Bimba morta, confessa il prozio
Napoli, è accusato di violenza sessuale
Ha confessato il parente della bambina di quattro anni e mezzo giunta senza vita domenica mattina all'ospedale di Frattaminore. La piccola è morta per soffocamento a causa di un rigurgito, ma dopo gli esami sul cadavere i medici hanno riscontrato segni di una possibile violenza sessuale. Il fatto è accaduto a Crispano (Napoli). L'uomo, il fratello di una nonna, ha ammesso di aver violentato la bimba per circa tre mesi.
Quarantotto anni, una vita senza lavoro, analfabeta, l'uomo ha ammesso tutto ai carabinieri di Casoria: senza né piangere né disperarsi, quasi come se, quanto accaduto, fosse una cosa normale. "Colpa - dice il capitano dei carabinieri di Casoria, Paolo Cambieri che ha eseguito il provvedimento di fermo - di un forte disagio culturale che ha alle spalle. L'uomo non sa né scrivere né leggere. Una situazione di disagio così forte che quasi non si è reso conto della gravità della cosa''.
In giornata il fermo dell'uomo sarà tramutato in arresto. E intanto è al vaglio anche la posizione della nonna, mamma del padre della piccola. Nel corso degli interrogatori, la donna ha detto di non essersi mai resa conto di quanto accadeva a casa sua, dove il fratello ha sempre vissuto: i carabinieri stanno accertando se veramente sia andata così.
Secondo una prima ricostruzione, i genitori della bimba, 27 anni lei e 26 lui, visto che lavoravano entrambi, accompagnavano ogni mattina la bimba a casa della nonna, dove lo zio ha abusato della piccola. Domenica erano stati proprio la madre e il padre a portare la figlia, priva di vita in ospedale. In un primo momento sembrava che fosse un incidente. Con il passare delle ore, il sospetto è diventato realtà: la bimba è stata violentata. La morte, in ogni caso, è stata causata per soffocamento da rigurgito.