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| 08-04-2008 13:48 |
| HurryUp2 |
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Originariamente inviata da Serotonino78
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Originariamente inviata da HurryUp2
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Originariamente inviata da valevale
Penso che si cresce strada facendo con le esperienze.
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Penso che si cresce ancora più velocemente facendo l'esperienza di analizzare le proprie esperienze.
Cioè, un'esperienza autoreferenziale, che ha il potere di influenzare l'esperienza stessa, una cosa analoga al teorema di Godel, in cui il sistema formale fa esperienza (=tenta di dimostrare) un "teorema" che parla di se' stesso |
sono daccordo però non tutti hanno la capacità di analizzare le proprie esperienze e correggersi da soli, molti tendono a ripetere gli stessi errori cognitivi e continuano ad evitare le situazioni ansiogene, non hanno cioè la capacità di individuare le distorsioni del loro pensiero e devono ricorrere per forza allo psicologo...io mi autoanalizzo ogni giorno facendo un lavoro di mentale volto a rafforzare gradualmente la mia autostima, perchè essa è il fulcro per poter poi applicarsi nell'azione quotidina gettandosi in ciò che si teme con molta più convinzione nei propri mezzi e meno ansia da prestazione..ciononostante si sente sempre l'esigenza di un supporto psicotarapico..io insisto con la terapia cognitivo comportamentale, l'unica veramante efficace per la fobia sociale |
La cognitivo-comportamentale, essendo una terapia scientifica, dovrebbe implicare che lo psicologo fornisca al paziente i mezzi per fare l'analisi.
Visto che l'analisi consiste in passaggi logici, tutti i cervelli hanno i mezzi per farla e affinarla, quindi un cognitivista ha la responsabilità di fornire questi strumenti al paziente, se non lo fa allora non è coerente con il suo modello scientifico.
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| 08-04-2008 09:59 |
| sognatore |
Se non ti manca i motivi sono 2, o sei guarito oppure non è riuscito ad individuare il tuo malessere.
Visto che non sei guarito io proverei un'altro psicologo che usa metodi diversi e poi un buon psichiatra, fino a quando non sarai padre di te stesso.
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| 08-04-2008 09:43 |
| Serotonino78 |
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Originariamente inviata da HurryUp2
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Originariamente inviata da valevale
Penso che si cresce strada facendo con le esperienze.
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Penso che si cresce ancora più velocemente facendo l'esperienza di analizzare le proprie esperienze.
Cioè, un'esperienza autoreferenziale, che ha il potere di influenzare l'esperienza stessa, una cosa analoga al teorema di Godel, in cui il sistema formale fa esperienza (=tenta di dimostrare) un "teorema" che parla di se' stesso |
sono daccordo però non tutti hanno la capacità di analizzare le proprie esperienze e correggersi da soli, molti tendono a ripetere gli stessi errori cognitivi e continuano ad evitare le situazioni ansiogene, non hanno cioè la capacità di individuare le distorsioni del loro pensiero e devono ricorrere per forza allo psicologo...io mi autoanalizzo ogni giorno facendo un lavoro di mentale volto a rafforzare gradualmente la mia autostima, perchè essa è il fulcro per poter poi applicarsi nell'azione quotidina gettandosi in ciò che si teme con molta più convinzione nei propri mezzi e meno ansia da prestazione..ciononostante si sente sempre l'esigenza di un supporto psicotarapico..io insisto con la terapia cognitivo comportamentale, l'unica veramante efficace per la fobia sociale
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| 08-04-2008 01:03 |
| HurryUp2 |
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Originariamente inviata da valevale
Penso che si cresce strada facendo con le esperienze.
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Penso che si cresce ancora più velocemente facendo l'esperienza di analizzare le proprie esperienze.
Cioè, un'esperienza autoreferenziale, che ha il potere di influenzare l'esperienza stessa, una cosa analoga al teorema di Godel, in cui il sistema formale fa esperienza (=tenta di dimostrare) un "teorema" che parla di se' stesso
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| 08-04-2008 00:45 |
| valevale |
Penso ai soldi spesi x ottenere in cambio nulla o peggio.
Penso che si cresce strada facendo con le esperienze.
Penso che quando si fa pace con se stessi si fa pace anche coi genitori.
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| 07-04-2008 23:00 |
| bicio81 |
cura dalla psico inefficace
ehi raga oramai sono 7 mesi che vado dalla psicologa tutte le settimane..ma benefici zero...anzi piu ci vado e piu sento di odiare la mia famiglia tanto che ho dovuto ricominciare con i farmaci...ma sarà quello giusto?non so,so solo che se una settimana non ci vado non mi manca per niente..voi che ne pensate?
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