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Vecchio 02-12-2012, 12:26   #1
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Non sono nessuno. Della gente non me ne frega n'accidente. Della società nemmeno. Chi sono? Perchè esisto? Qual è il mio cazzo di ruolo su 'sto merdosissimo pianeta del cazzo? Vivo o morto? Non lo so più neppure io. Qual è la mia utilità? Mi sembra d'esser tornato mestamente indietro. Come se non avessi appreso un cazzo. Come se fossi entrato in un tunnel e non avessi recepito nulla da esso. Che cazzo di senso ha?

MI sento così solo che potrei uccidere. Così idiota che potrei morire. Così triste che potrei dormire. Quale istinto mi porta sin qui, quale ragione, quale stupido insulso motivo? Una pallina che rotola, uno sputo che cammina, uno zombie ambulante? Così inerme e stupido. Così meschino che potrei tirarmi gli schiaffi da solo.

Fanculo. Fanculo. Fanculo.

Riposate tutti affanculo.
Vecchio 02-12-2012, 12:44   #2
Esperto
L'avatar di varykino
 

bravo hai colto l'essenza della vita la vita non ha senso ..... al limite è un senso unico
Vecchio 02-12-2012, 12:44   #3
Intermedio
 

e se ti dicessi di avere la risposta alla tua domanda e che fosse che tu sei qui proprio come la mosca che ti vola per casa, che sei qui per una serie di fenomeni chimici e fisici che hanno portano la vita sulla terra e nn c è nulla di più profondo ti calmeresti ?
Vecchio 02-12-2012, 12:55   #4
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Originariamente inviata da distillato Visualizza il messaggio
e se ti dicessi di avere la risposta alla tua domanda e che fosse che tu sei qui proprio come la mosca che ti vola per casa, che sei qui per una serie di fenomeni chimici e fisici che hanno portano la vita sulla terra e nn c è nulla di più profondo ti calmeresti ?
No perchè ne sono consapevole.
Vecchio 02-12-2012, 13:05   #5
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Comunque da quando sono solo sono tornato a scrivere deliri allucinanti. Ho capito una cosa: è la solitudine che parla per me. Quando sono solo mi pongo un sacco di domande, perlopiù inutili, mi domando lo scopo, il senso di tutto quello che faccio, quando invece dovrei lasciar fluire l'essenza del mio spirito, ammesso che esista una parvenza di spirito e non sia una mera illusione come d'altroonde credo che sia, e lasciare che esso si perda e prenda il largo.
Quando avevo una donna al mio fianco ero tormentato, profondamente turbato e comunque continuavo a pormi domande, ma di altro tipo. Dunque, adesso che sono di nuovo solo, e mi crogiolo nuovamente nella mia beata solitudine sono tornato a pensare le stesse identiche cose che pensavo prima. Dunque non ho avuto nessuna evoluzione del cazzo. Ho vissuto la felicità per pochi attimi e poi sono tornato mestamente alla depressione e alla tristezza più sconfinata che esista. Com'è possibile? Io che ero convinto che l'uomo non dipendesse dagli altri, che con la ragione potesse abbattere e superare certi preconcetti e certi pregiudizi. Mi sbagliavo? Forse. Può darsi. Ma allora che senso ha tutto ciò? E' davvero così inutile la solitudine? L'uomo è davvero così solo e così debole da non poter fare a meno degli altri? Una volta una persona a me cara mi disse: la vita è un fiume, non cercare domande nè risposte, goditi il momento e guarda avanti. Forse questa persona aveva ragione. Adesso l'ho capito.
La libertà consiste forse proprio in questo: liberare la propria essenza e uccidere la ragione. Definitivamente. Come se fosse facile...
Vecchio 02-12-2012, 13:08   #6
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L'avatar di Dedalus
 

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Originariamente inviata da Balordo Visualizza il messaggio
La libertà consiste forse proprio in questo: liberare la propria essenza e uccidere la ragione.
Sì, Una libertà di tipo animale però.
Cioè una non-libertà.

Ultima modifica di Dedalus; 02-12-2012 a 13:35. Motivo: Per chiarire.
Vecchio 02-12-2012, 13:08   #7
Esperto
L'avatar di varykino
 

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Comunque da quando sono solo sono tornato a scrivere deliri allucinanti. Ho capito una cosa: è la solitudine che parla per me. Quando sono solo mi pongo un sacco di domande, perlopiù inutili, mi domando lo scopo, il senso di tutto quello che faccio, quando invece dovrei lasciar fluire l'essenza del mio spirito, ammesso che esista una parvenza di spirito e non sia una mera illusione come d'altroonde credo che sia, e lasciare che esso si perda e prenda il largo.
Quando avevo una donna al mio fianco ero tormentato, profondamente turbato e comunque continuavo a pormi domande, ma di altro tipo. Dunque, adesso che sono di nuovo solo, e mi crogiolo nuovamente nella mia beata solitudine sono tornato a pensare le stesse identiche cose che pensavo prima. Dunque non ho avuto nessuna evoluzione del cazzo. Ho vissuto la felicità per pochi attimi e poi sono tornato mestamente alla depressione e alla tristezza più sconfinata che esista. Com'è possibile? Io che ero convinto che l'uomo non dipendesse dagli altri, che con la ragione potesse abbattere e superare certi preconcetti e certi pregiudizi. Mi sbagliavo? Forse. Può darsi. Ma allora che senso ha tutto ciò? E' davvero così inutile la solitudine? L'uomo è davvero così solo e così debole da non poter fare a meno degli altri? Una volta una persona a me cara mi disse: la vita è un fiume, non cercare domande nè risposte, goditi il momento e guarda avanti. Forse questa persona aveva ragione. Adesso l'ho capito.
La libertà consiste forse proprio in questo: liberare la propria essenza e uccidere la ragione. Definitivamente. Come se fosse facile...
si ma fa attenzione non guaradre sempre avanti rischi di acciaccare la merda guarda dove sei non dove vorresti essere
Vecchio 02-12-2012, 13:09   #8
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Comunque da quando sono solo sono tornato a scrivere deliri allucinanti. Ho capito una cosa: è la solitudine che parla per me. Quando sono solo mi pongo un sacco di domande, perlopiù inutili, mi domando lo scopo, il senso di tutto quello che faccio, quando invece dovrei lasciar fluire l'essenza del mio spirito, ammesso che esista una parvenza di spirito e non sia una mera illusione come d'altroonde credo che sia, e lasciare che esso si perda e prenda il largo.
Quando avevo una donna al mio fianco ero tormentato, profondamente turbato e comunque continuavo a pormi domande, ma di altro tipo. Dunque, adesso che sono di nuovo solo, e mi crogiolo nuovamente nella mia beata solitudine sono tornato a pensare le stesse identiche cose che pensavo prima. Dunque non ho avuto nessuna evoluzione del cazzo. Ho vissuto la felicità per pochi attimi e poi sono tornato mestamente alla depressione e alla tristezza più sconfinata che esista. Com'è possibile? Io che ero convinto che l'uomo non dipendesse dagli altri, che con la ragione potesse abbattere e superare certi preconcetti e certi pregiudizi. Mi sbagliavo? Forse. Può darsi. Ma allora che senso ha tutto ciò? E' davvero così inutile la solitudine? L'uomo è davvero così solo e così debole da non poter fare a meno degli altri? Una volta una persona a me cara mi disse: la vita è un fiume, non cercare domande nè risposte, goditi il momento e guarda avanti. Forse questa persona aveva ragione. Adesso l'ho capito.
La libertà consiste forse proprio in questo: liberare la propria essenza e uccidere la ragione. Definitivamente. Come se fosse facile...
Si, sostanzialmente sei arrivato a capire che la ragione non è la salvezza dell'uomo. Abbadonati al tuo spirito dionisiaco, all'irrazionalitá, è questa la vera dimensione dell'uomo: l'insensato irrazionale.
Vecchio 02-12-2012, 13:25   #9
Esperto
 

Apprezzo molto quello che avete scritto dall'autore del thread in poi. E vi ringrazio. La mia vita si dispiega nella ricerca ossessiva e continua di spiegazioni più o meno razionali rispetto a quello che accade e continuando su questa strada, non riusciro'mai a trovare la serenita'anche se fugace ne'ad accorgermi degli istanti di bellezza che pur ci sono. Che tutti vivono.
Ci siamo dentro ma non vi e'la percezione perche'la mente e'gia'andata oltre.
Quello che mi atterisce e'la consapevolezza di non poter andare contro o oltre la mia naturale tendenza.
E di avere bisogno di essa, paradossalmente, per sentirmi viva e appagata.
Anche se la si paga a caro prezzo sulla propria pelle e a volte anche su quella degli altri.

Ultima modifica di Manuela.tr; 02-12-2012 a 13:30.
Vecchio 02-12-2012, 13:34   #10
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Originariamente inviata da Manuela.tr Visualizza il messaggio
Apprezzo molto quello che avete scritto dall'autore del thread in poi. E vi ringrazio. La mia vita si dispiega nella ricerca ossessiva e continua di spiegazioni più o meno razionali rispetto a quello che accade e continuando su questa strada, non riusciro'mai a trovare la serenita'anche se fugace ne'ad accorgermi degli istanti di bellezza che pur ci sono. Che tutti vivono.
Ci siamo dentro ma non vi e'la percezione perche'la mente e'gia'andata oltre.
Quello che mi atterisce e'la consapevolezza di non poter andare contro o oltre la mia naturale tendenza.
E di avere bisogno di essa, paradossalmente, per sentirmi viva e appagata.
Anche se la si paga a caro prezzo sulla propria pelle e a volte anche su quella degli altri.
Fidati, la ragione non è fatta per l'uomo. L'uomo per essere sereno deve abbadonarsi alla fede, all'arte, alla musica e a ogni tipo d'istinto irrazionale. Solo così può trovare la pace.
Vecchio 02-12-2012, 13:39   #11
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Forse mi ripeto sempre, ma tutti questi pensieri che faccio anche io, ultimamente mi hanno portato ad una apertura verso il mondo piuttosto che a un ripiegamento in me stesso, non so come sia successo, pur sentendomi sempre inutile ho deciso di ributtarmi nella società, proprio perchè non ho più nulla da perdere, sono impermeabile a ogni tipo di critica o giudizio; ieri sera ad esempio invece che passare a casa un altro stupido sabato, mi son detto perchè non uscire a sbronzarmi come fanno tutti? E l'ho fatto, ho preso la macchina e sono andato in città, sono entrato in un pub pieno di gente e mi sentivo bene, non ero a disagio come spesso mi accadeva, sostenevo lo sguardo di tutti, poi ho incontrato degli amici e sono anche riuscito a divertirmi per un po'.. La solitudine è uno schifo questa è la verità e a meno che tu non sia un socio fobico, cerca la compagnia degli altri, anche quella più banale, sta tutto nel distrarsi un po', mi basta dirti che io soffro di insonnia e questa notte invece, dopo esser tornato a casa sono riuscito a dormire, sì perchè ero abbastanza sereno, soddisfatto, o comunque più di quanto non lo sarei stato se fossi rimasto a casa. E' tutta colpa nostra, è solo colpa nostra, è così difficile e così facile allo stesso tempo, ma non ce ne rendiamo conto.
Vecchio 02-12-2012, 13:47   #12
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Originariamente inviata da Balordo Visualizza il messaggio

Fanculo. Fanculo. Fanculo.

Riposate tutti affanculo.
..........
Vecchio 02-12-2012, 13:50   #13
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Originariamente inviata da Balordo Visualizza il messaggio
Comunque da quando sono solo sono tornato a scrivere deliri allucinanti. Ho capito una cosa: è la solitudine che parla per me. Quando sono solo mi pongo un sacco di domande, perlopiù inutili, mi domando lo scopo, il senso di tutto quello che faccio, quando invece dovrei lasciar fluire l'essenza del mio spirito, ammesso che esista una parvenza di spirito e non sia una mera illusione come d'altroonde credo che sia, e lasciare che esso si perda e prenda il largo.
Succede lo stesso anche me. Ed è qualcosa che ho imparato ad odiare nel tempo. La solitudine ti pone di fronte quesiti esistenziali che sono il frutto di una appunto disperata brama di autogiustificazione, che francamente perde di significato quando messa a confronto con la vita vera. Un'ossessione pazza e disperata nel dare un senso al nonsenso, per giustificare il fallimento. Assumere il nichilismo come punto di riferimento, e usarlo come scusa per mandare a fanculo il mondo intero. (Il che è di una ironia sconcertante).
Questa strada, inizialmente, apparentemente salvifica, non porta a nient'altro che una vita tormentata e miserabile. Io non ne vedo il senso..
chi sceglierebbe una vita del genere


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Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Sì, Una libertà di tipo animale però.
appunto, quello che siamo, animali.

Ultima modifica di JohnDoe90; 02-12-2012 a 14:22.
Vecchio 02-12-2012, 14:15   #14
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Originariamente inviata da JohnDoe90 Visualizza il messaggio
appunto, quello che siamo, animali.
Certo. Chi pensa male, ovvero chi soffre le conseguenze del proprio pensiero, non può che aspirare ad abdicare alla ragione.
Il desiderio che qualcosa sia tolto, cioè la distanza tra quello che si è e la felicità.
Giusto un sogno come tanti altri di risoluzione immediata dell'impotenza.

Proprio perché il pensiero dona conseguenze, si riconosce dai suoi frutti, è possibile anche pensar bene.
Per chi non lo vuole, il mercato mette a disposizione a volontà dei piccoli nirvana.
Vecchio 02-12-2012, 14:59   #15
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Proprio perché il pensiero dona conseguenze, si riconosce dai suoi frutti, è possibile anche pensar bene.
Per chi non lo vuole, il mercato mette a disposizione a volontà dei piccoli nirvana.
Esattamente. Anche se pensar bene non è sempre chiaro e facile.
Vecchio 02-12-2012, 15:14   #16
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Manco tanto, sinceramente.
Vecchio 02-12-2012, 15:26   #17
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Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Manco tanto, sinceramente.
beh..

detto su fobiasociale.com è alquanto ironico, no
Vecchio 02-12-2012, 15:34   #18
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Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Manco tanto, sinceramente.
Forse per te, non per me.
E' facile dire: stai male eprchè pensi in modo errato. OK. Probabilmente è vero. Mica ho la verità in tasca. Vado avanti di supposizioni, come anche tu. Ma allora come faccio a trovare il pensiero giusto e corretto? Esiste davvero un modo di pensare corretto? E se anche esistesse, non sarebbe triste seguire una forma e un concetto omologato, per arrivare a cosa? Alla felicità? Io la felicità l'ho toccata e non ho avuto bisogno della ragione.
Vecchio 02-12-2012, 15:42   #19
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Originariamente inviata da JohnDoe90 Visualizza il messaggio
detto su fobiasociale.com è alquanto ironico, no
Beh, visto quante energie vengono spese per dimenticarsi o per discutere o meditare senza raggiungere, spesso, alcunché di concreto, quanto insomma si insista nel difficile, dato che le soluzioni che si trovano spesso non risolvono nulla e uno si trova sempre più frustrato e stanco, è curioso che si avverta come fuori portata, come non-soluzione, qualcosa che di solito nemmeno si tenta.
Comprendo benissimo i problemi nel farlo, lungi da me il banalizzare.
Giusto mi chiedo cosa sia quella resistenza.
Vecchio 02-12-2012, 15:43   #20
Esperto
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Originariamente inviata da Balordo Visualizza il messaggio
Io la felicità l'ho toccata e non ho avuto bisogno della ragione.
Buon per te.
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