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29-11-2011 19:08
maralgiu
Re: Autostima

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Originariamente inviata da TrueLover Visualizza il messaggio
ragazzi l'autostima conta per le scelte che facciamo nella vita, ma per come ci relazioniamo e ci comportiamo non c'entrano una zeppola.
E` tutta una questione di sicurezza, di sapere quello che fai e che dici, magari in seguito all'esperienza.
Ben detto a patto che cancelli la parola "comportiamo". L'autostima entra nel processo decisionale finale che determina il comportamento. Lo stare zitti nelle discussioni, l'evitare di rivolgere qualche parola alla ragazza/o che piace, rinunciare a partecipare ad attività di gruppo, e altre cose del genere, sono comportamenti che scaturiscono dalla poca fiducia in se stessi, ma questa a loro volta scaturisce dalle convinzioni negative inconsce che si hanno su se stessi. L'errore che alcuni amici e amiche commettono è quello di scaricare sull'autostima, causali che non le appartengono, e in questo modo la si fa diventare una causa scatenante o originaria, il che è falso.
29-11-2011 02:04
TrueLover
Re: Autostima

ragazzi l'autostima conta per le scelte che facciamo nella vita, ma per come ci relazioniamo e ci comportiamo non c'entrano una zeppola.
E` tutta una questione di sicurezza, di sapere quello che fai e che dici, magari in seguito all'esperienza.
Provo a farvi un esempio, quando siete in intimità con una donna sai le parole che devi dire e come le devi dire per nn farle passare la libido ma anzi accenderla ancora di più.
Così vale per tutte le cose della vita, se vai ad un colloquio devi saper apparire affidabile e professionale, perché in questa benedetta vita c`è sempre una misura di riferimento standard, delle aspettative da parte della gente e se le deludi allora sei un buono a niente e ti scartano, che sistema del cazzo ve? intanto questo è
e uno o si adegua o se ne va
28-11-2011 13:59
Martello
Re: Autostima

Si esatto autostima, come il gruppo auto mutuo aiuto che frequento, praticamente tutti i fobici sociali hanno l'autostima sotto i tacchi, posso dirti che l'autostima per quello che sento dirmi da tutti sia i terapeuti che la gente non dipende da cosa fai, ovvero dall'agito, ma dalla considerazione che hai di te stesso indipendentemente da quello che fai, ovvero dipende dalla stima che dai alle tue potenzialità interne
28-11-2011 13:58
maralgiu
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da gameboy Visualizza il messaggio
l'autostima, è quella che mi manca tutti i giorni a scuola, quando mi rapporto con i compagni, con la gente nuova,con tutti in pratica... l'autostima è utilissima secondo me per non essere indecisi per le cose piu stupide, per esempio l'altro giorno dovevo scegliere se andare alla partita oppure no, se avevo il coraggio di andare dai miei compagni di squadra anche dopo avergli detto che non venivo alla partita oppure no.. dopo averci riflettuto per mezz'ora davanti alla palestra... forse saro stato un po sfacciato ma ci sono andato lo stesso... è andata benissimo, sono riuscito a farmi amico un altro della mia stessa squadra che anche lui per problemi non ha potuto giocare, ed abbiamo chiaccherato.. poi i miei compagni di squadra mi hanno sorriso quando mi hanno visto.... invece io pensavo che mi dicessero su, che ero uno sfigato a non andarci ecc.. ho poca stima di me stesso e molte delle volte sbaglio a scegliere e a parlare e non mi piace per niente.. delle volte vorrei essere una persona normale, che parla spontaneamente, ma questa è utopia.........
Autostima e indecisione vanno a braccetto, ma come ho già detto prima, il problema non è la bassa autostima, ma le idee negative che hai su di te.
Medita di più sull'episodio che hai raccontato, quell'esperienza positiva dimostra che hai la capacità di fare, utilizza questi episodi per portare a te stesso esempi positivi sulle tue possibilità.
Spesso si sbaglia a parlare quando si comunica in modo molto sintetico, le idee, i pareri, i giudizi, vanno espresse in modo articolato per ridurre il rischio di essere fraintesi. È buona norma non limitarsi ad esprimere un'idea o un giudizio senza spiegarne le ragioni. Un corso di assertività potrebbe esserti molto utile. Questi articoli potrebbero interessarti:
http://www.addio-timidezza.com/2011/...ti-timidi.html
http://www.addio-timidezza.com/2011/...autostima.html
http://www.addio-timidezza.com/2011/...sicurezza.html
http://www.addio-timidezza.com/2011/...spiratori.html
http://www.addio-timidezza.com/2011/...-l-perche.html
http://www.addio-timidezza.com/2011/...chi-serve.html
28-11-2011 13:22
maralgiu
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da Rebellion Visualizza il messaggio
Ormai sono arrivato alla conclusione che tutti i miei problemi hanno come base una scarsissima autostima.
Per quanto io cerchi di limare quelli che ritengo essere i miei difetti, non riesco comunque ad uscire da questo circolo vizioso che mi vede analizzare costantemente quelle che credo essere le mie mancanze, anche nel momento in cui la causa non sussiste più od è del tutto irrazionale.

Per fare un esempio semplice, sino a 2 anni fa ero piuttosto grasso, ma anche ora che sono dimagrito continuo a percepirmi come il bamboccione cicciottoso quale ero.

Attualmente invece il mio problema essenziale è il fatto di essere ignorate.
Avendo vissuto nell'apatia tutto il periodo della scuola, mi sono reso conto di aver assimilato poco o niente delle nozione impartitemi. Mi sento vuoto, ma nonostante ciò, a causa appunto dell'apatia che ancora oggi mi perseguita, non riesco a migliorarmi. Anzi forse all'epoca l'apatia era solo un mezzo per avvicinarmi ai miei coetanei che vedevo vuoti e disinteressati verso tutto e tutti, quindi lo facevo anch'io per emulazione nel tentativo di essere accettato.
Ora però vivo in un ambiente dove ho pochi contatti con coetanei e mi sento costantemente inferiore ai colleghi coi quali ho una marcata differenza d'età. A livello cosciente mi rendo conto che, visto il divario generazione che ci separa, è normale abbiano maggiori esperienze e più vaste conoscenze, ma inconsciamente non riesco ad accettarlo, mi sento uno stupido bambinetto ogni qualvolta il discorsi scivolano su politica od altri argomenti un po' più impegnativi.
Ho letto qualcosa sulle teorie di Alfred Adler e credo di non aver superato il complesso di inferiorità nei confronti degli adulti, ed ora che adulto lo sono pure io, mi sento costantemente inadeguato.
La frase qui sopra rappresenta anche un altro dei miei difetti, ossia quello di avere la mente talmente presa dall'analizzarmi che non riesco ad interessarmi ad altro se non a me stesso ed ai miei problemi, creando anche in questo caso un circuito chiuso dove quella che dovrebbe essere la cura del mio imbarazzo (in questo caso la costruzione di basi culturali più solide) è in contrasto con la mia stessa natura apatica e pigra.
Non so veramente come fare... mi sento limitato da me stesso!!
Già il fatto che li chiami "difetti", significa che individui i fattori sbagliati: i tuoi problemi non derivano da difetti ma da convinzioni profonde disfunzionali e, giacché sono inconsce, non credo che tu gli abbia individuati.
Se anche tu li avessi riconosciuti, ciò da solo non è sufficiente a modificare le cose perché dovresti sostituire queste convinzioni con altre che contengono il principio del possibilismo, e anche quando hai operato tale sostituzione, devi poi impegnarti a confermarla continuamente e, insieme a quest'azione, dovresti poi allenarti per modificare i comportamenti. Per fare tutto ciò occorre metodo, tecniche ed esercizio.
All'ignoranza si può rimediare se in te c'è la curiosità, il desiderio di apprendere e comprendere, ma se cerchi di istruirti solo perché sei uno "sfigato", stai fresco.
Il fatto stesso che hai una bassa autostima perché pensi certe cose di te, dimostra che il tuo problema non è l'autostima, ma le cose negative che pensi di te. Purtroppo il fatto che sei demoralizzato, riduce le tue motivazioni, perciò ti conviene partire ad affrontare le cose più semplici, che sono alla tua portata di adesso. Non puntare direttamente a risolvere i problemi più grossi, a questi ci devi arrivare gradatamente.
Dai colleghi che sanno più di te, puoi apprendere. Riconoscere la miglior conoscenza degli altri non è umiliante, ma è un atteggiamento di umiltà che viene sempre apprezzato purché non abbia atteggiamenti di sottomissione. Se dimostri ai tuoi colleghi che hai volontà di apprendere, di guadagni la loro simpatia e stima. Devi solo scegliere se piangerti addosso o fare qualcosa.
21-11-2011 17:16
gameboy
Re: Autostima

l'autostima, è quella che mi manca tutti i giorni a scuola, quando mi rapporto con i compagni, con la gente nuova,con tutti in pratica... l'autostima è utilissima secondo me per non essere indecisi per le cose piu stupide, per esempio l'altro giorno dovevo scegliere se andare alla partita oppure no, se avevo il coraggio di andare dai miei compagni di squadra anche dopo avergli detto che non venivo alla partita oppure no.. dopo averci riflettuto per mezz'ora davanti alla palestra... forse saro stato un po sfacciato ma ci sono andato lo stesso... è andata benissimo, sono riuscito a farmi amico un altro della mia stessa squadra che anche lui per problemi non ha potuto giocare, ed abbiamo chiaccherato.. poi i miei compagni di squadra mi hanno sorriso quando mi hanno visto.... invece io pensavo che mi dicessero su, che ero uno sfigato a non andarci ecc.. ho poca stima di me stesso e molte delle volte sbaglio a scegliere e a parlare e non mi piace per niente.. delle volte vorrei essere una persona normale, che parla spontaneamente, ma questa è utopia.........
20-11-2011 12:36
Rebellion
Re: Autostima

Ormai sono arrivato alla conclusione che tutti i miei problemi hanno come base una scarsissima autostima.
Per quanto io cerchi di limare quelli che ritengo essere i miei difetti, non riesco comunque ad uscire da questo circolo vizioso che mi vede analizzare costantemente quelle che credo essere le mie mancanze, anche nel momento in cui la causa non sussiste più od è del tutto irrazionale.

Per fare un esempio semplice, sino a 2 anni fa ero piuttosto grasso, ma anche ora che sono dimagrito continuo a percepirmi come il bamboccione cicciottoso quale ero.

Attualmente invece il mio problema essenziale è il fatto di essere ignorate.
Avendo vissuto nell'apatia tutto il periodo della scuola, mi sono reso conto di aver assimilato poco o niente delle nozione impartitemi. Mi sento vuoto, ma nonostante ciò, a causa appunto dell'apatia che ancora oggi mi perseguita, non riesco a migliorarmi. Anzi forse all'epoca l'apatia era solo un mezzo per avvicinarmi ai miei coetanei che vedevo vuoti e disinteressati verso tutto e tutti, quindi lo facevo anch'io per emulazione nel tentativo di essere accettato.
Ora però vivo in un ambiente dove ho pochi contatti con coetanei e mi sento costantemente inferiore ai colleghi coi quali ho una marcata differenza d'età. A livello cosciente mi rendo conto che, visto il divario generazione che ci separa, è normale abbiano maggiori esperienze e più vaste conoscenze, ma inconsciamente non riesco ad accettarlo, mi sento uno stupido bambinetto ogni qualvolta il discorsi scivolano su politica od altri argomenti un po' più impegnativi.
Ho letto qualcosa sulle teorie di Alfred Adler e credo di non aver superato il complesso di inferiorità nei confronti degli adulti, ed ora che adulto lo sono pure io, mi sento costantemente inadeguato.
La frase qui sopra rappresenta anche un altro dei miei difetti, ossia quello di avere la mente talmente presa dall'analizzarmi che non riesco ad interessarmi ad altro se non a me stesso ed ai miei problemi, creando anche in questo caso un circuito chiuso dove quella che dovrebbe essere la cura del mio imbarazzo (in questo caso la costruzione di basi culturali più solide) è in contrasto con la mia stessa natura apatica e pigra.
Non so veramente come fare... mi sento limitato da me stesso!!
18-11-2011 19:07
bunker
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da maralgiu Visualizza il messaggio
perché non ce la fai, ti senti gli occhi di tutti addosso? ti senti giudicato?
son sicuro di fare figure di merda solo con il mio esistere
18-11-2011 18:53
maralgiu
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da bunker Visualizza il messaggio
non mi ritengo in grado di girare normalmente in piazza
perché non ce la fai, ti senti gli occhi di tutti addosso? ti senti giudicato?
14-11-2011 12:04
maralgiu
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da roberta Visualizza il messaggio
Comunque trovo tutto strettamente connesso in un circolo vizioso difficile da spezzare..sensibilità-timidezza-convinzioni negative-bassa autostima-insicurezza-ansia
Vero, tutti i vari fenomeni cognitivi, comportamentali e l'ansia, alla fine alimentano la reiterazione della timidezza attraverso la conferma delle credenze di base. Questo fenomeno di riconferma delle credenze negative è chiamato rinforzo

Quote:
concentrarmi e sviluppare maggiormente le parti positive piuttosto che quelle negative
Non proprio, il pensare positivo è rischioso. Se cominci a pensare solo in positivo, dato che la realtà è fatta di successi e insuccessi, ti può portare a un crollo ulteriore al primo insuccesso. La cosa migliore è il pensare realistico, cioè acquisire la consapevolezza che nella vita si può fallire e riuscire, ma che questi esiti non possono mettere in discussione il valore o le qualità di una persona: l'insuccesso appartiene solo a quel determinato momento, non all'intera vita e né al futuro, non può essere trasformata in una regola generale, in una legge predeterminata che ti condanna a essere in un modo per sempre. La consapevolezza cui mi riferivo è il convincimento profondo della logica relativa degli eventi, è possibile ottenere questo risultato solo se ad ogni occasione di insuccesso o paura di insuccesso eserciti questo ragionamento: a furia di ripetertelo, a un certo punto ti ritrovi con una credenza riformata, crei cioè lo stesso processo che ti ha portato a sviluppare la timidezza, solo che stavolta, determini credenze realistiche.
Il tuo obiettivo, infatti, dovrebbe essere quello di riformare le credenze negative per poi mettere mano all'adeguamento dei tuoi comportamenti oggi improntati alla timidezza.
Riguardo queste tematiche ci sono alcuni articoli che potresti leggere:
http://www.addio-timidezza.com/2010/...-positivo.html
http://www.addio-timidezza.com/2010/...rte-prima.html
http://www.addio-timidezza.com/2010/...e-seconda.html
http://www.addio-timidezza.com/2010/...timidezza.html
12-11-2011 19:42
roberta
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da maralgiu Visualizza il messaggio

sono le credenze negative di base che hai ora a generare la bassa autostima. Il fatto che queste convinzioni profonde negative si siano formate nel passato è irrilevante dal punto di vista della dinamica cognitiva.
Ok, ok.. quindi da profana ho confuso la causa con l'effetto. Quando parlavo di autostima mi riferivo in realtà alle convinzioni profonde negative.. Questo spiega anche perchè quando vivo un'esperienza positiva mi sembra che la mia autostima non cresca molto.. Sono quelle maledette convinzioni negative che non se ne vanno..anzi mi portano ad interpretare le cose comunque negativamente. Comunque trovo tutto strettamente connesso in un circolo vizioso difficile da spezzare..sensibilità-timidezza-convinzioni negative-bassa autostima-insicurezza-ansia..Forse il consiglio migliore che ho ricevuto a riguardo è stato quello di concentrarmi e sviluppare maggiormente le parti positive piuttosto che quelle negative, perchè se particolarmente sensibili e quindi critici con sé stessi ci si nasce non è che si possa cambiare del tutto.. ho detto qualcosa di sensato!?..
12-11-2011 19:02
roberta
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da bunker Visualizza il messaggio
non mi ritengo in grado di girare normalmente in piazza
12-11-2011 18:53
bunker
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da maralgiu Visualizza il messaggio
Questa non è propriamente bassa autostima, anche se la provoca. In psicologia è annoverata tra le "distorsioni cognitive" ed è chiamata "personalizzazione", cioè la tendenza ad incolpare se stessi per quello che accade. L'autostima non esprime attribuzioni di causa o di colpa. Tu hai una bassa autostima soltanto quando non ti ritieni in grado di svolgere qualcosa.
Vedi questo articolo



Roberta, sei ricascata nello stesso ragionamento di prima. Se la bassa autostima ce l'hai ora, vuol dire che oggi hai credenze negative di base su di te. Quelle di ieri sono solo state al massimo confermate da te nel presente. Quindi sono le credenze negative di base che hai ora a generare la bassa autostima. Il fatto che queste convinzioni profonde negative si siano formate nel passato è irrilevante dal punto di vista della dinamica cognitiva. Nel passato si sono solo cominciate a formare queste convinzioni, ma ciò che è accaduto nel passato non provoca assolutamente nulla nel tuo presente.
Inoltre l'autostima non si poggia su reminiscenze storiche, non ha una continuità automatica col passato, non ha un continuum temporale: essa è alimentata solo e soltanto dalle credenze negative di base e dai pensieri automatici negativi esistenti nel momento attuale.
non mi ritengo in grado di girare normalmente in piazza
12-11-2011 18:01
maralgiu
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da bunker Visualizza il messaggio
la mancanza d'autostima mia copre tutti i giorni tutto il giorno anche per le cose più stupide...
esempio
ho perso il portafoglio, non mi passa neanche per la mente che me lo abbiano rubato e che non sia colpa mia, me lo hanno dovuto dire gli altri che può essere successo questo.... per me la colpa era mia, mia, mia, soltanto mia!
Questa non è propriamente bassa autostima, anche se la provoca. In psicologia è annoverata tra le "distorsioni cognitive" ed è chiamata "personalizzazione", cioè la tendenza ad incolpare se stessi per quello che accade. L'autostima non esprime attribuzioni di causa o di colpa. Tu hai una bassa autostima soltanto quando non ti ritieni in grado di svolgere qualcosa.
Vedi questo articolo

Quote:
Effettivamente bisognerebbe riuscire a concentrarsi più sul momento presente piuttosto che sui timori provocati da esperienze passate che hanno causato un calo di autostima..invece spesso le proprie potenzialità sono invalidate da questi pensieri.
Roberta, sei ricascata nello stesso ragionamento di prima. Se la bassa autostima ce l'hai ora, vuol dire che oggi hai credenze negative di base su di te. Quelle di ieri sono solo state al massimo confermate da te nel presente. Quindi sono le credenze negative di base che hai ora a generare la bassa autostima. Il fatto che queste convinzioni profonde negative si siano formate nel passato è irrilevante dal punto di vista della dinamica cognitiva. Nel passato si sono solo cominciate a formare queste convinzioni, ma ciò che è accaduto nel passato non provoca assolutamente nulla nel tuo presente.
Inoltre l'autostima non si poggia su reminiscenze storiche, non ha una continuità automatica col passato, non ha un continuum temporale: essa è alimentata solo e soltanto dalle credenze negative di base e dai pensieri automatici negativi esistenti nel momento attuale.
11-11-2011 16:17
roberta
Re: Autostima

[QUOTE=maralgiu;631159].

Il tuo punto di partenza non è il passato, ma il presente. Oggi sei quel che sei, ieri eri un’altra persona, anche se avevi gli stessi problemi. Il fatto che siamo la risultante delle nostre esperienze è vero solo in parte, bisognerebbe dire che siamo la risultante tra le esperienze vissute, l’interpretazione che oggi facciamo di quelle esperienze e il presente. Le due affermazioni non sono identiche né somiglianti, la loro differenza è sostanziale, ciascuna ha implicazioni diverse, da una parte si contestualizza il passato, nell’altra si contestualizza il presente.

Grazie per gli spunti di riflessione, effettivamente per quel che mi riguarda in questo periodo dò poco peso al presente e le tue parole mi hanno spinta a far luce su questo aspetto.. Ho anche una citazione a tal proposito..
"Stare attenti vuol dire vivere nel momento presente, non essere imprigionati nel passato e nemmeno anticipare eventi futuri che potrebbero non accadere. Allorche' siamo pienamente coscienti del momento presente, la vita si trasforma e l'ansia e lo stress scompaiono. Gran parte della vita se ne va nella febbrile anticipazione delle cose da fare e nella conseguente sospensione d'animo. Dovremmo imparare a fare un passo indietro nella liberta' e possibilita' del presente." (Bede Griffiths, 1906-1993)

Effettivamente bisognerebbe riuscire a concentrarsi più sul momento presente piuttosto che sui timori provocati da esperienze passate che hanno causato un calo di autostima..invece spesso le proprie potenzialità sono invalidate da questi pensieri..
09-11-2011 22:36
bunker
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da bunker Visualizza il messaggio
mio effetto alla parola autostima
la mancanza d'autostima mia copre tutti i giorni tutto il giorno anche per le cose più stupide...


esempio
ho perso il portafoglio, non mi passa neanche per la mente che me lo abbiano rubato e che non sia colpa mia, me lo hanno dovuto dire gli altri che può essere successo questo.... per me la colpa era mia, mia, mia, soltanto mia!
08-11-2011 20:03
bunker
Re: Autostima

mio effetto alla parola autostima:
08-11-2011 19:28
maralgiu
Re: Autostima

in realtà il nome "self efficacy" coniata da Bandura fu tradotta in lingua italiana con il termine "autostima", alcuni hanno però preferito la dizione letterale, ma sono la stessa cosa: la bassa autostima è la scarsa fiducia nella propria capacità di essere efficace nel far fronte agli eventi.


Quote:
da rory
Beh hai ragione...a monte quindi ci può essere un problema o di scarsa autostima o di scarsa autoefficacia...e si, non ci avevo mai pensato in effetti!
Nel mio caso credo sia un problema di scarsa autostima, ma non in tutto..diciamo che più circolo vizioso del mio non ci potrebbe essere..io credo di essere una bella ragazza, non mi reputo neppure inferiore agli altri come intelligenza e infatti nel contesto università sono del tutto normale, loquace e disinvolta..ma ogni volta che parlo con gli alri al di là dell'ambiente universitario, mi sembra sempre di annoiare le persone e non piacere e quindi sto chiusa a casa e non ho amici...perchè? Perchè mi sembra di apparire come una ragazza che si fa paranoie per ogni cosa e troppo problematica..e in effetti è così, ma perchè? Perchè ho paura del giudizio degli altri.....poi paradossalmente io mi vergogno proprio di non uscire mai..più circolo vizioso di questo
Se fai discendere i tuoi problemi dall'autostima o come dici tu, auto efficacia, commetti un errore di attribuzione in quanto trasformi in causa ciò che è la conseguenza di credenze disfunzionali da una parte e rinforzi di tali credenze dall'altra. Credo però di capire perché fare quest'attribuzione: nel momento in cui si è determinata la bassa autostima, questa diventa parte integrale del circolo vizioso cui accennavi. Ma il fatto stesso che c'è un perché alla bassa autostima, dovrebbe già a farti pensare che essa non può costituire una causa di base.
E perché hai paura del giudizio degli altri? Il timore del giudizio altrui non è una credenza di base, ma è una credenza intermedia cioè una di quelle convinzioni i cui pensieri vertono sul tema dell'accettazione e della competenza, questo significa che hai delle convinzioni disfunzionali a monte di tale paura.

Quote:
Io me ne sono resa conto annotando giornalmente i miei stati d'animo e le mie paure..è assurdo vedere come mi contraddico in ogni cosa..analizzando il tutto, mi sono resa conto che ciò che non mi piace di me e che temo gli altri possano giudicare negativamente sono proprio i sintomi causati dalla fobia sociale
è già un buon segno che hai preso coscienza di questa cosa, cominci a intravvedere la disfunzionalità di certi tuoi pensieri e comportamenti.
Se prendi ad annotare anche i comportamenti attuati, questo lavoro che stai facendo ti sarà ancora più utile.

Quote:
..la fobia sociale però a sua volta si è instaurata quando ero piccola, a causa della mia scarsa autostima e della mia eccessiva sensibilità
Mi riaggancio quanto detto prima, la timidezza, la fobia sociale, non vengono generate dalla scarsa autostima, ma questa è generata dai convincimenti profondi negativi che hai di te. Se eri fobica già da bambina, probabilmente hai ereditato un temperamento ansioso e l'ambiente (familiare e scolastico?) in cui sei cresciuta nei tuoi primi anni di vita, hanno fatto sì che nel tuo sistema cognitivo si formassero convincimenti negativi sulla tua persona. Sono questi ultimi ad aver generato la bassa autostima.

Quote:
poi ho risolto, ma si erano creati altri problemi derivanti dal fatto che mi ero isolata e non avevo amici....insommma è stata una cosa a catena e se ci penso, potrei trovare dei collegamenti per tutto. Ricordo anche il trauma infantile in cui mi sono sentita umiliata e al c'entro dell'attenzione di tutti i passanti
È probabile che avevi risolto solo la questione del mangiare molto, ma non hai rimosso le credenze di base che oramai si erano formate. Certamente gli episodi che ti hanno visto umiliata e posta al centro dell'attenzione, hanno fortemente rafforzato i convincimenti inconsci di base e, anzi, possono aver contribuito alla formazione di altri convincimenti negativi di base.

Quote:
Sembra assurdo come tutti noi siamo così bravi ad analizzare ogni cosa..è la pratica che ci frega ..insomma "tra dire e il fare c'è di mezzo il mare"
Sei proprio sicura di aver analizzato le cose nella giusta direzione? Il fatto che attribuisci alla bassa autostima l’origine e la formazione dei tuoi problemi, indicherebbe che ti sei fermata all’analisi di ciò che risiede nel tuo livello cosciente: tutte le persone afflitte dall’ansia sociale percepiscono distintamente di avere una bassa autostima senza alcun sforzo analitico.

Quote:
da Roberta
Certo, non a caso ho scritto dovrebbe. Comunque, almeno per quanto mi riguarda e pur ritenendomi timida, trovo utile far tesoro delle esperienze passate belle e brutte. Le considero un'occasione in cui mi sono messa alla prova ed ho scoperto e capito cose nuove su me stessa.
Attenta Roberta che, generalmente, pensando al passato non si scoprono o capiscono cose nuove su se stessi, ma si confermano, e quindi rafforzano, convincimenti interiori profondi inconsci. Comunque c’è un modo molto semplice per renderti conto se hai scoperto cose nuove su di te: se hai capito o scoperto cose che ti descrivono con carenze, mancanza di bravura in qualcosa, piccole o grandi incompetenze, inabilità sociali, sei su una strada sbagliata, anzi sei incappata nel rafforzare proprio ciò che dovresti superare.

Quote:
Certamente bisogna concentrarsi sul presente e non rimanere schiavi del passato, ma senza dimenticare il proprio punto di partenza. Che diventa la base per costruire un futuro più simile a quello che si desidera. Anche perchè ciò che siamo nel presente è inevitabilmente un prodotto di esperienze passate.
Il tuo punto di partenza non è il passato, ma il presente. Oggi sei quel che sei, ieri eri un’altra persona, anche se avevi gli stessi problemi. Il fatto che siamo la risultante delle nostre esperienze è vero solo in parte, bisognerebbe dire che siamo la risultante tra le esperienze vissute, l’interpretazione che oggi facciamo di quelle esperienze e il presente. Le due affermazioni non sono identiche né somiglianti, la loro differenza è sostanziale, ciascuna ha implicazioni diverse, da una parte si contestualizza il passato, nell’altra si contestualizza il presente.

Quote:
da d. vecio
È così scontato che quasi mi vergogno a scriverlo: non è nemmeno importante il risultato in sé, l'importante è imparare qualcosa dal proprio ipotetico fallimento.
Farsi domande, fare autocritica, capire l'errore, cosa ho sbagliato se ho sbagliato? Cosa è andato storto? È imputabile a me? E se sì come risolvere il problema? E infine risaltare in sella verso nuovi errori.
La cosa fondamentale da imparare dal proprio fallimento è l’accettazione del fallimento stesso e l’acquisire la consapevolezza che nella vita gli insuccessi possono capitare.
L'autocritica va bene solo se eviti di emettere giudizi sulla tua persona o sulle tue qualità. L'errore, il fallimento, non determina il valore di una persona in quanto tale, né la condanna a incompetenze assolute o perenni.
02-11-2011 13:57
Ishtar
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da D. Vecio Visualizza il messaggio
La differenza fra orgoglio e autostima è che l'orgoglio serve da difesa, e se ti difendi implica che hai delle debolezze.
L'autostima è qualcosa di diverso e più sano, se ti attaccano non ti senti minimamente ferito.
Quoto......
02-11-2011 13:04
D. Vecio
Re: Autostima

Quote:
Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
Io compenso la mia scarsa autostima con l'orgoglio. Le tecniche che ho sempre usato sono le più sbagliate e le meno efficaci. La mia psicologa diceva devi fare dei dolci, devi cucinare, per vedere qualcosa fatto e creato da me. Mah, si vede che non vedeva in me molte qualità.
Secondo me aveva ragione la tua psicologa, ti dava dei consigli in quel senso perché voleva farti trovare qualcosa da amare ed è da lì che possibile far crescere l'autostima.
La differenza fra orgoglio e autostima è che l'orgoglio serve da difesa, e se ti difendi implica che hai delle debolezze.
L'autostima è qualcosa di diverso e più sano, se ti attaccano non ti senti minimamente ferito.
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