21-03-2012 20:31 |
fabfab90 |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Approfitto degli ultimi giorni di connessione ad internet in casa (e del momento di down psicologico) per fare il punto della situazione: mancano due settimane al mio rientro. Stranamente ora non so perchè ma ho più voglia di tornare a casa. Cosa assurda perchè fino a poco tempo fa il pensiero del rientro era un trauma per me. In questo ultimo periodo non è successo niente di eccezzionale, tutto è diventato routine, università-casa-università-casa.
Qualche giorno fa parlavo con il mio amico (compagno di università e di appartamento) sul fatto del rientro. Lui mi ha detto che gli piacerebbe rimanere ma che tornerebe a casa volentieri per rivedere i suoi amici. Mi ha detto che durante le vacanze di natale quando siamo ritornati in Italia, si è trovato bene perchè era ogni giorno impegnato e si vedeva con molte persone. Io gli ho detto che invece mi ero annoiato e non vedevo l'ora di tornare. E qui è scattata la domanda: "ma perchè, non hai amici?" La mia risposta? non c'è stata. Mi sono limitato a un silenzio assenso mentre finivo di bere dalla tazza di capuccino.
Non ho mai riferito a nessuno di questo mio problema e non mi pareva il caso di farlo in quel momento.
Mi piacerebbe sapere se quelli con il mio stesso problema (mancanza di amicizie stabili e di conoscenza varie e con vita sociale scarsa a nulla) lo abbiano detto a qualcuno e a chi. Perchè io non trovo il coraggio di dirlo neanche ai miei genitori. (che in ogni modo credo che se ne siano accorti)
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28-02-2012 23:36 |
Winston_Smith |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Caro Carlo, sono Federico ho [trentenne] anni, di origini [sud Italia] e vivo a Roma.
Sono un film maker per lo più fancazzista ed amo nel seguente ordine di rilevanza le donne, la musica, il cinema ed ancora le donne.
Moon, invitiamo anche lui al Cineforum? 
I tuoi articoli sono straordinari perché li reputo ricchi di quelle basilari, semplici ed utilissime informazioni che ogni buon padre dovrebbe inculcare ai propri figli, altro che scuola dell’obbligo, PNL ed altra roba inutile che ti rincoglionisce o che ti blocca il cervello.
Yawn, il solito disprezzo per la cultura di stampo pseudoberlusconiano
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28-02-2012 23:29 |
Warlordmaniac |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Fabfab90, leggi questo:
http://www.seduction.net/riv1a002563.htm
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28-02-2012 22:16 |
niky |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Comunque, tornando IT, credo che una città come Barcellona (notoriamente centro di grande movida), anche per un timido/intro/fobico ecc. possa essere vivibile perchè offre parecchio in molti ambiti
Quindi fare un erasmus lì non significa necessariamente andare a figa (mi rivolgo agli altri partecipanti, non fabfab) perchè lo si può fare in qualunque contesto...se capita ben venga ovviamente :p
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28-02-2012 19:47 |
niky |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Non ho letto tutti i post pecedenti...hai visto il Camp Nou? 
Hai intonato El Cant del Barca?
TOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOT EL CAAAAAAAAAAAAMP clap clap clap
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEES UN CLAAAAAAAAAAAAAAAAAAMMMMM clap clap clap
pardon, mi son fatto trascinare
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27-02-2012 18:06 |
nullo |
Re: Diario di un timido in Erasmus
i figobulli che dicono frasi del genere li manderei ai lavori forzati
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27-02-2012 13:33 |
Keaton |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da fabfab90
In questi giorni ho conosciuto gli amici del mio compagno di appartamento. Si conoscono da quando erano alle elementari e quindi immaginetevi il grado di intimità e intesa che esiste fra di loro. Ero lì che ascoltavo i loro discorsi (figuriamoci se entravo nelle discussioni) e pensavo: ma se io non fossi stato timido e avessi mantenuto le amicizie sarei stato parte di un gruppo come lo sono loro? Mettiamo che fossi stato pure timido, ma in qualche modo avessi mantenuto delle amicizie solide a questo punto mi ritroverei ad avere una vita sociale normale?
Ieri sera l'estroversone di turno viene fuori con la domanda che sa tanto di atto di pietà "vieni anche tu con noi, no? è sabato sera cosa vuoi stare a deprimerti a casa vuoi che ti do anche delle lamette??" Io ho accettato la proposta e sono uscito ma ovviamente mi sentivo il quinto incomodo.
Oggi sulla spiaggia era pieno di gente che sembrava un giorno d'estate, pieno di gruppetti di ragazzi seduti e a giocare a beachvolley. Ogni volta che vedo queste scene non riesco a non pensare alla mia situazione e che quando tornerò a casa riprenderò la mia vita di sempre.
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Oddio, meglio un calcio nelle palle che sentirsi dire una frase del genere.
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26-02-2012 23:38 |
fabfab90 |
Re: Diario di un timido in Erasmus
In questi giorni ho conosciuto gli amici del mio compagno di appartamento. Si conoscono da quando erano alle elementari e quindi immaginetevi il grado di intimità e intesa che esiste fra di loro. Ero lì che ascoltavo i loro discorsi (figuriamoci se entravo nelle discussioni) e pensavo: ma se io non fossi stato timido e avessi mantenuto le amicizie sarei stato parte di un gruppo come lo sono loro? Mettiamo che fossi stato pure timido, ma in qualche modo avessi mantenuto delle amicizie solide a questo punto mi ritroverei ad avere una vita sociale normale?
Ieri sera l'estroversone di turno viene fuori con la domanda che sa tanto di atto di pietà "vieni anche tu con noi, no? è sabato sera cosa vuoi stare a deprimerti a casa vuoi che ti do anche delle lamette??" Io ho accettato la proposta e sono uscito ma ovviamente mi sentivo il quinto incomodo.
Oggi sulla spiaggia era pieno di gente che sembrava un giorno d'estate, pieno di gruppetti di ragazzi seduti e a giocare a beachvolley. Ogni volta che vedo queste scene non riesco a non pensare alla mia situazione e che quando tornerò a casa riprenderò la mia vita di sempre.
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20-02-2012 22:49 |
fabfab90 |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da zucchina
ma allora fab quell'artista di strada lo vedi? non so dove ma dovrebbe stare in una via super famosa
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si l'avrò visto ma ce ne sono tanti, all'inizio mi fermavo a vederli ma adesso quando passo non li cago più...
Quote:
Originariamente inviata da Trent
E soprattutto hai visto il vecchio nudo ipertatuato che gira per la rambla?
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no quello mi manca, forse tu l'hai visto in estate, probabilmente in inverno si dedicherà ad altro
sta di fatto che a barcellona si trova gente di tutti i tipi, l'ultimo che mi è capitato è stato il predicatore rapper
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20-02-2012 22:39 |
Trent |
Re: Diario di un timido in Erasmus
E soprattutto hai visto il vecchio nudo ipertatuato che gira per la rambla?
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20-02-2012 21:34 |
vikingo |
Re: Diario di un timido in Erasmus
ho paura che alla mia festa di laurea non viene nessuno,o quasi,4 gatti...
di questo passo...
capisco la preoccupazione...di non sapere con chi festeggiare
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20-02-2012 17:05 |
fabfab90 |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Tra l'altro aggiungo che il mio problema principale è quello di non avere un gruppo di amici con cui uscire spesso e trovarsi (intendo nella mia città/paese) invece qui si tende a legare perchè si condivide una esperienza comune e si formano nuovi gruppi.
Il problema è che quando finisce tutto tutti tornano a casa propria e inevitabilmente non ci si rivede più...ma almeno gli altri tornano con le loro conoscenze storiche.
Chi mi manca di più in questo momento è il mio cane, per dire
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20-02-2012 17:02 |
Warlordmaniac |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da ElectricF
quelli sono i luoghi piu' difficili per un timido/introverso
secondo me in quei contesti,tipo erasmus o vacanze in generale,le ragazze sono molto piu' troie,la danno piu' facilmente,ma ai tipi estroversi pero'..un timido/introverso ha piu' chance si,quelle di tornare a casa avvilito e mortificato nel vedere cosa fanno gli altri.
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Però ElectricF, è possibilissimo che siano esperienze positive, soprattutto all'inizio:
- con gli erasmus è più facile socializzare rispetto ai compaesani perché le domande, soprattutto all'inizio, sono sempre quelle: di dove sei, anch'io conosco un italiano, io sono stato in Italia, io invece ho un amico che è stato in Portogallo, io ho studiato queste lingue, io ho preso casa in quella zona, dove sono i locali per divertirsi, come si dice questa parola in questa lingua...
bene o male domande che possono fare anche persone poco dotate di small talk; questo soprattutto all'inizio, poi le cose pian piano si complicano.
- è una lingua straniera, quindi l'impaccio è normale; l'impaccio viene confuso con normalissima incapacità di essere sciolto con una lingua straniera e anche gli altri sono impacciati sotto questo punto di vista.
Secondo me sarebbe meglio, dal nostro punto di vista, fare sei Erasmus di un mese in sei posti diversi, che uno solo di sei mesi. Siete d'accordo?
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20-02-2012 16:58 |
fabfab90 |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da nullo
fabfab90 anch'io avrei voluto fare l'erasmus, ma come al solito con queste cose mi accorgo sempre troppo tardi
Dei miei amici mi hanno detto che mi avrebbe fatto bene per i motivi che tu hai citato; tuttavia anche se dovessi andarci ora, avrei il timore di fare un'esperienza negativa come quella di Lone_Wolf
tuttavia prima di provare non si può sapere, magari in effetti sarebbe stata un'esperienza positiva che cambia il carattere e la vita, magari negativa con la voglia di tornarsene a casa al più presto
in Olanda o Germania l'avrei fatto volentieri perchè so che come minimo il luogo mi piacerebbe.
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Di sicuro credo che non starei peggio di quando sono a casa... ho sentito diversi discorsi sullo sfruttare al massimo l'erasmus ma è certo che dipende dal carattere. Ho conosciuto una ragazza che passava la maggior parte delle serate nella sua stanza nella casa dello studente mettendo video su youtube di lei che canta, lamentandosi su facebook della sua situazione ed era timida (tranne quando beveva) e aveva una situazione familiare travagliata.
Quote:
Originariamente inviata da Moloch
Anche a me piacerebbe andare in Erasmus, magari in inghilterra (dato che ho un discreto inglese ma soprattutto non conosco nessun'altra lingua oltre a quello e all'italiano). Ma davvero, non saprei che aspettarmi. Andare incontro a culture talmente diverse e tutto quel che vi consegue però mi mette addosso una strana eccitazione.. Suppongo che se fossi in buona compagnia forse ci farei un pensierino serio.
Riguardo al tuo dilemma, io ti consiglierei (se puoi) di prolungare, dato che fin'ora ti sei trovato bene. E' stata una bella esperienza, perché non farla durare il più possibile?
Tanto la laurea non scappa mica..
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Il punto è che ho paura che sia difficile adesso cambiare idea nel senso che ho già mandato le carte per il prolungamento ma per un mese (il minimo necessario) preso dalla fretta della scadenza e sicuramente anche un po condizionato dalla scelta del mio amico di tornarsene a casa... 
Credo di aver fatto questa esperienza in maniera "facilitata" per il fatto che sono partito con una persona che già conoscevo e quindi non mi sono messo alla prova individualmente.
Anche per questo mi piacerebbe vedere cosa succede a cavarsela da soli...
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20-02-2012 16:52 |
ElectricF |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
- Effetto benefico dell'esogamia (noto come fascino dello straniero)
- Ambiente giovanile e vacanziero- Effetto emulazione delle donne, riguardo le conseguenze dei primi due punti.
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quelli sono i luoghi piu' difficili per un timido/introverso
secondo me in quei contesti,tipo erasmus o vacanze in generale,le ragazze sono molto piu' troie,la danno piu' facilmente,ma ai tipi estroversi pero'..un timido/introverso ha piu' chance si,quelle di tornare a casa avvilito e mortificato nel vedere cosa fanno gli altri.
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20-02-2012 15:29 |
Quintuplo |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Dico solo che se ci si aspetta che le donne piovano dal cielo senza "faticare" (sappiamo il genere di fatica per un timido qual è), si può rimanere delusi.
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Sacrosanta verità.
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20-02-2012 14:56 |
bunker |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da paccello
Quante volte ho pensato: avrei potuto farlo l'Erasmus. Anche perchè dal -10 di possibilità con l'altro sesso che ho qui, forse là, dai e dai, a un 1 o 2 sarei arrivato.
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ma pensi all'erasmus in questa funzione?
dai non ci credo
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20-02-2012 14:54 |
Moloch |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Anche a me piacerebbe andare in Erasmus, magari in inghilterra (dato che ho un discreto inglese ma soprattutto non conosco nessun'altra lingua oltre a quello e all'italiano). Ma davvero, non saprei che aspettarmi. Andare incontro a culture talmente diverse e tutto quel che vi consegue però mi mette addosso una strana eccitazione.. Suppongo che se fossi in buona compagnia forse ci farei un pensierino serio.
Riguardo al tuo dilemma, io ti consiglierei (se puoi) di prolungare, dato che fin'ora ti sei trovato bene. E' stata una bella esperienza, perché non farla durare il più possibile?
Tanto la laurea non scappa mica..
OT:
Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
ma è obbligatoria la festa per la laurea?
non fare nessuna festa se ciò è fonte di disagio
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Non sai quant'ansia mi sta provocando questa cavolo di fine-laurea
E mi manca ancora un buon annetto e mezzo A questo punto non riesco a immaginarmi come sarà il fatidico giorno
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20-02-2012 13:44 |
Keaton |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da Nói
Sante parole...
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In un certo senso anche dovere eh ! E' il prendersi le proprie responsabilità
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20-02-2012 10:50 |
Winston_Smith |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Quote:
Originariamente inviata da paccello
Se ne era già parlato. Non ho la palla di vetro e sono conscio della mia inettitudine, ma di norma (di norma) tutti in Erasmus combinano qualcosa, e ho solo scritto "possibilità in più".
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Non lo metto in dubbio, quanto ho scritto vale per me e unicamente per quella che è stata la mia esperienza. Questo non implica nulla su ciò che può accadere ad altri in altri contesti. Dico solo che se ci si aspetta che le donne piovano dal cielo senza "faticare" (sappiamo il genere di fatica per un timido qual è), si può rimanere delusi.
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