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Vecchio 24-07-2016, 19:27   #1
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L'avatar di jorossonero
 

Sono un ragazzo di 20 anni, a dir poco timido, talmente timido da non riuscire a parlare con nessuno. Nella mia vita ho stretto pochissime amicizie e quelle poche amicizie che ho avuto sono sempre nate grazie agli altri che hanno fatto il primo passo.
Cercherò nella maniera più chiara di spiegare la mia situazione.
La mia è una famiglia un po' all'antica, i miei genitori non escono spesso e non hanno molti contatti all'infuori del lavoro, ho un fratello che è il contrario di me, più grande di 3 anni, super estroverso, esce spesso, ha molti amici, un lavoro e una ragazza, abbiamo una sola passione in comune, il calcio, lui infatti è riuscito a giocare a buoni livelli anche un anno in lega pro, io ho fallito miseramente, per motivi non sportivi. Mi sono sempre sentito inferiore a lui.
Io ho avuto da sempre "problemi" di timidezza, sin dalla scuola elementare, poi le medie dove ho perso un anno di proposito per allontanarmi da una classe che odiavo, stessa cosa con le superiori dove al primo anno mi son fatto bocciare per poi cambiare scuola. Quindi a 20 anni mi ritrovo a dover frequentare ancora l'ultimo anno di istituto alberghiero, mestiere che non mi piace per niente.
Ho cambiato tanti compagni in questi 5 anni ma quasi sempre per bocciature di altri o cambi di corso ci siamo un po' persi. Sono al 5° anno in una classe dove non parlo praticamente con nessuno. Solo un ragazzo e una ragazza, con cui però non ci vediamo fuori dalla scuola.
Vi parlo della scuola perché non ho praticamente una vita al di fuori di essa, le uniche persone che incontro, le incontro lì.
Nella classe sono quello cupo, che non partecipa ai giochi di gruppo, che ride e scherza poco, non ascolto la musica che ascoltano loro, non mi vesto come si vestono loro, non fumo e non ho mai fumato come fa il 95% dei ragazzi a scuola.
Se parlo con uno sconosciuto entro nel panico, inizio a balbettare e arrossisco. Mi vergogno anche a chiamare l'operatore della Wind se davanti a me ho qualcuno che mi osserva.
Non riesco neanche a contattare qualcuno/a sui social perché ho la sensazione che questo/a mi prenda per un pervertito.
Quando però ho un minimo di confidenza con qualcuno risulto simpatico, solare. Ho uno spiccato senso dell'umorismo.
Amavo una ragazza, tra l'altro è colei con cui parlo in classe, ma non son mai riuscito a dirglielo per la troppa timidezza, ora è troppo tardi. Con lei sto bene, è come se mi trasformassi in un'altra persona.
L'estate scorsa avevo trovato un lavoro che mi piaceva ma per colpa di questa timidezza ho dovuto abbandonare.
Giocavo a calcio anche bene ma anche qui ho dovuto lasciare quando avevo all'incirca 15 anni perché si mi piaceva giocare ma stavo impazzendo a dover stare in una squadra che non mi calcolava minimamente.
Quindi sommando il tutto, grazie alla timidezza ho fallito in campo scolastico, sociale, lavorativo, sportivo e in amore.
Non riesco a capire come facciano le persone a uscire, a parlare tra loro, ad avere così tanti amici. C'è qualcuno che si trovava nella stessa mia situazione ma è riuscito/a a riscattarsi anche se poco alla volta?
Ringraziamenti da
artz (24-07-2016), cancellato17198 (24-07-2016), Masterplan92 (24-07-2016), Still Ill (25-07-2016), Toxy (24-07-2016), Yumenohashi (24-07-2016)
Vecchio 24-07-2016, 19:37   #2
Banned
 

Sembra scritto da me questo post. Rispondendo alla tua domanda, sono praticamente nella tua stessa situazione, solo che ora mi sono diplomato. In questo momento mi sento proprio un morto vivente e non so che cavolo fare
Vecchio 24-07-2016, 19:53   #3
Banned
 

Pure io ho praticamente 20anni.
Non parlavo quasi con nessuno, anche se questo non mi escludeva del tutto dal mondo, diciamo che la svolta la ho avuta verso i 17 anni quando ho capito che alla gente PIACE parlare, mentre io super introverso ho sempre visto la faccenda di condividere le mie cose come una debolezza, eppure ho notato che basta farle parlare, farle sentire a proprio agio, e soprattutto fare domande domande e domande, su di loro in particolare.

Un'altra cosa che ho notato con me stesso è che mi prendo troppo sul serio alle volte, quando a nessuno frega niente di te e di quello che fai o dici.
Sempre stato lontano da luoghi troppo affollati, mai avuto compagnie/comitive, max di uscite in 3 per farti capire.

Ps. un altro punto importante per quello che vale per me sono i complimenti, che secondo me sono fondamentali, anche se non li pensi davvero però alla gente non hai idea di quanto facciano piacere.
Non so se ti può aiutare quello che ho scritto.
Vecchio 24-07-2016, 19:56   #4
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Sto notando anche quanto sia importante il saluto ed il contatto fisico, che sia una stretta di mano o una pacca amichevole.
Vecchio 24-07-2016, 20:00   #5
Esperto
L'avatar di Yumenohashi
 

Quote:
Originariamente inviata da Radice_ Visualizza il messaggio
Sto notando anche quanto sia importante il saluto ed il contatto fisico, che sia una stretta di mano o una pacca amichevole.
Io per esempio ho sempre avuto il timore, soprattutto con le ragazze, che il contatto fisico le schifasse ( da parte mia, non in generale ) Ho sempre limitato al minimo indispensabile, non so perché. Ma in genere non l'ho mai ritenuto fondamentale in amicizia

Per il resto concordo su tutto
Ringraziamenti da
cancellato17598 (24-07-2016)
Vecchio 24-07-2016, 20:06   #6
Esperto
L'avatar di Yumenohashi
 

Gli anni del liceo sono atroci, perché se non sei particolarmente espansivo vivi con l'ansia di dover per forza stringere legami per rimanere a galla e quando capita ancora devi far fronte all'ansia che da un giorno all'altro possano lasciarti da parte. Nove mesi l'anno di questa vita non sono esattamente ciò che si immagina quando si pensa alle gioie dell'adolescenza ( ma quali gioie poi, dio ce ne scampi, è un treno in corsa preso in pieno ripetutamente, comunque la vivi, la vivi male ). Vedi di diplomarti che perlomeno l'Uni potrai gestirtela con più calma
Vecchio 24-07-2016, 21:49   #7
Intermedio
L'avatar di jorossonero
 

Quote:
Originariamente inviata da VUCHAN94 Visualizza il messaggio
Gli anni del liceo sono atroci, perché se non sei particolarmente espansivo vivi con l'ansia di dover per forza stringere legami per rimanere a galla e quando capita ancora devi far fronte all'ansia che da un giorno all'altro possano lasciarti da parte. Nove mesi l'anno di questa vita non sono esattamente ciò che si immagina quando si pensa alle gioie dell'adolescenza ( ma quali gioie poi, dio ce ne scampi, è un treno in corsa preso in pieno ripetutamente, comunque la vivi, la vivi male ). Vedi di diplomarti che perlomeno l'Uni potrai gestirtela con più calma
Purtroppo non penso di continuare con l'università, sia perché non mi definisco un grande studente, sia per motivi economici.
Per quanto riguarda gli anni al liceo non è che mi sia mai importato tanto essere popolare nella scuola, ma mi fa male più che altro non riuscire a stringere con persone all'interno della classe, persone con cui passo 6-7 ore al giorno per 5 giorni a settimana e non scambiare neanche una parola. Forse sarò io che mi fermo all'apparenza ma non appena sento parlare una persona capisco (o almeno penso di capire) dalle prime frasi che dice se mi starà simpatica o meno, e quasi sempre è la seconda opzione
Vecchio 24-07-2016, 23:04   #8
Principiante
 

rileggendo il tuo topic lo trovo molto familiare alla mia situazione o a quella che era.

Anch'io come te al liceo non parlavo molto, anzi parlavo solo avevo bisogno di imput importanti per sciogliermi..

Dal momento che venni per 4/5 anni preso di mira da una parte significativa della classe che mi prendeva in giro per l'aspetto fisico (un po' di brufoli), ad detta loro ero un c...o, mi criticavo ad ogni mio respiro;
sembrava che qualsiasi cosa facessi era sbagliata...così a scuola parlavo poco, mi isolavo, fuori dall'ambiente scolastico mi rimanevano due / tre amici, fine della fiera i sabati e venerdì sera mentre tutti erano fuori con aperitivi io stavo a casa, davanti al pc.

Il periodo del liceo l'ho passato male, speravo che finisse presto, solo che l'essere preso in giro continuamente ha minato la mia già debole sicurezza, creandomi un forte senso di insicurezza e timidezza. che nel periodo di mezzo tra uni e liceo mi fece in chiudere in me , talmente tanto, che non solo parlare con una persona che non conoscevo, attaccar bottone per es., mi era in qualche modo difficile,ci rinunciavo, non ci provavo nemmeno.

E le volte che tentavo, traspariva verso gli altri un sentimento di chiusura e insicurezza che le altre persone percepivano e non si facevano più sentire...
anche il solo parlare mi creava uno stato d'ansia, uno sforzo per cose così semplici...

Come si cambia ? Come si diventa socievoli ?
Non devi aspettarti che diventi socievoli o meno timido, o che la timidezza scompaia dall'oggi a domani, la timidezza fa parte del carattere...ti accompagnerà sempre...
però puoi ridurla:

1)La consapevolezza del proprio problema
2)La volontà forte di volerlo risolvere
3)La pazienza di aspettare i risultati
4)La perseveranza, tenta, tenta e tenta.


Vai in biblioteca, sala studio luoghi dove c'è prob. di incontrare persone diverse dal cerchio scolastico, con la scusa più banale tipo a uno che sta studiando gli fai: "che stai studiando?"
E così inizi a parlare con uno, con due , con tre , con le ragazze
continui , continui...
I primi tempi sarà difficile, vorresti abbandonare, lasciar tutto

Non devi farlo, devi continuare , stringere amicizia , parlare , parlare.
Anche se non ti va parla, fallo.

Finché non avrai acquisito quella sicurezza che non ti farà a disagio con gli altri.

E' un po' come dopo aver preso la patente, agli inizi graffierai la macchina mentre parcheggi ma poi con la pratica affinerai la tecnica e non sbaglierai più.

L'esperienza è l'unica medicina.
E per fare esperienza devi provarci, tentare.
Vecchio 25-07-2016, 11:12   #9
Intermedio
L'avatar di jorossonero
 

Quote:
Originariamente inviata da artz Visualizza il messaggio
1)La consapevolezza del proprio problema
2)La volontà forte di volerlo risolvere
3)La pazienza di aspettare i risultati
4)La perseveranza, tenta, tenta e tenta.
Diciamo che sono anni che mi son fermato al punto 1, sono enormemente consapevole del mio problema, ma non riesco a trovare la volontà per contrastarlo. Non ho stimoli, non so come spiegarlo, non ho nessuno o niente per cui valga la pena impegnarsi per risolvere questo problema. Le uniche persone che credevo importanti si inventano di tutto pur di rifiutare un mio invito a far qualcosa, sembra che se anche mi impegnassi son destinato a star solo. E di conoscere gente nuova non ho neanche l'idea di come si faccia.
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