Originariamente inviata da angelfear

Dove ho studiato esiste la raccomandazione anglosassone ben amalgamata con il concorso italiano.

Probabilmente è per questo che ritengo di aver individuato un problema che nel paese non è complessivamente gestibile. La piccola elite può tirare a campare, ma il paese è grande.

Sparare a zero sui beneficiari delle raccomandazioni non tocca minimamente la categoria che "non ci avrebbe beneficato": i raccomandanti.

E francamente non ti vedo questo agonista della quality assurance.

Originariamente inviata da angelfear

Mah...
guardate che nelle competitive società anglosassoni le raccomadazioni sono il modo corretto e abituale di muoversi nel mondo.
Voi forse non avete colto che stiamo crepando nelle contraddizioni nate da un lungo vassallaggio economico e culturale.

Originariamente inviata da Viridian

Si, a volte mi vien l'ipocondria da adesso e quando accade non concludo niente, per questo cerco di non pensarci.

Comunque Nettino, non per impicciarmi, ma per concludere.. hai mai pensato di cambiare sede universitaria?

Io lo farei subito. '-'

Originariamente inviata da Viridian

L'importante è non lasciarsi vincere dal pensiero che tutti i nostri sforzi potrebbero esser vanificati dal primo raccomandato che ci passa sotto il naso.

Probabilmente accadrà davvero - e più di una volta - ma il problema è che se ci fermiamo a pensare a quanto son stati fortunati loro, noi non facciamo più un passo, e a quel punto rischiamo di annullarci.

E il giorno che saremo chiamati a mostrare un pezzo di carta che magari non avremo, il giorno che saremo chiamati a mostrare un po' di praticità che magari non avremo curato.. ci sarà poco da fare.

Un po' di umiltà e tanta, tanta pazienza forse son le soluzioni migliori.

Tra l'altro, credo farebbe piacere a tutti ricevere un aiuto. Ammetto che mi stanno sulle scatole i raccomandati che fan sembrare la loro fortuna come fosse una cosa "dovuta" e magari prendon sotto gamba il loro lavoro.

Comunque più che con i raccomandati, ce l'ho con il sistema e con le caste chiuse.

Originariamente inviata da darkCloud

io non sò... onestamente per me dipende dalla persona in questione, se è il tipo che è stato raccomandato e si gasa pure di questo e poi magari neanche apprezza il fatto di avere un lavoro e lì fà il minimo indispensabile, giusto perchè "tanto la fabbrica è di babbo" o perchè ha il culo parato allora anche io provo un certo odio per lui
però se il tipo magari prima era disoccupato, ha provato a cercare ma non ha trovato niente.... secondo me se và a lavorare da qualche parte dove viene raccomandato, e poi lì lavora come una qualsiasi altra persona e magari ci si impegna anche di più vista l'occasione che gli viene offerta, per me non ha nulla di male...

io lo dico, anche io lavoro nel negozio di mio zio e ovviamente ci lavoro non per il mio curriculum... io non l'avevo chiesto, ma mi è stato proposto visto che avevo un pò di esperienza nel settore... a quel punto cosa dovevo fare? rifiutare? sputare su un'occasione così? io non ho una laurea e non riesco a prenderla, che futuro mi si prospetta? nonostante il lavoro abbia delle mansioni che odio, il lavoro l'ho accettato lo stesso, e cerco di impegnarmi molto più degli altri che sono lì, perchè sò che non è meritato e cerco in tutti i modi di essere una persona meritevole di quel posto

Originariamente inviata da D. Vecio

Sto lavorando e non sono raccomandato.
La mia azienda mi ha chiamato attraverso i questionari finali universitari, mi han fatto un colloquio, e poi è andato tutto bene.
Così come un altro mio amico che lavora alle poste, ha mandato una richiesta e ora lavora.
Un'altra mia amica ora è un'hostess di volo ed è contenta, entrata senza raccomandazione e senza i requisiti d'altezza ma solo perché è il lavoro che sognava.
Per sfatare l'opinione che lavorano solo i raccomandati.

Originariamente inviata da SilverHawk

ho scelto la terza solo perchè ti sei giocato le palle ahahahahah

Cmq seriamente, mi sono indifferenti se non mi intralciano, altrimenti mi fanno incazzare di brutto