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Vecchio 25-09-2018, 23:00   #21
XL
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Originariamente inviata da alien boy Visualizza il messaggio
Quindi c'è un conflitto di voleri prima ancora che una incapacità netta di realizzarne uno.
Però puoi anche interpretare la cosa come un'incapacità di realizzare entrambe le cose a cui punta il tuo volere. Più che "volere è potere" io direi che è più vero "chi troppo vuole, nulla stringe" ed è vero questo proprio perché il volere non produce possibilità, se due cose sono oggettivamente incompatibili anche se le si volesse entrambe, per quanto possa esser forte e tenace questa volontà non le si avranno. Ecco, non voler troppo (ridimensionando le cose) è potere.

Ultima modifica di XL; 25-09-2018 a 23:09.
Vecchio 26-09-2018, 00:22   #22
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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Però puoi anche interpretare la cosa come un'incapacità di realizzare entrambe le cose a cui punta il tuo volere.
Sì, l'esempio che avevo fatto sembra più in linea con questa incapacità di raggiungere entrambi gli obiettivi in un dato tempo che con un effettivo contrapporsi tra le due motivazioni, almeno senza andare troppo nella psicologia.
Per rendere meglio l'idea potevo fare l'esempio di una persona che vorrebbe una vita più indipendente e insieme a una persona con cui avere una relazione e allo stesso tempo conservare lo stesso tipo di rapporto che ha finora avuto con i famigliari.
Vecchio 26-09-2018, 13:50   #23
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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Io osservo e vedo vari fallimenti in diverse esistenze, un ripiegarsi su quel che è disponibile e alla propria portata e non su ciò che si voleva fare inizialmente, ci si ricorda poi solo dei due tre casi andati a buon fine contro miriadi di fallimenti in cui la propria volontà è stata frustrata.
Si desidera sapere quel che è vero o bisogna usare un racconto che faccia bene alla salute e all'umore?
non era affatto il mio intento , se mi conosci un minimo i 'pannicelli caldi' non sono nel mio stile prefersico solo e sempre la verità, solo che nla verità a volte vi/ci sfugge ...
sulla prima parte hai ragione non tutti riescono a tutto ed è vero porsi die limiti : prob se volessi correre i 100 mt non vincerei nessuna gara
ma mio fratello col mio stesso fisico a 15 anni partecipò ai giochi della gioventù a Roma io preferivo stare sdraiato sul letto (è solo un esempio ma potrei farne 100'000 di soggetti con delle possibilitàche si autolimitano)
poi se volete credere di non avere alcuna possibilità siete liberi di crederlo, ma è altrettanto illusorio di credersi invincibili: una droga depressiva come spesso mi appare questo forum
Vecchio 26-09-2018, 14:05   #24
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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
non era affatto il mio intento , se mi conosci un minimo i 'pannicelli caldi' non sono nel mio stile prefersico solo e sempre la verità, solo che nla verità a volte vi/ci sfugge ...
sulla prima parte hai ragione non tutti riescono a tutto ed è vero porsi die limiti : prob se volessi correre i 100 mt non vincerei nessuna gara
ma mio fratello col mio stesso fisico a 15 anni partecipò ai giochi della gioventù a Roma io preferivo stare sdraiato sul letto (è solo un esempio ma potrei farne 100'000 di soggetti con delle possibilitàche si autolimitano)
poi se volete credere di non avere alcuna possibilità siete liberi di crederlo, ma è altrettanto illusorio di credersi invincibili: una droga depressiva come spesso mi appare questo forum
Per prima cosa avresti dovuto specificare bene di quali disturbi o patologie e di quale entità tu stia parlando

È ovvio tu non sia depresso in forma grave, quindi questo approccio alla nadia toffa non può che suscitare reazioni avverse perché "spari nel mucchio" le tue frasi gioiose senza tenere conto che non tutti i problemi sono uguali, non tutte le situazioni sono paragonabili alla tua
Vecchio 26-09-2018, 16:11   #25
Esperto
L'avatar di Guybrush
 

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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio

2) vengo respinto dalle ragazz/i per il mio aspetto fisico ( in realtà l'aspetto fisico conta solo per i primi 10 mn almeno non siate proprio die mostri) FALSO
Quando ti dicono un paio di volte in faccia che sei un cesso e senti dirlo a distanza con tanto di ridolini, si può categorizzare come VERO?
Vecchio 27-09-2018, 12:50   #26
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Per prima cosa avresti dovuto specificare bene di quali disturbi o patologie e di quale entità tu stia parlando

È ovvio tu non sia depresso in forma grave, quindi questo approccio alla nadia toffa non può che suscitare reazioni avverse perché "spari nel mucchio" le tue frasi gioiose senza tenere conto che non tutti i problemi sono uguali, non tutte le situazioni sono paragonabili alla tua
non puoi sapere come sia la mia 'situazione' , sopratutto nel passato ho sofferto di forme di depressione anche gravi e ho fatto psicoterapia, ricoveri e psicofarmaci non mi son fatto mancare nulla
ma le mie non erano affatto 'frasi gioiose' , ma piuttosto l'invito a non farsi ingannare dalla ns. mente e dalla sua parte negativa...
E altresì ovvio che l'ottimismo non basta e la forza di volontà neppure, ma a volte ci autosabotiamo , partiamo già sconfitti in partenza, non scendiamo neanche in campo a giocare e magari perdere la partita (perchè si perde pure nella vita) , mentre abbiamo quasi tutti (e qui leggo molte menti capaci) delle carte da giocare : TUTTO QUA !
Vecchio 27-09-2018, 18:49   #27
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
E altresì ovvio che l'ottimismo non basta e la forza di volontà neppure, ma a volte ci autosabotiamo , partiamo già sconfitti in partenza, non scendiamo neanche in campo a giocare e magari perdere la partita (perchè si perde pure nella vita) , mentre abbiamo quasi tutti (e qui leggo molte menti capaci) delle carte da giocare : TUTTO QUA !
Ma perché una persona dovrebbe autosabotarsi?
Secondo me capita molto più semplicemente che gli obiettivi abbordabili non allettano, quelli che alletterebbero son fuori portata e si finisce in una situazione di stallo.
A me personalmente capita più che altro che ottengo risultati limitati in relazione a quel che vorrei ottenere e mettendo sul piatto della bilancia gli sforzi e quel che poi posso ottenere effettivamente ne vengo fuori sempre sfasciato e mai sorpreso.
Mi sembra più un problema economico che di lettura falsata della realtà.
Sono una persona che svolge attività che portano perennemente in situazioni in cui le uscite e le perdite son maggiori delle entrate. Dovrei trovare attività che mi arricchiscono, ma fino ad ora io non ne ho trovate, soprattutto in ambito relazionale, sociale e così via. E la psicoterapia richiede soldi, e far questo richiede questo e far quell'altro richiede quell'altro... Io così mi sfascio completamente.
Non si gioca perché si sa più o meno la partita (impostata col solito regolamento) cosa comporta avendo già giocato altre volte, non penso che si sia stati tutti sempre isolati e chiusi.
Io vorrei instaurare delle relazioni ad esempio, ma non vorrei affatto la ripetizione infinita di qualcosa di simile a quello che ho già vissuto con i soliti rapporti economici e di potere (anche se poi si parla di amore, amicizia e bla, bla, bla... Ste persone c'hanno i paraocchi). A certi giochi poi ad un certo punto non conviene più giocare, per questo non si gioca, in certe condizioni l'accumulo di vittorie finirà col far fuori l'accumulo di sconfitte (secondo una certa valutazione di valore soggettiva che varia da persona a persona) e si finisce in questa situazione di stallo che non dipende soltanto dalla lettura della realtà.
Le proprie capacità comportano uno sforzo per far certe cose, se il guadagno poi soggettivamente è troppo limitato, queste capacità non le si investiranno più perché non avrà senso investirle, in queste condizioni economicamente si perde sempre anche quando si vince.
Esternamente questa cosa non traspare, per questo poi magari potrebbe buttarsi di sotto anche una persona che ha avuto un certo successo ma che risulta comunque stanca dell'esistenza anche essendo stata molto attiva rispetto ad altre.

Ultima modifica di XL; 27-09-2018 a 19:17.
Vecchio 27-09-2018, 18:52   #28
Esperto
L'avatar di muttley
 

L'infelicità è il prodotto delle variazioni biochimiche che avvengono all'interno di noi (come anche la felicità). Per cui si, a rigor di definizione, gli stati d'animo sono nella nostra testa. Fino a prova contraria.
Vecchio 27-09-2018, 19:40   #29
Avanzato
L'avatar di mmmax
 

la mia testa è reale come il resto del mondo.
Vecchio 28-09-2018, 06:03   #30
XL
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
L'infelicità è il prodotto delle variazioni biochimiche che avvengono all'interno di noi (come anche la felicità). Per cui si, a rigor di definizione, gli stati d'animo sono nella nostra testa. Fino a prova contraria.
Non è mai stata dimostrata questa cosa qua: che l'infelicità è il prodotto di variazioni biochimiche. Se fosse vero si potrebbe lasciar felice una persona anche se viene mollata dalla moglie dopo dieci anni di matrimonio e conosce questo fatto, basterebbe modificare l'assetto biochimico.
Non ho mai visto antidepressivi che funzionano in tal senso, l'affermazione perciò è molto discutibile.
Che sia un qualcosa che sta nella testa è una cosa (nella testa ci sono un mucchio di cose, anche credenze, rappresentazioni e così via) che sia generata in ogni caso soltanto da variazioni biochimiche un'altra.

Ultima modifica di XL; 28-09-2018 a 06:21.
Vecchio 28-09-2018, 09:53   #31
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senz'altro la infelicità dipende da variazioni biochimiche, il problema è che certe reazioni avvengono a causa della cultura, della società oltre che a causa del ns. inconscio
per XL una persona si autosabota perchè ci sono delle resistenze inconsce , per l'educazione ricevuta , per il senso di colpa etc...
quando capisci tutto questo (e io l'ho fatto) non HAI AFFATTO risolto tutti i problemi ma puoi perlomeno provarci
Vecchio 28-09-2018, 10:31   #32
XL
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L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
per XL una persona si autosabota perchè ci sono delle resistenze inconsce , per l'educazione ricevuta , per il senso di colpa etc...
quando capisci tutto questo (e io l'ho fatto) non HAI AFFATTO risolto tutti i problemi ma puoi perlomeno provarci
Ma alla fine l'inconscio siam sempre noi. Se oggi bevo una tazza di caffé dipenderà anche dal fatto che sono immerso in una certa cultura e sono stato cresciuto in certi modi, non è che questa cosa qua poi non sono io, son sempre io. Mica il mio inconscio mi manipola e mi costringe a bere caffé?
Sono tutt'uno con questo, io non riesco a leggere le cose in questi termini.
Le resistenze inconsce sono altre motivazioni sempre mie ed in fin dei conti non son resistenze, potrebbero esser resistenze anche quelle che mi spingono a far qualcosa. Se ci sono due forze che spingono in direzione opposta producendo un vettore somma nullo quale delle due dovrebbe rappresentare la resistenza da aggirare?
Se io non ammazzo qualcuno che desidero ammazzare per certi motivi perché poi non sopporterei poi il senso di colpa, questo significa esser soggetto ad una resistenza inconscia?
Dovrei liberarmi da questo senso di colpa o devo liberarmi dall'intenzione di ammazzare qualcuno?
io penso sempre che per star bene è nell'insieme che bisogna riuscire a soddisfare un po' tutto, non condivido questa lettura dei problemi in termini psicoanalitici prima maniera dove l'inconscio rappresenta quasi un territorio da assoggettare e conquistare da un io debole che dovrebbe diventare forte.
A me di queste questioni morali di lotta tra bene e male (resistenze cattive contro resistenze buone) non me ne frega quasi nulla, vorrei essere più felice secondo il mio senso di felicità (o ugualmente molto meno infelice) e questo potrebbe non coincidere con l'eliminazione di certe motivazioni che secondo certi punti di vista morali son cattive, tutto il resto per me non conta nulla.
Non mi sento imprigionato dall'inconscio o i miei desideri ma da altro. Non c'è molto da capire qua, mi sa che è una cosa che ha a che fare con cosa o chi si avverte come nemico o manipolatore, cosa per noi rappresenta un ostacolo esterno e cosa rappresenta una parte di noi.

Ultima modifica di XL; 28-09-2018 a 11:15.
Vecchio 28-09-2018, 16:04   #33
Esperto
L'avatar di muttley
 

Il fatto che siano tue XL non ti costringe necessariamente ad accettarle. Se non ti fanno stare bene, non vedo perché non cercare di cambiarle nei limiti del possibile.
Vecchio 28-09-2018, 16:24   #34
XL
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Il fatto che siano tue XL non ti costringe necessariamente ad accettarle. Se non ti fanno stare bene, non vedo perché non cercare di cambiarle nei limiti del possibile.
Il problema è che potrei non sentire e valutare come una soluzione la soppressione di certe parti.
Ad esempio a me dà noie non avere una donna, non ricevere apprezzamenti, non esser mai preso in considerazione da persone che mi piacciono, ecco questo è vero, ne ho parlato tante volte.
Io comunque penso che anche se ci fosse una pillola che annientasse totalmente i miei desideri di questo tipo e mi rendesse totalmente asessuato e disinteressato a queste cose (in termini profondi e non superficiali come che so una castrazione o evirazione) non la prenderei anche se vedessi che delle persone che sono intervenute in tal senso poi "stanno bene".
Qua bisogna vedere bene a me personalmente cosa non sta bene, e intervenire qua se possibile.
Certe cose potrei esser disposto a cambiarle accettando certi sforzi, ma altre no.
Se mi si propone una soluzione che non sento come risolutiva non riesco a valutare quel cambiamento come un accesso a qualcosa di buono per me.
Alla fine sempre e soltanto io devo valutare, e se per me una soluzione è una falsa soluzione (comprendendo bene che cosa si vorrebbe andare a modificare), resta tale.
O mi modificano a forza in qualche modo senza il mio consenso o questa strada non si può percorrere, il mio consenso potrebbe non esserci, possono parlare per secoli di resistenze inconsce, ma son resistenze per chi? Magari per loro, non per me, il punto rilevante è questo secondo me.
Le resistenze son relative, non qualcosa di oggettivo contro cui andiamo tutti. Per me una donna può avere delle resistenze inconsce nel non cedere alla mia corte (ho un obiettivo io), ma la donna potrebbe non essere affatto d'accordo con me e con questa lettura (la donna in questione ne ha un altro), le resistenze ci sono comunque, ma io descriverei la situazione così "questa donna adesso non è motivata a stare con me", punto. Anche compreso il perché non vuol stare con me non è detto che provochi un qualche cambiamento di atteggiamento.
Le identità a cui si accede dovrebbero avere una certa continuità con le precedenti in termini di accettazione e consenso, non basta far notare che il tizio che ha la tale identità sta bene per convincere qualcuno a diventare più simile a questo tizio, se ci pensate bene.

Se si mostrasse che generalmente le donne stanno meglio degli uomini in società e ci fosse una macchina per cambiar sesso perfettamente acconsentireste tutti a cambiare (ma irreversibilmente) visto che in linea di principio si starebbe meglio?

Ultima modifica di XL; 28-09-2018 a 16:54.
Vecchio 29-09-2018, 11:58   #35
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XL hai mai fatto psicoterapia?
Vecchio 29-09-2018, 17:27   #36
XL
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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
XL hai mai fatto psicoterapia?
Sì, ma non sono una persona "analizzabile", credo, con i metodi classici, mi devono solo dare una botta in testa o drogarmi.
I tratti che vogliono modificare non li avverto come egodistonici ed è impossibile creare un'alleanza su cose del genere.
Ho usato la psicoterapia come supporto, talvolta come spazio per condividere qualcosa e parlare dei miei guai a quattr'occhi, mi ha aiutato in certi frangenti a conoscere certe persone in senso più pratico che teorico, ma non ha rappresentato per me questa panacea da tutti mali o una sorta di sistema per arrivare a rivelazioni luccicanti sull'infanzia, il rapporto con i genitori ecc. ecc. niente del genere ha attecchito.
Quel che sento come problematico io spesso non coincide con quel che ritiene problematico lo/la psicoterapeuta; se son "scollato" dagli altri lo sono anche con lo/la psicoterapeuta, questo/a non fa eccezione.

Ultima modifica di XL; 29-09-2018 a 17:40.
Vecchio 30-09-2018, 11:04   #37
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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Sì, ma non sono una persona "analizzabile", credo, con i metodi classici, mi devono solo dare una botta in testa o drogarmi.
I tratti che vogliono modificare non li avverto come egodistonici ed è impossibile creare un'alleanza su cose del genere.
Ho usato la psicoterapia come supporto, talvolta come spazio per condividere qualcosa e parlare dei miei guai a quattr'occhi, mi ha aiutato in certi frangenti a conoscere certe persone in senso più pratico che teorico, ma non ha rappresentato per me questa panacea da tutti mali o una sorta di sistema per arrivare a rivelazioni luccicanti sull'infanzia, il rapporto con i genitori ecc. ecc. niente del genere ha attecchito.
Quel che sento come problematico io spesso non coincide con quel che ritiene problematico lo/la psicoterapeuta; se son "scollato" dagli altri lo sono anche con lo/la psicoterapeuta, questo/a non fa eccezione.
non è esattamente questo che è la psicoterapia (almeno quella che ho fatto io) ... Uno psicoterapeuta che pratica psicologia del profondo non è uno psichiatra che ti vuole guarire ma piuttosto un coach che cerca di portare alla luce episodi o tratti di personalità sepolti dentro di te a capirti e comprenderti meglio , l'inconscio poi non è solo un immondezzaio come uno può supporre ma anche una grande forza , una sorgente di energia da cui attingere , sono invece i complessi i nodi irrisolti i traumi ad impedire di attingere a quel pozzo ...
Vecchio 30-09-2018, 17:51   #38
XL
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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
non è esattamente questo che è la psicoterapia (almeno quella che ho fatto io) ... Uno psicoterapeuta che pratica psicologia del profondo non è uno psichiatra che ti vuole guarire ma piuttosto un coach che cerca di portare alla luce episodi o tratti di personalità sepolti dentro di te a capirti e comprenderti meglio , l'inconscio poi non è solo un immondezzaio come uno può supporre ma anche una grande forza , una sorgente di energia da cui attingere , sono invece i complessi i nodi irrisolti i traumi ad impedire di attingere a quel pozzo ...
Ma con te ha funzionato in tal senso? Hai trovato queste energie e voglie che prima non c'erano?
Per me è veramente difficile che si verifichi una cosa del genere.

Io dopo diversi scontri (perché a suo dire non collaboravo) dissi molto sinceramente alla psicoterapeuta che stavo attraversando un periodo in cui mi sentivo molto solo e non avendo la possibilità di comunicare con nessuno liberamente avevo cercato aiuto ed una persona con cui parlare. Non ero là per capire chissà cosa in termini di rivelazioni profonde, magari neanche ci credevo a queste cose.
Io cercavo insomma di esser compreso, ma al di là del fatto che si usa lo stesso verbo (comprendere), mi sa che le due cose (quella di cui parlo io e quella di cui parli tu) in pratica son molto diverse.

Per me la psicoterapia riesce a funzionare come una stampella in assenza di altro (una stampella non risolve nulla, è un aiuto, un appoggio) non l'ho mai vissuta come un qualcosa che attiva, anzi quando s'è cercato di usarla in tal senso, la mia situazione è sempre peggiorata. Provare a fare un'operazione chirurgica con una stampella per me risulta abbastanza folle, la stampella è utile se viene usata come tale, non per far guarire qualcuno.

Ultima modifica di XL; 01-10-2018 a 06:41.
Vecchio 01-10-2018, 10:21   #39
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no la psicoterapia (come l'ho conosciuta io) non è una stampella...
ha funzionato per me? Sì e no come ho scritto altre volte ho dovuto interromperla perchè costosa , avevo chiuso il negozio e non avevo più redditi, è servita a capirmi meglio ad accettarmi ma non direi che è servita a cambiarmi , forse ha gettato un seme, chissà...
Questo epr essere sincero fino in fondo, ripeto non fa miracoli ma val la pena di tentare
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