non ti permette di vedere il successo in quel che fai ed è una dinamica che vivo molto personalmente. Non sono in grado di riconoscermi dei meriti, perchè mentalmente non accetto compromessi: per me dovrei essere al top sempre e comunque, e dato che non lo sono tutta la mia fatica e l'impegno e la forza che ci metto per me non hanno significato alcuno.
Comunque non intendo dire che sia necessario livellarsi a prescindere di tutto perchè solo così può stare bene ma che spesso certi assolutismi mi paiono più sintomi di un disagio sopito. Quando non è questo il caso e si vivono bene i proprio desideri (che si realizzino o no) il discorso cambia.
Poi ovviamente il fine ultimo è la felicità personale, per me qualsiasi mezzo che non porta a sofferenza altrui è lecito.
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