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01-07-2015, 16:19
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#41
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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Quote:
Originariamente inviata da Emil
Insomma all fin della fiera vuoi che ti venga diagnosticata ufficialmente la tua presunta inadeguatezza rispetto a tutti gli altri.
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Che io mi senta inadeguato rispetto agli altri e di fatto lo sia mi sembra pacifico, altrimenti non stavo di certo su questo sito.
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01-07-2015, 16:30
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#42
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Nel tempo
Messaggi: 1,186
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Quote:
Originariamente inviata da Bluevelvet93
Che io mi senta inadeguato rispetto agli altri e di fatto lo sia mi sembra pacifico, altrimenti non stavo di certo su questo sito.
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E infatti mi premeva farti cambiare opinione proprio su questo. Cioè sul fatto, più che altro, che ti senta inadeguato ma che oggettivamente tu non lo sia in senso assoluto.
Se hai tempo prova a leggere il mio thread.
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01-07-2015, 18:38
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#43
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Come mai dici limiti? L'identità non è una corrispondenza a qualcosa piuttosto che un limite?
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la corrispondenza è legata a dei limiti. limiti geografici, culturali ecc.
se l'identità fosse solo una corrispondenza si potrebbe creare un software che ci dica cosa siamo (effettivamente ci stanno provando ). ma in verità definiscono maggiormente un essere i suoi limiti più che il suo valore attuale.
Immagina l'identità come un insieme di variabili aleatorie correlate, o ognuna oscilla all'interno di alcuni limiti. I limiti sono come la struttura di un edificio, difficilmente li cambi nel corso del tempo, se non attraverso un progetto mirato, l'edificio deve stare in piedi.
uscendo dalla metafora quello che mi pare di capire è che inevitabilmente ci si deve prima identificare in quello che si fa (e si è) per poter aggiungere altro alla propria identità. sia il mio stato attuale che quello che voglio aggiungere hanno dei limiti che vanno capiti, altrimenti il rischio è ritrovarsi confusi e non sapere più chi si è diventati e che cosa si è fatto.
quando si vive in un contesto con altre persone alcuni limiti corrispondo altri no, ed è evidente, è ingannevole ricercare delle corrispondenze poiché non esistono, semmai esistono limiti simili. Sono i limiti che ci raggruppano!
la costituzione stessa non fa che porre dei limiti entro i quali o da non superare , ed essa definisce l'identità "cittadino italiano"
edit: quando ti chiudi in una stanza puoi essere chi vuoi, lo stesso se ti chiudi nella fantasia, ma quando esci per interfacciarti col mondo devi prima capire cosa il mondo ti permette di fare (e quindi ti limita) e poi costruire un identità su quei limiti.
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Ultima modifica di RobRock; 01-07-2015 a 18:42.
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01-07-2015, 18:59
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#44
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
A mio parere l'identità è data da una struttura valoriale ben definita.
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ho letto ora, ok può funzionare come definizione ma la integrerei sempre con la mia. gli stessi valori sono sempre limitati dalle circostanze , e essi stessi limitano le tue scelte e desideri..
devi pensare che la persona oscilla sempre, per questo una struttura di valori non basta dato che in mote circostanze ti ci dovrai allontanare dai tuoi valori.
il fatto è che le persone qui vedono la mancanza di identità come l'incapacità di agire con identità.
poi capisco quello che intendi, se hai una struttura di valori forte ti farai influenzare e limitare meno dall'esterno, però non è proprio questo il caso
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Ultima modifica di RobRock; 01-07-2015 a 19:03.
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01-07-2015, 19:08
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#45
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 751
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Io so bene chi sono, cosa mi piace, cosa voglio, il problema principale nel mio caso è, come diceva Battiato, mantenere "un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea". Purtroppo io tendo a perdere "la mia identità" quando mi metto in rapporto con gli altri, quando parlo di "annichilimento" quando entro in relazione con il mondo esterno parlo di questo. Io sono come un camaleonte per essere facilmente accettata (e non sembrare strana) e andare incontro alle esigenze altrui tendo a sopprimere la mia personalità e "assorbire" gli interessi, i gusti, ecc della persona con cui mi trovo a rapportarmi. Io conosco bene me stessa ma ci sono periodi in cui non mi riconosco... non so come fare ad equilibrare le due cose, rimanere me stessa anche quando mi relaziono con gli altri, senza apparire eccentrica, ripiegata su me stessa, egocentrica e accondiscendere anche ai bisogni ed esigenze altrui.
Solo con pochi riesco ad essere pienamente me stessa.
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Ultima modifica di cancellato16177; 01-07-2015 a 19:11.
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01-07-2015, 19:19
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#46
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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Quote:
Originariamente inviata da DarkRose90
Io so bene chi sono, cosa mi piace, cosa voglio, il problema principale nel mio caso è, come diceva Battiato, mantenere "un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea". Purtroppo io tendo a perdere "la mia identità" quando mi metto in rapporto con gli altri, quando parlo di "annichilimento" quando entro in relazione con il mondo esterno parlo di questo. Io sono come un camaleonte per essere facilmente accettata (e non sembrare strana) e andare incontro alle esigenze altrui tendo a sopprimere la mia personalità e "assorbire" gli interessi, i gusti, ecc della persona con cui mi trovo a rapportarmi. Io conosco bene me stessa ma ci sono periodi in cui non mi riconosco... non so come fare ad equilibrare le due cose, rimanere me stessa anche quando mi relaziono con gli altri, senza apparire eccentrica, ripiegata su me stessa, egocentrica e accondiscendere anche ai bisogni ed esigenze altrui.
Solo con pochi riesco ad essere pienamente me stessa.
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infatti...è difficile essere se stessi, sopratutto se si ha esigenza di essere eccentrici per sentirsi liberi. questo limite te lo imponi da sola, solo se sei soprattutto te stessa mantieni la gravità non esiste un modo diverso. non tutti sanno essere camaleonti ma non conviene, pensaci bene, se gli atri vedono sempre una te diversa da quella che sei come fanno poi a tenere in considerazione le tue esigenze?? impossibile, non è colpa loro. in pratica la cosa che vuoi è impossibile ameno che non rinunci definitivamente a quella parte della tua identità che ti rende a tuo dire eccetrica
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01-07-2015, 19:52
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#47
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Si fanno scelte nella vita dettate dalla ragione o dal sentimento sono scelte che possono mettere dubbi su ciò che si vuole, questa per me è identità.
Il centro di gravità permanente secondo me non esiste, o esiste solo in certi momenti.
L'identità siamo noi con le paure con i pianti con la gioia e i sorrisi, difficilmente riusciamo a percepirci con la ragione e a sentirci ciò che siamo razionalmente.
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01-07-2015, 20:17
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#48
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da RobRock
la corrispondenza è legata a dei limiti. limiti geografici, culturali ecc.
se l'identità fosse solo una corrispondenza si potrebbe creare un software che ci dica cosa siamo (effettivamente ci stanno provando ). ma in verità definiscono maggiormente un essere i suoi limiti più che il suo valore attuale.
Immagina l'identità come un insieme di variabili aleatorie correlate, o ognuna oscilla all'interno di alcuni limiti. I limiti sono come la struttura di un edificio, difficilmente li cambi nel corso del tempo, se non attraverso un progetto mirato, l'edificio deve stare in piedi.
uscendo dalla metafora quello che mi pare di capire è che inevitabilmente ci si deve prima identificare in quello che si fa (e si è) per poter aggiungere altro alla propria identità. sia il mio stato attuale che quello che voglio aggiungere hanno dei limiti che vanno capiti, altrimenti il rischio è ritrovarsi confusi e non sapere più chi si è diventati e che cosa si è fatto.
quando si vive in un contesto con altre persone alcuni limiti corrispondo altri no, ed è evidente, è ingannevole ricercare delle corrispondenze poiché non esistono, semmai esistono limiti simili. Sono i limiti che ci raggruppano!
la costituzione stessa non fa che porre dei limiti entro i quali o da non superare , ed essa definisce l'identità "cittadino italiano"
edit: quando ti chiudi in una stanza puoi essere chi vuoi, lo stesso se ti chiudi nella fantasia, ma quando esci per interfacciarti col mondo devi prima capire cosa il mondo ti permette di fare (e quindi ti limita) e poi costruire un identità su quei limiti.
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Matematico. Quindi l'identità è un volume?
Ma non c'è un punto di equilibrio?
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01-07-2015, 23:24
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#49
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Matematico. Quindi l'identità è un volume?
Ma non c'è un punto di equilibrio?
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un volume ha solo 3 dimensioni XD
il punto di equilibrio se esiste è in movimento. esiste lo stare in equilibrio, ma ci vuole consapevolezza... per questo ci chiediamo quale sia la nostra identità. se non lo sappiamo non possiamo capire quando stiamo cadendo. un fatto però è che se siamo caduti ce ne accorgiamo, ma perché????
uno potrebbe anche vivere senza identità, solo razionalmente..ma la vita è irrazionale quindi no. allora si potrebbe vivere di istinto, ma la società vuole essere il più razionale possibile quindi no.
l'identità serve a dare equilibrio??? quale identità è giusta??? razionalmente, quella che non danneggia troppo il tuo vicino, altrimenti reagirà.
allora l'identità deve essere qualcosa che sta tra te, la società (che è poi il mondo) e il tuo vicino.
quindi , senza rendere questa discussione inutilmente metafisica torniamo alla domanda iniziale
Perché si è arrivati al punto che non conosciamo noi stessi????
penso che la risposta sia, perché abbiamo evitato di conoscere la società e i vicini. Non è banale. se non ci si rapporta con l'esterno, o magari si indossano delle maschere l'esterno non riuscirà a rapportarsi con noi , e noi non capendo l'effetto che facciamo non possiamo stabilire la nostra identità.
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01-07-2015, 23:54
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#50
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da RobRock
un volume ha solo 3 dimensioni XD
il punto di equilibrio se esiste è in movimento. esiste lo stare in equilibrio, ma ci vuole consapevolezza... per questo ci chiediamo quale sia la nostra identità. se non lo sappiamo non possiamo capire quando stiamo cadendo. un fatto però è che se siamo caduti ce ne accorgiamo, ma perché????
uno potrebbe anche vivere senza identità, solo razionalmente..ma la vita è irrazionale quindi no. allora si potrebbe vivere di istinto, ma la società vuole essere il più razionale possibile quindi no.
l'identità serve a dare equilibrio??? quale identità è giusta??? razionalmente, quella che non danneggia troppo il tuo vicino, altrimenti reagirà.
allora l'identità deve essere qualcosa che sta tra te, la società (che è poi il mondo) e il tuo vicino.
quindi , senza rendere questa discussione inutilmente metafisica torniamo alla domanda iniziale
Perché si è arrivati al punto che non conosciamo noi stessi????
penso che la risposta sia, perché abbiamo evitato di conoscere la società e i vicini. Non è banale. se non ci si rapporta con l'esterno, o magari si indossano delle maschere l'esterno non riuscirà a rapportarsi con noi , e noi non capendo l'effetto che facciamo non possiamo stabilire la nostra identità.
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Quindi l'identità è fatta di valori umani, creati dall'interazione con l'esterno, e dai nostri bisogni interiori?
Dov'è il punto di incontro?
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02-07-2015, 10:16
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#51
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Quindi l'identità è fatta di valori umani, creati dall'interazione con l'esterno, e dai nostri bisogni interiori?
Dov'è il punto di incontro?
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il punto di incontro??? è sempre stato davanti ai tuoi occhi.
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02-07-2015, 10:25
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#52
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da RobRock
il punto di incontro??? è sempre stato davanti ai tuoi occhi.
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Cosa?
Ma mi stai prendendo in giro? Lol
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02-07-2015, 10:35
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#53
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Cosa?
Ma mi stai prendendo in giro? Lol
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con questo ultimo messaggio si
non sapevo cosa rispondere non ho capito la tua domanda, speravo di riportare la discussione più terra terra, altrimenti siamo io e te.
Poi possiamo dire che il concetto di identità lo abbiamo definito in vari modi, ora bisogna semmai capire a cosa serve avere una identità, e se si può modificare..che relazione c'è tra identità e obbiettivi della vita.
non capisco se capisci quello che dico, ho fatto ancora discorsi del genere , ma qui, al solo livello semantico è difficile, faccia a faccia potrei capire dalle tue espressioni se ci siamo intesi oppure no. possiamo girare all'infinito con questa gioco domanda e risposta
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Ultima modifica di RobRock; 02-07-2015 a 10:42.
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02-07-2015, 10:54
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#54
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da RobRock
con questo ultimo messaggio si
non sapevo cosa rispondere non ho capito la tua domanda, speravo di riportare la discussione più terra terra, altrimenti siamo io e te.
Poi possiamo dire che il concetto di identità lo abbiamo definito in vari modi, ora bisogna semmai capire a cosa serve avere una identità, e se si può modificare..che relazione c'è tra identità e obbiettivi della vita.
non capisco se capisci quello che dico, ho fatto ancora discorsi del genere , ma qui, al solo livello semantico è difficile, faccia a faccia potrei capire dalle tue espressioni se ci siamo intesi oppure no. possiamo girare all'infinito con questa gioco domanda e risposta
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Guarda, per me non è un gioco. La mia intenzione era quella di tirare fuori da tutto questo discorso una risposta univoca e ben definita, cercando di dare uguale spazio a me e tutti gli altri...
La mia opinione riguardo all'identità è la seguente.
Ciò che caratterizza la nostra persona è il nostro sistema valoriale profondo. In cosa consiste questo sistema valoriale, a mio parere?
Consiste in un dettagliato, non banale, sistema di priorità e per l'esattezza è il sistema di priorità che ci causa meno sensi di colpa e meno disagi in generale, quale che sia la situazione in cui ci potremmo trovare.
Ad esempio: mettiamo che io trovi un barbone per strada e che tale barbone mi domandi del denaro. Io posso scegliere di offrirgli e di non offrirgli il denaro. Mettiamo che io scelga di non offrirgliene. Questo mi causerà disagio, sentirò di non essere stato solidale. Evidentemente, la solidarietà è un mio valore.
Mettiamo, invece, che io decida di offrire a questo barbone un po' di denaro, qualche euro. Poniamo che tale barbone mi domanderà ulteriore denaro. Supponiamo che io sia in possesso di poco denaro, destinato al ritorno a casa. Supponiamo che io gli dia tale denaro. Proverò disagio, perché qualcosa che mi serviva ed era strettamente correlato alla mia autosufficienza l'ho dato via. Evidentemente, ho bisogno di un minimo di autoaffermazione nella vita per ottenere benessere. E si può anche notare come tale autoaffermazione, nell'ordine di priorità, venga dopo la solidarietà: io capisco che lui abbia bisogno di soldi, glieli do finché ciò non compromette le radici del mio benessere, poi stop: lui non ha diritto di esigere da me qualcosa che non gli posso dare.
Otterrò in questo caso un senso sia di pace con l'esterno che con l'interno, e varrà quindi la pena identificarmi coi valori derivati dalle azioni che ho compiuto, in quanto stabilizzano sia gli altri, sia me. In poche parole, sono stato morale... quanto basta.
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02-07-2015, 11:11
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#55
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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interessante, sono d'accordo con te su questo. i valori sono la base dell'identità.
Ma solo interagendo con l'esterno si capisce quanto siano profondi, e come hai mostrate nell'esempio, come è formata questa scala di valori.
La mia definizione di insieme di variabili aleatorie allora cade se i valori si configurano come una scala.
quindi: scala di valori->esperienza-> comportamento morale
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02-07-2015, 11:30
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#56
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da RobRock
interessante, sono d'accordo con te su questo. i valori sono la base dell'identità.
Ma solo interagendo con l'esterno si capisce quanto siano profondi, e come hai mostrate nell'esempio, come è formata questa scala di valori.
La mia definizione di insieme di variabili aleatorie allora cade se i valori si configurano come una scala.
quindi: scala di valori->esperienza-> comportamento morale
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A questo punto il nostro discorso è completo.
Ad esempio quale è la tua scala di valori?
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02-07-2015, 12:03
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#57
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
A questo punto il nostro discorso è completo.
Ad esempio quale è la tua scala di valori?
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(solidarietà , autosufficienza) di questo sono certo
(libertà , operosità) diciamo che questa coppia non sta funzionando bene. Forse senza saperlo è il contrario, ma è una coppia critica per la maggior parte.
(collaborazione , indipendenza) di questo sono quasi sicuro preferisco vendere un po di indipendenza per avere più collaborazione che rinunciare alla collaborazione per l'indipendenza. o meglio, nell'indipendenza andrei comunque a ricercare della collaborazione anche se non sarebbe necessaria.
(libertà , collaborazione, solidarietà , indipendenza ,operosità ,autosufficienza) ??
bene o male, direi che sto rivalutando l'operosità. forse sta salendo. L'autosufficienza è una cosa a parte, credo che sia fondamentale per tutti tranne che qualche santa eccezione
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02-07-2015, 12:23
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#58
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da RobRock
(solidarietà , autosufficienza) di questo sono certo
(libertà , operosità) diciamo che questa coppia non sta funzionando bene. Forse senza saperlo è il contrario, ma è una coppia critica per la maggior parte.
(collaborazione , indipendenza) di questo sono quasi sicuro preferisco vendere un po di indipendenza per avere più collaborazione che rinunciare alla collaborazione per l'indipendenza. o meglio, nell'indipendenza andrei comunque a ricercare della collaborazione anche se non sarebbe necessaria.
(libertà , collaborazione, solidarietà , indipendenza ,operosità ,autosufficienza) ??
bene o male, direi che sto rivalutando l'operosità. forse sta salendo. L'autosufficienza è una cosa a parte, credo che sia fondamentale per tutti tranne che qualche santa eccezione
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Quindi vieni prima tu o vengono prima gli altri, secondo questo sistema valoriale? In che misura?
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02-07-2015, 12:39
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#59
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: trentino
Messaggi: 849
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Quote:
Originariamente inviata da Fluviale
Quindi vieni prima tu o vengono prima gli altri, secondo questo sistema valoriale? In che misura?
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Bella domanda. Non so, fin ora un po troppo gli altri, ma solo perche non ce stata chiarezza da parte mia, quando ci sono stato anche io é sempre andata bene. Ma prendere decisioni totalmente indipendenti un po mi spaventa, ma ora mi tocca.
É difficilebilanciare, direi che è meglio partire da se stessi, liberta, e poi includere gli altri, deviando ,allungando la strada.
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02-07-2015, 12:46
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#60
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Banned
Qui dal: Jan 1970
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Originariamente inviata da RobRock
Bella domanda. Non so, fin ora un po troppo gli altri, ma solo perche non ce stata chiarezza da parte mia, quando ci sono stato anche io é sempre andata bene. Ma prendere decisioni totalmente indipendenti un po mi spaventa, ma ora mi tocca.
É difficilebilanciare, direi che è meglio partire da se stessi, liberta, e poi includere gli altri, deviando ,allungando la strada.
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Senti che tutto quadra in questo modo?
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