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27-09-2020, 16:58
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#1
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Ci sono ragazzi -non per forza estroversi- che a casa ci dormono e ci mangiano solamente, per il resto stanno sempre o quasi fuori a fare qualcosa che sia lavorare, uscire, prendere un caffè con qualcuno, fare sesso con qualcuna, attività sportive, poi c’è il rovescio della medaglia e cioè chi sta sempre in casa, mezzo depresso, noia a manetta, magari vorrebbe ma non ha i mezzi e molti anche qui sopra non lo capiscono.
La società vuole gente “decisa” oppure si è fuori dai giochi, ma allora perché non creare punti di ritrovo per gente come noi che esce poco ed e’ sempre o quasi da sola? Come un ritrovo per alcolizzati o drogati, qui però sorge anche il fatto che tanti “soli” sono persone cattive e frustrate.
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27-09-2020, 17:03
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#2
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Banned
Qui dal: Feb 2017
Ubicazione: Nord
Messaggi: 7,038
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Quello che abbiamo vissuto, soprattutto da piccoli, ci ha reso cosi
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27-09-2020, 17:10
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Gli spazi di socialità "puri" e immediati sono ormai praticamente estinti. Fatturano poco e sono difficilmente controllabili.
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27-09-2020, 17:25
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#4
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,375
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Magari i punti di ritrovo ci sono anche, il problema per me sarebbe la costanza nel frequentarli, dato che alterno periodi in cui reggo bene la socialità ad altri in cui ho voglia di stare da solo.
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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27-09-2020, 17:26
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#5
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Che visione dicotomica, solo ragazzi megaestroversi o reclusi.
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27-09-2020, 18:12
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#6
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
Magari i punti di ritrovo ci sono anche, il problema per me sarebbe la costanza nel frequentarli, dato che alterno periodi in cui reggo bene la socialità ad altri in cui ho voglia di stare da solo.
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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Ce ne sono troppo pochi...e tutti hanno il proprio gruppo
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27-09-2020, 19:27
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#7
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,557
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Non so se non esiste una via di mezzo , io sicuramente sono isolato per paura e per incapacità, e negli anni è diventato il mio unico modo di vivere possibile e l’unico che mi da un minimo di tranquillità , ma così mi sono perso e mi sono lasciato indietro le gioie della vita
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27-09-2020, 19:54
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#8
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: N
Messaggi: 587
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Concordo per chi ha vissuto davvero un'infanzia differente, io sono stato completamente chiuso in casa con un padre malato e per quanto potrò mai avanzare nella vita, non avrò mai quelle "skill sociali" di un certo tipo, nemmeno quando anni fa mi fissai di provare con quelli più "sbandati" pensando funzionasse in modo diverso.
Con gli anni ho capito che sono quello definito negli spazi anglofoni, l'Anon, il camerettato, che sì un giorno dovrà procurarsi in qualche maniera il pane, ma certe cose non le sperimenterà mai. Mi rivedo in quei documentari dove i giapponesi dove il lavoro part-time si vanno a infilare in quei Manga caffè, isolati in uno spazio, o comunque con qualche altro amico pieno di problemi sociali in posti da "disagiati e chiusi".
Non che vorrei chissà cosa, ormai ho capito di aver preso la strada dell'eterno adolescente ma allo stesso tempo molto pacato per la mancanza di vitalità.
Mi piace la passeggiata all'aperto, mi sarebbe piaciuto trovare qualche amico con cui andare a varie fiere italiane, o un appassionato di cinema... non so, ma l'età, la situazione economica, e i miei problemi ormai cicatrizzati non mi permettono nemmeno questo.
Mi fece ridere il racconto di un mio amico, più agiato, dove la psicologa gli consigliava di sperimentare "Gardaland" per cercare di sciogliere la sua problematica di voler sempre avere tutto sotto controllo.
La via di mezzo esiste giusto in particolari situazioni, dove un insieme di eventi ti permette di arrangiarti una vita semi normale, anche se vivrai ovviamente diversamente dalla maggior parte delle persone che potrai incontrare.
L'estremo di cui parli tu è il motivo per cui scelsi questo nick all'iscrizione, mi sentivo in un altro mondo, adesso lo definirei più "il mondo accanto", lo vedo, lo percepisco e so che esiste, basta non distogliere lo sguardo da quel che c'è fuori dalla nostra solita routine, ma il mio cervello non riesce a processare.
E poi ci sono i documentari di adolescenti o adulti con l'Oculus Rift in testa per 3-4 giorni di fila.
Comunque ho l'impressione che anche i gruppi di cui tu parli si riescano a formare fino a una certa età (max 20) e tendano poi a chiudersi sia per paura di influenze del mondo esterno che potrebbero mandare tutto a catafascio o semplicemente ormai soddisfatti del loro gruppetto. Mentre tra i più fobici e lasciati soli, vige più la virtualità
A sentire alcune storie di vecchi Youtuber, mi sa che fossi nato un pochino prima sarei stato l'esempio perfetto, tutte persone con un passato da fobico/timido, che davanti la telecamera riuscivano a essere loro stessi, ed erano gli anni in cui internet si stava diffondendo sempre di più ma era ancora frequentato da persone realmente interessate (all'albore degli smartphone).
Infatti ora che si sono spostati in molti su Twitch, si vede che non hanno vita (la maggior parte) al di fuori di quello spazio, ma almeno ci guadagnano e sono circondati da persone sulla stessa linea d'onda.
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Ultima modifica di OtherWorld; 27-09-2020 a 20:02.
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28-09-2020, 00:18
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#9
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Messaggi: 710
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Ci sono ragazzi -non per forza estroversi- che a casa ci dormono e ci mangiano solamente, per il resto stanno sempre o quasi fuori a fare qualcosa che sia lavorare, uscire, prendere un caffè con qualcuno, fare sesso con qualcuna, attività sportive, poi c’è il rovescio della medaglia e cioè chi sta sempre in casa, mezzo depresso, noia a manetta, magari vorrebbe ma non ha i mezzi e molti anche qui sopra non lo capiscono.
La società vuole gente “decisa” oppure si è fuori dai giochi, ma allora perché non creare punti di ritrovo per gente come noi che esce poco ed e’ sempre o quasi da sola? Come un ritrovo per alcolizzati o drogati, qui però sorge anche il fatto che tanti “soli” sono persone cattive e frustrate.
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Secondo me le vie di mezzo esistono perche' non tutte le persone hanno lo stesso ritmo di vita, alcuni mentono pure, dicendo di avere una vita sociale super attiva', comq. sicuramente non vivono questa vita sociale con emozioni intense, stanno sul superficiale e per loro va bene cosi. (a me piace vivere le cose intensamente e mi piace provare tante emozioni).
I punti di ritrovo ci saranno anche il problema e' che chi soffre di solitudine, introversione ecc e' troppo concentrato sul problema per vedere la soluzione, non vediamo via d'uscita perche' non vogliamo accogliere cose nuove nella nostra vita e crediamo in stereotipi, come l'esempio che hai fatto te sopra, che tutti i giovani escono e hanno una vita sociale super attiva. Per la maggior parte sara' cosi ma sara' cosi per tutti? e soprattutto avranno la stesso ritmo e la stessa frequenza di uscite/ divertimento ecc, tutti quanti? Ne dubito
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28-09-2020, 06:12
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Ma esattamente in cosa dovrebbero consistere questi punti di ritrovo? Per chi ha patologie psichiatriche ci sono i CSM, ma non è che ti prendono solo se ti senti isolato e fuori dai giri dei tuoi coetanei. Purtroppo per queste cose bisogna cavarsela da soli, se non te la sai cavare vai fuori di testa e finisci al CSM. Quindi gira e rigira tutte le strade portano in quella direzione.
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28-09-2020, 06:47
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,387
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@Black_Hole_Sun
Attenzione a come scriviamo perché definire "fuori di testa" qualcuno che come me va al CSM potrebbe offendersi.
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28-09-2020, 07:09
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#12
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da eely
Secondo me le vie di mezzo esistono perche' non tutte le persone hanno lo stesso ritmo di vita, alcuni mentono pure, dicendo di avere una vita sociale super attiva', comq. sicuramente non vivono questa vita sociale con emozioni intense, stanno sul superficiale e per loro va bene cosi. (a me piace vivere le cose intensamente e mi piace provare tante emozioni).
I punti di ritrovo ci saranno anche il problema e' che chi soffre di solitudine, introversione ecc e' troppo concentrato sul problema per vedere la soluzione, non vediamo via d'uscita perche' non vogliamo accogliere cose nuove nella nostra vita e crediamo in stereotipi, come l'esempio che hai fatto te sopra, che tutti i giovani escono e hanno una vita sociale super attiva. Per la maggior parte sara' cosi ma sara' cosi per tutti? e soprattutto avranno la stesso ritmo e la stessa frequenza di uscite/ divertimento ecc, tutti quanti? Ne dubito
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Brava.
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28-09-2020, 09:13
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#13
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,333
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Sempre stato un ratto di casa (si dice così? ) dall'inizio delle medie, ma ancora uscivo un po', e parlavo. Dall'inizio delle superiori ho cominciato sul serio ad auto-isolarmi. Non riuscivo a reggere il cambiamento, le situazioni e le persone nuove. Troppo stress. Si ok, l'adolescenza, ma fino ad un certo punto. Cioè vivo davvero in casa da tipo 7 anni, manco fossi Leopardi (ma non studio nemmeno come si deve!), come se fosse il mio posto nel mondo, il mio habitat...e non lo è diamine. Internet sempre connesso, sempre, contare le ore sarebbe inutile. Migliaia di ore sprecate su YouTube. Anche se, usato bene e con moderazione, YT è il social più bello ed utile che ci sia, ci sono un gigatone di informazioni ed ho imparato molto da molti video riguardo ogni cosa. Analizzandomi e analizzando dove sono cresciuto e con chi, internet è stato tipo il mio terzo genitore, e, triste dirlo, ma anche quello che più mi ha influenzato. L'80% della mia personalità e ideali, tutto ME insomma, l'ho ricavato dal virtuale, il quale può essere discarica quanto può essere tesoro a seconda di come lo si vive e si usa.
La mia vita è così monotona e piatta che non sono nemmeno sicurissimo di quello che dico quando la voglio "raccontare", nel senso, dal 2014 in poi è tutto fumo, nebbia, i ricordi sono riflessi ed ombre sfocate, come vissuta attraverso quei vetri opachi, e ci sono solo singoli episodi limpidi che scandiscono un po' il percorso. Quindi più che descrivere la mia vita sarebbe descrivere la mia non vita, la mia morte in vita, la mia vita da zombie, e grazie al cazzo che è difficile, e pure noioso e squallido. Sarebbe quasi uguale se questi anni non fossero mai accaduti. Magari fosse così.
Ora come ora però vorrei una vita opposta a questa. E onestamente non mi vedo rinunciare a questo desiderio di cambiamento in futuro. È più forte di me, non riesco a rassegnarmi, per quanto ancora non abbia la grinta del rivoluzionario, anzi. Questo non era il mio destino, non è la mia vita e non lo doveva essere. Credo che anche alcuni di voi proviate questo senso di non essere e non essere stati se stessi. E questa cosa mi crea una delusione ed un rimorso laceranti. Voglio la MIA vita, quella che creo e decido io, non quella che mi è stata inculata mentre ero a 90.
Comunque esistono sicuramente molteplici viE di mezzo. Come ha già detto FolleAnonimo, persino tra fobici ci sono delle gradazioni. Del tipo, quando leggo certe cose qui a volte mi viene superficialmente da pensare "ma non eri fobico te? come fai a fare x?" Però appunto, la vita di ognuno è diversa, bisogna analizzare più cose per capire, e inoltre senza conoscere una persona dal vivo l'analisi sarà quasi sempre fondamentalmente instabile. Di certo essere fobico non significa per forza essere incatenato in casa, inabile di connettere con assolutamente niente e nessuno e stare costantemente su internet.
So di molti che hanno creato amicizie online e si sono sbloccati, ma spesso si ha difficoltà pure in quello. Per esempio il mio problema è portare le cose ad un "livello successivo." E questo è un problema che ho sempre avuto. Alle superiori mi trovavo abbastanza bene (almeno da certi punti di vista) con quelle 4 persone sedute attorno a me, in particolare con due. C'era una buona chimica, potevo scherzare quasi senza remore avendo abbastanza confidenza...ho fatto qualcosa a riguardo? Nisba. Anche vero che nemmeno loro hanno provato ad "invitarmi" un po', non capisco perché devo sempre essere io a fare le robe per primo. Sarà il vibe che emano, la mia "aura." Forse emano, assieme ad altre cose, anche una diffidenza di fondo. Non è mia intenzione però.
A volte mi analizzo e, non mi vedo così inabile. Altre volte ancora vedo persone che sono, dal punto vista sociale ma anche altre cose, simili a me e che stanno benissimo o comunque meglio. Sarà pure la nostra storia? Certi traumi e mini traumi distaccati da ciò che siamo e che ci hanno fatto assumere delle tendenze nocive? Saranno pure un po' i contesti a cui ci rapportiamo? Magari quello che è A qui è B da un'altra parte e per altre persone, che mi sembra un discorso più equilibrato rispetto a dire che fanno tutti schifo o che siamo noi completamente inadatti. E questo lo dico solo razionalmente, perché se dovessi parlare per esperienza personale dovrei pensarla allo stesso modo tuo.
Altra cosa con cui non sono d'accordo, che è una cosa anche del forum che onestamente non mi piace, è la tendenza ad etichettare e, ancora peggio, etichettarsi. Gente, non siamo delle bottigliette di yogurt. Non avete idea di quanto l'essere umano sia in grado di adattarsi alle più variegate situazioni. È nel nostro sangue. La nostra facilità nell'adattarci, molto maggiore rispetto a quella di molti altri animali, è una delle cose che ci ha fatto "conquistare" (le formiche sono più numerose, e pure i virus) il pianeta. Capisco che la tendenza ad etichettarsi è forte quando uno passa una vita in una certa condizione ma, razionalmente, non è così. È difficile, questo non si mette in dubbio, ma la possibilità c'è sempre di suo. Che sia o sembri difficilissimo o che non si ritiene avere più le energie per sforzarsi, è un discorso collegato ma comunque diverso.
Almeno così la penso. Forse potreste dirmi che "me la racconto", qui dentro dovremmo aiutarci però, impegnarci a migliorare e darci coraggio, se volessi perdere fiducia nelle persone e nella vita andrei nella discoteca più affollata del centro città il sabato sera, faccio prima. Come si dice, un'immagine vale più di mille parole, no?
Ok basta sono le 9 di mattina
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28-09-2020, 09:18
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane
...
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Madonna quanto cazzo scrivi, non arrivo mai alla fine dei tuoi post.
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28-09-2020, 09:43
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#15
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,703
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
allora perché non creare punti di ritrovo per gente come noi che esce poco ed e’ sempre o quasi da sola? Come un ritrovo per alcolizzati o drogati
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I luoghi per socializzare in realtà non mancano del tutto, il problema secondo me è un altro.
Fino a qualche anno fa la gente doveva per forza uscire per comunicare con qualcuno, ora basta internet. Per una persona forse chiusa, introversa è quindi più semplice restare a casa e usare il pc o il telefonino.
In realtà qualcosa di simile capita anche agli estroversi (e alle vie di mezzo, la vita non è soltanto bianca o nera.. esistono le sfumature), spesso e volentieri si vedono ragazzi e ragazze sedute allo stesso tavolo di un bar intente a digitare piuttosto che a parlare con il proprio interlocutore.
E' la società di questi tempi.
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Ultima modifica di Xchénnpossoreg?; 28-09-2020 a 09:52.
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28-09-2020, 10:32
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Ci sono ragazzi -non per forza estroversi- che a casa ci dormono e ci mangiano solamente, per il resto stanno sempre o quasi fuori a fare qualcosa che sia lavorare, uscire, prendere un caffè con qualcuno, fare sesso con qualcuna, attività sportive, poi c’è il rovescio della medaglia e cioè chi sta sempre in casa, mezzo depresso, noia a manetta, magari vorrebbe ma non ha i mezzi e molti anche qui sopra non lo capiscono.
La società vuole gente “decisa” oppure si è fuori dai giochi, ma allora perché non creare punti di ritrovo per gente come noi che esce poco ed e’ sempre o quasi da sola? Come un ritrovo per alcolizzati o drogati, qui però sorge anche il fatto che tanti “soli” sono persone cattive e frustrate.
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Non per forza
Se un politico inizia a parlare di soluzioni per il problema solitudine, rischia di sbancare.
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