Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Sapessi quanto lo sono io.
02-12-2012 13:10
Ishtar)O(
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Appunto dico.
Scusa, ma non avevo voglia di cercare termini sull'enciclopedia e studiare, sono abbastanza pigra a volte
01-12-2012 22:51
meryoc
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Più che altro l'amore romantico non è amore: è passione.
L'uomo o la donna che amano romanticamente sono finiti, sentono troppo la loro finitezza, il mancare di comunicatività e spontaneità animale, la coscienza dell'essere separati dall'altro senza sapere come (e senza volersi) aprire a lui, e non possono che sublimare Eros condannando il limite che li costituisce, condannando la loro vita, condannando anche il loro corpo (stando male e lasciandosi far del male), anelando a perdersi in seno alla divinità.
Cioè, in seno alla morte.
Chi ama romanticamente punta a superare sé, andare al di là di sé, all'infinito.
Questo è il desiderio, questo è l'egoismo, questa è l'angoscia.
Perché da distinti vogliono farsi indistinti, rimanendo però distinti.
Questo andrà bene per la poesia, ma ad applicarlo nella vita son cazzi.
Ovviamente questo sarà troppo duro per gli amanti della domenica che vorranno la botte piena e la moglie ubriaca: cioè dosare passione e concretezza, credendo che un veleno in giusta dose cessi di essere veleno.
e' vero, sono perfettamente d'accordo
01-12-2012 15:49
Halastor
Re: Percezione distorta della realtá.
Quote:
Originariamente inviata da ivi
Ok, scusami se ho frainteso. Meglio così.
no hay problema
scusami tu se le mie parole sono state fuori luogo rispetto al tema centrale del topic
01-12-2012 15:42
ivi
Re: Percezione distorta della realtá.
Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Ehm.. guarda che quando uno scrive una cosa in un topic.. è estremamente probabile che ciò che dirà sia un discorso generale ispirato da quelle parole che ha quotato...
Ok, scusami se ho frainteso. Meglio così.
01-12-2012 15:06
Halastor
Re: Percezione distorta della realtá.
Quote:
Originariamente inviata da ivi
La superficialità è l'ultimo dei miei problemi. Il punto è un altro, sei un po' fuori strada.
Ti ringrazio per questa ventata di ottimismo, "peccato" che mai come ora sia in una fase di PRO-positività e sto duramente lavorando per fare in modo di modificare questi meccanismi.
Vorrei fosse chiaro che non è che io sia attirata da persone sbagliate perché goda a farmi male, la cosa è un filino più articolata... Non è facile spiegare e soprattutto far capire, che da quando si è nati, fino a quando ci si è allontanati dal nucleo familiare si ha sempre assistito a violenza, ogni giorno vivere nell'angoscia e nella paura... nascere e crescere in mezzo a tutto questo lascia segni indelebili.
Ho 30 anni per dio, ci sto ancora lavorando ogni santo giorno e non ho bisogno di gente che venga a dirmi che sono sbagliata.
Lo so che sono sbagliata. Lo so da sola. Forse un giorno vivrò storie normali e rapporti normali, ci sto dando l'anima per uscirne e non ho bisogno di uno qualsiasi che venga qua a scrivermi che sono così e colà.
Questo è vero, se non si è nella fase giusta probabilmente è inutile perdere tempo ed energia nel tentativo di fare capire al prossimo che si sta facendo del male, ma ripeto, non è il mio caso.
Ehm.. guarda che quando uno scrive una cosa in un topic.. è estremamente probabile che ciò che dirà sia un discorso generale ispirato da quelle parole che ha quotato... ciò che tu dici: "non ho bisogno di uno qualsiasi che venga qua a scrivermi che sono così e colà"... non si è proprio verificato. Ho detto forse che il soggetto del mio discorso eri tu? E sulla base di cosa, dal momento che nemmeno ti conosco? Perchè se l'ho detto vuol dire che non si più cosa mi faccio Mi fa piacere che il tuo problema sia tutto un altro.
Un forum non è un "botta e riposta"... se dico qualcosa in un thread.. può essere qualcosa che mi viene in mente riguardante quell'argomento... non è che debba essere necessariamente riferito alla persona che ha aperto il topic.
01-12-2012 14:38
Manuela.tr
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da ivi
Vi é mai capitato di cercare di spiegare qualcosa a qualcuno a voi vicino e, come conseguenza ottenere, non solo la mancata comprensione, ma la totale distorsione di ció che avete detto?
Persone che, senza alcuna consapevolezza del loro processo cognitivo in atto (quindi si presume senza cattiveria alcuna), capovolgono completamente un ragionamento, modificandone in maniera parziale o totale il significato e il valore, arrivando a formulare ragionamenti e attribuendoveli, con associati eventuali giudizi che, di ovvia conseguenza, non vi appartengono.
Mi é capitato due volte: una con il mio ex-compagno anni fa e nel mio presente con un'altra persona con la quale il rapporto era molto nebuloso, non amicizia profonda, non relazione.
Nel primo caso ho perso completamente la testa, sono andata in crisi perché non riuscivo a farmi capire in nessun modo dalla persona che amavo, si creó cosí un rapporto di dipendenza affettiva, le cui conseguenze sono riuscita a risolverle sono un paio d'anni fa (dopo quattro anni di "macinamento" interiore e un anno e mezzo di terapia).
In quest'ultimo caso invece, nonostante abbia provato molto affetto (dopo anni di letargo emotivo, specie nei confronti dell'emisfero maschile), dopo vari tentativi da parte di entrambi, e tanta dispersione di energia emotiva (perché aprirmi mi costa una fatica immane e non essere mai capiti é lacerante), ho deciso di mollare il colpo e ho capito che non vale la pena piú di lottare. Specie per chi non apprezza il mio valore come persona, come donna, né come amica, né come amante.
Sono tornata dalla psicologa, voglio risolvere questa mia dinamica: credo di essere attratta da questo genere di persone che, guarda caso, ricalcano i comportamenti di mio padre.
Io voglio una relazione sana, in cui quando dico "A" questo non viene interpretato come "47".
Soprattutto non voglio piú essere attratta come una droga da queste situazioni.
Ma... Tornando al discorso originario: a voi é mai capitata una situazione del genere? Nel caso come avete reagito?
Mi e'accaduto una sola volta peraltro quest'anno. Qualsiasi cosa dicessi veniva interpretata in modo diverso e distorto. Persino riguardo al significato delle parole. Faccio un esempio: se dicevo che io e la persona avevamo una "storia", cio'veniva interpretato come il voler sminuire il significato di quella che doveva essere definita una "relazione". E cosi'per molte altre parole che fanno parte del mio linguaggio comune.
Inizialmente ho cercato di venire incontro...prima di parlare, pensavo per qualche minuto al modo migliore di esprimermi per non ferire la sensibilita'altrui. Ma era molto difficile e pian piano devastante emotivamente. Non ero io. Mi trasformavo in funzione dell'altro e vivevo la sua vita.
Questa situazione e'durata molto poco e abbiamo dovuto interromperla perche'il mio stato emotivo, gia'alterato di suo, mi causava vere e proprie crisi di ansia e panico. Amavo ma non stavo bene. E i tentativi di ritorno non hanno avuto positivo seguito perche'il timore che mi portavo dentro, sopraffaceva tutto il resto. Sicuramente nel mio caso avrei potuto dare tempo al tempo. Anche dare tempo alla mia ansia di rientrare in certi limiti che forse mi avrebbero consentito di valutare le cose con più lucidita'.
Ci tengo a dire che ho espresso solo il mio punto di vista. Quello che ho provato e deciso. Mi spiace raccontare di certe situazioni quando non c'e'l'altra parte a ribattere. Sarebbe interessante e utile avere un parere al di sopra delle parti.
01-12-2012 14:25
ivi
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da meryoc
ivi ciao
ti scrivo una frase che ho sentito recentemente -
'' il tormento delle coppie e' chi sa vendere meglio l illusione d'amore ''
e io su questo tema ti dico che poi con l esperienza sviluppi una sorta di antenne che riconoscono le dinamiche di rapporto che ti possono creare dipendenza affettiva , detto questo gli uomini e donne vivono di illusione d'amore .. l'amore romantico e' illusione - se tu hai capito che la realta di rapporto tra uomo e donna e' un'altra vuol dire che sei abbastanza matura per ricercare il vero amore , i rapporti veri e sani -
Il problema e' trovare persone che hanno lo stesso grado di maturita' e consapevolezza , bisogna prima cosa accettare la condizione costante di single e viverla felicemente , quando la si accetta non hai fretta a cercare ma aspetti che arriva se arriva la persona giusta ..
Ciao!
Non ho mai avuto problemi a stare sola, per natura sono solitaria e mi trovo bene per conto mio. Non ho paura della solitudine, anzi, talvolta ho la necessità di spazi solo miei, di silenzio e pace.
Diciamo che dopo anni senza una relazione degna di questo nome e dopo tre anni completamente lontana dall'universo maschile (se non storie senza importanza) sento di desiderare qualcuno accanto.
Prima però devo sistemare appunto tutto ciò che c'è di distorto nei miei schemi, le motivazioni sono lontane nel tempo e radicate.
Ma è vitale dare il via a questo processo, senza risolvere il quale, avrò sempre storie sbandate e non è più questo quel che voglio.
Sono una brava persona e mi merito il meglio, non di star male dietro al solito stronzo.
01-12-2012 14:21
ivi
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito in maniera costruttiva alla discussione , ora però vi chiedo il grande favore di rimanere in tema e "filosofeggiare" altrove. Senza polemica, davvero, ma la questione è un po' delicata.
01-12-2012 14:19
ivi
Re: Percezione distorta della realtá.
Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Questo capita perchè si valuta le persone in modo troppo superficiale.
La superficialità è l'ultimo dei miei problemi. Il punto è un altro, sei un po' fuori strada.
Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Ma penso che sia abbastanza inutile dirlo. Tanto chi è così.. tenderà sempre a fare di testa sua e ad andare con persone sbagliate. Quando i parametri in base ai quali vedi le cose sono fallati... o chiudi gli occhi e ri metti in discussione la tua percezione alle fondamenta... oppure non ne esci.
Ti ringrazio per questa ventata di ottimismo, "peccato" che mai come ora sia in una fase di PRO-positività e sto duramente lavorando per fare in modo di modificare questi meccanismi.
Vorrei fosse chiaro che non è che io sia attirata da persone sbagliate perché goda a farmi male, la cosa è un filino più articolata... Non è facile spiegare e soprattutto far capire, che da quando si è nati, fino a quando ci si è allontanati dal nucleo familiare si ha sempre assistito a violenza, ogni giorno vivere nell'angoscia e nella paura... nascere e crescere in mezzo a tutto questo lascia segni indelebili.
Ho 30 anni per dio, ci sto ancora lavorando ogni santo giorno e non ho bisogno di gente che venga a dirmi che sono sbagliata.
Lo so che sono sbagliata. Lo so da sola. Forse un giorno vivrò storie normali e rapporti normali, ci sto dando l'anima per uscirne e non ho bisogno di uno qualsiasi che venga qua a scrivermi che sono così e colà.
Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Puoi dire ad una persona che non gli conviene toccare il fuoco.. puoi dirglielo 3, 50 volte.... ma forse la cosa più saggia è dirle: toccalo. Vuoi toccarlo? Tienici la mano dentro. Forse ne trarrai qualche conclusione interessante prima della fine. Forse no.
Questo è vero, se non si è nella fase giusta probabilmente è inutile perdere tempo ed energia nel tentativo di fare capire al prossimo che si sta facendo del male, ma ripeto, non è il mio caso.
01-12-2012 13:51
Halastor
Re: Percezione distorta della realtá.
Quote:
Originariamente inviata da vikingo
Troppe volte ho scartato uomini perché li consideravo troppo noiosi, invece mascheravo un giudizio che mi spaventava: erano "troppo" sani di mente per affascinarmi!
Mi schifa da morire questo meccanismo.
Due settimane fa ho conosciuto una psicologa con la quale ho avuto la forte sensazione di poter fare molto.
Ho la determinazione di un treno in corsa.
troppo noiosi nel senso di stabili,tranquilli..
Questo capita perchè si valuta le persone in modo troppo superficiale.
Ma penso che sia abbastanza inutile dirlo. Tanto chi è così.. tenderà sempre a fare di testa sua e ad andare con persone sbagliate. Quando i parametri in base ai quali vedi le cose sono fallati... o chiudi gli occhi e ri metti in discussione la tua percezione alle fondamenta... oppure non ne esci.
Puoi dire ad una persona che non gli conviene toccare il fuoco.. puoi dirglielo 3, 50 volte.... ma forse la cosa più saggia è dirle: toccalo. Vuoi toccarlo? Tienici la mano dentro. Forse ne trarrai qualche conclusione interessante prima della fine. Forse no.
01-12-2012 13:34
Dedalus
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da Runa_senzanome
Il loro scopo non era nutrirsi di veleno
Appunto dico.
01-12-2012 13:29
Ishtar)O(
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Vero anche questo, ma il mitridatismo vien pervertito se il fine diventa il cibarsi di veleno.
Hai presente gli incantatori di serpenti, ogni tanto prendono qualche piccolo morso, un minimo di veleno entra in circolo, per anni. Quando vengono morsi per bene, ecco, staranno male ma sopravviveranno perché il veleno li ha rafforzati.
Il loro scopo non era nutrirsi di veleno, ma di giocare con la morte, sfidare il serpente, vincere e sentirsi i padroni assoluti dell'animale. Perché no, anche eccitarsi, mentre giocano con la propria vita.
01-12-2012 13:24
Dedalus
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Vero anche questo, ma il mitridatismo vien pervertito se il fine diventa il cibarsi di veleno.
01-12-2012 13:21
Ishtar)O(
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
credendo che un veleno in giusta dose cessi di essere veleno.[/SIZE]
Il veleno preso nelle giuste dosi, rende immuni.
01-12-2012 12:46
Dedalus
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Infatti a capothread abbiamo degli esempi di questo recupero.
Parlo di passione romantica, Marco, non di innamoramento intenso.
01-12-2012 12:40
Marco Russo
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Più che altro l'amore romantico non è amore: è passione.
L'uomo o la donna che amano romanticamente sono finiti, sentono troppo la loro finitezza, il mancare di comunicatività e spontaneità animale, la coscienza dell'essere separati dall'altro senza sapere come (e senza volersi) aprire a lui, e non possono che sublimare Eros condannando il limite che li costituisce, condannando la loro vita, condannando anche il loro corpo (stando male e lasciandosi far del male), anelando a perdersi in seno alla divinità.
Cioè, in seno alla morte.
Chi ama romanticamente punta a superare sé, andare al di là di sé, all'infinito.
Questo è il desiderio, questo è l'egoismo, questa è l'angoscia.
Perché da distinti vogliono farsi indistinti, rimanendo però distinti.
Questo andrà bene per la poesia, ma ad applicarlo nella vita son cazzi.
Ovviamente questo sarà troppo duro per gli amanti della domenica che vorranno la botte piena e la moglie ubriaca: cioè dosare passione e concretezza, credendo che un veleno in giusta dose cessi di essere veleno.
ma questa percezione di finitezza ha un suo sviluppo cronologico che passa dalla percezione di compiutezza (di infinitezza) per l'aver trovato la mitica metà della mela, salvo poi recuperare la dimensione del limite (attraverso quello che Aldo Carotenuto chiama "il tradimento", estendendo al significante un senso più ampio dell'accezione comune) e quindi recuperare ciascuno la propria dimensione individuale, attraverso il riconoscimento dei limiti propri e del partner, e della distanza tra la dimensione ideale e quella reale dello stesso.
Questa è la fase di innamoramento intenso che è destinata giocoforza a cessare.
Tra l'altro avevo letto di studi interessanti sull'elettrochimica cerebrale degli innamorati, scoprendo che al più le variazioni riscontrate attraverso mri e direttamente imputabili al sentimento amoroso durano, al più, due anni. Che guarda caso è il periodo strettamente necessario per il parto e lo svezzamento.
Toh guarda, la psicologia evolutiva che torna prepotentemente alla carica...
01-12-2012 11:47
Dedalus
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da meryoc
l'amore romantico e' illusione
Più che altro l'amore romantico non è amore: è passione.
L'uomo o la donna che amano romanticamente sono finiti, sentono troppo la loro finitezza, il mancare di comunicatività e spontaneità animale, la coscienza dell'essere separati dall'altro senza sapere come (e senza volersi) aprire a lui, e non possono che sublimare Eros condannando il limite che li costituisce, condannando la loro vita, condannando anche il loro corpo (stando male e lasciandosi far del male), anelando a perdersi in seno alla divinità.
Cioè, in seno alla morte.
Chi ama romanticamente punta a superare sé, andare al di là di sé, all'infinito.
Questo è il desiderio, questo è l'egoismo, questa è l'angoscia.
Perché da distinti vogliono farsi indistinti, rimanendo però distinti.
Questo andrà bene per la poesia, ma ad applicarlo nella vita son cazzi.
Ovviamente questo sarà troppo duro per gli amanti della domenica che vorranno la botte piena e la moglie ubriaca: cioè dosare passione e concretezza, credendo che un veleno in giusta dose cessi di essere veleno.
01-12-2012 11:14
Marco Russo
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
liuk sono d'accordo su tutto meno che su questo:
Quote:
Originariamente inviata da liuk76
Bisogna sì accettare che la singletudine se non c'è una persona che ricambia e coinvolge e/o non ci sono occasioni è inevitabile.
Però dissento sul viverla felicemente. Se una persona ritiene importante nella vita il sesso ed il sentimento e non li può vivere, non esisterà mai un surrogato alternativo a questi.
Ovvio che si deve vivere il quotidiano ma è altrettanto fisiologico che abbia sempre una parte d'infelicità dettata dal fatto che mancano le SS.
Sono del parere che si possa vivere una vita emozionalmente ricca (e anche sessualmente ricca) senza giocoforza doversi adattare allo schema di relazione monogamica.
E' vero che trattandosi di una strada non molto battuta (per ragioni principalmente culturali, ma anche di comodo, dappoiché molti uomini con scarsa inclinazione alle "relazioni esclusiviste" (cit.) finiscono per adattarsi e forzare la loro propensione verso un contenimento, una repressione, con risultati variegati), risulta più difficile da attuare, ma personalmente non riesco proprio a immaginarmi di "far partire una storia" semplicemente sulla base di una compatibilità parziale, per quanto alta.
Poi è vero, ci si può frequentare, conoscere, si può arrivare ad un certo livello di intimità e intensità emotiva tale che ad un certo punto potrebbe risultare quasi naturale convogliare le proprie energie verso un'unica persona... ma è semplicemente perché quella persona "is the one", oppure è perché banalmente, mancano le opportunità e quindi i metri di paragone?
Una volta che subentra una persona nella propria vita subentra una nuova "zona di comfort" nella quale ci si può adagiare, oppure la si può rifiutare, cercando comunque di comportarsi da single (quale ancora si è finché la relazione, nella fase primordiale, non è ancora definibile come esclusivista), e io personalmente facendo così spero di trovare quella ragazza con cui avere una sintonia totale, al 100%, e non parlo di intensità amorosa, quella giocoforza scende, parlo di trovare la propria metà della mela.
Spero di trovar questo oppure spero di non trovarla affatto, ma spero di non dovermi mai accontentare o scendere a compromessi. Per come sono adesso non riuscirei ad accettarli.
01-12-2012 03:12
liuk76
Re: Percezione distorta della realtá. Dipendenze affettive
Quote:
Originariamente inviata da meryoc
l'amore romantico e' illusione
Non sono assolutamente d'accordo.
Per me l'amore romantico, prendendo spunto da Wikipedia poiché condivido è un intenso e profondo affetto, simpatia dove c'è struggimento, comunione e passione fisica.
Onestamente io m'identifico in questa definizione e le componenti citate le vivo come necessarie (forse non sufficienti) per provare un sentimento per una persona.
Illusorio è forse il fatto che l'intensità rimanga ai massimi livelli sempre: col tempo si ridimensiona l'intensità ma rimane sempre di fondo l'affetto, la comunione e la passione.
Sbagliato invece è, secondo me, lasciarsi convincere che sia in toto un'illusione come accade quando una persona subisce frequenti delusioni d'amore.
Inoltre la maturità relazionale si misura anche includendo in tale definizione il concetto di materialità e compatibilità nel quotidiano che vanno a completare l'amore.
Quote:
bisogna prima cosa accettare la condizione costante di single e viverla felicemente , quando la si accetta non hai fretta a cercare ma aspetti che arriva se arriva la persona giusta ..
Bisogna sì accettare che la singletudine se non c'è una persona che ricambia e coinvolge e/o non ci sono occasioni è inevitabile.
Però dissento sul viverla felicemente. Se una persona ritiene importante nella vita il sesso ed il sentimento e non li può vivere, non esisterà mai un surrogato alternativo a questi.
Ovvio che si deve vivere il quotidiano ma è altrettanto fisiologico che abbia sempre una parte d'infelicità dettata dal fatto che mancano le SS.
Sono anche in disaccordo sul discorso fretta.
Il tempo passa e ci sono molte realtà di relazione che, con il passar degli anni, non sono più vivibili PER SEMPRE.
Non dico che si debba andare con la prima persona che passa ma, secondo me, è dannoso rimanere immobili o refrattari a relazioni, in attesa che si percepisca interiormente una condizione di "soluzione delle problematiche" oppure che arrivi la persona giusta (concetto quanto mai assurdo).
Secondo me ci si deve costantemente creare le occasioni di conoscenza non escludendo mai che QUALSIASI individuo che si ha di fronte può essere potenzialmente un partner sessuale e/o di relazione.
Sarà poi la frequentazione o conoscenza di persona (e non solo) che dovrà essere serena, spontanea e naturale.
Dopo questa si capirà cosa l'altra persona cerca e vuole e cosa si cerca.
Alla fine, secondo me, ha sempre più senso "provare" ad iniziare una relazione per poi lasciarsi se non vanno le cose, che lasciar correre.
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