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10-05-2015, 10:38
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#41
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,850
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Non volontariamente, magari. Ma se si è sentito di doverti attaccare, involontariamente l'hai fatto senz'altro. Magari ricordandogli la sua, di timidezza, che nasconde forsennatamente... Non leggere le dinamiche sociali in termini troppo univoci: le persone "malvagie", sadiche senza motivo, non esistono.
Non che tu debba colpevolizzarti, s'intende. Però comunque aiuta (a non arrabbiarsi o svalutarsi troppo) ricordarsi che, volenti o nolenti, esercitiamo sempre un potere sugli altri, e le reazioni non sono mai gratuite.
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ma sono problemi suoi.
alice oggettivamente non ha fatto nulla di male e ci mancherebbe pure
ergo il tizio che l'ha messa palesemente a disagio è stato un cafone
alice, ci son tanti ragazzi, timidi e non, molto più alla mano e rispettosi di quello. :-)
per kody, io sono il primo a dire che alice debba cercar di accettar se stessa in toto.
ma la cafoneria, la cattiveria c'è ed esiste a prescindere. quell'essere ha dimostrato di averla.
ho avuto a che fare con gente simile e io non è che passo tanto per timido e che parla poco..
ma i problemi rimangano, nel mio caso tendo a ignorare completamente quelli come lui e isolarmi con altri socializzando. poi capita che magari nota che io non lo cago completamente e lo escludo..
ovunque son stato in contesti alla normalona son capitate cose simili.
c'è sempre stata quell' 1 o 2 persone che ignoravo, il resto tendevo a socializzarci tranquillamente e spesso sono io il tipo che si mette al centro dell'attenzione e a dir più battute....
incomincio a pensare che sia fisiologico.. in gruppi normaloni di diverse persone c'è il cafone/cattivello.
è statistica almeno secondo la mia esperienza
c'è tanta gente apposta, che senso ha aver a che fare coi cafoni quando esiste gente alla mano.. son una perdita di tempo, sonun inutile ed evitabile scocciatura
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Ultima modifica di Ansiaboy; 10-05-2015 a 10:42.
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10-05-2015, 10:52
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#42
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
trovo singolare l'affermazione sottolineata la timidezza non è una malattia nè un disturbo ma è solo un carattere come un altro... in certi paesi è addirittura la norma , penso ai paesini di montagna o al nord Europa , solo da noi meridionali ed estro è considerata disdicevole
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La timidezza non è il parlare poco durante un evento sociale (quella semmai è l'introversione o l'atteggiamento taciturno) ma la paura del giudizio degli altri. E' quindi qualcosa che riguarda cosa io penso di me (il sentirmi giudicato/deriso dalla maggioranza delle persone) che non quello che gli altri pensano di me. Non posso sapere con certezza con passa nella mente altrui, magari è pure vero che gli altri mi giudicano male, magari no...ergo nell'impossibilità oggettiva di determinare quale sia effettivamente il giudizio delle persone nei nostri confronti, meglio orientarsi su un sistema di opinioni e credenze opposto a quello che genere la timidezza (e la fobia sociale), ovvero l'idea che agli altri non importa poi molto di chi siamo, cosa facciamo e che non passano certo il loro tempo a escogitare metodi su come umiliarci e calpestarci. In questo modo si vive meglio, si diminuisce l'impatto dello stress (negativo sia sul piano mentale che fisico) e ci abbandona ad un maggior numero di esperienze di vita. La timidezza non è un problema degli altri che non la accettano, è un problema nostro che non la accettiamo e arriviamo così a peggiorare la qualità della nostra vita.
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10-05-2015, 11:00
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#43
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,850
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muttley esiste il linguaggio del corpo, le frecciate, le cose dette o non dette, le cattiverie etc.
magari non si potrà mai esserne certi al 101% ma esserne al 90% si..
la comunicazione non verbale impatta molto di più del verbale..
tutti ci facciamo caso.. è nel nostro dna, siano programmati cosi....
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10-05-2015, 11:06
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#44
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Certo, ma il discorso è più ampio: l'altro giorno mi sono trovato a parlare con un perfetto sconosciuto ed a un certo punto ho avuto l'impressione di non essergli simpatico, probabilmente a causa di qualche segnale inavvertitamente lanciato dal suo extraverbale e da me percepito inconsciamente. Ma la timidezza riguarda anche il modo in cui si elaborano i segnali dell'esterno, un complesso di pregiudizi verso se stessi e gli altri. Ad esempio: siccome non sono piaciuto a lui non piacerò ad altri come lui, siccome mi ha mostrato segnali di ostilità stasera non potremo mai andare d'accordo, non piacerò alla maggioranza delle persone, tanto vale che me ne stia a casa, quelli come me saranno sempre presi in giro e via discorrendo.
Tutto questo complesso di pregiudizi e autopregiudizi svalutanti va combattuto per migliorare la qualità della vita.
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10-05-2015, 12:53
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#45
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Ubicazione: Hogwarst
Messaggi: 549
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Odioso....se tu accettassi la tua timidezza e tutto il resto, non l'avresti trovato odioso, ma un modo per congedarsi, fine.
Io credo che se tu vivessi meglio la tua timidezza o iniziassi a non farti più limitare da essa, parole come quelle del ragazzo ti apparirebbero per quello che sono: discorsi, semplici discorsi senza voler offendere o denigrare.
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Io sono d'accordo con Alice. Non trovo carino nè come si è rapportato nè come si è congedato, perchè se si vede che una persona ha una difficoltà non ci si marcia sopra con il tatto di un elefante come ha fatto lui.
Magari cercava di coinvolgerla, cercava di aiutarla, ma secondo me l'ha fatto nel modo sbagliato.
Ti faccio un esempio stupido Kody. Fa finta ad esempio che tu balbetti o che tu abbia qualche disturbo della parola, esci con un tipo che nemmeno ti conosce e questo mette tutto il tempo in risalto il fatto che balbetti, che non sai parlare ... e poi alla fine magari ti saluta dicendo "C-C-Cccccc-cciii--ciiaoo eh!"
Penseresti "Oh come è gentile, come è simpatico" ?
Puoi essere la persona più sicura al mondo, ma io mi sarei sentita presa in giro e trattata come una menomata.
Si può prendere in giro una persona sui propri difetti quando la conosci da un certo tempo e quando lei stessa ci si prende in giro e quindi non le pesano i propri difetti. Non come ha fatto lui.
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10-05-2015, 12:55
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#46
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
quoto questo perché sul reso sono d'accordo più o meno , trovo singolare l'affermazione sottolineata la timidezza non è una malattia nè un disturbo ma è solo un carattere come un altro... in certi paesi è addirittura la norma , penso ai paesini di montagna o al nord Europa , solo da noi meridionali ed estro è considerata disdicevole
poi ho una notizia x alice : si cambia nel corso della vita , certo chi di base è timido lo rimarrà nel profondo ma mica è detto che rimanga zitto senza far parola io ora io ho quasi del tutto perduto la timidezza , ma da ragazzo ero parecchio timido al limite della patologia non ho seguito nessun percorso , certo il consiglio è sempre quello di frequentare e non chiudersi se poi ha un'amica che la supporta e più estro il gioco è fatto
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Non parlo di malattie Tersite, ma di problemi, di cose che ci danno fastidio e sentiamo che ci limitano. Se uno sentisse 'un limite' non avere il fisico e se ne lamentasse, io gli direi di accettare la cosa ed iniziare un programma di allenamento.
Ovvio che la timidezza non lo sia, ma se una persona se ne sente limitata, non capisco chi consiglia ad essa "Ah, accettala fa parte di te NON puoi cambiarla". La timidezza poi secondo me non è genetica o che, è solo l'aver paura del giudizio altrui e di parlare di fronte agli altri. Come dici tu, si cambia durante la vita, come mai? Secondo me perchè durante la vita vieni PER FORZA esposto [a meno di non evitare tutto e di più] a situazioni che piano piano ti sbloccano, diminuendo gli effetti di timidezza e talvolta anche di FS.
Quote:
Originariamente inviata da alice89
Grazie per la notizia...
Come ho già detto, sto lavorando su me stessa da un po'. Anni fa ero anche io timida a livelli patologici, ora sono migliorata ma evidentemente non basta per essere considerata "normale" e non dover essere additata come la ragazza problematica che mette a disagio gli altri per il suo modo di essere.
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Come me, come penso ognuno che inizia un percorso su se stesso, l'obbiettivo iniziale è "Farsi considerare normali". Questo implica ricerca di approvazione atrui e palese giudizio altrui [cosa gli altri ritengono normale].
Come me, dopo un po' ti stai accorgendo di essere migliorata ma che non vai avanti. Serve arrivare al gradino di pensiero ulteriore.
Chiediti
"Cosa è normale per te? Esiste la normalità per te?"
"Cosa può darmi fastidio? Cosa può intaccare il mio stato interiore?"
"Chi voglio essere? Che qualità caratteriali voglio avere?"
E' evidente che il tuo stato interiore può essere intaccato da un semplice "Sei una timidona". Ti chiedo: "E' utile che tu senta disagio?"
Per quanto tu dica di avere accettato la timidezza, certo in parte, ma non tutta. La verità la sai tu, sii sincera con te stessa, ma secondo me vedi nella timidezza una cosa anormale.
Quote:
Originariamente inviata da alice89
La pensiamo diversamente. Con le altre due ragazze si è congedato dicendo "grazie della serata" e con me ha voluto fare il simpaticone, pur sapendo che molto probabilmente non ci vedremo più.
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Tu sei stata l'eccezione. Ha senso rimanerci male per essere stati congedati diversamente? Che poi non lo ha fatto in malo modo. La verità è che probabilmente tu sei stata quella che più lo ha colpito e NON in modo negativo. A meno che tu non creda fermamente che lo hai colpito in modo negativo perchè tu credi che la timidezza sia una cosa negativa.....
Quote:
Originariamente inviata da alice89
Dovrei essere fiera di avere difficoltà nel relazionarmi con gli altri?
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Eccoci.
Vedi che sei tu a DECIDERE di reagire sentendoti a disagio se uno sottolinea una tua particolarità? Perchè con questa domanda mi stai dicendo che "in fondo è giusto sentirsi a disagio ". Certo che non devi andare fiera di avere questi problemi, ma ciò non vuol dire che l'altro sia uno stronzo o maleducato perchè sottolinea una cosa.
Pensa se avesse sottolineato che eri vestita in modo bellissimo. Gli dai ancora del maleducato?
"Sei bella"
"Hai molti nei sulla pelle"
"Sei timida"
Alla prima si sentirebbero prese per il culo TUTTE quelle che CREDONO fermamente di essere brutte.
Alla seconda si sentirebbero a disagio TUTTE quelle che CREDONO che la normalità sia avere la pelle liscia e da star della TV.
Alla terza si sentirebbero a disagio TUTTE quelle che CREDONO che la normalità non sia essere timidi e che NON CREDONO molto in se stesse.
Come reagisci agli eventi esterni [parole altrui, ecc] dipende SOLO da te e da ciò che credi internamento tu.
Quote:
Originariamente inviata da alice89
La volontà non sempre è sufficiente per attuare un cambiamento. Sono anni che lavoro su me stessa. Se non accettassi la mia timidezza non sarei nemmeno uscita quella sera (senza sapere se ci fossero state solo le due ragazze o anche altre persone) e non avrei accettato che si aggiungesse questo ragazzo (la mia amica l'ha chiesto ad entrambe prima di invitarlo). Da come dici tu pare quasi che io voglia autolimitarmi. Ma non è così. Mi sono sentita a disagio, e di conseguenza ho iniziato ad ignorare chi mi stava mettendo a disagio.
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Benissimo, sono sicuro che hai fatto enormi passi avanti. Per questo ti dico che non devi fermarti ora e non devi lasciarti mettere MAI più a disagio da una battuta sulla timidezza. Vai oltre, matura ancora di più, non si finiscie mai di crescere o imparare.
Io credo invece che la volontà serva, sopratutto nei problemi psicologici su cui possiamo agire anche noi da soli.
Ignori chi ti mette a disagio. Ok, ma se fossero offese lo capirei. Qui si tratta di ignorare che dice una cosa su una tua qualità che NON accetti completamente.
Quote:
Originariamente inviata da alice89
Tu mi avevi chiesto perché l'ho etichettato come seguace di Roberto Re e ti ho risposto.
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No, scusa, mi sono espresso male: perchè lo hai etichettato subito come maleducato?
Quote:
Originariamente inviata da alice89
Di nuovo, io non voglio farmi limitare dalla timidezza, ma questo in automatico non si traduce in una soluzione effettiva.
Quel ragazzo non mi ha offesa o denigrata. Dire ad una persone che è timida e chiusa non è un'offesa. Ma insistere con frecciatine e battute per me è maleducazione.
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Quanto ci ha insisito? Posso capire se fosse a ripetizione, una ogni 5 minuti, diventi noioso, ma se io proprio non vedo la necessità di sentirsi a disagio per qualche battuta che sottolinea una particolarità.
Se questa sia negativa, neutra o positiva sta nel soggetto che riceva la battuta e azzardo che chi crede sia negativa starà a disagio, gli altri no.
Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
muttley esiste il linguaggio del corpo, le frecciate, le cose dette o non dette, le cattiverie etc.
magari non si potrà mai esserne certi al 101% ma esserne al 90% si..
la comunicazione non verbale impatta molto di più del verbale..
tutti ci facciamo caso.. è nel nostro dna, siano programmati cosi....
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Alice NON ha scritto "Quel ragazzo mi ha detto CON DISPREZZO 'sei timida' ", se leggi anche lei dice che non si è sentita offesa, ma a disagio.
Sennò lo chiediamo:
Alice, questo ragazzo diceva le cose con disprezzo verso di te, con fare aggressivo/offensivo, ecc, ecc?
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10-05-2015, 13:05
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#47
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da Kaname92
Io sono d'accordo con Alice. Non trovo carino nè come si è rapportato nè come si è congedato, perchè se si vede che una persona ha una difficoltà non ci si marcia sopra con il tatto di un elefante come ha fatto lui.
Magari cercava di coinvolgerla, cercava di aiutarla, ma secondo me l'ha fatto nel modo sbagliato.
Ti faccio un esempio stupido Kody. Fa finta ad esempio che tu balbetti o che tu abbia qualche disturbo della parola, esci con un tipo che nemmeno ti conosce e questo mette tutto il tempo in risalto il fatto che balbetti, che non sai parlare ... e poi alla fine magari ti saluta dicendo "C-C-Cccccc-cciii--ciiaoo eh!"
Penseresti "Oh come è gentile, come è simpatico" ?
Puoi essere la persona più sicura al mondo, ma io mi sarei sentita presa in giro e trattata come una menomata.
Si può prendere in giro una persona sui propri difetti quando la conosci da un certo tempo e quando lei stessa ci si prende in giro e quindi non le pesano i propri difetti. Non come ha fatto lui.
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Osserva come continuate a scrivere che la timidezza è una difficoltà, un problema. Sai perchè molti si sentono in vena di battute sulla timidezza?
Perchè per loro NON è un problema, come non è un problema se uno balbetta. E non venite a dire che chi non lo considera un problema è perchè NON lo ha. Ho visto amici timidi vivere tranquillamente, io stesso ho ancora parte della timidezza in certe situazioni e non me ne fascio la testa, mi sfottono su altre cose tipo fisico da bimbo, ma fottesega veramente. Perchè per me e per tante persone, questi NON sono problemi, difficoltà. Lo diventano nel momento in cui uno li crede problemi e soprautto problemi SENZA soluzione o con soluzioni complessissime.
Avevo un prof alle superiori che balbetta e cazzo quanto ci ha fatto ridere CON LUI, non di lui per le babuzie, perchè lui per primo ci marciava sopra. Sei di Firenze, se non mi credi, ti ci porto. E' stato un grande prof.
Sei caduta male con quell'esempio perchè ho anche un amico che se parla veloce si impappina, ma cavolo se è simpatico. Molto più di me per dire. E se ne frega altamente del suo balbettare.
Se fossi io certo non gli direi "Che simpatico", ma perchè c'è bisogno di dire af ogni battuta "Oh mi hai messo a disagio" oppure "Che simpatico"? Posso stare zitto e ridermela, o stare zitto e basta, o fare una battuta su una particolarità dell'altro. Senza bisogno di sentirmi a disagio.
Chi si sente pero' ferito, se fa una controbattuta, finirà per farla su cose negative dell'altra persona, usando un linguaggio aggressivo per sottolineare l'offesa e non la battuta.
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10-05-2015, 13:06
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#48
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,850
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Kody leggi meglio ciò che uno scrive..
io non ho mai detto che lui l'ha offesa e denigrata esplicitamente
e alice ha detto che lanciare frecciatine e insistere con le battute è maleducazione
poi.. il linguaggio del corpo eccetto per gli autistici è chiaro a tutti.
quindi il tizio o è autistico o mooolto probabilmente notava il disagio di alice e se ne è sbattuto....
altra cosa.. come per tutte le cose esiste la predisposizione che è genetica.
quindi c'è chi è ansioso e insicuro per natura.
certo ovviamente si può sempre migliorare etc. ma si avrà più difficoltà rispetto ad altri.
meglio prenderne atto
altra cosa ancora.. kanama ha detto che si può ironizzare se la persona oggetto dello scherzo lo consente.
evidente che il tuo prof e il tuo amico lo consentivono.
è cafoneria e cattiveria insistere quando l'altra persona NON lo consente.
nessuno qua ha detto che la timidezza è da vergogna e che è vietato scherzarci sopra, ma per carità.
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Ultima modifica di Ansiaboy; 10-05-2015 a 13:33.
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10-05-2015, 15:19
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#49
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Ubicazione: Hogwarst
Messaggi: 549
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Certo, come per tutto ci sono due opinioni!
C'è chi prende in giro la timidezza perchè pensa che sia una cosa come un'altra e non un problema, e chi invece lo fa con cattiveria.
Io alle superiori ero sempre molto silenziosa, tranne che con le mie amiche. I miei compagni di classe mi definivano "muta" o "suora" , ma non credere che lo dicessero così per scherzare alla leggera. Quello che pensavano di me erano cose tutt'altro che carine, solo perchè appunto ero un po' diversa dalle altre ragazze. Ed era anche inutile cercare di far vedere come eri, perchè ormai ti avevano affibbiato l'etichetta di "noiosa, muta, suora" e vedevano solo questo.
Apparte questa divagazione, e apparte l'esempio che è la prima cosa che mi è venuta in mente, il tuo prof e il tuo amico ironizzavano sui loro "disagi" perchè loro stessi avevano deciso di farlo. Quindi anche tu puoi farlo, sempre con un certo limite.
Se Alice, per assurdo, avesse detto qualcosa tipo "Spero di non monopolizzare la discussione, a volte ciarlo così tanto ...!" , la battutina del tipo "Accidenti Alice, quanto parli" ci poteva anche stare, perchè era stata lei per prima a scherzarci sopra!
Ma per come sono andate le cose, lui ha solo sottolineato il suo modo di essere in modo cattivo.
Dire "Grazie per la chiacchierata eh" a una persona che è stata zitta quasi tutto il tempo (non ti offendere Alice :p non ricordo bene), a me sa solo di presa in giro bella e buona!
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10-05-2015, 15:44
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#50
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Quote:
Originariamente inviata da alice89
Non saprei...vorrei poter rivedere dall'esterno quella serata per rendermi conto di quale sia stato l'intoppo. Ma resta il fatto che io, in un gruppo, alla presenza di una persona appena conosciuta difficilmente riesco a prendere parola e soprattutto fare discorsi lunghi.
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L'intoppo? Non gli è piaciuto lo specchio su cui si rifletteva.
Indirettamente gli hai ricordato che a volte non basta la parlantina a tenere su la facciata.
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10-05-2015, 15:56
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#51
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Ho provato a leggere qui e là, e sono d'accordo con Kaname.
Per carità, c'ha anche ragione Kody quando dice che non sempre la gente ci prende in giro per cattiveria, molto spesso siamo noi che la viviamo come un'offesa quando nelle intenzioni non lo è. Spesso è così ed è un capitolo importante su cui lavorare.
Però c'è un limite, varrebbe anche se fossimo tutti estroversoni e simpaticoni. Uno non può di sua iniziativa portare l'attenzione di tutti su un mio difetto (la timidezza è un difetto).
Vogliamo anche ammettere che farlo una volta va pure bene, fa parte del gioco. Tre volte no dai.
Poi, se io per primo ci rido su ok, sono io che gli do il permesso di ridere della cosa (anzi, è una buona strategia, la suggerisco), ma non è questo il caso.
Poi si può vedere come reagire: rispondere male, venire a botte, o semplicemente fare buon viso a cattivo gioco. Ma la base del discorso è che c'è uno che è maleducato e una che non ha fatto del male a nessuno.
Insomma, per una volta si può anche ammettere che sono gli altri ad aver sbagliato e non noi a costruirci delle paranoie . Anche questo fa bene in un percorso di miglioramento.
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10-05-2015, 15:57
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#52
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
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Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
ma sono problemi suoi.
alice oggettivamente non ha fatto nulla di male e ci mancherebbe pure
ergo il tizio che l'ha messa palesemente a disagio è stato un cafone
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Sono problemi suoi, ma anche di alice, dato che se la cosa la ferisce.
Io comunque non ho detto che lei ha fatto qualcosa di male, ma esplicitamente il contrario ("non colpevolizzarti").
Limitarsi a dire "tizio è stronzo e basta" non serve a molto, perché da un lato la rabbia ci intossica, dall'altro, volenti o nolenti, continuiamo a farci mille paranoie, considerandoci difettosi (come fa notare Kody).
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10-05-2015, 16:12
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#53
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,850
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Sono problemi suoi, ma anche di alice, dato che se la cosa la ferisce.
Io comunque non ho detto che lei ha fatto qualcosa di male, ma esplicitamente il contrario ("non colpevolizzarti").
Limitarsi a dire "tizio è stronzo e basta" non serve a molto, perché da un lato la rabbia ci intossica, dall'altro, volenti o nolenti, continuiamo a farci mille paranoie, considerandoci difettosi (come fa notare Kody).
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alice oggettivamente non ha commesso nulla di male, il tizio si.
io non ho detto che deve limitarsi solo a dire di incolpare l'altro ma molto meglio incolpare l'altro per una cosa cattiva che ha fatto che incolpare se stessi ingiustamente.
poi non è per nulla detto che incolpando l'altro ci si continua a farsi le paranoie etc. etc.
sono due problemi diversi.
anzi magari è il contrario.. se s'incolpa l'altro con fondamenta ci si allieva il senso di colpa e si sta meglio.
che poi manco è detto che incolpare l'altro si abbia rabbia.. magari anche un "alla fine è solo un'idiota superficiale, colpa sua, che vuoi che ne capisce..." senza per forza farsi il sangue amaro
paradossalmente il tuo intervento e quello di kody pare sminuire alice e farle aumentare il senso di colpa.
"è colpa tua che ti vedi cosi"(non che voi abbiate detto proprio ste parole ma l'intento....), intervento che trovo dannosissimo in una persona fobica anzi son proprio visioni simili che alimentono la fobia e la frustrazione..
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Ultima modifica di Ansiaboy; 10-05-2015 a 16:18.
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10-05-2015, 16:14
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#54
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Ubicazione: Hogwarst
Messaggi: 549
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
L'intoppo? Non gli è piaciuto lo specchio su cui si rifletteva.
Indirettamente gli hai ricordato che a volte non basta la parlantina a tenere su la facciata.
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Questo è vero. Alle persone molto estroverse i timidi fanno un po' "paura" perchè non sanno cosa pensano , soprattutto cosa pensano di loro.
Forse è per questo che il tipo ha detto "alice mi starà odiando per quanto parlo".
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10-05-2015, 17:00
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#55
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
D'impulso si è attaccato a certe tue caratteristiche, denotando insicurezza, voleva sentirsi supportato nella sua espansività, nella quale evidentemente non riusciva a credere fino in fondo o comunque si sentiva disturbato dalla tua chiusura.
Per me non devi sentirti in colpa, le persone blaterano molto a prescindere, quando sono in compagnia di altri o di se stessi.
Se non ci si auto rispetta, poi uno si sente in colpa appena affiora qualcosa del sé che non ci piace, per cui bisognerebbe prima di tutto cominciare a rispettarli noi, in primis, i limiti che abbiamo, invece che vivere tentando di sottrarsi a se stessi.
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Ottimo
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10-05-2015, 17:40
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#56
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 2,846
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Simpatico come un calcio sulle gengive, proprio.
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10-05-2015, 18:25
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#57
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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'Grazie della chiacchierata'
Risposta: 'E' stato un piacere'
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10-05-2015, 22:41
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#58
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,934
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Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
le ipotesi che hai elencato non si escludono..
probabilmente il tizio voleva "parlar con alice" e non sapeva come farlo e, nonostante probabilmente intuiva della difficoltà di alice, se ne è fottuto allegramente e ha fatto il cafone.
alla fine.. che prio c'è a star in compagnia di un essere tanto cafone?
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Alice, da quello che mi hai scritto, conconrdo con questa conculsione di Ansiaboy
probabilmente non è un tipo ne molto interessante ne molto cortese
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10-05-2015, 22:56
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#59
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Certo, ma il discorso è più ampio: l'altro giorno mi sono trovato a parlare con un perfetto sconosciuto ed a un certo punto ho avuto l'impressione di non essergli simpatico, probabilmente a causa di qualche segnale inavvertitamente lanciato dal suo extraverbale e da me percepito inconsciamente. Ma la timidezza riguarda anche il modo in cui si elaborano i segnali dell'esterno, un complesso di pregiudizi verso se stessi e gli altri. Ad esempio: siccome non sono piaciuto a lui non piacerò ad altri come lui, siccome mi ha mostrato segnali di ostilità stasera non potremo mai andare d'accordo, non piacerò alla maggioranza delle persone, tanto vale che me ne stia a casa, quelli come me saranno sempre presi in giro e via discorrendo.
Tutto questo complesso di pregiudizi e autopregiudizi svalutanti va combattuto per migliorare la qualità della vita.
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Per me dipende, se sono irreali e campati in aria va bene combatterli, ma se sono reali ti metti a combattere col nemico sbagliato. Una donna bella come una modella che si fa delle paranoie relative all'aspetto va curata in tal senso, ma una brutta e magari obesa che poi è costretta a constatare praticamente che ha meno possibilità effettive di altre donne non credo che vada curata allo stesso modo se pensa che così com'è non piace tanto.
Se magari crede che generalmente non suscita molta attrazione e cose del genere per me non è che si sbaglia, ed allora cosa c'è da curare a questo livello qua? Nulla per me.
A stare male starà male e qualcosa magari si dovrà escogitare, ma anche se io non so cosa vada fatto di preciso (ammesso che si possa fare qualcosa che a questa donna va bene) penso che la soluzione non può di certo consistere in quel che sostieni tu: non vedo in che senso migliorerà poi effettivamente l'esistenza di una persona così se non ad un livello un po' allucinatorio nel raccontarsi di piacere di più di quel che poi piace effettivamente.
Che ha scarse possibilità di "far presa" poi è vero, e non dipende solo da lei, c'è poco da fare. Se sono io a non sentirmi attratto da questo tipo di donna non è che se inizia a pensare di piacermi poi arriverà a piacermi davvero.
O tu credi che il suo puro e semplice pensiero positivo relativo alla fiducia che poi susciterà attrazione in me (restando comunque nell'aspetto identica a com'era) trasmigrerà per magia nella mia mente ed inizierà ad influenzarla?
Non sei tu a creare direttamente quel che pensano gli altri di te e a produrre le loro reazioni con la tua pura e semplice opinione o idea che hai di te stesso. Se gli altri pensano che sei geniale, ti vorrebbero pagare montagne d'oro per quel che fai e tu sostieni il contrario direi che andresti curato, ma se poi invece è vero il contrario e cioé quel che pensano gli altri di te lo riesci ad intercettare bene, non vedo cosa ci sia da curare nel caso in cui l'opinione degli altri nei tuoi confronti è realmente negativa come credi.
Ora se la mappa di queste reazioni è scorretta sono d'accordo che va corretta, ma se non è scorretta più di tanto cosa ci sarebbe da correggere? Non è che correggendo una mappa a piacere viene modificato anche il territorio. Se il territorio è più bello della mappa orrenda che ci siamo fatti (di questo territorio), correggendo la mappa guadagnamo qualcosa in benessere (ecco ci togliamo gli occhiali scuri come si suol dire), ma se è il territorio stesso ad essere uno schifo non è che disegnando una mappa mentale più bella con giardini, aiuole e parchi, là dove c'è un deserto, andiamo a cambiare direttamente pure il territorio, abbiamo in mano così solo una bella mappa immaginaria.
Andrebbe modificato prima il territorio in questi casi e poi si ridisegna la mappa in relazione a queste modifiche qua (che non si sa nemmeno se siano poi attuabili).
Cosa sia poi la qualità della vita è qualcosa di soggettivo, per te magari consiste nel resistere al dolore, per me consiste nel provarne il meno possibile, e già su questo piano non ci troveremmo per nulla d'accordo su cosa sia un'esistenza dignitosa e positiva. Tu avresti un atteggiamento stoico e questa cosa ti farebbe sentire bene, il mio invece sarebbe un atteggiamento più edonistico e non proverei alcun piacere aggiuntivo nel resistere al dolore virilmente, e così cambia anche il senso di come valutare la qualità della vita.
Prima perciò di mettersi a combattere contro qualcuno o qualcosa bisognerebbe chiedersi: io cosa desidero davvero ottenere? Perché può essere che non vogliamo affatto le stesse cose, io almeno una vita da "guerriero resistente" non la vorrei affatto, personaggi come "il gladiatore" mi stanno sulle palle, non mi piace la mia di vita (lo dico apertamente), ma non la scambierei di certo con quella di certi tipi di persone così.
P. S. Mi fermo qua
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Ultima modifica di XL; 10-05-2015 a 23:44.
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10-05-2015, 23:34
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#60
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Cosa sia poi la qualità della vita è qualcosa di soggettivo, per te magari consiste nel resistere al dolore, per me consiste nel provarne il meno possibile, e già su questo piano non ci troveremmo per nulla d'accordo su cosa sia un'esistenza dignitosa e positiva. Tu avresti un atteggiamento stoico e questa cosa ti farebbe sentire bene, il mio invece sarebbe più edonistico e non proverei alcun piacere aggiuntivo nel resistere al dolore, e così cambia anche il senso di come valutare la qualità della vita.
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Complimenti per gli sforzi sintesi che ti ho visto fare ultimamente
Comunque io non sono uno stoico propriamente detto, mi sono esposto a determinate situazioni che mi creavano benessere e malessere al medesimo tempo (e in molti casi soltanto malessere), ora le stesse situazioni non mi creano più malessere ma solo benessere o tutt'al più indifferenza. Visto che sei tu a sostenere l'impossibilità di uscire dal dualismo tra determinazioni causali o casuali, allora perché rifiutare di esporsi nell'eventualità che l'esposizione all'evento esterno ci cambi? E una volta cambiati non si tratterà più di resistere al dolore, perché avremo smesso di patirlo. Tante cose che un tempo reputavo ansiogene oggi non mi sfiorano nimmanco.
PS Non ricominciare a modificare i messaggi migliaia di volte
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