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04-10-2009, 21:18
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: My HoMe
Messaggi: 2,194
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Un’altra elucubrazione di ieri sera….ho pensato….”io prima non sapevo di essere felice” …solo ora, a posteriori, ricordo con felicità la mia vita passata, i tempi andati, ma nel momento in cui li vivevo li vivevo con un animo normale, perfettamente indifferente e non trovavo in quel che facevo e che mi circondava nessun valore aggiunto alla più quotidiana normalità…
E quindi mi sono detta: noi ricerchiamo la felicità nel presente a tutti i costi, ma la felicità forse non è possibile in quel che viviamo ma è un sentimento che si prova riconoscendosi in un periodo della propria vita….
la felicità forse dunque non esiste nella contingenza, nella contingenza esistono sentimenti molto più specifici, particolari, dettati da ogni momento e suscitati da ogni attimo, quali per esempio il ribrezzo, la confusione, la soddisfazione, l’appagamento, la rabbia etc.…ma la “felicità”, questo sentimento tanto generico, indefinito ed impalpabile, non può essere un prodotto, ma un derivato della contingenza che quindi può essere vissuto solo a posteriori facendo una “somma” di tutti quelle altre sensazioni che abbiamo sperimentato prima….
Quindi è inutile cercare di sentirsi felici ora, subito, ad ogni costo e disperarsi perché non ci si riesce…perché non funziona così….il presente dovrebbe essere vissuto con semplicità, lasciandosi trasportare da quello che capita, dalle numerose sfaccettature del nostro umore che continuamente muta con lo scorrere degli sfondi che ci dona la vita…
Che ne pensate?
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04-10-2009, 21:23
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#2
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Guest
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Io non sono mai stato felice...
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04-10-2009, 21:38
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2009
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 5,615
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Ciao questo è il mio primo messaggio
Quello che hai scritto lo penso pure io. In piu ti posso fare questo esempio. Una decina di anni fa ho passato un periodo in cui mi sentivo sempre triste, una specie di crisi esistenziale. Ora con il senno del poi, vorrei rivivere quel periodo perche mi accorgo che era un periodo in cui stavo iniziando a cambiare vita e avrei potuto affrontarlo con piu serenità. Potevo essere felice di come stavano andando le cose e non me ne rendevo conto. Se con la mente torno a quel momento della mia vita penso che sono stato uno sciocco a viverlo con tristezza e che se lo rivivessi ora sarei proprio felice. Rimpiango quel periodo. Forse siamo infelici perche siamo eternamente insoddisfatti. E' un po strano da spiegare ma è cosi
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04-10-2009, 21:47
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 5,541
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Ciao,
da come ho letto sempre su questo forum ma in generale ce ne rendiamo conto anche noi, tendiamo a mitizzare il passato a vederlo con gli occhioni dolci pensando "che bello che era".
Ma se un momento è felice, ti senti felice e se lo vivi con ansia, paura, disagio non lo vivi e basta. Una festa in cui tu balli, parli ridi e fai ridere lo ricordi felicemente e felice è il momento stesso in cui lo vivi.
Del resto anche quello che ha detto blur è vero.
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04-10-2009, 23:37
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#5
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Principiante
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 84
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Sai una cosa...come hai detto tu, riesco ad essere felice solo quando non dico di no a quelle poche occasioni che la vita mi offre...
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05-10-2009, 00:00
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Milano (hinterland)
Messaggi: 2,240
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Quote:
Originariamente inviata da piocca
Un’altra elucubrazione di ieri sera….ho pensato….”io prima non sapevo di essere felice” …solo ora, a posteriori, ricordo con felicità la mia vita passata, i tempi andati, ma nel momento in cui li vivevo li vivevo con un animo normale, perfettamente indifferente e non trovavo in quel che facevo e che mi circondava nessun valore aggiunto alla più quotidiana normalità…
E quindi mi sono detta: noi ricerchiamo la felicità nel presente a tutti i costi, ma la felicità forse non è possibile in quel che viviamo ma è un sentimento che si prova riconoscendosi in un periodo della propria vita….
la felicità forse dunque non esiste nella contingenza, nella contingenza esistono sentimenti molto più specifici, particolari, dettati da ogni momento e suscitati da ogni attimo, quali per esempio il ribrezzo, la confusione, la soddisfazione, l’appagamento, la rabbia etc.…ma la “felicità”, questo sentimento tanto generico, indefinito ed impalpabile, non può essere un prodotto, ma un derivato della contingenza che quindi può essere vissuto solo a posteriori facendo una “somma” di tutti quelle altre sensazioni che abbiamo sperimentato prima….
Quindi è inutile cercare di sentirsi felici ora, subito, ad ogni costo e disperarsi perché non ci si riesce…perché non funziona così….il presente dovrebbe essere vissuto con semplicità, lasciandosi trasportare da quello che capita, dalle numerose sfaccettature del nostro umore che continuamente muta con lo scorrere degli sfondi che ci dona la vita…
Che ne pensate?
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Secondo me è possibile sentirsi felici anche nel presente, ma bisogna mettere in conto che la vita è fatta di alti & bassi, è così per tutti, chi più chi meno... e proprio la consapevolezza che sono così effimeri e transitori, dovrebbe indurci ad apprezzare di più i momenti di felicità che la vita ci concede
Comunque per me vale un po' l'opposto... io non provo nostalgia per il passato, anzi!
I (non troppo remoti) anni del liceo sono stati probabilmente il periodo peggiore per me fino adesso, ero completamente solo e very fobic, quindi facendo un confronto non posso che sentirmi molto più felice adesso, nel presente! a volte non mi sembra vero di essere riuscito ad uscire da quel tunnel o quantomeno a detta di tutti aver fatto molti passi avanti...
Quote:
Originariamente inviata da Bri
Sai una cosa...come hai detto tu, riesco ad essere felice solo quando non dico di no a quelle poche occasioni che la vita mi offre...
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Questo mi ricorda Yes-Man
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05-10-2009, 00:07
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 663
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Penso che più di felicità si possa parlare di serenità in quel caso da te descritto.
Il ragionamento che fai è lineare e ha logica...la contigenza che citi però non può crearti solo una somma a cui dare il nome di felicità, o meglio serenità, in quanto vi è una componente fondamentale secondo me, la base.
La base, la visione della vita, è fondamentale quando si inizia a porsi delle domande sempre più profonde...una base che vive nell'incoscienza, nell'incanto quando si è bambini e adolescenti, ma che subisce uno scossone fortissimo dalla sofferenza, è come se si accendesse la luce e si rimanesse storditi difronte a tal shock...e allora ti inizi a porre delle domande perchè non trovi più il senso incosciente nelle cose che prima nemmeno ti balenavano davanti per quanto fossero scontate, e quando ti accorgi della mancanza di senso, allora capisci che devi trovare, devi costruire una base, una visione di tutto quello che ti circonda che possa sostenerti sia nei momenti di felicità che in quelli di sconforto...perchè da tali momenti contingenti non ci si può esimere, ma si può porli sotto un'ottica di base, sotto una visuale che ne dia un senso, un significato di crescita, di stimolo e di continua rinascita, con la speranza che tutto serva per migliorare e crescere, io razionalmente la vedo così, emotivamente è un altro paio di maniche, altrimenti non sarei qui mi sa :P
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Ultima modifica di uffolo; 05-10-2009 a 00:09.
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05-10-2009, 05:20
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Un po' in Emilia, un po' in Romagna
Messaggi: 1,521
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Anche a me capita ogni tanto di ripensare ad anni trascorsi dove potevo definirmi, se non proprio felice, almeno soddisfatto e in pace con me stesso. Il problema secondo me nasce quando si inizia a farsi troppe domande e sorge come un fulmine a ciel sereno la consapevolezza che qualcosa non va e non si riesce a far nulla per sistemarlo. Da lì alla tristezza e lo sconforto il passo è breve.
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05-10-2009, 11:22
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#9
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 362
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Quote:
Originariamente inviata da FuocoAllaVita
Io non sono mai stato felice...
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Io penso che tutti siamo stati felici in passato e lo saremo anche nel futuro (compreso tu che dici di non essere mai stato felice).
Non penso esistano persone che siano talmente sfortunate da non essere mai state felici, penso che esistano molte persone che prefericono pensare ed esaltare al massimo solo a gli eventi negativi della loro vita..Pensando solo a gli aspetti negati e alle sconfitte si attira verso di se solo energie negative che portano ad altre energie negative nel presente e nel futuro...
Invece il passato e stra-pieno di eventi felici basta saperli osservare e poi usarli per trasmettere positività nel presente...
Però sia che sia molto positivo che meno positivo, vivere persando al passato non ha senso in quanto il passato e passato e quindi immutabile.
Quote:
E quindi mi sono detta: noi ricerchiamo la felicità nel presente a tutti i costi, ma la felicità forse non è possibile in quel che viviamo ma è un sentimento che si prova riconoscendosi in un periodo della propria vita….
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Ma secondo me la felicità dura un attimo, 1 secondo forse anche di più ma cmq poco tempo..
L'emozione che invece dura nel tempo è la serenità.
Quote:
ma la “felicità”, questo sentimento tanto generico, indefinito ed impalpabile, non può essere un prodotto, ma un derivato della contingenza che quindi può essere vissuto solo a posteriori facendo una “somma” di tutti quelle altre sensazioni che abbiamo sperimentato prima…
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Secondo me una persona non si accorge di essere felice nel presente solo se il suo animo e dominato dalla tristezza e dalla negatività...
Come dice BLUR...
Quote:
Una decina di anni fa ho passato un periodo in cui mi sentivo sempre triste, una specie di crisi esistenziale. Ora con il senno del poi, vorrei rivivere quel periodo perche mi accorgo che era un periodo in cui stavo iniziando a cambiare vita e avrei potuto affrontarlo con piu serenità.
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Per essere felici e sereni secondo me basta:
1. non essere troppo tristi... (se sei troppo triste smettila di pensare solo alle cose tristi)
2. fare qualcosa che piace... anche piccole cose... (fare una passeggiata a contatto con la natura, coccolare il cane, fare sport, mangiarsi un bel cucchiao di nutella, fare un giro di auto, osservare un bel paesaggio, leggere, ecc)
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c'è anche da dire che forse tutto quello che ho scritto e in certo senso banale... Però leggete ad es Osho troverete un casino di cose "banali" meno delle mie scritte però :P... che, se applicate, creeranno dei cambiamenti enormi e positivi nel Vostro stile di vita...o almeno io ve lo auguro.
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05-10-2009, 21:14
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,537
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se la felicità non si apprezza nel presente, allora la felicità non esiste, è solo uno sbiadito ricordo del passato velato di malinconia
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05-10-2009, 21:19
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#11
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Banned
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 516
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Quote:
Originariamente inviata da piocca
Che ne pensate?
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penso che dici cazzate
l'unica vera, genuina felicità si trova nel "qui ed ora"
PS: non ho ancora capito se sei M o F !
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05-10-2009, 22:05
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da brontolone
penso che dici cazzate
l'unica vera, genuina felicità si trova nel "qui ed ora"
PS: non ho ancora capito se sei M o F !
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Potresti dissentire in un modo migliore...
P.S: Piocca è F.
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05-10-2009, 23:45
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#13
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,020
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Ma a voi è mai capitato di pensare di essere felici e invece non lo eravate?
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06-10-2009, 11:08
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: My HoMe
Messaggi: 2,194
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Quote:
Originariamente inviata da uffolo
Penso che più di felicità si possa parlare di serenità in quel caso da te descritto.
Il ragionamento che fai è lineare e ha logica...la contigenza che citi però non può crearti solo una somma a cui dare il nome di felicità, o meglio serenità, in quanto vi è una componente fondamentale secondo me, la base.
La base, la visione della vita, è fondamentale quando si inizia a porsi delle domande sempre più profonde...una base che vive nell'incoscienza, nell'incanto quando si è bambini e adolescenti, ma che subisce uno scossone fortissimo dalla sofferenza, è come se si accendesse la luce e si rimanesse storditi difronte a tal shock...e allora ti inizi a porre delle domande perchè non trovi più il senso incosciente nelle cose che prima nemmeno ti balenavano davanti per quanto fossero scontate, e quando ti accorgi della mancanza di senso, allora capisci che devi trovare, devi costruire una base, una visione di tutto quello che ti circonda che possa sostenerti sia nei momenti di felicità che in quelli di sconforto...perchè da tali momenti contingenti non ci si può esimere, ma si può porli sotto un'ottica di base, sotto una visuale che ne dia un senso, un significato di crescita, di stimolo e di continua rinascita, con la speranza che tutto serva per migliorare e crescere, io razionalmente la vedo così, emotivamente è un altro paio di maniche, altrimenti non sarei qui mi sa :P
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La base di cui parli credo che sia un sinonimo dell'incoscienza, intesa come visione non disincantata della realtà....
Non riesco ad immaginarmi come riesca a prendere la vita, una casalinga che ogni giorno va a fare la spesa, pettegola con i vicini e cammina spensierata per il marcato del paese...
forse lei ha conservato questa "base" che le permette un impatto con la realtà soffuso, limpido e non scioccante e pungente....
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06-10-2009, 11:13
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: My HoMe
Messaggi: 2,194
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Anche gli estroversoni non sono veramente felici.....estroversano perchè quello è il loro modo di agire, fa parte di loro...
E' vero che la serenità è la carta più importante per essere in pace con se stessi e con il mondo....ma per essere sereni c'è bisogno di equilibrio interiore, cosa che non può certo scaturire da sentimenti quali l'odio (vero Ash? ), il rancore, il rammarico, la vergogna, la depressione etc.
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06-10-2009, 19:19
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 663
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Quote:
Originariamente inviata da piocca
La base di cui parli credo che sia un sinonimo dell'incoscienza, intesa come visione non disincantata della realtà....
Non riesco ad immaginarmi come riesca a prendere la vita, una casalinga che ogni giorno va a fare la spesa, pettegola con i vicini e cammina spensierata per il marcato del paese...
forse lei ha conservato questa "base" che le permette un impatto con la realtà soffuso, limpido e non scioccante e pungente....
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Sì può essere incosciente tale bale, ma anche no...e quando non è tale è perchè è arrivata una botta bella forte....un po' come a molti degli utenti che scrivono qui, me compreso.
Sì quella casalinga forse vive con l'incoscienza, non si pone più di tanto domande su stessa, sull'esistenza, ciò non fa ovviamente un essere meno valido di chi se le pone, e va avanti dando peso a pensieri, cose, atteggiamenti che un altro tipo di persona non si fila di striscio, va avanti spesso per significati indotti, un po' come quando si era bambini...
Sta a noi ora trovare il nostro significato.
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03-09-2012, 19:55
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#17
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Intermedio
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Taranto
Messaggi: 103
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Sbagli a dire così perchè hai ragione dicendo che quando si è felici non ce ne accorgiamo, ma dopo essere ritornati felici dopo una prima fase di felicità e una di tristezza, si che ce ne accorgiamo, ma io ancora non sono arrivato nella 3 fase e in piu non ho assaporato la prima, non sono mai stato felice, neanche quando ero un bimbo
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03-09-2012, 19:57
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#18
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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E' necroposting.
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03-09-2012, 19:58
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Sotto una mattonella...
Messaggi: 3,522
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ps: azz mi hai battuto sul tempo winston
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03-09-2012, 21:55
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#20
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: al centro delle mie fobie
Messaggi: 3,863
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ok è necroposting, cmq potrebbe pure essere che uno semplicemente tende a rimuovere tutti i ricordi e le sensazioni spiacevoli del passato e a ricordare solo i momenti migliori per non starci troppo male.
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