......considerando la mia fobia delle rampe la tramuterei in:
"Ho salito,dandoti il braccio,almeno un milione di scale
ed ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino" :P
P.S:Che pure il poeta in questione non soffrisse di "fobia delle scale"?! :lol:
27-03-2008 14:20
bardamu
Quote:
Originariamente inviata da tomorrowWillBeOk
Ognuno sta solo nel cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera
(Eugenio Montale).
E' di Quasimodo :wink:
26-03-2008 18:22
xanaxworship
PERFAVORE
MORTE
LIBERAMI!
26-03-2008 16:03
Pride5
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità.
Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende...)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.
26-03-2008 16:01
Vento_del_Sud
Montale... ops: :cry:
Casa sul mare
ll viaggio finisce qui: nelle cure meschine che dividono
l’anima che non sa più dare un grido.
Ora i minuti sono eguali e fissi
come i giri di ruota della pompa.
Un giro: un salir d’acqua che rimbomba.
Un altro, altr’acqua, a tratti un cigolio.
Il viaggio finisce a questa spiaggia
che tentano gli assidui e lenti flussi.
Nulla disvela se non pigri fumi
la marina che tramano di conche
I soffi leni: ed è raro che appaia
nella bonaccia muta
tra l’isole dell’aria migrabonde
la Corsica dorsuta o la Capraia.
Tu chiedi se così tutto vanisce
in questa poca nebbia di memorie;
se nell’ora che torpe o nel sospiro
del frangente si compie ogni destino.
Vorrei dirti che no, che ti s’appressa
l’ora che passerai di là dal tempo; forse solo chi vuole s’infinita,
e questo tu potrai, chissà, non io.
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.
Vorrei prima di cedere segnarti
codesta via di fuga
labile come nei sommossi campi
del mare spuma o ruga. Ti dono anche l’avara mia speranza.
A’ nuovi giorni, stanco, non so crescerla:
l’offro in pegno al tuo fato, che ti scampi.
Il cammino finisce a queste prode
che rode la marea col moto alterno.
Il tuo cuore vicino che non m’ode
salpa già forse per l’eterno.
26-03-2008 15:01
bardamu
Anna ho comprato un pezzo di terra,
ho un cavallo, una frusta e sollevo la polvere
e chiamo il vicino e gli tocco la spalla oppure un altro,
un sogno più piccolo. Io e te insieme abitiamo una stanza
e abbiamo vetri contro il vento e la pioggia
e un cuscino un pò grande che basta per due
guardami in faccia ho gli occhi castani.
(Tito Balestra)
26-03-2008 14:52
Chioccioccolata
Ho sempre adorato questa poesia di Montale...
26-03-2008 14:22
Pride5
Ho sceso dandoti il braccio
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.