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| 05-09-2012 14:19 |
| DEP81 |
Re: Esperienze DEP
il mio nick la dice lunga !!!
ebbene anch'io soffro di disturbo evitante ... evito i confronti e le situazioni che comportano delle decisioni piu o meno importanti, sono molto insicuro di me e pure pessimista. Sostanzialmente ho una vita sociale ridotta ai minimi termini, quasi inesistente e mi nascondo (mi difendo) dietro la diffidenza
La notizia buona però è che se ne può uscire ! ancora non so come 
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| 05-09-2012 10:06 |
| chopin6630k |
Re: Esperienze DEP
Io sono un evitante. Bé, ovviamente l'evitamento è presente anche nella fobia sociale per questo esiste il disturbo da evitamento, che è differente dal disturbo evitante. Diciamo che il disturbo evitante di personalità altro non è che una forma più grave e intensa.
Per esempio, io, ho paura anche di fare determinate cose in casa: come lavare, pulire, o anche prendere l'iniziativa di fare qualcosa. La psicologa mi ha fatto notare che la mia paura principale è quella di evitare di pensare di essere incapace.
Le mie paure sono tantissime, e sono tutte alla base di pensieri disfunzionali, come: SONO UN INCAPACE, SO CHE SE FACCIO QUELLA COSA GLI ALTRI PENSERANNO CHE IO SIA STUPIDO, NOIOSO, MATTO. Ho paura di parlare anche con una singola persona. Ad esempio, con il mio medico curante, ci ho messo 9 mesi a parlarci, e ancora adesso ho difficoltà a parlare con lui.
Quindi per parlare di personalità evitante ce ne vuole! ^^
Leggi anche ciò che ha scritto Barclay, tutte cose sensate. 
Ciaooo! 
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| 05-09-2012 08:04 |
| barclay |
Re: Esperienze DEP
--- NON QUOTARE ---
Io rimango dell'idea che il d. di p. evitante ha una componente razionale molto più forte della f. sociale, nel senso che, mente il sociofobico ha semplicemente paura di certe cose, l'evitante trova spiegazioni razionali per cui dovrebbe evitare le stesse cose. La differenza si ferma qui, perché, alla fine, i sintomi sono praticamente identici: sia il sociofobico sia l'evitante stanno lontani dagli stessi luoghi, evitano le stesse situazioni e sperimentano la stessa quantità d'ansia (che può sfociare in attacchi di panico), quando affrontano le proprie paure.
Per quanto mi riguarda, le mie paure sono:- quella d'essere abbandonato, ossia il terrore che le persone con cui ho stretto legami di qualunque tipo spariscano senza spiegazioni;
- quella di non poter uscire vittorioso da un confronto;
- quella d'incontrare persone nuove — quando non riesco ad evitarlo reagisco chiudendomi a riccio e, di conseguenza, preferisco frequentare sempre gli stessi posti e le stesse persone;
- il terrore che qualunque cosa dirò potrebbe essere usata per deridermi o peggio, che raggiunge l'apice quando devo manifestare apertamente un mio sentimento.
Quando non posso evitare, vado in modalità fight-or-fly (combatti-o-scappa), ossia reagisco arrabbiandomi, diventando diffidente/aggressivo o scappando virtualmente (chiudendomi a riccio, somatizzando o andando nel panico).
Uno degli "strumenti" che uso per proteggermi è l'amore per le teorie, la forma, le regole e le procedure.
Ovviamente, data la mia età, ho imparato a nascondere bene gran parte delle mie paure, il che mi fa spesso sembrare più rilassato di quanto sono (ma la pago cara con le somatizzazioni).
In genere, all'aumentare della confidenza con una persona le mie paure diminuiscono.
--- NON QUOTARE ---
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| 05-09-2012 02:12 |
| Pietro |
Esperienze DEP
Io credo di soffrire di una forma di evitamento..vorrei sapere da chi ci è dentro cosa prova e cosa lo fa soffrire e soprattutto evitare e il perchè..grazie
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