Questa mitizzazione della campagna come soluzione di tutti i mali non mi piace.
In campagna ti conoscono tutti. I negozianti, i vicini, le forze dell'ordine, le autorità e anche e le persone che nemmeno sospetteresti.
Tu magari potresti passare anni senza conoscere nessuno. Ma tutti conoscerebbero te.
19-04-2012 19:10
canza
Re: La solitudine nel Kaos uccide
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Originariamente inviata da Martello
Solo ora mi rendo conto che sto scivolando in una spirale di disperazione dovuta al fatto che sono solo.
La parola "spirale" non la userei per il semplice fatto che ti induce psicologicamente a pensare di essere in una situazione di costante discesa, mentre la vita è in realtà fatta di momenti, episodi e periodi.
Quote:
Originariamente inviata da Martello
La vera solitudine è quella che ci si sceglie, quando il lupo si stacca dal branco per andare nel bosco, quella mia meta è la casa in campagna, lì troverò una certa serenità.
Fin quando sarò solo , ma circondato da gente che produce confusione, continuerò ad annebbiarmi.
La casa di campagna può essere una soluzione. Potresti tenerti anche occupato in molte più attività rispetto a quelle che immagino si possano condurre in un condominio.
19-04-2012 18:57
maury25
Re: La solitudine nel Kaos uccide
Anche a me piacerebbe una casetta in campagna, comunque, ho qualche progetto per il futuro.
Prima di tutto lascerò la città, poi vedrò cosa inventarmi.
Forse sono un illuso, un sognatore; del resto, cosa m'importa, ormai. Non ho nessuna intenzione di passare la vecchiaia, se mai ci arrivassi, perchè non è detto, nel caos della città dove son nato, e che da sempre m'ha portato solo un'infinità di guai.
19-04-2012 15:57
Martello
Re: La solitudine nel Kaos uccide
Quote:
Originariamente inviata da marino
Casa singola fuorimano. La campagna non basta. La gente è ovunque.
E' molto simile a quanto voglio fare.
19-04-2012 15:45
marino
Re: La solitudine nel Kaos uccide
Casa singola fuorimano. La campagna non basta. La gente è ovunque.
19-04-2012 15:36
Martello
La solitudine nel Kaos uccide
Solo ora mi rendo conto che sto scivolando in una spirale di disperazione dovuta al fatto che sono solo.
Io ho scelto questa solitudine: volevo evitare le persone dannose, volevo evitare i familiari giudici della mia vita, volevo evitare i cosiddetti amici sempre pronti a farti le scarpe, volevo evitare quei luoghi dove ho sofferto così tanto.
Sono andato via, ho tagliato netto tutti i rapporti, mi sto faticosamente ricostruendo una vita.
La solitudine mi toglie un anno ogni mese che trascorre, non poter aprire bocca con nessuno per ore è terribile.
La gradirei se fossi solo veramente:invece vivo in condominio, subisco lo scorno di persone intorno indifferenti.
La vera solitudine è quella che ci si sceglie, quando il lupo si stacca dal branco per andare nel bosco, quella mia meta è la casa in campagna, lì troverò una certa serenità.
Fin quando sarò solo , ma circondato da gente che produce confusione, continuerò ad annebbiarmi.