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Discussione: pensieri depressi in libertà Rispondi alla discussione
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04-09-2012 21:27
シリウス
Re: pensieri depressi in libertà

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Originariamente inviata da Efits Visualizza il messaggio
Persone per le quali si è cercato di fare tanto, dare più di quanto non si avesse, che poi per un motivo o per l'altro si sono allontanate, ricostruire le loro vite senza che nulla di noi rimanesse.
Un errore di gioventù, un amico sbagliato, un pirla da cui era sufficiente prendere e mai donare, ecco cosa vedo abbinato al mio nome nel rivedere, più per autolesionismo che per altro, le foto scattate assieme, rievocanti i bei momenti vissuti unilateralmene, a quanto pare.
Persone con le quali ti vedevi quotidianamente, con cui avevi conversazioni interminabili al telefono, con cui si condividevano gioie e dolori svanite a vantaggio di compagnie apparentemente migliori, abbracci più muscolosi, attività più interessanti.
Erano oggettivamente persone migliori di me quelle da loro scelte? No, visto come anche queste frequentazioni hanno avuto una scadenza, ma non importa, dato che una persona normale riesce, dopo qualche lacrima d'apparenza, ad andare avanti e a ricominciare.
Un cuore magnanimo vuole sempre il bene, anche se il premio mai non ottiene

Io penso che il vendersi cosi e donarsi completamente non sia sempre la scelta migliore e non ha nemmeno dei grandi vantaggi a lungo termine. Prima forse, tramite un approccio più blando (anche se non è sempre facile e io ne son la prova) cercar di sviluppare,conoscere le persone per bene e a lungo può esser salutar ed evitar parecchi disagi, dolori e incomprensioni. Di conseguenza molti potrebbero approfittarne di quel comportamento e modo di fare cosi accomodante e usar la giostra finchè gli va o funziona, per poi abbandonarla completamente e passar ad altro come tu stesso hai scritto è successo. Ma non di tutta l'erba si può far un fascio, e bisogna poi capire caso per caso dove finiscon le proprie colpe e inzian quelle altrui.




Quote:
Originariamente inviata da Efits Visualizza il messaggio
in fondo a tutti gli umani difetti e problemi sei una bella persona, credi in alcuni valori, sai essere sincero, dai importanza alle persone cui ti leghi, non sei un cafone- e poi ti rendi conto che sono solo pregi adatti ad essere a posto con la propria coscienza, non hanno un riscontro effettivo nel mondo.Magari se ti uniformassi alla massa, a quello che viene richiesto, forse cambierebbe, alla fine cosa ti serve? Auto obbligarsi a frequentare assiduamente una palestra, un estetista, una porche, un guardaroba firmato, for
anche qui, penso non si possa far di tutta l'erba un fascio.
Non hanno riscontro nel mondo di quelli che vivon in maniera troppo materiale e non san altro che fermarsi alla superficialità a mio modo di veder. Ma molti altri invece li notano e sanno apprezzar certi pregi.


Quote:
Originariamente inviata da Efits Visualizza il messaggio
Magari se ti uniformassi alla massa, a quello che viene richiesto, forse cambierebbe, alla fine cosa ti serve? Auto obbligarsi a frequentare assiduamente una palestra, un estetista, una porche, un guardaroba firmato, forzarsi di andare nei posti "giusti" in stati alterati di coscienza da alcol o peggio per avere maggiore scioltezza e la tanto amata incoscienza. Tutte cose che puoi ottenere nel giro di qualche mese se scegli questa strada.
Svendere quella che può essere una propria individualità non conforme alle richieste dei più a vantaggio di un modello preconfezionato.
L'idea mi fa abbastanza ribrezzo, ma è veramente meglio essere un prodotto "di qualità" su uno scaffale rispetto ad essere "svenduto" alle mode e all'apparenza ma comprato?
cambiare la propria vita in modo cosi repentino il più delle volte si manifesta come un trauma più che come un cambiamento in positivo (Un cambiamento nello specifico che vada contro i propri valori).. E comunque da anticonformista che tutto sommato in parecchie cose sono, molto meglio ( da persona cosciente di ciò ) esser qualcuno di qualità con dei valori piuttosto che il solito modellino prodotto in massa utile all'apparenza ma che poi vien buttato via appena passata la moda.


Quote:
Originariamente inviata da Efits Visualizza il messaggio
Svendere quella che può essere una propria individualità non conforme alle richieste dei più a vantaggio di un modello preconfezionato.
L'idea mi fa abbastanza ribrezzo, ma è veramente meglio essere un prodotto "di qualità" su uno scaffale rispetto ad essere "svenduto" alle mode e all'apparenza ma comprato?

La realizzazione dovrebbe provenire da altro, dovrebbe bastare sapere di essere buone persone, ma per mio carattere non sono in grado di valutarmi se non in rapporto a cosa posso fare per gli altri e quindi avere riscontri esterni.

Mi vedo come un punto fermo mentre il mondo gira, a vivere di ricordi e occasioni non vissute, di parole non dette se non quando era troppo tardi.

Più di 50anni fa in india veniva assassinato da un fanatico un saggio uomo che diceva questa frase:
“Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformate in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”

E con questo voglio dire che quello che hai, quello che ti circonda e chi ti circonda te lo "crei tu" nessun altro. Sei tu che hai in mano il controllo sul tuo mondo e devi far si di renderlo un posto piacevole. Sono le azioni che fanno la differenza, e le piccole cose/particolari quelle che la rendono grande. Tutto parte dal valorizzare le proprie idee mettendole in pratica tramite l'azione e la costanza nel proseguirle. Ed è li la parte più difficile. Tanti coltivano un idea la fanno crescere ma poi alle prime difficoltà preferiscon lasciar perder e tornar nel gregge
04-09-2012 17:44
barclay
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da Efits Visualizza il messaggio
Mi vedo come un punto fermo mentre il mondo gira, a vivere di ricordi e occasioni non vissute, di parole non dette se non quando era troppo tardi.
Ma allora sei uno di noi
Scherzi a parte, ti capisco
04-09-2012 17:08
Baloordo
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da chrissolo Visualizza il messaggio
Sì, a 20 anni.

Ma passa altri 20 anni in solitudine e poi vedi come crolla tutto il castello di carte sul bastare a sé stessi..
Probabilmente hai ragione, peccato che io vivi nel presente, non nel futuro.
04-09-2012 16:09
Marco Russo
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da Efits Visualizza il messaggio
Non so se sia più innaturale continuare a seguire quella che è da me è considerata normalità, forse non essendolo dato che mi impongo sovente delle autorepressioni a livello inconscio, o forzarsi verso direzioni mai intraprese inventandosele di sana pianta, perchè istintivamente mi vien da agire come ho sempre agito.
L'esperienza del rifiuto non è facilmente superabile per alcune persone, mi inserisco in quella schiera, se l'alternativa deve esser quella preferisco tenermi i miei pensieri depressi passeggeri, l'alternativa e quello che ne consegue è peggiore del "male" stesso.
"Sembrare" innaturale ed "essere" innaturale sono due concetti differenti.
Ad esempio un apparecchio ortodontico potrebbe risultare fastidioso.
Io ho usato questa metafora per motivarmi nei miei cambiamenti, giacché lo sforzo affinché sia utile dev'essere moderato (e modulato) ma costante.
Il vantaggio del cambiamento è vivere una vita più "sana", fatta di relazioni meno problematiche e più soddisfacenti: un'ipotesi piuttosto distante dal concetto di "depressione".
La vera domanda è se sei veramente motivato a raggiungere un obiettivo simile, a conoscere una o più persone simili, a trarre una profonda soddisfazione dalla vita.
Se sei motivato allo sforzo esiguo ma costante, ok. Altrimenti niente, i tuoi "pensieri depressi passeggeri" saranno il modo in cui la tua psiche esprimerà il suo disagio per le scelte alle quali tu la costringi. Augurati che la cosa si limiti a quello, perché se arriverai un giorno a somatizzare saranno cazzi acidi, vedrai che la motivazione di tentare il tutto per tutto ti verrà in un attimo.
04-09-2012 15:26
Efits
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Mi rendo conto che ciò potrebbe risultarti innaturale all'inizio. Probabilmente sei convinto che la tua accettazione da parte degli altri sia in competizione con l'affermazione assertiva delle tue istanze: dei tuoi desideri, le tue volontà e anche le tue critiche e le tue discordanze. Come se credessi che l'unico modo di farti volere bene sia quello di "andare d'accordo con gli altri", che ne pensi?
In pratica ti sto dicendo che dovresti essere più "te stesso", anche se sei convinto di esserlo. Ti sto domandando di riflettere sul significato di essere se stessi, di domandarti se ti conosci davvero e se non ti reprimi alcune volte, per evitare l'esperienza del rifiuto.
Non so se sia più innaturale continuare a seguire quella che è da me è considerata normalità, forse non essendolo dato che mi impongo sovente delle autorepressioni a livello inconscio, o forzarsi verso direzioni mai intraprese inventandosele di sana pianta, perchè istintivamente mi vien da agire come ho sempre agito.
L'esperienza del rifiuto non è facilmente superabile per alcune persone, mi inserisco in quella schiera, se l'alternativa deve esser quella preferisco tenermi i miei pensieri depressi passeggeri, l'alternativa e quello che ne consegue è peggiore del "male" stesso.
04-09-2012 15:10
Halastor
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da amarlena Visualizza il messaggio
Se c' è qualcuno che sta benissimo sul pizzo di una montagna a fare l' eremita o si trova da favola a vivere in una comune
e io mica ho consigliato di far quello.

Quote:
Originariamente inviata da amarlena Visualizza il messaggio
Si sta parlando di malessere e nello specifico malessere = svantaggio inerente a problemi relazionali
No.. non si tratta di relativizzare tutto. Ma di vedere le cose in modo diverso.
Faccio un esempio:

Immaginiamo un vecchio... e immaginiamo che abbia come "problema" il fatto che i giovani calpestino le aiuole...
<Andate via da quelle aiuole!!> (i vecchi vedono sempre giovani che calpestano le aiuole da qualche parte)

Ora.... tu... stai consigliando e ti stai rendendo partecipe per risolvere il suo problema. Vorresti consigliargli su come evitare che i giovani calpestino le aiuole.. Riconoscere- affrontare - risolvere.
Ma non ti pare assurdo? Forse sarebbe il caso invece di convincerlo che il fatto che calpestino le aiuole non è affatto un problema? Il punto sai qual'è secondo me? Che tu stessa ritieni che, il fatto che i giovani calpestino le aiuole, sia effettivamente un problema^^ se così fosse ,con tutta la tua buona volonta, ritengo tu non possa essere essere utile a quel vecchio..
04-09-2012 15:00
Marco Russo
Re: pensieri depressi in libertà

Secondo me non ti accorgi che adotti dei modelli relazionali errati, provocando dinamiche relazionali reiteratamente controproducenti.
E la soluzione non è certo quella di adeguarsi alla massa: ogni forzatura non sentita non risolve alcun problema, anzi sovente ne aggiunge altri legati alla gestione della forzatura, delle conseguenze emotive negative e a volte addirittura delle somatizzazioni.

Ricorda una massima che mi ha sempre aiutato: se fai quello che hai sempre fatto otterrai quello che hai sempre ottenuto.
Mi pare di leggere fra le righe la tua propensione all'accondiscendenza nei rapporti interpersonali, il ché crea dei rapporti di natura unilaterale e socialmente insoddisfacenti. Forse una strada differente da tentare è quella di analizzare criticamente i tuoi atteggiamenti di questo tipo e cercare di contenerli.
Mi rendo conto che ciò potrebbe risultarti innaturale all'inizio. Probabilmente sei convinto che la tua accettazione da parte degli altri sia in competizione con l'affermazione assertiva delle tue istanze: dei tuoi desideri, le tue volontà e anche le tue critiche e le tue discordanze. Come se credessi che l'unico modo di farti volere bene sia quello di "andare d'accordo con gli altri", che ne pensi?
In pratica ti sto dicendo che dovresti essere più "te stesso", anche se sei convinto di esserlo. Ti sto domandando di riflettere sul significato di essere se stessi, di domandarti se ti conosci davvero e se non ti reprimi alcune volte, per evitare l'esperienza del rifiuto.

Sai, essere "sé stessi" è sempre un rischio, perché non si può piacere a chiunque. Probabilmente alcune persone che avevi attorno, non ci sarebbero state se tu fossi stato sempre "te stesso". Ma domandati se la cosa rappresenta veramente una perdita.
Viceversa, quelli che rimangono riescono ad apprezzarti con una pienezza e un'intensità di gran lunga maggiori.
Viceversa, molte persone che prima non sarebbero state attratte dalla tua amicizia, molte persone che prima "non c'erano", potrebbero risultare interessate dal tuo vero io.

Viceversa, in soldoni, allontaneresti molte persone sbagliate ma avvicineresti quelle giuste.

Quote:
Originariamente inviata da amarlena Visualizza il messaggio
Secondo su questo forum ci si dimentica troppo spesso che stare bene da soli è un punto di arrivo e non di partenza.

Qui alcuni celebrano la loro solitudine facendone motivo di forza o peggio ancora annullano del tutto il senso del confronto col mondo esterno.
Stare bene da soli e quindi non cercare gli altri ossessivamente nè tantomeno il loro consenso in modo continuo significa essersi accettati con le proprie debolezze e i proprio pregi. Significa sentire piacevolmente la mancanza di qualcuno ed accettarlo senza per questo trasformare quella sensazione in angoscia, significa capire che occorre tanto saper stare bene con sè stessi e altrettanto insieme agli altri. Sono due cose complementari.
Svantaggiato è sicuramente una persona carente in uno dei due aspetti.
questo è molto saggio, sono assolutamente d'accordo.
04-09-2012 14:48
Boyyy82
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da MCLovin Visualizza il messaggio
Il guaio è che ci leghiamo troppo alle persone e viceversa troppo poco a noi ed è questo che fa soffrire forse, perchè non è un rapporto unilaterale.

Credo si tratti solo di trovare le persone giuste con le quali condividere il proprio tempo, quelle che sono entusiaste quando ti vedono e percepisci che apprezzano la tua compagnia. Non è facile trovarle perchè putroppo la maggioranza vive le relazioni umane in modo molto superficiale, magari perchè hanno in mente qualcosa di più importante (per loro) da inseguire.
Sarà anche perchè una buona parte delle persone sono solo "di passaggio" nella nostra vita, è inutile negarlo che alla fine i veri amici (cioè quelli che ci stanno accanto sempre, magari anche per tutta la vita) sono veramente pochi (se non inesistenti per tante persone).
tante persone le "perdi per strada" per diversi motivi, a volte anche senza una causa apparente...
04-09-2012 14:42
amarlena
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Vantaggio o svantaggio sono solo punti di vista relativi alla posizione di chi sta osservando. Non significa niente.
Se c' è qualcuno che sta benissimo sul pizzo di una montagna a fare l' eremita o si trova da favola a vivere in una comune non sarò certo io a dire che non va bene.
Si sta parlando di malessere e nello specifico malessere = svantaggio inerente a problemi relazionali perchè il forum tratta dei suddetti problemi.
Se poi vuoi relativizzare tutto diventa inutile il confronto ( sono solo opinioni messe insieme ) e quindi l' esistenza di questa piazza virtuale.
04-09-2012 14:15
Halastor
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da amarlena Visualizza il messaggio
Svantaggiato è sicuramente una persona carente in uno dei due aspetti.
Vantaggio o svantaggio sono solo punti di vista relativi alla posizione di chi sta osservando. Non significa niente.
04-09-2012 14:11
chrissolo
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da amarlena Visualizza il messaggio
significa capire che occorre tanto saper stare bene con sè stessi e altrettanto insieme agli altri. Sono due cose complementari.
Esatto: complementari.
Se manca del tutto un aspetto sei in guai seri.
04-09-2012 14:06
amarlena
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da chrissolo Visualizza il messaggio
Secondo me il problema è molto più grosso, è proprio un problema di squilibrio.. nel senso che avere molto bisogno di relazioni, rapporti umani, ti mette già in partenza in una posizione di netto svantaggio rispetto alle persone che ne hanno un bisogno "normale".. o pure meno perché ne sono piene.
Quote:
Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
............. quello che gli serve è proprio smettere di aver bisogno di riscontri esterni per sentirsi realizzato e per valutarsi. Non solo non credo affatto sia impossibile, ma penso sia un passo necessario per vivere bene.
Secondo me su questo forum ci si dimentica troppo spesso che stare bene da soli è un punto di arrivo e non di partenza.

Qui alcuni celebrano la loro solitudine facendone motivo di forza o peggio ancora annullano del tutto il senso del confronto col mondo esterno.
Stare bene da soli e quindi non cercare gli altri ossessivamente nè tantomeno il loro consenso in modo continuo significa essersi accettati con le proprie debolezze e i proprio pregi. Significa sentire piacevolmente la mancanza di qualcuno ed accettarlo senza per questo trasformare quella sensazione in angoscia, significa capire che occorre tanto saper stare bene con sè stessi e altrettanto insieme agli altri. Sono due cose complementari.
Svantaggiato è sicuramente una persona carente in uno dei due aspetti.
04-09-2012 14:00
Halastor
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da chrissolo Visualizza il messaggio
Sì, concordo che aiuterebbe.
Ma è un'utopia, perché non abbiamo un controllo totale sui nostri bisogni.. e possiamo pure isolarci e rifiutare il giudizio del mondo.. ma non è che risolvi un tubo.

Sarebbe tipo pensare in astratto che si vivrebbe meglio e si potrebbero fare molte più cose non dormendo mai: è vero.. è giusto.. è sensato.. è razionale..

Ma impossibile.
Non è necessario isolarsi. Ma non serve nessun controllo su nessun bisogno perchè non esiste il bisogno di essere riconosciuti dagli altri nel momento in cui riconosci te stesso.
Se "dai" aspettando indietro un ritorno, ti metti automaticamente in condizione di rimanerne deluso.
Invece ogniuno dovrebbe relazionarsi non per bisogno e nemmeno per ricevere nulla. Semplicemente perchè capita. o_0 Ed è inevitabile che capiti.
Se anche Efits un domani pensasse: "sono tutti degli stronzi, non gliene frega niente di nessuno...vadano tutti a cagàre " Pur con quel pensiero, in futuro, gli capiterebbe di continuare a relazionarsi. Anzi... ironicamente quel pensiero potrebbe essere più condiviso di quanto ci si possa immaginare. Da quel pensiero potrebbe nascere una storia d'amore
Perchè ci parliamo e abbiamo a che fare l'un l'altro? Perchè ne abbiamo bisogno? No.
Lo facciamo perchè siamo capitati tutti qua su questa stessa barca. Perchè vediamo altri esseri che hanno due braccia, due gambe, una testa come noi, li riconosciamo come "simili a noi".. e allora suscitano automaticamente il nostro interesse. Inoltre molti di loro vengono e ci parlano... desiderano risposte da noi.
E dal relazionarci, potremmo derivarne qualche soddisfazione come anche no. Ma in entrambi i casi è una cosa "in più" di cui non abbiamo affatto bisogno, per "esistere" come esseri a sè stanti. E dalla quale non avrebbe senso tirarsi indietro a priori dal momento che non sappiamo se ci piacerà oppure no.
Semplicemente è capitato che non fossimo soli al mondo... e tanto basta perchè ci si relazioni.
04-09-2012 13:51
chrissolo
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da Balordo Visualizza il messaggio
Si cerca di bastare a se stessi e non piangersi inutilmente addosso.
Personalmente ho finito di cercare gli altri a tutti i costi. Per come la vedo io le persone si trovano, non si cercano ostinatamente. Deve avvenire tutto molto gradualmente, secondo il mio parere. Non credere che non abbia vissuto la solitudine. L'ho sofferta, e la soffro tutt'oggi, ma trovo che essa abbia anche dei lati positivi, non solo negativi; come, d'altronde, anche le relazioni umane comportano svantaggi, non solo vantaggi...
Sì, a 20 anni.

Ma passa altri 20 anni in solitudine e poi vedi come crolla tutto il castello di carte sul bastare a sé stessi..
04-09-2012 13:38
Baloordo
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da chrissolo Visualizza il messaggio
Ci vuole empatia! Hai detto poco!

Beato te, ma se uno non le trova mai queste persone così affini ? (e manco qualcosa di lontanamente paragonabile)

E quando non si trova proprio più nessuno (manco di non affine) ?
Si cerca di bastare a se stessi e non piangersi inutilmente addosso.
Personalmente ho finito di cercare gli altri a tutti i costi. Per come la vedo io le persone si trovano, non si cercano ostinatamente. Deve avvenire tutto molto gradualmente, secondo il mio parere. Non credere che non abbia vissuto la solitudine. L'ho sofferta, e la soffro tutt'oggi, ma trovo che essa abbia anche dei lati positivi, non solo negativi; come, d'altronde, anche le relazioni umane comportano svantaggi, non solo vantaggi...
04-09-2012 13:31
chrissolo
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da Balordo Visualizza il messaggio
Svendersi: mai! Chi si vende o è debole di carattere, o ha poco amor proprio. Parere personale. Bisogna trovare le persone affini, quelle per le quali non c'è bisogno di spiegazioni, quelle per le quali un'occhiata basta. Ci vuole empatia. Io, fortunatamente, ne ho incontrata una...e mi sto piacevolmente lasciando travolgere.
Ci vuole empatia! Hai detto poco!

Beato te, ma se uno non le trova mai queste persone così affini ? (e manco qualcosa di lontanamente paragonabile)

E quando non si trova proprio più nessuno (manco di non affine) ?
04-09-2012 13:26
Baloordo
Re: pensieri depressi in libertà

Svendersi: mai! Chi si vende o è debole di carattere, o ha poco amor proprio. Parere personale. Bisogna trovare le persone affini, quelle per le quali non c'è bisogno di spiegazioni, quelle per le quali un'occhiata basta. Ci vuole empatia. Io, fortunatamente, ne ho incontrata una...e mi sto piacevolmente lasciando travolgere.
04-09-2012 13:07
chrissolo
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Non sono per niente d'accordo... anzi... io avrei detto che con quella frase ha centrato sì il punto del discorso... ma le mie conclusioni sono diametralmente opposte: quello che gli serve è proprio il contrario... e cioè smettere di aver bisogno di riscontri esterni per sentirsi realizzato e per valutarsi. Non solo non credo affatto sia impossibile... penso sia un passo necessario per tutti per vivere bene.
Sì, concordo che aiuterebbe.
Ma è un'utopia, perché non abbiamo un controllo totale sui nostri bisogni.. e possiamo pure isolarci e rifiutare il giudizio del mondo.. ma non è che risolvi un tubo.

Sarebbe tipo pensare in astratto che si vivrebbe meglio e si potrebbero fare molte più cose non dormendo mai: è vero.. è giusto.. è sensato.. è razionale..

Ma impossibile.
04-09-2012 13:02
Halastor
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da chrissolo Visualizza il messaggio
Hai centrato un punto chiave della questione, Efits.
Checché se ne dica, un minimo senso di realizzazione lo si ottiene quando c'è un rapporto di azione-reazione col mondo esterno.. cioè quando ciò che siamo e facciamo produce degli effetti nel contesto attorno a noi.

L'identità non è un'entità completamente a sé stante, anzi, si manifesta ed evidenzia proprio nel confronto con gli altri.

Insomma, non è questione di carattere, è oggettivamente impossibile valutarsi senza avere riscontri esterni.
Non sono per niente d'accordo... anzi... io avrei detto che con quella frase ha centrato sì il punto del discorso... ma le mie conclusioni sono diametralmente opposte: quello che gli serve è proprio smettere di aver bisogno di riscontri esterni per sentirsi realizzato e per valutarsi. Non solo non credo affatto sia impossibile, ma penso sia un passo necessario per vivere bene.
04-09-2012 12:46
chrissolo
Re: pensieri depressi in libertà

Quote:
Originariamente inviata da MCLovin Visualizza il messaggio
Il guaio è che ci leghiamo troppo alle persone e viceversa troppo poco a noi ed è questo che fa soffrire forse, perchè non è un rapporto unilaterale.

Credo si tratti solo di trovare le persone giuste con le quali condividere il proprio tempo, quelle che sono entusiaste quando ti vedono e percepisci che apprezzano la tua compagnia. Non è facile trovarle perchè putroppo la maggioranza vive le relazioni umane in modo molto superficiale, magari perchè hanno in mente qualcosa di più importante (per loro) da inseguire.
Secondo me il problema è molto più grosso, è proprio un problema di squilibrio.. nel senso che avere molto bisogno di relazioni, rapporti umani, ti mette già in partenza in una posizione di netto svantaggio rispetto alle persone che ne hanno un bisogno "normale".. o pure meno perché ne sono piene.
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