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15-07-2012, 19:54
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#1
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Principiante
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25
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alla fine della mia ultima relazione. non mangio non dormo ho la testa confusa non riesco ad uscire. vorrei solo parlare con lui e averlo vicino. i miei genitori che tra le altre cose son sempre stati poco presenti mi hanno detto di avere intenzione di farmi ricoverare. mi considerano pazza mentre in realtà sono solo depressa e triste. il terrore del giudizio altrui di cui soffro si è molto accentuato in questo ultimo periodo tant'è che non ho il coraggio neanche di sentire i miei genitori parlare in un'altra stanza per paura di essere io l'argomento di conversazione. sto scappando da tutto e sto distruggendo la mia vita. a livello fisico non mi tengo in piedi sono sempre debole e ho giramenti di testa. a livello mentale non riesco neanche a tenere l'attenzione per cinque minuti. non riesco a leggere nemmeno una pagina. io voglio vivere non voglio stare così ma c'è qualcosa dentro che mi trascina verso la distruzione. cosa posso fare?
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15-07-2012, 20:08
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#2
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,206
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Io ti porto una lettura razionale, forse cinica. Dubito che ti convincerà ma riflettici.
Abbandonarti all'apatia e all'anedonia non serve per ricucire il rapporto; fa solo "perdere tempo" a te, rendendoti incapace di vivere attivamente e precludendoti la possibilità di trovare un'altra persona con la quale vivere una relazione.
Se la relazione è finita, ci dev'essere un motivo. La voglia di controvertire ciò sarebbe una forzatura che finirebbe col danneggiare la persona che ha concluso che l'altra persona non fa per sé.
Tu staresti con una persona che non trovi più adeguata? Saresti felice sapendo che l'altro FORZATAMENTE ti sta accanto?
La mancanza d'affetto (e forse di sesso), di vicinanza di una persona per la quale si prova un sentimento è debilitante.
Non nego che io mi trovo in una situazione VAGAMENTE simile e non ho problemi ad affermare che senza sentimento provato e ricambiato, per come la vedo io, sesso e, in sintesi, una relazione, la vita è vissuta al 50% e non si vive né felici, né sereni.
Ciò nonostante, a differenza di te, io ho voltato pagina perché l'amore per me stesso prevale e non intendo né avere briciole, né accontentarmi di pensieri platonici, né attaccarmi ad utopie.
Se tu non hai i problemi che ho io nel conoscere nuove persone e nel risultare interessante (da un punto di vista relazionale) a queste, hai davanti prospettive positive.
Cerca di far nascere dentro di te questa convinzione e limitati a ricordare il passato senza che questo sia stallo della tua vita.
Potresti valutare, se non ce la fai, una psicoterapia (a patto che tu per prima sia proattiva) e una terapia farmacologica che individuerà uno psichiatra su base sintomatica.
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15-07-2012, 20:20
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#3
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Principiante
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Brescia
Messaggi: 98
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liuk, lei sta male per la mancanza di una persona, tu ragioni sulla mancanza di una relazione, e le due cose non sono uguali.
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15-07-2012, 20:20
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,149
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o trovi la foza e reagisci o ti fai aiutare, psichiatra e psicoterapeuta in sinergia.
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15-07-2012, 20:40
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#5
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,206
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Quote:
Originariamente inviata da Denethor
liuk, lei sta male per la mancanza di una persona, tu ragioni sulla mancanza di una relazione, e le due cose non sono uguali.
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Può arrivare un momento nella vita in cui si deve affrontare un lutto e non esiste soluzione alternativa: si deve elaborare il lutto. Normalmente le persone ci riescono, in altri casi invece il processo è più lungo e richiede una strada differente che però non solleva dall'elaborare il lutto e dal prendere atto che una persona è persa in modo DEFINITIVO.
Chi non ci riesce è destinato a soccombere, senza se e senza ma.
Io le sto dicendo semplicemente che questa persona le mancherà per sempre (salvo ripensamenti) nel ruolo di fidanzato, amante, partner anche perché sarebbe folle vedere come tale una persona che materialmente non intende ricoprire questo ruolo.
Inoltre esiste sempre al mondo una persona in grado di "sostituire" un'altra, fermo restando che ognuno di noi è unico e che le emozioni ed alcune situazioni vissute con Tizio non si potranno mai rivivere con Caio.
Detto ciò, la sto solo spronando a rimettersi in gioco: molte volte la mancanza di una persona a livello conscio non è nient'altro che la mancanza di una relazione a livello inconscio.
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15-07-2012, 20:40
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#6
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Intermedio
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 137
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Quote:
Originariamente inviata da flavia
io voglio vivere non voglio stare così ma c'è qualcosa dentro che mi trascina verso la distruzione.
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Non è solo dentro di te, è dentro chiunque. Si chiama istinto di morte.
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15-07-2012, 21:09
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#7
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Principiante
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Brescia
Messaggi: 98
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Quote:
Originariamente inviata da liuk76
Detto ciò, la sto solo spronando a rimettersi in gioco: molte volte la mancanza di una persona a livello conscio non è nient'altro che la mancanza di una relazione a livello inconscio.
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Chi lo dice?
Chiodo scaccia chiodo funziona se ti manca una relazione, non se vuoi quella precisa persona. Potrebbe anche finire per stare ancora più male pensando che nessuna delle persone che incontra è come quella che ha ancora evidentemente fissata nella testa.
Che ci sia un lutto da elaborare mi pare completamente ovvio...
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15-07-2012, 21:14
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#8
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Intermedio
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 137
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Quote:
Originariamente inviata da Denethor
Chiodo scaccia chiodo funziona se ti manca una relazione, non se vuoi quella precisa persona. Potrebbe anche finire per stare ancora più male pensando che nessuna delle persone che incontra è come quella che ha ancora evidentemente fissata nella testa.
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Possibile, ma improbabile. Onestamente, quante sono le persone così particolari da essere insostituibili, sul pianeta?
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15-07-2012, 21:18
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#9
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Principiante
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Brescia
Messaggi: 98
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Quote:
Originariamente inviata da Qin Shi Huang
Possibile, ma improbabile. Onestamente, quante sono le persone così particolari da essere insostituibili, sul pianeta?
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Stiamo parlando di un meccanismo che scatta in testa a qualcuno provato dal dolore, scatta anche se non è razionale...
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15-07-2012, 21:19
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#10
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Intermedio
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 137
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Quote:
Originariamente inviata da Denethor
Stiamo parlando di un meccanismo che scatta in testa a qualcuno provato dal dolore, scatta anche se non è razionale...
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Esattamente. La aiuterebbe capire che non c'è niente di irreparabile.
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15-07-2012, 21:37
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#11
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,206
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Quote:
Originariamente inviata da Denethor
Chiodo scaccia chiodo funziona se ti manca una relazione, non se vuoi quella precisa persona.
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Non sto parlando di chiodo scaccia chiodo, sto parlando genericamente di mettersi nell'ottica di conoscere persone non escludendo nulla.
Non lo consiglio a scopo terapeutico ma perché NORMALMENTE quando una relazione finisce si volta pagina e quando s'incontra un'altra persona meritevole se ne inizia un'altra.
Volere quella precisa persona quando una persona è capace d'intendere e di volere ed ha deciso di troncare una relazione è immaturità relazionale nonché fuori dalla realtà.
Significa essere a rischio di non saper gestire una relazione, significa rischiare sempre di più se dovesse finire anche una relazione futura.
Umanamente è comprensibile ma relazioni "sane" non si svolgono così.
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15-07-2012, 21:58
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#12
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Principiante
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25
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Quote:
Originariamente inviata da Denethor
liuk, lei sta male per la mancanza di una persona, tu ragioni sulla mancanza di una relazione, e le due cose non sono uguali.
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si per me non tutte le persone sono uguali
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16-07-2012, 01:44
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da flavia
a livello fisico non mi tengo in piedi sono sempre debole e ho giramenti di testa. a livello mentale non riesco neanche a tenere l'attenzione per cinque minuti.
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La distinzione tra i due livelli mi sembra superflua, considerando il livello cerebrale un livello fisico. Ma faccio fatica a spiegarmi questa debolezza fisica con la depressione. Non è che mangi poco o male?
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16-07-2012, 03:17
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Ubicazione: in un tunnel arredato in stile minimal
Messaggi: 1,485
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Quote:
Originariamente inviata da flavia
alla fine della mia ultima relazione. non mangio non dormo ho la testa confusa non riesco ad uscire. vorrei solo parlare con lui e averlo vicino. i miei genitori che tra le altre cose son sempre stati poco presenti mi hanno detto di avere intenzione di farmi ricoverare. mi considerano pazza mentre in realtà sono solo depressa e triste. il terrore del giudizio altrui di cui soffro si è molto accentuato in questo ultimo periodo tant'è che non ho il coraggio neanche di sentire i miei genitori parlare in un'altra stanza per paura di essere io l'argomento di conversazione. sto scappando da tutto e sto distruggendo la mia vita. a livello fisico non mi tengo in piedi sono sempre debole e ho giramenti di testa. a livello mentale non riesco neanche a tenere l'attenzione per cinque minuti. non riesco a leggere nemmeno una pagina. io voglio vivere non voglio stare così ma c'è qualcosa dentro che mi trascina verso la distruzione. cosa posso fare?
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Fatti qualche domanda intelligente.
Carta e penna.
"Quali sono le ragioni per cui è finita questa storia?"
"Per quanto riguarda la mia persona, quali sono stati gli aspetti positivi e costruttivi, e dove invece ho sbagliato?"
"Cosa posso imparare da questa esperienza? Quali sono le caratteristiche che posso sviluppare per avere prossimamente una relazione più appagante e duratura?"
"Quali lezioni posso trarre da questa esperienza?"
"Quali sono le cose per cui posso provare gratitudine? Cosa ho imparato e provato in questa esperienza?"
Questo è un modo sano per ripartire.
Altro che chiodo schiaccia chiodo o altre tecnicuccie.
Ogni "caduta", per quanto faccia male, è un'opportunità per ripartire più consapevoli, più forti, più centrati.
Se cadiamo senza raccogliere niente, senza imparare la/le lezione/i, siamo punto e a capo.
C'è gente che si trascina per tutta una vita in relazioni insoddisfacenti, addossando colpe su colpe ai partner - e magari ce le hanno, senza guardarsi dentro.
E una volta che ti guardi dentro dopo aver imparato dalle esperienze, le scelte saranno tendenzialmente più avvedute, così come la "gestione" e l'eventuale fine.
La vita, se non impari la lezione, te la ripropone.
Fin quando la impari... o ne rimani completamente schiacciato/a.
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16-07-2012, 08:07
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Non so: nessuna sta con me abbastanza da poter parlare di relazione
Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Fatti qualche domanda intelligente. Carta e penna.
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Sento odore di TCC
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Ultima modifica di barclay; 16-07-2012 a 08:10.
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16-07-2012, 09:50
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#16
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Roma
Messaggi: 670
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Fatti qualche domanda intelligente.
Carta e penna.
"Quali sono le ragioni per cui è finita questa storia?"
"Per quanto riguarda la mia persona, quali sono stati gli aspetti positivi e costruttivi, e dove invece ho sbagliato?"
"Cosa posso imparare da questa esperienza? Quali sono le caratteristiche che posso sviluppare per avere prossimamente una relazione più appagante e duratura?"
"Quali lezioni posso trarre da questa esperienza?"
"Quali sono le cose per cui posso provare gratitudine? Cosa ho imparato e provato in questa esperienza?"
Questo è un modo sano per ripartire.
Altro che chiodo schiaccia chiodo o altre tecnicuccie.
Ogni "caduta", per quanto faccia male, è un'opportunità per ripartire più consapevoli, più forti, più centrati.
Se cadiamo senza raccogliere niente, senza imparare la/le lezione/i, siamo punto e a capo.
C'è gente che si trascina per tutta una vita in relazioni insoddisfacenti, addossando colpe su colpe ai partner - e magari ce le hanno, senza guardarsi dentro.
E una volta che ti guardi dentro dopo aver imparato dalle esperienze, le scelte saranno tendenzialmente più avvedute, così come la "gestione" e l'eventuale fine.
La vita, se non impari la lezione, te la ripropone.
Fin quando la impari... o ne rimani completamente schiacciato/a.
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è un tipo di analisi che dovremmo fare tutti ritengo
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Ultima modifica di Manuela.tr; 16-07-2012 a 21:22.
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16-07-2012, 10:58
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#17
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Fatti qualche domanda intelligente.
Carta e penna.
"Quali sono le ragioni per cui è finita questa storia?"
"Per quanto riguarda la mia persona, quali sono stati gli aspetti positivi e costruttivi, e dove invece ho sbagliato?"
"Cosa posso imparare da questa esperienza? Quali sono le caratteristiche che posso sviluppare per avere prossimamente una relazione più appagante e duratura?"
"Quali lezioni posso trarre da questa esperienza?"
"Quali sono le cose per cui posso provare gratitudine? Cosa ho imparato e provato in questa esperienza?"
Questo è un modo sano per ripartire.
Altro che chiodo schiaccia chiodo o altre tecnicuccie.
Ogni "caduta", per quanto faccia male, è un'opportunità per ripartire più consapevoli, più forti, più centrati.
Se cadiamo senza raccogliere niente, senza imparare la/le lezione/i, siamo punto e a capo.
C'è gente che si trascina per tutta una vita in relazioni insoddisfacenti, addossando colpe su colpe ai partner - e magari ce le hanno, senza guardarsi dentro.
E una volta che ti guardi dentro dopo aver imparato dalle esperienze, le scelte saranno tendenzialmente più avvedute, così come la "gestione" e l'eventuale fine.
La vita, se non impari la lezione, te la ripropone.
Fin quando la impari... o ne rimani completamente schiacciato/a.
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quoto tutto e rilancio con:
Cosa amavo di questa persona?
Le caratteristiche che amavo di questa persona sono proprie della persona o sono una mia idealizzazione/estremizzazione?
Cosa amava questa persona di me?
Mi riconosco ancora nelle caratteristiche che questa persona amava in me, o sono cambiata/non ho mai avuto queste caratteristiche?
Un libro che mi ha aiutato tantissimo a superare la mia prima rottura di storia è "Eros e pathos: margini dell'amore e della sofferenza" di Aldo Carotenuto, psicoterapeuta di fama internazionale.
Nel libro vengono analizzate le fasi delle dinamiche amorose, dalla seduzione, all'innamoramento, al tradimento e alla fine della storia, in chiave psicanalitica ma traendo spunti di riflessione dall'immaginario poetico di artisti come Hikmet, Neruda, D.H.Lawrence.
E uno degli insegnamenti che più mi è rimasto impresso è come due persone che si amano tendano a fondere le proprie individualità in un'entità immaginaria monolitica, sicché quando poi le singole identità riemergono, talvolta lo fanno prepotentemente, e l'atto di separazione è quasi sempre un trauma, vissuto come una mutilazione, la privazione di una parte di sé. Ma al contempo aiuta a riflettere che ciò che tu amavi e idealizzavi dell'altra persona è una caratteristica che tu aneli, e pertanto è tua, mentalmente parlando. Nessuno ti può portare via il tuo desiderio di gentilezza, dolcezza, o quant'altro ti affascina, e parimenti le caratteristiche tue proprie per le quali sei amata, rimangono costantemente con te - insomma tu non ti lasci mai.
Credo infatti che alla fine di tutto la chiave solenne sia quella che sia necessario amarsi come persone, e non indulgere troppo all'illusione romantica di un'amore assolutizzante, che deidentifichi e destrutturi gli amanti.
Comunque flavia, fatti forza, se vuoi concediti pure un periodo di malinconia, un mesetto o due, poi vedrai che la cosa passerà, con mooooolta calma (aspettati anche un paio d'anni prima di riuscire a non pensarci proprio più), ma generalmente basta il tempo, e di solito se questo non basta, i consigli degli amici possono sempre compensare.
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16-07-2012, 12:34
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da flavia
alla fine della mia ultima relazione. non mangio non dormo ho la testa confusa non riesco ad uscire. vorrei solo parlare con lui e averlo vicino. i miei genitori che tra le altre cose son sempre stati poco presenti mi hanno detto di avere intenzione di farmi ricoverare. mi considerano pazza mentre in realtà sono solo depressa e triste. il terrore del giudizio altrui di cui soffro si è molto accentuato in questo ultimo periodo tant'è che non ho il coraggio neanche di sentire i miei genitori parlare in un'altra stanza per paura di essere io l'argomento di conversazione. sto scappando da tutto e sto distruggendo la mia vita. a livello fisico non mi tengo in piedi sono sempre debole e ho giramenti di testa. a livello mentale non riesco neanche a tenere l'attenzione per cinque minuti. non riesco a leggere nemmeno una pagina. io voglio vivere non voglio stare così ma c'è qualcosa dentro che mi trascina verso la distruzione. cosa posso fare?
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A me sembra una classica crisi di astinenza sentimentale-sessuale classica di chi è stato lasciato. Ci sono passati quasi tutti.
Le relazioni, se sincere, sono nient'altro che una droga.
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16-07-2012, 17:09
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#19
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da zucchina
quelle estetiche per esempio possono andarsene così come l'autostima
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sì, ma non si viene amati per l'estetica, bensì per l'attrattività. Sono correlate ma non coincidenti.
Purtroppo dire che l'aspetto non conti sarebbe una bugia, potrei al massimo dire che conta meno di quanto comunemente si creda, tuttavia parlando così per astratto, nel caso l'estetica venga a mancare bisognerebbe cercare una soluzione al problema (l'esempio più classico è l'ingrassamento, è facile lasciarsi andare durante una storia, e talvolta non ci si dà un freno), se è possibile, se non lo è (non riesco a immaginare situazioni non tragiche dove ciò possa avvenire) bisogna cercare un'altra forza interiore, un altro punto da valorizzare.
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16-07-2012, 21:04
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#20
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,206
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Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
sì, ma non si viene amati per l'estetica, bensì per l'attrattività. Sono correlate ma non coincidenti.
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Solitamente si viene amati per ciò che si è interiormente. L'attrattività influisce solo sul piano sessuale.
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Ultima modifica di liuk76; 16-07-2012 a 21:16.
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