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Discussione: MOBBING Rispondi alla discussione
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02-02-2019 12:39
lauretum
Re: MOBBING

Anzi sarei curioso di sapere come andata a finire
02-02-2019 12:39
lauretum
Re: MOBBING

Quote:
Originariamente inviata da Crepuscolo Visualizza il messaggio
Sono passati 11 anni, qualcosa sarà cambiato
Chi ha uppato il topic così a cazz ?

Vabbè magari quello che ho scritto serve ad altri
02-02-2019 12:36
Crepuscolo
Quote:
Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Ma non c'è un capo, un superiore con cui parlare? Uno che sembri una persona a posto?

Se sei sulla via del licenziamento o dell'esaurimento non hai nulla da perdere, ci parli in privato, dici che vuoi solo stare tranquillo a fare il tuo lavoro e che hai sopportato finché hai potuto ma ora la situazione è diventata troppo pesante.

Se poi non cambia nulla non avrai perso nulla almeno hai provato
Sono passati 11 anni, qualcosa sarà cambiato
02-02-2019 12:35
lauretum
Re: MOBBING

Quote:
Originariamente inviata da Graziepapi Visualizza il messaggio
Perchè mi è stato detto chiaramente da un collega che se comincio a fare storie e dar problemi andranno lui insieme ad altri dal capo a dire che è meglio che mi licenziano perchè altrimenti si rovina il clima di lavoro per colpa mia..quindi se come dici tu reagisco dopo mi ritroverei con il culo per terra!!!!
Queste sono minacce passibili di denuncia, se riesci ad andare da un superiore devi dirlo, così li anticipi

Cmq mi sa che devi cercare un altro lavoro nel frattempo

Ma mi raccomando, non devi dare le dimissioni, qualunque cosa accada devono essere loro a licenziarti , così puoi andare in tribunale a farti valere

Sappi comunque che la legge in materia è molto seria e punisce anche il superiore che non interviene.

Se hai delle prove tangibili come email interne inzia a conservarle

La cosa importante è che inizi a parlarne, a superiori , a sindacato, ... altrimenti alla fine viene fuori che tu non hai detto niente a nessuno quindi andava tutto bene

Leggi qua, potresti mandare anche una lettera di diffida alla azienda

Lo so é dura farsi valere, ma se tanto finisce che da lì devi andare via , non hai nulla da perdere, e magari ci prendi qualche soldo

https://www.google.com/amp/s/www.mon..._article=67777


Cmq prima di rompere le scatole all'azienda con diffide, prova con le buone parlando con un superiore, puoi buttarla sul patetico e fare pena

puoi chiedere un appuntamento con una mail dicendo che hai un problema, almeno rimane traccia che ci hai parlato

Devi farti furbo, piangere non serve a niente
02-02-2019 12:21
lauretum
Re: MOBBING

Quote:
Originariamente inviata da Graziepapi Visualizza il messaggio
Vi è mai capitato di provare direttamente sulla vostra pelle cosa sia il MOBBING in ambiente di lavoro?A me si...e vi devo dire che sto a pezzi.I colleghi si cominciano a coalizzare contro di me,offendono continuamente,mi fanno sentire inferiore,anormale,ridicolo..sono quasi tentato a buttare la spugna e licenziarmi!!!Non ce la faccio più..

Ma non c'è un capo, un superiore con cui parlare? Uno che sembri una persona a posto?

Se sei sulla via del licenziamento o dell'esaurimento non hai nulla da perdere, ci parli in privato, dici che vuoi solo stare tranquillo a fare il tuo lavoro e che hai sopportato finché hai potuto ma ora la situazione è diventata troppo pesante.

Se poi non cambia nulla non avrai perso nulla almeno hai provato
02-02-2019 10:13
zitello
Re: MOBBING

Quote:
Originariamente inviata da thx1138 Visualizza il messaggio
Se la tua azienda è abbastanza grande da possedere una rappresentanza sindacale, rivolgiti direttamente al sindacato. Se non la possiede, informati nella camera del lavoro della tua città. La cgil ha degli sportelli appositi per il mobbing. Se vuoi puoi contattarmi anche in pvt. Sono sindacalista.

Ciao

rob
I sindacati difendono i lavoratori come classe, quindi semmai dal mobbing verticale. Se invece stai sulle scatole ai tuoi pari, ti possono odiare come un crumiro o nemico del popolo di maoista memoria.
13-05-2008 18:47
Graziepapi
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Originariamente inviata da Serotonino78
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Originariamente inviata da HurryUp
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Originariamente inviata da Who_by_fire
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Scrivo questo solo per chi abbia voglia di vedere il problema da un punto di vista intelligente
Non è un punto di vista intelligente: è solo un punto di vista logico.
L'intelligenza (riferita, in questo caso, a questo tipo di problemi) sta nell'ottenere la risposta migliore possbilile agli stimoli che propone la realtà. E la realtà non è affatto logica (non in modo così ''stilizzato'', quantomeno).
Di cosa stai parlando? Io stavo parlando del fatto se, oggettivamente, è impossibile per un non socialfobico capire le difficoltà del socialfobico.
Ripeto, trovami una spiegazione ragionevole per cui far leggere una o più lettere in cui è spiegato il problema agli individui con i quali esiste l'incomprensione sia qualcosa che non ha ne' utilità ne fattibilità: non la puoi trovare, semplicemente perchè non c'è.
a seconda dei soggetti con cui si ha a che fare se questi non sono dotati di sufficiente sensibilità e intelligenza, e a volte non bastano neanche queste per empatizzare con un sociofobico, spiegare i motivi del proprio disagio ai colleghi potrebbe peggiorare le cose in quanto essi, magari lo sfotterebbero ancora di più, meglio tirare fuori gli attributi come ha detto qualcuno ma senza cercarsi un altro lavoro per poi lasciare questo, la vita va affrontata di petto e con essa tutte le avversità e soprattutto 4 coglioni che ti sfottono non possono toglierti la libertà e limitarti, perchè cambiando lavoro a causa loro si cade nella trappola dell'evitamento che alimenta la fobia sociale e la perdita dell'autostima, quindi lo sai che ti dico graziepapi perchè non cominci a reagire anzicchè farti insultare e criticare, difenditi e fatti valere invece di fuggire, la fuga ti renderà ancora più pauroso, la sfida ancora più coraggioso


Perchè mi è stato detto chiaramente da un collega che se comincio a fare storie e dar problemi andranno lui insieme ad altri dal capo a dire che è meglio che mi licenziano perchè altrimenti si rovina il clima di lavoro per colpa mia..quindi se come dici tu reagisco dopo mi ritroverei con il culo per terra!!!!
13-05-2008 16:26
HurryUp
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Originariamente inviata da Serotonino78
si hurryup in teoria sarebbe una cosa fattibile e condivido il tuo pensiero ma in pratica noi tutti sappiamo che la società è come una giungla, in qualsiasi contesto sociale ci si trova, lavoro, tra amici e conoscenti ecc... non tutti sono sensibili e in grado di capire le difficoltà del prossimo e cosa più probabile soprattutto in un ambiente di lavoro non hanno la voglia e la pazienza di stare li ad ascoltarti e sforzarsi di mettrsi nei tuoi panni, ognuno pensa ai fattacci propri, un amico lo può fare sennò che razza di amico è, fare ciò che proponi tu con i colleghi e cosa più ardua, si sono daccordo sul cercare la comprensione con la comunicazione, comunque io non parlavo di opporsi ai colleghi, semplicemente di adeguarsi all'ambiente, farsi forza non aggredendo gli altri ne verbalmente ne facendo gli arroganti, quindi non opponendosi agli altri, ma con la convinzione di poter superare gli ostacoli, con semplici accorgimenti quali camminare a testa alta, guardare la gente negli occhi, essere se stessi, non avere paura di togliere la maschera, accettarsi e non pretendere di essere accettati, insomma in parole povere se tu continui a fuggire dal problema il problema ti insegue come un cane e non ti molla più...non si può ad ogni difficoltà nell'interazione sociale che si incontra nella vita per la popria timidezza confidarsi perchè certa gente stupida invece di capirti poi ti prenderebbe per il culo, e finiresti per stressarti di più, molto meglio dare confidenze solo agli amici fidati e nel lavoro pensare a se stessi e ignorare gli imbecilli..con loro è tutto tempo sprecato e fiato perso
Ma la tua stessa argomentazione "mi" porta alle stesse conclusioni di prima: la società è una jungla? Tombola! Proprio questo implica che non c'è niente da perdere, anche se io non vengo capito, che cosa ci ho perso? Un ambiente da jungla, un teatrino di zombie (scusa l'iperbole)... non è una volontà etica che guida l'atteggiamento che sto descrivendo, l'atteggiamento della meta-comunicazione è una sublimazione della volontà, che fa sì che la volontà non venga percepita, e così non viene percepito lo stress della fatica della meta-comunicazione, anzi, quello stress diventa ciò che ti fa sentire vivo.
Non so se ho reso la non idea.
13-05-2008 15:27
Serotonino78
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Originariamente inviata da HurryUp
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Originariamente inviata da Serotonino78
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Originariamente inviata da HurryUp
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da HurryUp
Scrivo questo solo per chi abbia voglia di vedere il problema da un punto di vista intelligente
Non è un punto di vista intelligente: è solo un punto di vista logico.
L'intelligenza (riferita, in questo caso, a questo tipo di problemi) sta nell'ottenere la risposta migliore possbilile agli stimoli che propone la realtà. E la realtà non è affatto logica (non in modo così ''stilizzato'', quantomeno).
Di cosa stai parlando? Io stavo parlando del fatto se, oggettivamente, è impossibile per un non socialfobico capire le difficoltà del socialfobico.
Ripeto, trovami una spiegazione ragionevole per cui far leggere una o più lettere in cui è spiegato il problema agli individui con i quali esiste l'incomprensione sia qualcosa che non ha ne' utilità ne fattibilità: non la puoi trovare, semplicemente perchè non c'è.
a seconda dei soggetti con cui si ha a che fare se questi non sono dotati di sufficiente sensibilità e intelligenza, e a volte non bastano neanche queste per empatizzare con un sociofobico, spiegare i motivi del proprio disagio ai colleghi potrebbe peggiorare le cose in quanto essi, magari lo sfotterebbero ancora di più, meglio tirare fuori gli attributi come ha detto qualcuno ma senza cercarsi un altro lavoro per poi lasciare questo, la vita va affrontata di petto e con essa tutte le avversità e soprattutto 4 coglioni che ti sfottono non possono toglierti la libertà e limitarti, perchè cambiando lavoro a causa loro si cade nella trappola dell'evitamento che alimenta la fobia sociale e la perdita dell'autostima, quindi lo sai che ti dico graziepapi perchè non cominci a reagire anzicchè farti insultare e criticare, difenditi e fatti valere invece di fuggire, la fuga ti renderà ancora più pauroso, la sfida ancora più coraggioso
Affrontare di petto la vita significa appunto affrontare il rischio che hai detto, cioè di non essere capiti. Tutti hanno provato, in situazioni simili, a reagire nel modo che hai descritto, cioè con l'opposizione, nessuno, o pochi, invece, provano a seguire la strada più difficile, ma che sentiamo essere più giusta, e cioè impegnarsi a creare le condizioni per la comprensione.
Ho detto creare le condizioni, non riuscire.
Non è impossibile, basta solo fare appello alla naturale umanità che è in ciascun individuo, anche il più infimo, e creare i presupposti per la meta-comunicazione.
si hurryup in teoria sarebbe una cosa fattibile e condivido il tuo pensiero ma in pratica noi tutti sappiamo che la società è come una giungla, in qualsiasi contesto sociale ci si trova, lavoro, tra amici e conoscenti ecc... non tutti sono sensibili e in grado di capire le difficoltà del prossimo e cosa più probabile soprattutto in un ambiente di lavoro non hanno la voglia e la pazienza di stare li ad ascoltarti e sforzarsi di mettrsi nei tuoi panni, ognuno pensa ai fattacci propri, un amico lo può fare sennò che razza di amico è, fare ciò che proponi tu con i colleghi e cosa più ardua, si sono daccordo sul cercare la comprensione con la comunicazione, comunque io non parlavo di opporsi ai colleghi, semplicemente di adeguarsi all'ambiente, farsi forza non aggredendo gli altri ne verbalmente ne facendo gli arroganti, quindi non opponendosi agli altri, ma con la convinzione di poter superare gli ostacoli, con semplici accorgimenti quali camminare a testa alta, guardare la gente negli occhi, essere se stessi, non avere paura di togliere la maschera, accettarsi e non pretendere di essere accettati, insomma in parole povere se tu continui a fuggire dal problema il problema ti insegue come un cane e non ti molla più...non si può ad ogni difficoltà nell'interazione sociale che si incontra nella vita per la popria timidezza confidarsi perchè certa gente stupida invece di capirti poi ti prenderebbe per il culo, e finiresti per stressarti di più, molto meglio dare confidenze solo agli amici fidati e nel lavoro pensare a se stessi e ignorare gli imbecilli..con loro è tutto tempo sprecato e fiato perso
13-05-2008 13:27
HurryUp
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Originariamente inviata da Serotonino78
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Originariamente inviata da HurryUp
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da HurryUp
Scrivo questo solo per chi abbia voglia di vedere il problema da un punto di vista intelligente
Non è un punto di vista intelligente: è solo un punto di vista logico.
L'intelligenza (riferita, in questo caso, a questo tipo di problemi) sta nell'ottenere la risposta migliore possbilile agli stimoli che propone la realtà. E la realtà non è affatto logica (non in modo così ''stilizzato'', quantomeno).
Di cosa stai parlando? Io stavo parlando del fatto se, oggettivamente, è impossibile per un non socialfobico capire le difficoltà del socialfobico.
Ripeto, trovami una spiegazione ragionevole per cui far leggere una o più lettere in cui è spiegato il problema agli individui con i quali esiste l'incomprensione sia qualcosa che non ha ne' utilità ne fattibilità: non la puoi trovare, semplicemente perchè non c'è.
a seconda dei soggetti con cui si ha a che fare se questi non sono dotati di sufficiente sensibilità e intelligenza, e a volte non bastano neanche queste per empatizzare con un sociofobico, spiegare i motivi del proprio disagio ai colleghi potrebbe peggiorare le cose in quanto essi, magari lo sfotterebbero ancora di più, meglio tirare fuori gli attributi come ha detto qualcuno ma senza cercarsi un altro lavoro per poi lasciare questo, la vita va affrontata di petto e con essa tutte le avversità e soprattutto 4 coglioni che ti sfottono non possono toglierti la libertà e limitarti, perchè cambiando lavoro a causa loro si cade nella trappola dell'evitamento che alimenta la fobia sociale e la perdita dell'autostima, quindi lo sai che ti dico graziepapi perchè non cominci a reagire anzicchè farti insultare e criticare, difenditi e fatti valere invece di fuggire, la fuga ti renderà ancora più pauroso, la sfida ancora più coraggioso
Affrontare di petto la vita significa appunto affrontare il rischio che hai detto, cioè di non essere capiti. Tutti hanno provato, in situazioni simili, a reagire nel modo che hai descritto, cioè con l'opposizione, nessuno, o pochi, invece, provano a seguire la strada più difficile, ma che sentiamo essere più giusta, e cioè impegnarsi a creare le condizioni per la comprensione.
Ho detto creare le condizioni, non riuscire.
Non è impossibile, basta solo fare appello alla naturale umanità che è in ciascun individuo, anche il più infimo, e creare i presupposti per la meta-comunicazione.
13-05-2008 12:38
Chioccioccolata
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Originariamente inviata da Serotonino78
la vita va affrontata di petto e con essa tutte le avversità e soprattutto 4 coglioni che ti sfottono non possono toglierti la libertà e limitarti, perchè cambiando lavoro a causa loro si cade nella trappola dell'evitamento che alimenta la fobia sociale e la perdita dell'autostima
Non sono d'accordo,o meglio credo che tutto questo dipenda da come è la situazione di graziepapi,il suo carattere e la sua visione delle cose.
Voglio dire:fuggire da una situazione orripilante è un fallimento se la si vede come tale,cioè se si percepisce che si sta lasciando un posto a cui davvero si tiene perchè si molla la spugna lasciando vincere gli altri,è una vittoria se si percepisce che mollare in questo caso è coraggio,è coraggio ammettere che le cose non vanno bene e ricominciare da capo.
Quando io andai al ginnasio mi trovai in una situazione terribile,il periodo peggiore della mia vita:l'anno dopo fui bocciata e,in un'altra scuola,ho ricominciato a vivere come una persona normale.Perchè,dopo aver visto come stavano le cose,non ho detto:Basta,me ne vado da qui?Perchè ero troppo debole e vigliacca,ecco perchè:ci è voluta la bocciatura per darmi il pretesto di cambiare vita.
Quote:
Originariamente inviata da Serotonino78
quindi lo sai che ti dico graziepapi perchè non cominci a reagire anzicchè farti insultare e criticare, difenditi e fatti valere invece di fuggire, la fuga ti renderà ancora più pauroso, la sfida ancora più coraggioso
Idem come sopra.Certo,ovvio che comunque è meglio rifiutarsi di subire gli insulti sentendosi una merda e invece reagire stando a testa alta,ma questa sola cosa,di per se stessa,risolve la situazione?forse,o forse no.Anche qui,dipende:dipende da come sono i colleghi,da come è l'atmosfera,da come reagisce graziepapi:può darsi che,cominciando a reagire,trovi un nuovo rispetto,una nuova apertura da parte di persone che forse aspettavano solo un "segno di vita" da parte sua;può darsi che non cambi assolutamente nulla,e che una sua ribellione rappresenti un ulteriore divertimento dei colleghi bastardi.
Ciò che voglio dire è che il tuo modo di vedere le cose a parer mio è troppo generalizzato,non c'è un'unica risposta valida per tutto.
13-05-2008 04:13
Serotonino78
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da HurryUp
Scrivo questo solo per chi abbia voglia di vedere il problema da un punto di vista intelligente
Non è un punto di vista intelligente: è solo un punto di vista logico.
L'intelligenza (riferita, in questo caso, a questo tipo di problemi) sta nell'ottenere la risposta migliore possbilile agli stimoli che propone la realtà. E la realtà non è affatto logica (non in modo così ''stilizzato'', quantomeno).
Di cosa stai parlando? Io stavo parlando del fatto se, oggettivamente, è impossibile per un non socialfobico capire le difficoltà del socialfobico.
Ripeto, trovami una spiegazione ragionevole per cui far leggere una o più lettere in cui è spiegato il problema agli individui con i quali esiste l'incomprensione sia qualcosa che non ha ne' utilità ne fattibilità: non la puoi trovare, semplicemente perchè non c'è.
a seconda dei soggetti con cui si ha a che fare se questi non sono dotati di sufficiente sensibilità e intelligenza, e a volte non bastano neanche queste per empatizzare con un sociofobico, spiegare i motivi del proprio disagio ai colleghi potrebbe peggiorare le cose in quanto essi, magari lo sfotterebbero ancora di più, meglio tirare fuori gli attributi come ha detto qualcuno ma senza cercarsi un altro lavoro per poi lasciare questo, la vita va affrontata di petto e con essa tutte le avversità e soprattutto 4 coglioni che ti sfottono non possono toglierti la libertà e limitarti, perchè cambiando lavoro a causa loro si cade nella trappola dell'evitamento che alimenta la fobia sociale e la perdita dell'autostima, quindi lo sai che ti dico graziepapi perchè non cominci a reagire anzicchè farti insultare e criticare, difenditi e fatti valere invece di fuggire, la fuga ti renderà ancora più pauroso, la sfida ancora più coraggioso
13-05-2008 02:32
HurryUp
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da HurryUp
Scrivo questo solo per chi abbia voglia di vedere il problema da un punto di vista intelligente
Non è un punto di vista intelligente: è solo un punto di vista logico.
L'intelligenza (riferita, in questo caso, a questo tipo di problemi) sta nell'ottenere la risposta migliore possbilile agli stimoli che propone la realtà. E la realtà non è affatto logica (non in modo così ''stilizzato'', quantomeno).
Di cosa stai parlando? Io stavo parlando del fatto se, oggettivamente, è impossibile per un non socialfobico capire le difficoltà del socialfobico.
Ripeto, trovami una spiegazione ragionevole per cui far leggere una o più lettere in cui è spiegato il problema agli individui con i quali esiste l'incomprensione sia qualcosa che non ha ne' utilità ne fattibilità: non la puoi trovare, semplicemente perchè non c'è.
13-05-2008 01:08
Who_by_fire --
13-05-2008 00:37
HurryUp
Quote:
Originariamente inviata da louisebrooks
Purtroppo chi non è sociofobico non può capire le nostre difficoltà e nemmeno si sforza di farlo è per questo che ci vedono "strani".
Secondo me chiunque, anche se estroverso, può capire le nostre difficoltà in modo empatico, basta solo spiegarglielo in modo completo trovando i giusti termini di paragone.
Per esempio, un estroverso può concepire una situazione di blocco, di timidezza (perchè capitano a tutti), ma non può concepire che questa duri costantemente.
Bene, per fargli capire come si sente un socialfobico, basta semplicemente fargli immaginare come si sentirebbe (l'estroverso) se quella situazione di blocco (che ha provato) durasse sempre.
Quindi in realtà non è che non può capire, l'unico fatto reale è che non c'è lo sforzo di capire (e di spiegare): va bene essere scettici sulla meta-comunicazione, ma se si vuole argomentare i motivi per cui è impossibile, bisogna riferirsi ai veri motivi, non si può quindi affermare che non c'è la possibilità di capirlo, perchè la possibilità, sul piano teorico, c'è. La probabilità di essere capiti non è bassa, se ci sono le condizioni giuste (lo sforzo di voler capire).
Non è esatto dire che la probabilità di essere capiti è bassa, è esatto dire che se si pongono certe condizioni (come il non volersi sforzare a spiegare o ascoltare), si abbassa la probabilità.
Scrivo questo solo per chi abbia voglia di vedere il problema da un punto di vista intelligente
13-05-2008 00:22
louisebrooks
Quote:
Originariamente inviata da Graziepapi
Ma secondo voi è normale che un fobico sociale venga definito strano dai colleghi di lavoro??
NO!!..ma comunque succede.Forse è eccessivo parlare di mobbing, ma è comunque un dato di fatto che nel mondo del lavoro ci sia una sorta di pregudizio nei confronti delle persone introverse e te lo dico perchè anch'io sono più o meno nella tua stessa situazione e tante volte avrei voluto mollare, ma cerco di resistere...
Anche a me mi trattano come una persona "strana" a volte mi è stato addirittura chiesto perchè sono così, come se io lo sapessi...!!!Purtroppo chi non è sociofobico non può capire le nostre difficoltà e nemmeno si sforza di farlo è per questo che ci vedono "strani".
L'unico consiglio che posso darti è di portare pazienza e cercarti un altro lavoro, come un po' sto facendo anch'io
12-05-2008 22:59
HurryUp
Quote:
Originariamente inviata da bambinoindaco
hurry parlami della metacomunicazione
Metacomunicazione significa che se c'è un problema di comunicazione si trascende la comunicazione comunicando il problema, attraverso una lettera, o facendo vedere questo topic ai diretti interessati, o un'altra soluzione analoga.
Significa adottare la soluzione più logica, lineare, possibile: informare l'ambiente di cosa sia la fobia sociale, relativamente al proprio caso, in modo completo, cosicchè sia inequivocabile.
Rifletti, esiste forse una legge che vieti la meta-comunicazione? Qualunque argomento per sostenere l'inattuabilità della MC non regge: forse la vergogna? In questo caso si sosterrebbe l'idea che bisogna vergognarsi di mostrare i propri problemi, e quindi in sostanza ci si darebbe degli ipocriti da soli.
Oppure un argomento portato avanti per dimostrare l'inattuabilità della MC è il quieto vivere, cioè cercare una via che sia meno impegnativa della meta-comunicazione. Ma il quieto vivere, in questo caso, sarebbe di una parte sola, cioè quella non penalizzata.
Rifletti, non ci sarebbe neanche bisogno di intermediari, ne di sindacati, basterebbe solo una lettera, o un colloquio fissato apposta con il capo, in cui chiarire il problema... tutte cose inattuabili.
Ti ho soddisfatto? Spero di sì.
EDIT: tra l'altro è quello che ho intenzione di fare io stesso (per dimostrarti che le mie non sono solo parole) nel mio ambiente di lavoro, comunicando il mio genere di disagio dovuto alla fobia sociale. Non subisco mobbing, ma spesso non sanno come interpretare certe mie manifestazioni ansiose, di conseguenza adotterò proprio la meta-comunicazione per chiarirlo.
12-05-2008 21:47
riccio_toro ti blocca e devi conviverci,almeno finchè non la sconfiggi!quindi non farti venire un ulcera per questo...se hai persone che ritieni meritevoli o comunque oneste,cordiali e simpatiche potresti iniziare a scambiare 2 parole con loro,lasciando perdere chi ti guarda storto (parola di uno che veniva guardato storto)
12-05-2008 21:44
Graziepapi La mia unica colpa è di non essere molto socievole per via del mio disturbo e quindi di tendere un pò ad isolarmi...ma io sono fatto cosi!!!La fobia sociale mi blocca!!Se devo abbracciare una collega come fanno gli altri mi vergogno!!! :cry:
12-05-2008 20:36
riccio_toro
Re: MOBBING

Secondo me se i colleghi ti guardano storto è perchè o hai combinato qualcosa che non sia troppo gradevole (un'infamata al capo o qualsiasi altro brutto gesto) o perchè come dici tu "ti senti diverso"...

se tu pensi di avere la coscienza pulita non devi temere nulla!

Quote:
Originariamente inviata da calinero
denunciali e diventerai ricco e famoso 8)
è vero!l'accanimento sul lavoro si può denunciare sul serio,segui il consiglio di thx1138
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