Sto finendo il secondo anno di una laurea specialistica simil DAMS. Sono rientrato nella città dove studio a settembre proponendo l'argomento della tesi al relatore. Siamo il 9 gennaio e io ho scritto 10 pagine. Avevo previsto di laurearmi a marzo, ultima sessione utile per laurearsi in corso.
Non riesco a concentrarmi, ho perso la motivazione, ho la testa da altre parti e sono depresso. In casa se ne sono accorti, mi hanno già detto che non devo preoccuparmi se non mi laureo a marzo ma sento tanto il peso di dover gravare ancora sui miei a livello economico, constringendoli a pagare tutte le tasse dell'anno accademico successivo. In più sento la pressione e il giudizio dei miei compagni di corso, della mia amica che vuole assolutamente che mi laurei insieme a lei e di quelli che pur nella merda, si rimboccano le maniche e si buttano a capofitto per finire in tempo. Ogni volta che tirano fuori il discorso mi sento a disagio e non so come giustificarmi.
Io non riesco ad accettare la cosa, i miei si arrabbiano pure perchè vogliono che faccia le cose con calma e che non mi esaurisca.
Il punto è che sono già esaurito. In questi due anni che vivo lontano dai miei sono cambiate tante cose. Questo cambiamento è positivo da una parte ma dall'altra ha provocato molti effetti collaterali. C'è da dire che sono riuscito a finire tranquillamente tutti gli esami, parto anche con una media alta ma questo ultimo scoglio mi sembra insuperabile.
A metà febbraio dovrei consegnare la tesi, c'è chi mi dice che se mi impegno al massimo ce la posso fare.
Mi vergognerei pure di tornare dal relatore, che non vedo da più di un mese.
Ormai capita spesso che la mattina mi svegli in lacrime, ho paura di cadere in depressione. Sono ansioso e stressato pur non facendo praticamente niente.
Aggiungiamo una incertezza cosmica sul mio futuro lavorativo, sociale e sentimentale e ho completato il quadro.
Mi sento come sempre inferiore a tutti.
E scusate lo sfogo.