|
10-04-2015, 01:16
|
#1
|
Principiante
Qui dal: Jan 2015
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 7
|
Per l'ennesima volta ho provato a chiedere aiuto a un psicologo, in quest'ultimo caso presso il csm della mia città.
Ebbene, come ogni santissima volta non c'è verso che alzi questa maledetta testa e spalle, mi contorco le dita, se provo a sforzarmi mi viene la ridarella da imbarazzo, tremo, non riesco a dire granché, giro sempre attorno, in più ho una lieve sordità a livello di comprensione delle parole per cui se non guardo almeno le labbra di chi ho di fronte non capisco ciò che mi dice.
Tenuto conto che ho problemi anche nell'intervenire in forum ecc., sono un disastro totale.
Eppure ho lavorato per quasi vent'anni in ufficio tecnico, non ho problemi a fare la spesa, guidare, ordinare un cappuccino al bar, ma di fronte a una persona con cui devo interagire di più mi blocco e applico tutte le difese possibili. Solo che però quando devo veramente difendermi o dire no soccombo, tipo con parenti o superiori. Perciò evito.
In questo caso la psicologa è lì per aiutarmi, sono io ad essermi rivolto per aiuto e invece cosa faccio?
Sto tremando anche adesso nello scrivere queste righe, accidenti
C'è da dire che tengo tutti a distanza, non sono mai riuscito ad avere rapporti approfonditi, mi vergogno anche solo a confidarmi con le colleghe, guai a mostrare emozioni, fossero una debolezza. Razionalizzo troppo, tengo alla distanza, livello tutto ai minimi termini tenendomi per me tutto il malessere.
Durante gli ultimi due anni delle superiori andai da uno psicologo (o psudo tale) che mi faceva distendere sul lettino e tramite storielle cercava di instillare visioni positive, non so cosa fosse ma ricordo le risatine di imbarrazzo; poi provai di nuovo sui vent'anni, allora era uno psicanalista, per sei mesi circa, grandi silenzi. Poi un consultorio, dopo la morte di mia madre, non avevo abbastanza motivazione e non si proseguì, testa bassa, silenzio e imbarazzo a mille. Poi riprovai al consultorio dopo tre anni e niente, scappai io allora dopo poche sedute e il dover iscrivermi a una palestra come compito (che non riuscii a fare). Dopo tredici anni ci ho riprovato adesso da dicembre, ma niente, il blocco persiste, mi viene rabbia, mi viene frustrazione, non riesco a scardinare le difese. La prossima settimana oltre all'appuntamento con la psicologa dovrò anche vedere una psichiatra per vedere se sono necessari dei medicinali, sinceramente non so cosa pensare o temere, ma tanto le difese sono comunque attive e logoranti. Continuo a tremare. Cavoli.
Forse è meglio che mi rassegni e lasci perdere una volta per tutte. Scusate lo sfogo. È raro, molto raro, sicuramente me ne pentirò. Torno ad eclissarmi. Da evitante esperto.
|
|
10-04-2015, 03:49
|
#2
|
Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
|
non puoi pretendere di 'risolvere' in pochi mesi queste tue difese sono normali
tutti ci difendiamo , dai tempo alla terapia di fare il suo corso almeno un anno di tempo
tu stacchi dopo pochi mesi
|
|
10-04-2015, 07:58
|
#3
|
Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
|
Son problemi con origini sicuramente lontane e profonde, però una carta a tuo favore, forse volutamente forse no, è che nel profilo hai messo l'indicazione geografica, cosa che molti che chiedono una mano non fanno. Ora può darsi che si organizzi un raduno dalle parti tue e che tu ci voglia andare, oppure frequentare altri del forum.
Penso che tanta gente stia perdendo delle occasioni a chiedere aiuto senza nemmeno far sapere dove vive...
Io credo che iniziando in un ambiente relativamente conosciuto e protetto, sapendo che i tuoi interlocutori non ti vogliono "aggredire" potrebbe verificarsi quello sblocco minimo che poi ti consenta di iscriverti in palestra e di lì, andare avanti.
Credo anche che la psicoterapia o quant'altro siano degli aiuti, come sempre il movente deve venire da parte nostra. Almeno così è per me, mi sono sbloccato su cose molto piccole e molto limitate ma sempre perché avevo deciso di farlo e ho cercato sollecitazioni alla mia portata. Ovviamente sono regredito su altre cose, ma è un'altra storia.
EDIT: ovviamente ora non sparire, sei tra persone che ti capiscono molto bene...
|
|
10-04-2015, 10:42
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 1,001
|
Io vado dalla psicologa da 7 mesi ormai. Da questa psicologa, meglio. E non riesco a dirle ancora le cose. Anche a me viene da ridere spesso, e anche io guardo ingiro nervosamente tutto il tempo e non riesco a stare ferma. Ho provato anche il metodo di stare distesa sul divano col terapeuta alle spalle ma è ancora peggio. Che poi io le cose che mi chiede anche gliele direi, ma non le so proprio… cioè quando si tratta di raccontare le cose ok, ma quando parte con le domande tipo “come ti senti?” “come ti fa sentire questa cosa?” “come ti vivi rispetto a questo?” “qual è la parte di te che ti disturba maggiormente in questo momento?” eccetera, io ho il vuoto, rifiuto totale, è come se parlasse arabo.
|
|
10-04-2015, 11:08
|
#5
|
Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
|
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Credo anche che la psicoterapia o quant'altro siano degli aiuti, come sempre il movente deve venire da parte nostra. Almeno così è per me, mi sono sbloccato su cose molto piccole e molto limitate ma sempre perché avevo deciso di farlo e ho cercato sollecitazioni alla mia portata.
.
|
parole sante lo dico sempre io la psicoterapia è importante MA NON BASTA , al limite una persona SF che uscisse di casa due volta la settimana per andare solo dall'analista , beh sprecherebbe quasi sicuramente il suo tempo , l'analisi va bene ma poi bisogna interagire con le persone buttarsi ... non si può pretendere di imparare a nuotare non entrando in mare aperto
|
|
10-04-2015, 11:54
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
|
Quote:
Originariamente inviata da roadrunner
In questo caso la psicologa è lì per aiutarmi, sono io ad essermi rivolto per aiuto e invece cosa faccio?
Sto tremando anche adesso nello scrivere queste righe, accidenti
|
Sono meccanismi che ti hanno difeso in passato e visto che ti senti ancora sotto attacco spuntano fuori, non c'è niente di cui vergognarsi o arrabbiarsi.
In situazioni di emergenza si innesca il pilota automatico, in psicoterapia col tempo ci si può rilassare anche senza forzarsi.
Quote:
Originariamente inviata da roadrunner
Dopo tredici anni ci ho riprovato adesso da dicembre, ma niente, il blocco persiste, mi viene rabbia, mi viene frustrazione, non riesco a scardinare le difese. La prossima settimana oltre all'appuntamento con la psicologa dovrò anche vedere una psichiatra per vedere se sono necessari dei medicinali, sinceramente non so cosa pensare o temere, ma tanto le difese sono comunque attive e logoranti.
|
Beh è già tanto che ci hai provato
Capisco come ti senti, anche io spesso ho sentito dei blocchi; potrebbe aiutarti capire che cosa o quali parole ti fanno bloccare nello specifico.
Sicuramente c'è un motivo e quando il presente non suggerisce nulla, forse c'è lo zampino del passato.
|
|
10-04-2015, 17:42
|
#7
|
Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,599
|
Domanda: credi alla psicologia?
|
|
15-04-2015, 03:08
|
#8
|
Principiante
Qui dal: Jan 2015
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 7
|
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Son problemi con origini sicuramente lontane e profonde
|
Rileggendo quanto scritto nei miei "diari" dall'adolescenza fino ad oggi, mi pare di essere sempre sullo stesso binario morto.
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Io credo che iniziando in un ambiente relativamente conosciuto e protetto, sapendo che i tuoi interlocutori non ti vogliono "aggredire" potrebbe verificarsi quello sblocco minimo che poi ti consenta di iscriverti in palestra e di lì, andare avanti.
|
Sul lavoro coi colleghi c'era un bel rapporto quasi come una famiglia, peccato sia finito. Sto tentando di mantenere i rapporti con due ex colleghe, nonostante siano incasinate con le proprie famiglie spero possa durare.
Quando sono fuori casa mi vedo come un alieno, non riesco a inserirmi in nessun modo, come quando arrivi a trent'anni e non hai amici e ti dici che ormai è troppo tardi, le amicizie sono già fatte così le esperienze basilari, chi vuoi che ti accetti da impedito quale sei così dal nulla. Così ti trascini fino ai quaranta con la certezza del tardi diventato impossibile.
Quote:
Originariamente inviata da tersite
l'analisi va bene ma poi bisogna interagire con le persone buttarsi ... non si può pretendere di imparare a nuotare non entrando in mare aperto
|
Guarda, questa cosa del "buttarsi" me l'hanno ripetuta, straripetuta, forse l'unico modo di buttarmi è qualcuno dietro pronto a darmi un bel calcio motivatore, deve avere i muscoli delle gambe ben allenate perché temo sia necessario colpire le mie terga con una certa costanza, però ho anche bisogno di un salvagente tosto sennò vado subito a fondo (ma forse dei calci in subacquea chissà)
Quote:
Originariamente inviata da XL
Io però mi chiedo: ma questa cosa della palestra è qualcosa che desideravi fare davvero, o era un esercizio così... Da svolgere e basta?
Perciò io mi chiedo e ti chiedo: ma tu ci volevi andare davvero quando ti è stato proposto?
Se è vero che non ci volevi andare (non so può essere che qua mi sbaglio), hai provato a comunicarlo allo psicoterapeuta?
Da quel che scrivi sembra che hai difficoltà anche a comunicare queste cose qua all'interno della relazione terapeutica.
|
È successo nel 2002, mi diede questo compito, non feci obiezioni (io? Obiezioni? Critiche? Io? Si, badrone), rimanendo d'accordo che l'avrei richiamata una volta fossi riuscita a farlo. Ho provato a girare presso alcune palestre della mia città arrivando pure a chiedere i costi d'iscrizione e poi non so, la paura di dover fare un elettrocardiogramma o altra visita medica, non mi ricordo se mi fosse richiesto o meno, l'idea di mettermi a fare esercizi in mezzo a persone più disinvolte e più a loro agio di me nel proprio corpo, insomma alla fine non me la sentii e non mi feci nemmeno più sentire, fu lei a chiamarmi per sapere che fine avessi fatto. La figura dell'idiota mi riesce perfettamente , non ho più avuto il coraggio di chiedere aiuto cercando di arrangiarmi, anche grazie al lavoro, mi ha permesso di sopravvivere nonostante i disagi e le rinunce.
Purtroppo con la cassa integrazione ho perso l'unico contatto con la realtà, l'unico modo per stare a galla nella società, ritrovandomi bloccata e incapace di relazionarmi con le persone per trovare un altro lavoro.
Quote:
Originariamente inviata da XL
La psicoterapeuta penso che lo vede bene che tremi e che sei a disagio, perciò dovrebbe essere la psicoterapeuta a capire un po' alla volta questa cosa, se no che psicoterapeuta è?
Dai un po' di fiducia all'altra persona, ...solo che dovresti darle un po' di tempo per poter riuscire a conoscerti, se no credo che sia davvero impossibile .
|
La psicologa mi ha già detto chiaramente che nel servizio pubblico non possono fare psicoterapia, la politica è di trattare solo i casi gravi, gli altri indirizzarli verso i privati. Sta cercando comunque di aiutarmi, anche sollecitandomi più volte a dire/fare qualcosa, ma come al solito non riesco ad uscirne, è come un muro alto tutto intorno con qualche feritoria, è come avere una corazza e non appena provo a togliermi l'elmo o anche solo un guanto mi sento vulnerabile. Mi vergogno di esistere e recare disturbo, ora più che mai. Nonostante ciò disturbo comunque.
Non so quanto possa durare, soprattutto se continuo a non mostrare segni di apertura imbarazzandomi sempre di fronte a lei.
Quote:
Originariamente inviata da Wrong
Domanda: credi alla psicologia?
|
non penso sia una questione di crederci o meno, non è una fede, anche se non perfetta deve avere comunque una base scientifica proprio come la medicina
Quote:
EDIT: ovviamente ora non sparire, sei tra persone che ti capiscono molto bene...
|
ci sto provando
grazie per tutto
|
|
|
|