SI MA IL PUNTO è CHE GLI ITALIANI SONO AMANTI DELLA CHIACCHIERA
è NEL BENE O NEL MALE TI ETICHETTANO CMQ...
NON A CASO LA DIFFAMAZIONE è UN REATO... :wink:
09-09-2008 21:26
Pride2
Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago
Anche se facessi la mia brillante figura da don giovanni
Non penso quindi tu sei
questo mi conquista
L'artista non sono io
sono il suo fumista
Son santo, mi illumino
ho tanto di stimmate
Segna e depenna Ben-Hur
sono Don Giovanni
rivesto quello che vuoi
son l'attaccapanni
Poi penso che t'amo
no anzi che strazio
Che ozio nella tournée
di mai più tornare
nell'intronata routine
del cantar leggero
l'amore sul serio
E scrivi
Che non esisto quaggiù
che sono
l'inganno
Sinceramente non tuo
(sinceramente non tuo)
Qui Don Giovanni ma tu
dimmi chi ti paga
27-08-2008 23:39
wakeup
Quote:
Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Secondo me ci etichettiamo anche un po' da soli. D'altronde siamo noi a fornire a chi ci conosce la famosa "prima impressione" che, bene o male che sia, condiziona il giudizio che gli altri hanno di noi.
Il fatto è che la timidezza (a differenza dell'introversione, che è un modo di essere, una caratteristica della personalità) è un INVOLUCRO che siamo noi stessi a metterci addosso per ripararci da quello che temiamo: critiche, disapprovazione e incomprensione che potrebbero derivare dalla mostra del nostro vero "io", un "io" che noi sentiamo come inadeguato (l'insicurezza, madre della timidezza).
Il problema è che spesso partiamo con buoni propositi, desiderosi di mostrarci simpatici, attivi, spiritosi, intraprendenti ecc.. per poi chiuderci a riccio davanti agli altri. Perchè? Perchè ci manca la base: la sicurezza.
E' su questa che bisogna lavorare.
Una volta aumentata la sicurezza anche solo di un pelino si innesca un circolo virtuoso inarrestabile: si è sempre meno impacciati in pubblico, il successo sociale aumenta, aumenta l'autostima che a sua volta incrementa ulteriormente la nostra sicurezza.
Lavorare sulla sicurezza significa anzitutto esporsi: esporsi a brutte figure, fallimenti e rifiuti. Insomma, "fare il callo", scoprire che si può fare uan figura di merda ma che non per questo il mondo finirà. Anche il teatro è un ottimo rimedio. Ti abitua ad avere addosso gli occhi degli altri. Io ho provato e ho avuto risultati molto buoni.
Stesso discorso per la timidezza "settoriale". L'unico modo per farsela passare è quello di cimentarsi in quelle attività che ci creano disagio, consci che si può e si DEVE sbagliare, per imparare.
Riguardo alle etichette, poi, non c'è moltissimo da fare. D'altronde siamo anche un po' quello che gli altri dicono che siamo... Pirandello docet. Bisogna vedere fino a che punto, però...
Quoto ogni parola
27-08-2008 17:07
MarcheseDelGrillo
Secondo me ci etichettiamo anche un po' da soli. D'altronde siamo noi a fornire a chi ci conosce la famosa "prima impressione" che, bene o male che sia, condiziona il giudizio che gli altri hanno di noi.
Il fatto è che la timidezza (a differenza dell'introversione, che è un modo di essere, una caratteristica della personalità) è un INVOLUCRO che siamo noi stessi a metterci addosso per ripararci da quello che temiamo: critiche, disapprovazione e incomprensione che potrebbero derivare dalla mostra del nostro vero "io", un "io" che noi sentiamo come inadeguato (l'insicurezza, madre della timidezza).
Il problema è che spesso partiamo con buoni propositi, desiderosi di mostrarci simpatici, attivi, spiritosi, intraprendenti ecc.. per poi chiuderci a riccio davanti agli altri. Perchè? Perchè ci manca la base: la sicurezza.
E' su questa che bisogna lavorare.
Una volta aumentata la sicurezza anche solo di un pelino si innesca un circolo virtuoso inarrestabile: si è sempre meno impacciati in pubblico, il successo sociale aumenta, aumenta l'autostima che a sua volta incrementa ulteriormente la nostra sicurezza.
Lavorare sulla sicurezza significa anzitutto esporsi: esporsi a brutte figure, fallimenti e rifiuti. Insomma, "fare il callo", scoprire che si può fare uan figura di merda ma che non per questo il mondo finirà. Anche il teatro è un ottimo rimedio. Ti abitua ad avere addosso gli occhi degli altri. Io ho provato e ho avuto risultati molto buoni.
Stesso discorso per la timidezza "settoriale". L'unico modo per farsela passare è quello di cimentarsi in quelle attività che ci creano disagio, consci che si può e si DEVE sbagliare, per imparare.
Riguardo alle etichette, poi, non c'è moltissimo da fare. D'altronde siamo anche un po' quello che gli altri dicono che siamo... Pirandello docet. Bisogna vedere fino a che punto, però...
26-08-2008 22:34
edo324
Mi hai tolto le parole di bocca, quoto ogni parola harvest! Illuminante come al solito!
Cmq è vero, le generalizzazioni sono il male, l'ho provato sulla mia pelle per molto tempo, e non sto parlando semplicemente di etichette come quella del "secchione" o dello "sfigato" ....
24-08-2008 08:55
JohnReds
Quote:
Originariamente inviata da Joker3
Io invece penso che noi non sempre sappiamo come siamo, e quindi, se qualcuno ci da un etichetta, ci sta facendo quasi un favore perchè se siamo davvero così possiamo sempre dare la colpa a lui...perchè è stato lui a "convincerci".
Grazie tante poi che non sempre siamo così...vorrei vedere a mettere a confronto le varie cose a cui la vita ci può sottoporre con un interrogazione a liceo o a un saluto a una persona insignificante (il famoso vicino).
A ragionare così per me il rischio è di trattare tutti come il vicino, o ogni cosa come l'interrogazione al liceo. Ad avere una fiducia presuntuosa in se stessi che potrebbe essere solo la rinuncia a capire davvero le cose ci circondano, e a sperare comunque di "fare centro" in qualche modo. Il nostro miglior noi stessi alle interrogazioni ci può aiutare, ma all'università o al lavoro ci toccherà crearci un altro "migliore" che non potremo semplicemente tirar fuori da noi stessi.
Non è detto che non possa funzionare, in ogni caso. Credo che però talvolta bisognerebbe cercare di essere onesti con noi stessi. Reagire alle bastonate degli altri perchè...diavolo, bisogna reagire :evil: ! Ma non per convincersi di essere, in quel momento, qualcun altro oltre a uno che reagisce alle bastonate.
Obiezione sensata, Joker3, e valide per le persone "normali", ma considera che qui stiamo parlando di persone insoddisfatte che sono veramente imprigionate in un ruolo che non si sentono, e di conseguenza ne hanno una vita limitata, specialmente quelli che sono etichettati come "il timido", "il secchione", "lo sfigato", cosa che li fa sentire timidi-sfigati-secchioni con quindi conseguente calo dell'autostima e dei rapporti sociali.
Questo meccanismo non deve valere sempre, ma solo in questi casi come "leva" che serva a forzare una situazione e uscire da un infelice circolo vizioso...poi, raggiunto un nuovo "equilibrio", se uno si sente abbastanza soddisfatto, può anche smetterla di forzarsi, anche perchè è un modo di fare faticoso e improponibile da mantenere per tutta la vita...
24-08-2008 04:51
Joker3
Io invece penso che noi non sempre sappiamo come siamo, e quindi, se qualcuno ci da un etichetta, ci sta facendo quasi un favore perchè se siamo davvero così possiamo sempre dare la colpa a lui...perchè è stato lui a "convincerci".
Grazie tante poi che non sempre siamo così...vorrei vedere a mettere a confronto le varie cose a cui la vita ci può sottoporre con un interrogazione a liceo o a un saluto a una persona insignificante (il famoso vicino).
A ragionare così per me il rischio è di trattare tutti come il vicino, o ogni cosa come l'interrogazione al liceo. Ad avere una fiducia presuntuosa in se stessi che potrebbe essere solo la rinuncia a capire davvero le cose ci circondano, e a sperare comunque di "fare centro" in qualche modo. Il nostro miglior noi stessi alle interrogazioni ci può aiutare, ma all'università o al lavoro ci toccherà crearci un altro "migliore" che non potremo semplicemente tirar fuori da noi stessi.
Non è detto che non possa funzionare, in ogni caso. Credo che però talvolta bisognerebbe cercare di essere onesti con noi stessi. Reagire alle bastonate degli altri perchè...diavolo, bisogna reagire :evil:! Ma non per convincersi di essere, in quel momento, qualcun altro oltre a uno che reagisce alle bastonate.
24-08-2008 02:13
JohnReds2
Quote:
Bingo, hai colto nel segno!
E fidati che queste cose, pur essendo conosciute da molti, in pochi casi vengono applicate, e ora non fermarti al "sapere come cambiare".
Ora applicalo, questi post possono essere oro colato oppure minuti persi, tutto dipende se hai voglia di cominciare a cambiare o se vuoi rimanere un critico d'auto che non sa guidare
ehm...come disse il saggio tra il dire e il fare c'è di mezzo la fobia...nel mio caso l'inerzia... ops:
Molte cose le avevo intuite già da solo, come questa ad esempio, ma non riuscivo a "concretizzarla" nè ad acquisire certezza non avendo nessun riscontro per confermare le mie intuizioni...effettivamente parlarne con qualcuno aiuta più che altro ad acquisire sicurezza
Però per mia fortuna io ho già incamminato la strada della guarigione da tempo, non sono alla fine del tunnel ma comunque ne intravedo l'uscita...anche se questa delucidazione mi aiuterà a motivarmi ancor di più!
Purtroppo in questo forum è così vasta la gamma dei problemi che avviare una discussione seria a volte risulta complicato per mancanza di interlocutori...wakeup sei una risorsa ogni tanto ripassa please! 8)
24-08-2008 00:33
wakeup
Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Proseguendo su questa linea di pensiero si potrebbe dire che è appunto così che si può raggiungere la "perfezione"(o perlomeno questo deve essere l'obbiettivo a cui tendere, avvicinandosi sempre di più senza ovviamente mai toccarlo)-->riuscire a "realizzarsi" significa "tirare fuori" tutto se stessi, ovvero liberare dalla coltre dei pregiudizi e preconcetti il vero "io" in tutte le sue sfaccettature!
Ragazzi ho raggiunto l'illuminazione 8)
...anche se mi sa che ho scoperto l'acqua calda! ops:
Bingo, hai colto nel segno!
E fidati che queste cose, pur essendo conosciute da molti, in pochi casi vengono applicate, e ora non fermarti al "sapere come cambiare".
Ora applicalo, questi post possono essere oro colato oppure minuti persi, tutto dipende se hai voglia di cominciare a cambiare o se vuoi rimanere un critico d'auto che non sa guidare
23-08-2008 21:22
JohnReds
Quote:
Originariamente inviata da wakeup
Che in quella situazione viene fuori il migliore te stesso. Noi non siamo stereotipi, siamo pieni di mille sfaccettature, possiamo essere stronzi oggi e gentili domani, come possiamo essere timidi adesso e con un altra persona estroversi.
Qual è la soluzione? "Essere il migliore se stesso"...(ringrazio il forum da cui provengo, cit. non mia)
Consiglio interessante, grazie wakeup. Infatti nonostante senta sempre l'imperativo di essere più socievole spesso mi vengono dubbi sulla giustezza della mia linea di condotta, che limitano di molto la mia capacità di migliorare...
Hai perfettamente ragione, appunto perchè non siamo definiti vuol dire che il nostro essere ha mille sfaccettature, e quella socievole va "tirata fuori", non va "imposta".
Proseguendo su questa linea di pensiero si potrebbe dire che è appunto così che si può raggiungere la "perfezione"(o perlomeno questo deve essere l'obbiettivo a cui tendere, avvicinandosi sempre di più senza ovviamente mai toccarlo)-->riuscire a "realizzarsi" significa "tirare fuori" tutto se stessi, ovvero liberare dalla coltre dei pregiudizi e preconcetti il vero "io" in tutte le sue sfaccettature!
Ragazzi ho raggiunto l'illuminazione 8)
...anche se mi sa che ho scoperto l'acqua calda! ops:
23-08-2008 20:17
cancellato2968
Quote:
Originariamente inviata da Kai
SE UNO X ESEMPIO TI DICE CHE SEI SFIGATO SIGNIFICA CHE TU FREQUENTI LA GENTAGLIA....PERCHE NESSUNO PUO INSULTARTI SENZA CHE TU LO CONOSCA ALMENO UN PO...
NON HO MAI VISTO UNO DI 50 ANNI E PASSA CHE DICE AD UN GIOVANE CHE è SFIGATO....X LORO QUESTO TERMINE NON ESISTE NEMMENO...
QUESTE COSE SUCCEDONO QUANDO PER ANDARE DIETRO ALLE DONNE INVECE DI CONTARE SULLE PROPRIE FORZE CI SI ASSOCIA A GRUPPI DI FIGHETTI CHE TUTTO RAPPRESENTANO MENO CHE LA SERIETA E IL RISPETTO... :roll:
ma questi sono ancora gli effetti di Lice vero?
Quando viene beatificata? :lol:
23-08-2008 20:13
Pride
Quote:
Originariamente inviata da Kai
SE UNO X ESEMPIO TI DICE CHE SEI SFIGATO SIGNIFICA CHE TU FREQUENTI LA GENTAGLIA....PERCHE NESSUNO PUO INSULTARTI SENZA CHE TU LO CONOSCA ALMENO UN PO...
NON HO MAI VISTO UNO DI 50 ANNI E PASSA CHE DICE AD UN GIOVANE CHE è SFIGATO....X LORO QUESTO TERMINE NON ESISTE NEMMENO...
QUESTE COSE SUCCEDONO QUANDO PER ANDARE DIETRO ALLE DONNE INVECE DI CONTARE SULLE PROPRIE FORZE CI SI ASSOCIA A GRUPPI DI FIGHETTI CHE TUTTO RAPPRESENTANO MENO CHE LA SERIETA E IL RISPETTO... :roll:
Quoto,grande Kai.
23-08-2008 19:53
cancellato2968
Quote:
Originariamente inviata da Larry_JR
mi rispecchio molto nella descrizione di giova88. sembra me...
ehi....non sono io che sembro te...al max sei tu che sembri me 8) :P
23-08-2008 19:41
wakeup
Quote:
Originariamente inviata da Kai
SE UNO X ESEMPIO TI DICE CHE SEI SFIGATO SIGNIFICA CHE TU FREQUENTI LA GENTAGLIA....PERCHE NESSUNO PUO INSULTARTI SENZA CHE TU LO CONOSCA ALMENO UN PO...
NON HO MAI VISTO UNO DI 50 ANNI E PASSA CHE DICE AD UN GIOVANE CHE è SFIGATO....X LORO QUESTO TERMINE NON ESISTE NEMMENO...
QUESTE COSE SUCCEDONO QUANDO PER ANDARE DIETRO ALLE DONNE INVECE DI CONTARE SULLE PROPRIE FORZE CI SI ASSOCIA A GRUPPI DI FIGHETTI CHE TUTTO RAPPRESENTANO MENO CHE LA SERIETA E IL RISPETTO... :roll:
Chi ha mai detto che per cambiare bisogna frequentare gentaglia
23-08-2008 19:34
RagionierFantozzi
Questo è uno dei post che mi è piaciuto di più ultimamente.
Quello che odio di più sono le etichette che ti incollano addosso quando per esempio ti dicono: "sei molto timido"come se una persona fosse identificabile solo attraverso quella caratteristica e non si tiene conto delle mille sfaccettature che possiede, dire "sei introverso" è troppo superficiale perchè un uomo può essere quello ma anche tante altre cose contrastanti. Poi è vero ti senti ripetere un giorno che sei timido e poi un altro giorno ancora cominci a convicertene ed ad adeguarti a questa etichetta che ti è stata affibbiata. Il mio ragionamento non esclude che ci siano persone timide in alcune situazioni o in quasi tutte ma penso che spesso essa sia accentuata dall'idea che gli altri hanno di noi e che ci fanno sentire quasi in obbligo di comportarci in una data maniera.
Per questo io consiglio di dare poco peso ai giudizi negativi e superficiali della gente, soprattutto di quella che ci conosce poco perchè in fondo solo noi sappiamo come siamo veramente, affrontiamo le situazioni che ci procurano ansia pensando invece come siamo bravi in altri campi ma soprattutto FREGANDOCENE DEL GIUDIZIO ALTRUI e allora forse le paure passeranno e miglioreremo.
23-08-2008 19:16
Kai
SE UNO X ESEMPIO TI DICE CHE SEI SFIGATO SIGNIFICA CHE TU FREQUENTI LA GENTAGLIA....PERCHE NESSUNO PUO INSULTARTI SENZA CHE TU LO CONOSCA ALMENO UN PO...
NON HO MAI VISTO UNO DI 50 ANNI E PASSA CHE DICE AD UN GIOVANE CHE è SFIGATO....X LORO QUESTO TERMINE NON ESISTE NEMMENO...
QUESTE COSE SUCCEDONO QUANDO PER ANDARE DIETRO ALLE DONNE INVECE DI CONTARE SULLE PROPRIE FORZE CI SI ASSOCIA A GRUPPI DI FIGHETTI CHE TUTTO RAPPRESENTANO MENO CHE LA SERIETA E IL RISPETTO... :roll:
23-08-2008 19:04
wakeup
Quote:
Originariamente inviata da Kai
XKE TU CREDI VERAMENTE CHE UNO CHE VIVE IN UN PAESE DIVENTA LO SCHIAVO DEGLI ALTRI?
LO DIVENTA SE TU GLI PERMETTI DI FARTI ETICHETTARE X CIò CHE NON SEI....
Mi etichettano da timido. In che senso "ciò che non sei" ?
23-08-2008 18:56
Kai
IL LORO GIUDIZIO NON CONTA UN CAZZO...CONTI TU NON LORO...
XKE TU CREDI VERAMENTE CHE UNO CHE VIVE IN UN PAESE DIVENTA LO SCHIAVO DEGLI ALTRI?
LO DIVENTA SE TU GLI PERMETTI DI FARTI ETICHETTARE X CIò CHE NON SEI....GUARDA CHE SUI PICCOLI PAESI CI VIVONO PURE PERSONE CHE PRIMA TI ROMPONO LE OSSA E POI DISCUTONO IL PERCHè TU GLI STAI FACENDO UN TORTO...E A GENTE DEL GENERE IL 95% DEI SUIO COMPAESANI GLI PORTA RISPETTO STANDOGLI A DEBITA DISTANZA E TUTTE LE CHIACCHIERE CHE POSSONO FARE SONO PER IL FATTO CHE è PERSONA DA TEMERE ESENDO PERICOLOSA A FATTI E NON A CHIACCHIERE... :wink:
23-08-2008 18:33
wakeup
@JohnReds2: intanto ti ringrazio; la risposta al tuo dubbio secondo me è questa: tu dici di essere timido quando sei te stesso. Giusto, mi capita sempre. Per essere un po' estroverso faccio uno sforzo immane. Ma in CERTE situazioni. E agganciandoci al discorso del thread, tu non hai mai trovato un ambito, una circostanza, in cui non ti senti "l'escluso", "il timido", "l'introverso", una situazione in cui non eri cosi? Credo di sì, e in quel caso sai cosa penso?
Che in quella situazione viene fuori il migliore te stesso. Noi non siamo stereotipi, siamo pieni di mille sfaccettature, possiamo essere stronzi oggi e gentili domani, come possiamo essere timidi adesso e con un altra persona estroversi.
Qual è la soluzione? "Essere il migliore se stesso"...(ringrazio il forum da cui provengo, cit. non mia)
Vi faccio un esempio(vissuto davvero) : io sono il più bravo della classe, a scuola, dalla prima elementare, sono in prima superiore, e lasciando perdere tutti i problemi del tipo "mi dicono che sono un secchione" o "pensano che sia il cocco della prof" (che se gestiti bene scivolano via dopo un po'), vedo che a scuola mi sento sicuro, con i voti sono sempre ad alti livelli, durante le interrogazioni faccio sempre ottime figure anche se non sono un oratore modello, e tutti parlano e si comportano con grande rispetto nei miei confronti.
Questa è una situazione che vorrei vivere per quanto riguarda le ragazze, ma per ora non ho dimostrato niente a nessuno, e sono quindi lo sfigato.
Ma se a scuola riesco ad essere sicuro di me, se non mi faccio problemi a fare conoscenza con il nuovo vicino di casa, allora vuol dire che una certa parte di me non è timida. Ecco il migliore me stesso, che dovrà avere la meglio sul resto di me.
@Kai: è vero fino ad un certo punto; io se sono pieno di ragazze, estroverso, socievole, mi trovo in una situazione che prima di tutto amo io, e non solo per fare bella figura con gli altri.
Il giudizio degli altri, se non è costruttivo, non mi interessa. Mi hanno preso in giro per anni, ho sofferto, ho capito che non aveva senso, hanno smesso. Quasi tutti.
Se però mi dai una prova che rimanere questo tipo di noi stessi, cioè quelli timidi e introversi, ti ha portato felicità, allora ti do ragione in tutto.
@dr.zivago: verissimo, per quello che tante volte mi piacerebbe cambiare città...
@giordano: hai ragione, però se provi a cambiare piano, forse l'impatto sarà meno duro, e sarà anche più facile farlo.
Devi capire che per gli altri è una sicurezza il fatto che tu sia timido. Un avversario in meno, come dicevo prima.
Però dobbiamo provare a cambiare lo stesso, e quando ci riusciremo che vogliano o no dovranno accettarlo, alcuni lo faranno felici altri no, sarà lì che capirai chi è un vero amico e chi no...
I paesetti con mentalità chiusa sono terribili in questo, e a meno che tu non ti possa trasferire l'unica opportunità è di migliorarti poco alla volta, anche se neanchio sinceramente posso capire bene cosa significhi, lo sto facendo ma ancora sono allo stato iniziale.
23-08-2008 17:53
giordano
Re: Maledetta generalizzazione
Quote:
Originariamente inviata da wakeup
Sono timido quando mi trovo a sostenere una conversazione davanti a più persone. Sono timido quando mi trovo di fronte ad una bella ragazza. Eccetera.
Però, cazzo, quando si tratta di andare a conoscere il nuovo vicino di casa, non sono timido, e neanche quando al bar mi metto a parlare con gli altri della partita di ieri.
È solo che ormai gli altri ti conoscono, i tuoi genitori dicono: è un ragazzo timido. Apriti cielo. Ora sei timido, quindi sei autorizzato, quasi obbligato a comportarti da timido.
Questo è il ragionamento più o meno inconscio che il nostro cervello fa, nella maggior parte dei casi. È questo che dobbiamo evitare.
Magari ora voi credete di essere timidi, perchè da anni ve lo sentite dire dai vostri genitori, dagli amici, e di conseguenza da voi stessi.
Ma mettiamo le cose al contrario: se tutti dicessero di voi che siete una persona socievole, aperta (perchè anche il più timido in alcune situazioni è aperto e socievole), e per dimostrarlo agli altri elencassero le circostanze in cui vi siete comportati da estroversi, vi sentireste timidi? Vi comportereste da timidi? Forse sì, forse un po' meno, forse per niente.
.
..mi sento obbligato a comportarmi da timido...mi sento lo schiavo + schiavizzato di questa etichetta ...ma come fai a nn esserne condizionato quando vivi in un paesetto.. gli altri mi conoscono così ed io mi sento come in obbligo a mantenere le cose come stanno come se da questo dipendesse la rotazione terrestre..
l'alternativa è il MENEFREGO ..che però nn esiste se vuoi far parte di una comunità ..il loro giudizio conta ..
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