26-12-2011 13:13 |
Nick |
Re: La terapia e il caso
Mettiamo il caso di una fobia.
La paura non è mai irrazionale, c'è sempre una percentuale di rischio che la cosa che ci fa paura si realizzi per come ce la immaginiamo, ciò che è irrazionale e ci danneggia è non agire per via di quella paura.
Per quello penso che ogni terapia che abbia un senso debba portarci ad accettare la possibilità dell'insuccesso, della rovina addirittura, piuttosto che a renderci ottimisti. L'ottimismo è il male.
Fare le cose accettandone i rischi, quello per me significa essere guariti da una fobia.
Una terapia che funzioni in questo senso ha il 100% di probabilità di successo.
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26-12-2011 11:17 |
mezzavvoi |
Re: La terapia e il caso
credo che il caso abbia un peso preponderante in tutti gli ambiti dell'esistenza.
Senza un minimo di fortuna e circostanze favorevoli anche le migliori intenzioni e un atteggiamento positivo non servono assolutamente a nulla.
Tuttavia quantificare quanto il caso incida sul raggiungimento di un obiettivo è difficilissimo da stabilire
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26-12-2011 10:58 |
Kroden |
Re: La terapia e il caso
Però in questi termini tutto è casualità... il fatto di aver seguito la terapia, il fatto di aver scelto una determinata terapia, il fatto di aver trovato la forza di non sentirsi più malato... in fin dei conti conta il modo in cui si è andati incontro alla casualità... se esci ed è nuvoloso portandoti appresso l'ombrello hai la possibilità di prevenire un eventuale rischio ma se non ci pensi e lasci fare al caso allora sarà l'esatto contrario.
Tutto dipende dai fattori e da come interpretano l'evento circostante.
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29-07-2011 17:29 |
maury25 |
Re: La terapia e il caso
Come per ogni cosa serve molto fondoschiena.
E scusate il framncesismo.
Io dico più di 50%, anche in virtù del fatto che a me non è servito a nulla, forse drogandomi con qualche medicinale qualcosa potrei cambiare...ma non ne sono sicuro. Di certo non posso cambiare la vita che mi gira intorno.
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29-07-2011 15:10 |
Lila. |
Re: La terapia e il caso
io credo che ci voglia molta molta fortuna...unita a una predisposizione e voglia di farcela e tirarsi fuori dalla merda....però bisogna sempre sperare di aver trovato una psicologa adatta, che ti faccia le domande giuste, che scavi nel tuo passato in maniera corretta...come sempre in ogni cosa la fortuna o caso ha il suo bel da fare.
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29-07-2011 08:10 |
barclay |
Re: La terapia e il caso
Vedo che ci sono molti indecisi (così interpreto i pochi voti).
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29-07-2011 01:07 |
Moonwatcher |
Re: La terapia e il caso
Ah, allora io l'avevo capita (e memorizzata) in un modo diverso e un po' più ottimistico (forse): la terapia guarisce (nel senso che elimina i disagi) ma non cura (nel senso che non fornisce le occasioni sociali, ecc., non risolve i problemi pratici della vita, ai quali si deve far fronte da soli dopo la guarigione prendendosi cura di se stessi). Devi ammettere che anche così ha una sua logica.
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28-07-2011 17:29 |
Moonwatcher |
Re: La terapia e il caso
Se crepa per la malattia che aveva, allora non è stato nemmeno curato a mio avviso. u.u
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28-07-2011 16:10 |
PriccoPracco |
Re: La terapia e il caso
Dipende da caso a caso e da persona a persona.
Mi chiedo se tutto ciò non abba a che fare con quello che io reputo un vizio abitudinario.
La terapia ci insegna, ma c'è la voglia di cambiamento?
Come per il vizio della sigaretta per uno che fuma 3 pacchetti al giorno, vuoi togliertelo e provi con tanti stratagemmi, ma se non hai "davvero" voglia....convinzione di smettere, il vizio non te lo togli mai (un paragone un pò a na recchia per rendere l'idea).
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28-07-2011 15:38 |
barclay |
Re: La terapia e il caso
Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Ma a me interesserebbe (prima) capire quale percentuale dei progressi è frutto della terapia e quanta dell'"alzare le chiappe" (scusate il francesismo  ).
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L'ispirazione per questo sondaggio è venuta dal pensare che la terapia m'ha messo in grado di fare alcune cose che prima non mi riuscivano ma di non avere più molte occasioni per farle. Il succo del mio discorso è che la terapia non è in grado di creare un'occasione.
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28-07-2011 15:30 |
Moonwatcher |
Re: La terapia e il caso
Ma a me interesserebbe (prima) capire quale percentuale dei progressi è frutto della terapia e quanta dell'"alzare le chiappe" (scusate il francesismo ).
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28-07-2011 15:10 |
barclay |
La terapia e il caso
Come molti frequentatori del forum sanno, sia per averlo letto sia per esperienza, uno psicologo/psichiatra può solo parlare di percentuale di successo della terapia che pratica. Con questa premessa ed in base alla vostra esperienza, avete mai la sensazione che i progressi di una qualsiasi terapia dipendano anche dal caso?
N.B. — Per "caso" intendo un evento o una serie di eventi fortuiti che ci “portano fuori dal vicolo cieco”.
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