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03-07-2022, 14:09
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#1
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,091
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Non c'è niente da raccontare, non c'è un esperienza positiva condivisibile, non esiste un dialogo senza disagio.
Come pretendo di poter iniziare a vivere e ad uscire dalla bolla senza aver un argomento di vita con altri, come si fa a inserirsi nella società a 25 anni senza un niente alle spalle? Chi mi viene a dire che a 25 "sono in tempo" magari è vero, ma la società e le generazioni nuove sono spietate nel mondo reale.
Io dovrò andare avanti per anni, credendo nell'illusione, quando in realtà si scivola sempre più in basso nel pozzo coi muri circondati di muschio acquatico, ci si prova, che si deve fare alla fine? Rimango qui arranco e vado in autopilota finchè non faccio il botto, e poi non mi rialzo più, ma non intendo morire o chissà che altro, mi arrenderò e non ci proverò più, io le mie richieste di aiuto le ho date in mille modi negli ultimi due anni, a tutti coloro che conosco, chi se ne è fottuto, chi ha detto belle parole, poco importa, evidentemente ho frainteso tutto da sta vita.
In questo momento è il mio pensiero e una mia sensazione, magari in una fase up riderò di questo post, chi lo sà... Scusate il piccolo sfogo.
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03-07-2022, 14:23
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 1,709
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Ciao.Normalmente cerco di avere un attegiamento positivo o per lo meno incoraggiante verso gli altri.penso di vivere sentimenti simili ai tuoi, nonostante io non ritenga di essere priva o carente di esperienze di vita da raccontare, anzi forse fin troppe e tutte incasinate tra di loro, sono arrivata anch'io alla conclusione molto simile. Mi dispiace contribuire in maniera cosi negativa ,ma effettivamente oggi non mi sento ne di dispensare consigli di speranza.Pensaci bene prima di decidere di arrenderti del tutto. Se hai la forza di resistere ancora a questa sofferenza ,magari una soluzione tu la riesci a vedere e trovare.
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03-07-2022, 15:41
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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È un motivo per cui evito situazioni che mi possano mettere in difficoltà, al lavoro per esempio. Quando parlano delle loro esperienze, della loro vita ricca di situazioni e appagante sotto vari profili (sicuramente appagante rispetto alla mia non vita).
Loro, ci ho fatto caso, hanno sempre un sacco di cose da raccontare, su qualsiasi argomento, perché hanno vissuto e vivono, mentre io faccio da spettatore. E non ho argomenti, e quindi evito il più possibile di parlare perché altrimenti verrebbe a nudo la mia incapacità e le varie mancanze sotto tutti i punti di vista. Cosa umiliante e imbarazzante di fronte a gente che ha sempre qualcosa da raccontare
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Ultima modifica di Maximilian74; 03-07-2022 a 16:07.
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03-07-2022, 15:50
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da edward00767
Non c'è niente da raccontare, non c'è un esperienza positiva condivisibile, non esiste un dialogo senza disagio.
Come pretendo di poter iniziare a vivere e ad uscire dalla bolla senza aver un argomento di vita con altri, come si fa a inserirsi nella società a 25 anni senza un niente alle spalle?
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Ascoltando gli altri. A tutti piace da morire parlare di sé e ci sono mille scuse per non far deviare il discorso se mai l'interlocutore dovesse chiederci sì ma adesso dimmi cosa fai tu. E' chiaro che serve un minimo aggancio a qualcosa, intendo dire che puoi anche presentarti al circolo degli scacchi non avendo mai messo le mani su una scacchiera. Si può fare per esempio un corso. Ma al circolo si deve arrivare; si deve aprire una porta di casa e chiudersela alle spalle.
Il resto è facile, non abbiamo idea di quanto agli altri piaccia parlare. Basta essere (realmente!) attenti e continuare a fare domande. E questo ci assicurerà che saremo nuovamente cercati
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03-07-2022, 15:57
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2022
Messaggi: 915
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"Sii te stesso" funziona solo con chi non ha bisogno di sentirselo dire. "Non essere te stesso" non funziona comunque, perché puoi pure fingere di essere qualcun altro ma poi arrivano le domande "ma che fai nella vita?", "dove vai in vacanza?", "ma i social ce li hai?", "il sabato sera quando esci dove vai?". Io posso pure dire che non me ne importa nulla del fatto che in vacanza non ci vado e che il sabato sera sto a casa (ad esempio) e che ho i miei motivi se non lavoro e non sta agli altri giudicare, ma appena dici ste cose la maggior parte delle persone ti appiccica l'etichetta di ritardato/problematico. A quel punto che fai, o accetti di avere a che fare con questa gente sapendo che la considerazione che ha di te è quella, o cominci a raccontare cazzate per evitarlo, a me sembrano entrambe soluzioni inaccettabili. E più eviti queste situazioni, meno hai da raccontare, più difficile sarà in futuro...
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03-07-2022, 16:02
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#6
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Il migliore amico che si è preso la depressione secondo me se l'è presa perché non si sente abbastanza stimato come introverso,fa il professore da anni ma non ha cattedra definitiva..mi dà la sensazione non lo vedo da mesi,di aver raccolto meno di quanto ha seminato ed e imploso,un laureato con specialistica precario a 35 anni,con 6 anni di insegnamento alle spalle,ma sempre precario sei..e hai 35 anni..volevi una stabilità maggiore,conviveva e ora e single mi hanno detto..era fidanzato da anni..e lui e era uno più esuberante,grintoso..la società occidentale ha standard lavorativi economici sociali,dopo una certa se stai sotto il par..o vai a vivere in oriente sul Pacifico o qui vivi in un limbo .tra ciò che sei e ciò che potevi essere..
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03-07-2022, 16:31
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#7
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Originariamente inviata da Chamomile
"Sii te stesso" funziona solo con chi non ha bisogno di sentirselo dire. "Non essere te stesso" non funziona comunque, perché puoi pure fingere di essere qualcun altro ma poi arrivano le domande "ma che fai nella vita?", "dove vai in vacanza?", "ma i social ce li hai?", "il sabato sera quando esci dove vai?". Io posso pure dire che non me ne importa nulla del fatto che in vacanza non ci vado e che il sabato sera sto a casa (ad esempio) e che ho i miei motivi se non lavoro e non sta agli altri giudicare, ma appena dici ste cose la maggior parte delle persone ti appiccica l'etichetta di ritardato/problematico. A quel punto che fai, o accetti di avere a che fare con questa gente sapendo che la considerazione che ha di te è quella, o cominci a raccontare cazzate per evitarlo, a me sembrano entrambe soluzioni inaccettabili. E più eviti queste situazioni, meno hai da raccontare, più difficile sarà in futuro...
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Si poi se non lavori per loro sei un relitto
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03-07-2022, 16:32
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#8
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Originariamente inviata da pokorny
Ascoltando gli altri. A tutti piace da morire parlare di sé e ci sono mille scuse per non far deviare il discorso se mai l'interlocutore dovesse chiederci sì ma adesso dimmi cosa fai tu. E' chiaro che serve un minimo aggancio a qualcosa, intendo dire che puoi anche presentarti al circolo degli scacchi non avendo mai messo le mani su una scacchiera. Si può fare per esempio un corso. Ma al circolo si deve arrivare; si deve aprire una porta di casa e chiudersela alle spalle.
Il resto è facile, non abbiamo idea di quanto agli altri piaccia parlare. Basta essere (realmente!) attenti e continuare a fare domande. E questo ci assicurerà che saremo nuovamente cercati
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Beh oddio mica tutti, tanti che hanno già vita sociale se ne fottono di uno da solo in casa....
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03-07-2022, 16:42
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#9
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Il problema è che chiediamo aiuto ma ormai siamo come Casper il fantasma; invisibili.
Soprattutto invisibili a chi una vita ce l'ha e sono la gran parte delle persone, poi mettici che oggi sono molto menefreghisti quindi 2+2 fa quattro.
Basta vedere già quando guidi per dirne una che sarebbero capaci di passarti sopra e manco ti vedono, non c'è più rispetto né considerazione dell'altro mediamente, e poi chi se lo caga uno con problemi o che non ha niente da raccontare e nella vita lavora e basta?
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03-07-2022, 16:51
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#10
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
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Mi hanno detto di non rivelare l'invalidità,ma se non dovessi tornare a lavorare in tempi recenti,io posso anche dire prendo mille euro stando sul divano se qualcuno dovesse fare qualche battutina,però se non dovessi tornare a lavorare ma qualcosa dovrò dire..
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03-07-2022, 16:52
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#11
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Originariamente inviata da Ezp97
Il problema è che chiediamo aiuto ma ormai siamo come Casper il fantasma; invisibili.
Soprattutto invisibili a chi una vita ce l'ha e sono la gran parte delle persone, poi mettici che oggi sono molto menefreghisti quindi 2+2 fa quattro.
Basta vedere già quando guidi per dirne una che sarebbero capaci di passarti sopra e manco ti vedono, non c'è più rispetto né considerazione dell'altro mediamente, e poi chi se lo caga uno con problemi o che non ha niente da raccontare e nella vita lavora e basta?
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Le cose stanno esattamente così, purtroppo. Inutile girarci in giro.
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03-07-2022, 17:38
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#12
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Ci si aspetta sempre la svolta, io me la aspettavo prima dei trent'anni, ero sempre li tutto speranzoso con quei momenti d'iniziativa, frequentare un corso, andare al parco, fare i colloqui, prendere un treno, questo e quello, ma non è cambiato un cazzo.
E continua a perdurare, i lavoratori dicono sempre "quando i genitori non ci saranno più"
Oppure "se non lavori finisci sotto un ponte", ma quando?
A cinquantanni forse quando non importa più, è un cammino cosi lungo, a vuoto, per arrivare da nessuno parte.
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Anche io a 21 anni, ricordo quando ero a militare mi dicevo "ho tanti anni davanti, ho solo 21 anni, si risolverà prima o poi", ma, come dici tu, gli anni sono passati,e non è cambiato assolutamente nulla. Uno può prendere il treno, fare viaggi da solo, trovare più sicurezza nel fare alcune cose da solo, ma i rapporti con le persone sono un altra cosa. Credo che se non si siano fatte esperienze quando era il momento di farle, ora è troppo tardi. Ho 48 anni, mi sembra ieri che a 21 anni dicevo "cambierà qualcosa"... E invece sono arrivato a 48 anni da spettatore, mentre coetanei, negli anni, facevano, disfavano, si sposavano, uscivano, avevano relazioni, io ero e sono sempre lì fermo, senza nessun cambiamento
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Ultima modifica di Maximilian74; 03-07-2022 a 17:58.
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03-07-2022, 17:40
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,058
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Io dalla bolla sono uscito a 33 anni ed è stata dura, ho la mia rete sociale ma non è paragonabile a chi è cresciuto "normale". Io devo ringraziare anche il mio lavoro....lavoro in un ambiente dove l'82% sono donne quindi questo mio tabu che mi limitava tantissimo si è attenuato tanto.
Ho smpre detto che lo spartiacque è 23/24 anni.....li puoi,volendo, tranquillamente rimettere in carreggiata la situazione.
Dopo è tutto TUTTO piu complicato
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03-07-2022, 17:51
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#14
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da euridice_
La fine che farò io. Il bello è che pure la gente come noi fa queste cose, qui è pieno di gente che comunque ha amici o relazioni. Io credo che sia un po' anche questione di fortuna, la cosa sbagliata non è essere introversi, ecc
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Essere fortemente evitante, fobico, depresso, schizoide, (ribadisco il fortemente inerente a tutti i disturbi che ho elencato), non da alcuna possibilità di avere relazioni, amici, una vita normale.
Ho notato anche io che qui ci sono più persone che parlano di avere amici, relazioni, uscite.
Bisogna vedere esattamente che tipo di problemi hanno, può essere che ne hanno uno in forma leggera, o hanno disturbi diversi da fobia eccetera, magari sono disturbi che pur essendo fastidiosi, non inibiscono totalmente alla vita sociale.
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03-07-2022, 18:13
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 1,709
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Bisogna vedere esattamente che tipo di problemi hanno, può essere che ne hanno uno in forma leggera, o hanno disturbi diversi da fobia eccetera, magari sono disturbi che pur essendo fastidiosi, non inibiscono totalmente alla vita sociale.
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Bisogna vedere a che età sono arrivati e con quale intensità.....Ci sono anche persone che passano dall'avere vita sociale piena ad essere evitanti ed introversi.
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03-07-2022, 18:17
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#16
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da CongaBlicoti_96
Bisogna vedere a che età sono arrivati e con quale intensità.....Ci sono anche persone che passano dall'avere vita sociale piena ad essere evitanti ed introversi.
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Ho infatti detto che ho notato anche io che qui ci sono persone che hanno una vita sociale, amici e relazioni, precisando che o hanno disturbi diversi o li hanno magari con una intensità che non va a rovinare completamente la vita come in alcuni casi
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03-07-2022, 18:20
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Ho notato anche io che qui ci sono più persone che parlano di avere amici, relazioni, uscite.
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Si, si possono anche fare queste cose, c'è chi come me ce la faceva, e seppur di meno, ancora un po' ce la fa.. però sei a margini, sei uno che c'è tanto per.. uno che non verrà mai ricordato.. e se lì c'è una donna nuova non succederà mai che questa si interesserà affinché ti riveda.. con gli altri ,quelli belli o interessanti succede spesso.. uno che lo chiamano in memoria di vecchi momenti trascorsi insieme.. non nego che certe volte si possa essere invitati anche per pietà.. per fare del bene forse, oppure per pulirsi la coscienza. Una cosa che mi ha sempre angosciato da che ho memoria è che ritorni a casa allo stesso modo in cui sei uscito.. nessuna emozione nuova, nessuna crescita, niente di nuovo che è nato.. e via così fino alla prossima uscita..
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Ultima modifica di Keith; 03-07-2022 a 18:22.
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03-07-2022, 18:25
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 1,709
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Ho infatti detto che ho notato anche io che qui ci sono persone che hanno una vita sociale, amici e relazioni, precisando che o hanno disturbi diversi o li hanno magari con una intensità che non va a rovinare completamente la vita come in alcuni casi
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Si,io intendevo esattamente l'opposto,ma va bene lo stesso .Nel senso che come ti sei creato relazioni in passato, puoi tranquillamente perderle nel presente e rimanere solo/a nel futuro..
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03-07-2022, 18:31
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#19
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da Keith
Si, si possono anche fare queste cose, c'è chi come me ce la faceva, e seppur di meno, ancora un po' ce la fa.. però sei a margini, sei uno che c'è tanto per.. uno che non verrà mai ricordato.. e se lì c'è una donna nuova non succederà mai che questa si interesserà affinché ti riveda.. con gli altri ,quelli belli o interessanti succede spesso.. uno che lo chiamano in memoria di vecchi momenti trascorsi insieme.. non nego che certe volte si possa essere invitati anche per pietà.. per fare del bene forse, oppure per pulirsi la coscienza. Una cosa che mi ha sempre angosciato da che ho memoria è che ritorni a casa allo stesso modo in cui sei uscito.. nessuna emozione nuova, nessuna crescita, niente di nuovo che è nato.. e via così fino alla prossima uscita..
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Capisco benissimo. Tra essere a zero, ad avere un minimo di vita sociale, é meglio la seconda opzione. Ma lo dico sinceramente, senza nessuna ironia, veramente.
Io non ho mai avuto niente di ciò. Sono a zero.
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03-07-2022, 18:35
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#20
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da CongaBlicoti_96
Si,io intendevo esattamente l'opposto,ma va bene lo stesso .Nel senso che come ti sei creato relazioni in passato, puoi tranquillamente perderle nel presente e rimanere solo/a nel futuro..
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Lo so. Non ho statistiche, quindi non so se quello che penso è effettivamente così, ma penso che sia molto più difficile uscire da situazioni di grave fobia ed isolamento rispetto all'essere normali e diventare forbici evitanti e asociali. Nel senso credo che ci sia perlomeno un discreto distacco in percentuale fra le due casistiche
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