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09-08-2019, 06:21
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Non sono mai riuscito a parte di nessun gruppo, a parte quelli della scuola. Nonché io abbia parecchi hobby, nessuno è sviluppato al punto di poter far parte di un gruppo. Es: trekking, scalatori, audiofili, appassionati di auto.. niente. E si sa che far parte di u ngruppo ti da validazione sociale, ed è anche un buon modo per conoscere amici e donne.
Ma i miei complessi di inferiorità e la mia impossibilità ad avere costanza nel frequentarli causa orari di lavoro e sbalzi di umore mi preclude da questi scenari.. pazienza, sarò per la prossima vita
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09-08-2019, 07:51
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#2
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 902
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Non sono mai riuscito a parte di nessun gruppo, a parte quelli della scuola. Nonché io abbia parecchi hobby, nessuno è sviluppato al punto di poter far parte di un gruppo. Es: trekking, scalatori, audiofili, appassionati di auto.. niente. E si sa che far parte di u ngruppo ti da validazione sociale, ed è anche un buon modo per conoscere amici e donne.
Ma i miei complessi di inferiorità e la mia impossibilità ad avere costanza nel frequentarli causa orari di lavoro e sbalzi di umore mi preclude da questi scenari.. pazienza, sarò per la prossima vita
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Io questo problema ce l’ho fin dall’asilo. Mi hanno sempre escluso, preso in giro, molte volte anche deriso davanti tutta la classe.
Infatti eccomi qui a 22 anni senza amici né ragazza. I compagni di scuola hanno contribuito a rovinarmi la vita e ovviamente ho un’autostima che fa’ pena.
Anche se sinceramente penso che frequentare quei gruppi che citi serva a poco. Ho provato palestra, calcio, basket, e gli amici nonme li sono fatti ugualmente.
Solo le solite conoscenze per scambiare 2 chiacchiere e poi ognuno a casa propria.
Gli amici non te li fai nei luoghi di ritrovo.
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09-08-2019, 08:31
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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Quote:
Originariamente inviata da v97s
Gli amici non te li fai nei luoghi di ritrovo.
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Questo perché son persone con le quali si condivide appena appena quel che si fa lì in quel momento, senza andare più in profondità.
Qualcuno potrà anche cavarne qualche amicizia per particolari casualità di compatibilità, ma per il resto, si è solo persone che si è lì per fare una determinata cosa e nulla di più, ognuno vale l'altro.
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09-08-2019, 08:35
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Originariamente inviata da syd_77
Non sono mai riuscito a parte di nessun gruppo, a parte quelli della scuola. Nonché io abbia parecchi hobby, nessuno è sviluppato al punto di poter far parte di un gruppo. Es: trekking, scalatori, audiofili, appassionati di auto.. niente. E si sa che far parte di u ngruppo ti da validazione sociale, ed è anche un buon modo per conoscere amici e donne.
Ma i miei complessi di inferiorità e la mia impossibilità ad avere costanza nel frequentarli causa orari di lavoro e sbalzi di umore mi preclude da questi scenari.. pazienza, sarò per la prossima vita
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Ovviamente vale anche per me (i gemelli separati alla nascita condividono molto del corredo genetico), una per tutti piano piano ho abbandonato la montagna man mano che diventava sempre più difficile restare in gruppo, intendo proprio letteralmente perché ho un passo lento. Il fisico conta eccome, e questo è uno dei tanti casi. Per il resto, stessa dinamica. Sono sempre l'ultimo in qualsiasi cosa e questo finisce con il peggiorare l'umore la qual cosa rende difficile fare quell'attività fisica che diminuirebbe la gravità del problema, e così il serpente si morde la coda.
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09-08-2019, 09:08
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Sdrammatizziamo un po'...
Ricordo che in un manuale sui disturbi di personalità "I Disturbi di Personalità. Modelli e trattamento", il capitolo che trattava quello evitante aveva per titolo
Disturbo evitante di personalità: il dolore di non appartenere
"…Nessuno avrebbe scorto in lui quella timidezza tipica di chi si ritrova fra persone amiche tra loro, legate da echi consolidati di complicità scherzosa e da superstiti allusioni a nomi carichi, per loro, di speciali significati, che fanno capire al nuovo arrivato come la storia che ha cominciato a leggere nella rivista sia in realtà iniziata molto tempo prima su vecchi numeri ormai introvabili; ascoltando la conversazione generale, densa di riferimenti ad occorrenze a lui ignote, l'estraneo tace e sposta lo sguardo su chi sta parlando e, più serrate si fanno le battute, più gli occhi si fanno mobili; ben presto il mondo invisibile che rivive nelle parole degli astanti diviene opprimente e lui si domanda se non abbiano intavolato a bella posta una conversazione alla qual è estraneo…" da L'occhio di V. Nabokov Smurov è il personaggio di un breve romanzo del 1965, dove Nabokov descrive il mondo interno di un "Sogljadataj": un "osservatore", una "spia". Smurov è, in realtà, un emigrato nella Berlino del periodo della rivoluzione russa: gente sradicata dal suo paese, costretta ad adattarsi ad un nuovo mondo. E' un uomo inconsistente, sembra un fantasma e in lui si specchia un microcosmo di personaggi dell'emigrazione russa, dall'indigente all'uomo di successo, come Kasmarin, ricco commerciante inserito nella società tedesca, e per questo suo naturale opposto. Spesso nel penetrare la psicologia dei pazienti con disturbo evitante di personalità (da adesso in poi DEP), approdiamo a persone come Smurov, spettri in un mondo al quale non appartengono, dove assumono un ruolo di "osservatore" piuttosto che di "attore". In questo capitolo sosterremo che l'esperienza di estraneità e non appartenenza è centrale nel determinare e mantenere la dinamica del disturbo, che essa è, ricorsivamente, effetto e causa di deficit di metarappresentazione...
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Ultima modifica di XL; 09-08-2019 a 12:16.
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09-08-2019, 09:40
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Tristissimo che il personaggio nella vignetta (quello a dx.) sia la mia copia esatta
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09-08-2019, 10:48
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da XL
[IMG]
Disturbo evitante di personalità: il dolore di non appartenere
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incredibile, la vignetta è proprio ciò di cui parlavo!
La mia diagnosi di DEP è ulteriormente confermata.
Magari anche io provengo dall'ex URSS e sono stato adottato.. vai a sapere.
Potrei fare mille esempi:
Al lavoro ci sono 2 fazioni nel personale e io pur riconoscendo validità in ognuna di esse non mi rivedo in nessuna delle 2.
In palestra non riesco e non posso legare, perché non ho il fisico come gli altri, non ho orari e giorni fissi in cui andare.
E mille altri esempi.
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09-08-2019, 10:55
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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E' una cosa che nasce in famiglia. Genitori inadeguati al loro ruolo che concentrano lo sforzo educativo solo su un fronte (come hanno fatto i miei) oppure si dimostrano negligenti e poco attenti (come accade a molti depressi/distimici). Ci si sente emotivamente poco o per nulla connessi con loro, che dovrebbero fornire il primo tramite col mondo, e si finisce per replicare il modello nei rapporti sociali successivi.
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09-08-2019, 10:59
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
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avendo lo stesso corredo genetico anche io diventerò come quello della vignetta, è solo questione di pochi anni XD.
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09-08-2019, 11:10
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#10
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 902
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' una cosa che nasce in famiglia. Genitori inadeguati al loro ruolo che concentrano lo sforzo educativo solo su un fronte (come hanno fatto i miei) oppure si dimostrano negligenti e poco attenti (come accade a molti depressi/distimici). Ci si sente emotivamente poco o per nulla connessi con loro, che dovrebbero fornire il primo tramite col mondo, e si finisce per replicare il modello nei rapporti sociali successivi.
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Molti genitori sono dei criminali.
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09-08-2019, 11:16
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' una cosa che nasce in famiglia. Genitori inadeguati al loro ruolo che concentrano lo sforzo educativo solo su un fronte (come hanno fatto i miei) oppure si dimostrano negligenti e poco attenti (come accade a molti depressi/distimici).
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Io non me la sento di prendermela con loro. Non credo io sarei stato meglio, sicuramente sarei più empatico ed emotivamente connesso, ma dal punto di vista materiale sarei peggio di come sono stati loro.
Lo sforzo educativo si concentrava solo sullo studio, ma perché ai loro tempi e anche ai miei quando ero ragazzino si usava così. Prendi una laurea e basta quello. Troverai un'ottimo lavoro e tutto verrà da se. Una volta era così.. poi sono cambiate le regolo del gioco in corso d'opera.
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09-08-2019, 11:24
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' una cosa che nasce in famiglia. Genitori inadeguati al loro ruolo che concentrano lo sforzo educativo solo su un fronte (come hanno fatto i miei) oppure si dimostrano negligenti e poco attenti (come accade a molti depressi/distimici). Ci si sente emotivamente poco o per nulla connessi con loro, che dovrebbero fornire il primo tramite col mondo, e si finisce per replicare il modello nei rapporti sociali successivi.
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Mio fratello però è diverso da me, e non c'è stata una particolare differenza di trattamento in famiglia. In realtà essendo io problematico a monte, a scuola le mie capacità di adattamento erano più scarse rispetto a quelle di mio fratello, forse avrei avuto bisogno di maggiori attenzioni mirate e pensate specificamente, questo magari è vero, ma il problema dipendeva anche dal mio temperamento a monte, questo non l'hanno creato i genitori, al più può essere che non sono stati capaci di gestire la cosa adeguatamente.
Per questo non accetto il tuo modo di semplificare le cose.
Se io vado a scuola e non partecipo, non interagisco e la maestra poi riferisce tutto ai genitori, questa evenienza salta fuori da diversi fattori: contesto sociale scolastico, temperamento del bambino e capacità di interazione sociale esterna alla famiglia, risposta e osservazione del docente che sollecita un qualche intervento genitoriale, e infine risposta dei genitori a queste osservazioni, in genere magari sbagliata. Siccome la cosa a catena produce anche difficoltà nello studio i genitori cercano di salvare il salvabile.
Questa situazione non è standard, ma non l'hanno prodotta i genitori, al più i genitori sono stati incapaci nel riuscire a gestirla adeguatamente. Sono due tipi di responsabilità ben diverse.
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Ultima modifica di XL; 09-08-2019 a 11:47.
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09-08-2019, 12:01
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#13
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Io non me la sento di prendermela con loro. Non credo io sarei stato meglio, sicuramente sarei più empatico ed emotivamente connesso, ma dal punto di vista materiale sarei peggio di come sono stati loro.
Lo sforzo educativo si concentrava solo sullo studio, ma perché ai loro tempi e anche ai miei quando ero ragazzino si usava così. Prendi una laurea e basta quello. Troverai un'ottimo lavoro e tutto verrà da se. Una volta era così.. poi sono cambiate le regolo del gioco in corso d'opera.
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La vita era molto piú semplice
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09-08-2019, 12:03
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
avendo lo stesso corredo genetico anche io diventerò come quello della vignetta, è solo questione di pochi anni XD.
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Sicuramente tu hai preso qualche gene da "Giggino er bbbullo", il nostro trisavolo coattone di Trastevere, io invece devo aver preso qualcosa dallo zio Timidio Ombretti il cui nome rende superflui altri commenti. Tutte a te le botte di culo in famiglia, è sempre stato così.
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09-08-2019, 13:18
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#15
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 661
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Quote:
Originariamente inviata da XL
"osservatore"
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Ultimamente sono stato descritto proprio così dallo psichiatra, "un osservatore".
Estraneo al mondo; incapace di prendere decisioni e di schierarsi a causa della mia idea di inferiorità ed inadeguatezza.
Mi viene da pensare agli osservatori della serie Fringe, quegli individui "alieni" pallidi, calvi, seriosi e rigidi, sempre vestiti in giacca e cravatta.
Quote:
Mio fratello però è diverso da me, e non c'è stata una particolare differenza di trattamento in famiglia. In realtà essendo io problematico a monte, a scuola le mie capacità di adattamento erano più scarse rispetto a quelle di mio fratello, forse avrei avuto bisogno di maggiori attenzioni mirate e pensate specificamente, questo magari è vero, ma il problema dipendeva anche dal mio temperamento a monte, questo non l'hanno creato i genitori, al più può essere che non sono stati capaci di gestire la cosa adeguatamente.
Per questo non accetto il tuo modo di semplificare le cose.
Se io vado a scuola e non partecipo, non interagisco e la maestra poi riferisce tutto ai genitori, questa evenienza salta fuori da diversi fattori: contesto sociale scolastico, temperamento del bambino e capacità di interazione sociale esterna alla famiglia, risposta e osservazione del docente che sollecita un qualche intervento genitoriale, e infine risposta dei genitori a queste osservazioni, in genere magari sbagliata. Siccome la cosa a catena produce anche difficoltà nello studio i genitori cercano di salvare il salvabile.
Questa situazione non è standard, ma non l'hanno prodotta i genitori, al più i genitori sono stati incapaci nel riuscire a gestirla adeguatamente. Sono due tipi di responsabilità ben diverse.
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Anche per me è andata così.
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Ultima modifica di cancellato20151; 09-08-2019 a 18:55.
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09-08-2019, 13:35
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#16
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Esperto
Qui dal: May 2018
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,698
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
E si sa che far parte di un gruppo ti da validazione sociale, ed è anche un buon modo per conoscere amici e donne.
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Da quello che hai scritto...la mia impressione è che la parolina magica...quella che conta davvero è l'ultima che ho quotato.
Intendo dire...sì..ok il gruppo ...ma se poi essendo anche inserito in un gruppo, poi ho scarse possibilità di conoscere qualche donna.....non me ne faccio un gran che. Questa almeno è l'impressione che ho avuto....ma spero di sbagliarmi.
In fondo...se l'obiettivo è di fare qualche attività con altre persone....non è poi così impossibile fare parte di un gruppo. Spesso è anche lo scarso interesse che ci trattiene a fare dei tentativi...se poi il.gruppo non può diventare un mezzo per raggiungere altri obiettivi.
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09-08-2019, 14:34
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Mio fratello però è diverso da me, e non c'è stata una particolare differenza di trattamento in famiglia.
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Non puoi dire di aver osservato le differenze di trattamento con l'occhio acuto e imparziale di un esperto. Oltretutto si sa che, ad un'età come quella dell'infanzia, differenze minime possono provocare effetti considerevoli sul decorso della personalità. A fare il resto poi ci pensano gli eventi esterni, ma questi agiscono in qualità di trigger di un substrato già solidificato in seno alla famiglia.
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09-08-2019, 14:54
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#18
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Ubicazione: Quarto pianeta della stella Sirio
Messaggi: 5,130
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Quote:
Originariamente inviata da XL
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Ma sono io. Nonostante sia una sfigata con la fissa della fantascienza e, a detta di molti, vagamente inquietante, sono proprio io.
Mai appartenuta a nessun gruppo né categoria, mi schifano come se fossi una blatta.
Effettivamente ci ho pensato molte volte di trovare un modo per farmi rinchiudere in un istituto, ma non ho il coraggio e non saprei bene come fare.
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09-08-2019, 15:12
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#19
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Banned
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 2,457
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Non sono mai riuscito a parte di nessun gruppo, a parte quelli della scuola. Nonché io abbia parecchi hobby, nessuno è sviluppato al punto di poter far parte di un gruppo. Es: trekking, scalatori, audiofili, appassionati di auto.. niente. E si sa che far parte di u ngruppo ti da validazione sociale, ed è anche un buon modo per conoscere amici e donne.
Ma i miei complessi di inferiorità e la mia impossibilità ad avere costanza nel frequentarli causa orari di lavoro e sbalzi di umore mi preclude da questi scenari.. pazienza, sarò per la prossima vita
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Se fai parte di un gruppo non è automatico ottenere status sociale. Lo status lo ottieni se all'interno del gruppo sei uno che conta. Un alpha. Ad esempio nel gruppo della palestra hai validazione sociale se sei il personal trainer o quello che ha il fisico migliore, che va a fare le gare ecc.
Se all'interno di un gruppo sei uno sfigato non serve a niente, forse è anche più dannoso. Soprattutto per il discorso donne. Loro guardano sempre e comunque il migliore del gruppo.
Ma è sempre status "relativo". Poi se sei una persona famosa, un cantante o un attore allora hai status "assoluto", perché tutti ti conoscono.
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Ultima modifica di thevenin; 09-08-2019 a 17:38.
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09-08-2019, 17:11
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#20
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,333
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La prossima vita è questa.
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