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Discussione: è il timido che viene escluso o è lui che esclude? Rispondi alla discussione
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16-10-2011 18:53
electricfuneral
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Cmq, scherzi a parte, secondo me il meccanismo fondamentale è semplicemente quello:

[U]Il timido non sa comunicare[/U]---> Gli altri non gli accordano condivisione e rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta) ---> lui si sente a disagio nel gruppo ----> non è incentivato a partecipare ---> tende ad isolarsi (cioè ad autoescludersi) ---> il che conferma il pregiudizio negativo altrui ...e riattiva il ciclo.

Chi è che comincia ad escludere? In questo caso il gruppo.

Nel caso in cui il timido sia fondamentalmente un introverso (il che è ciò che accade di solito) a quanto detto si sovrappone la tendenza ad autoescludersi causata dalla necessità di avere grandi quantità di tempo da passare da solo con se stesso per sentirsi bene.

Ma l'autoesclusione introversa (voluta) è tutta un'altra cosa dall'autoesclusione fobica (non voluta e causata dalla mancanza di rispetto & condivisione altrui).
non sono d'accordo,il timido sa comunicare,e sopratutto dimostra di volerlo,di voler socializzare,solo che quando lo fa si nota la timidezza o si percepisce una poca abitudine a parlare in gruppo,il resto che hai detto e' giusto..
quindi per me sono gli altri che escludono,perche' hanno i pregiudizi,essendo razzisti,ma essendo anche ipocriti e senza cervello manco se ne accorgono,una volta che il timido si sente piu' a disagio (per via del comportamento altrui) tende ad escludersi rimanendo sulle sue,questo fa si che gli altri si convincano che avevano ragione,e' proprio un "vergognoso",e' asociale,e da li' inizia la caccia.....
14-10-2011 13:24
Miki NFx2
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Nel mio caso sono io che escludo volontariamente o inconsciamente poi diventa normale venire esclusi...è inutile incazzarsi(parlo sempre per me)se poi si è i primi a evitare troppi contatti...cmq...un po sto provando a migliorarmi
10-10-2011 11:22
Winston_Smith
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Cmq, scherzi a parte, secondo me il meccanismo fondamentale è semplicemente quello:

Il timido non sa comunicare---> Gli altri non gli accordano condivisione e rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta) ---> lui si sente a disagio nel gruppo ----> non è incentivato a partecipare ---> tende ad isolarsi (cioè ad autoescludersi) ---> il che conferma il pregiudizio negativo altrui ...e riattiva il ciclo.

Chi è che comincia ad escludere? In questo caso il gruppo.

Nel caso in cui il timido sia fondamentalmente un introverso (il che è ciò che accade di solito) a quanto detto si sovrappone la tendenza ad autoescludersi causata dalla necessità di avere grandi quantità di tempo da passare da solo con se stesso per sentirsi bene.

Ma l'autoesclusione introversa (voluta) è tutta un'altra cosa dall'autoesclusione fobica (non voluta e causata dalla mancanza di rispetto & condivisione altrui).
Sono abbastanza d'accordo con questa interpretazione. Il fatto che il timido possa realizzare una profezia che si autoavvera nel vedere confermati i propri timori o che possa percepire un sentimento di ostilità/estraneità altrui sopravvalutandolo, ci sta certamente, ma non è certamente l'unica modalità con cui si realizza l'esclusione, né le altre persone mancano di responsabilità in questo (in generale): non mi pare siano una rarità i giudizi di gente che si scoccia di avere a che fare con persone poco comunicative (secondo i loro standard).
La descrizione di queste dinamiche è poi resa ancora più difficile dal fatto che spesso restano a un livello inconscio e inespresso.
10-10-2011 11:18
Winston_Smith
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da LanternaVerde Visualizza il messaggio
E un meccanismo causa effetto che viene alimentato da ambo le parti, ma solo chi lo ha iniziato, se ne prende atto (consapevolezza) può interromperlo, perchè il problema è suo (del timido).
Che poi non sia facile risolverlo, questo è un altro paio di maniche.
La domanda del topic non è quali siano le maggiori probabilità di interrompere questo meccanismo, ma se sia più il timido a escludere il contatto con gli altri o viceversa. E la risposta credo non possa essere che entrambe le cose o comunque nessuna più dell'altra.
08-10-2011 10:42
bunker
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

io escludo purtroppo, ne ho avuto la riprova anche ieri
08-10-2011 03:05
Sampei80
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Cmq, scherzi a parte, secondo me il meccanismo fondamentale è semplicemente quello:

Il timido non sa comunicare---> Gli altri spesso inconsciamente non gli accordano condivisione e rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta) ---> lui si sente a disagio nel gruppo ----> non è incentivato a partecipare ---> tende ad isolarsi (cioè ad autoescludersi) ---> il che conferma il pregiudizio negativo altrui ...e riattiva il ciclo.

Chi è che comincia ad escludere? In questo caso il gruppo.

Nel caso in cui il timido sia fondamentalmente un introverso (il che è ciò che accade di solito) a quanto detto si sovrappone la tendenza ad autoescludersi
Ho aggiustato pure io

Non sono così sicuro che il timido non sappia comunicare, secondo me pensa che le cose gli andranno male perchè pensa che non sia in grado di comunicare(poca fiducia nelle sue capacità, cioè in se stesso) inoltre questo malpensare lo porta agli inizi dell'interazione anche ad avere una percezione distorta di quello che fanno gli altri nei suoi confronti(qui inizia l'autoesclusione), il timido si sente minacciato e inizia a prendere ancor di più le distanze, gli altri solo allora, seppur inconsciamente, lo escludono indirettamente.
Insomma spesso il timido è mal predisposto, prevenuto, pensa che gli andrà male e poi gli và effettivamente male...magiaa

Quote:
causata dalla necessità di avere grandi quantità di tempo da passare da solo con se stesso per sentirsi bene.
direi anche per farsi grandi quantità di paranoie sul perchè non viene accettato
08-10-2011 02:47
Who_by_fire
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Bisogna capire se questo mancato accordo sussista realmente oppure sia la percezione del timido/introverso, inevitabilmente condizionata dalla sua idealizzazione dei rapporti umani, a farglielo intendere come tale.
Io propenderei per "sussiste realmente". Infatti tale sensazione non è sempre presente nello stesso modo e con la stessa intensità con tutti i gruppi di persone, ma dipende fortemente dal gruppo e dalla situazione specifica.

Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Ok, così concordo, con la correzione che ho fatto: secondo me basta anche solo che non ci sia condivisione perché si senta a disagio.
Zì, zì, zono d'accordo! (Come sei preciso! )
08-10-2011 01:07
Moonwatcher
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

In genere un po' e un po' secondo me (e intendo un po' e un po' all'interno dello stesso gruppo e dello stesso set di relazioni).
08-10-2011 00:42
muttley
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Gli altri non gli accordano condivisione e rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta)
Bisogna capire se questo mancato accordo sussista realmente oppure sia la percezione del timido/introverso, inevitabilmente condizionata dalla sua idealizzazione dei rapporti umani, a farglielo intendere come tale.
08-10-2011 00:35
Moonwatcher
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Cmq, scherzi a parte, secondo me il meccanismo fondamentale è semplicemente quello:

Il timido non sa comunicare---> Gli altri non gli accordano condivisione e/o rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta) ---> lui si sente a disagio nel gruppo ----> non è incentivato a partecipare ---> tende ad isolarsi (cioè ad autoescludersi) ---> il che conferma il pregiudizio negativo altrui ...e riattiva il ciclo.

Chi è che comincia ad escludere? In questo caso il gruppo.

Nel caso in cui il timido sia fondamentalmente un introverso (il che è ciò che accade di solito) a quanto detto si sovrappone la tendenza ad autoescludersi causata dalla necessità di avere grandi quantità di tempo da passare da solo con se stesso per sentirsi bene.

Ma l'autoesclusione introversa (voluta) è tutta un'altra cosa dall'autoesclusione fobica (non voluta e causata dalla mancanza di rispetto & condivisione altrui).
Ok, così concordo, con la correzione che ho fatto: secondo me basta anche solo che non ci sia condivisione perché si senta a disagio.

Vediamo poi se Winston ha qualcosa da ridire.
08-10-2011 00:26
Who_by_fire
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Quindi il timido esclude la maggior parte delle persone che conosce secondo questa definizione, no?
Cmq, scherzi a parte, secondo me il meccanismo fondamentale è semplicemente quello:

Il timido non sa comunicare---> Gli altri non gli accordano condivisione e rispetto (il che è una forma di esclusione indiretta) ---> lui si sente a disagio nel gruppo ----> non è incentivato a partecipare ---> tende ad isolarsi (cioè ad autoescludersi) ---> il che conferma il pregiudizio negativo altrui ...e riattiva il ciclo.

Chi è che comincia ad escludere? In questo caso il gruppo.

Nel caso in cui il timido sia fondamentalmente un introverso (il che è ciò che accade di solito) a quanto detto si sovrappone la tendenza ad autoescludersi causata dalla necessità di avere grandi quantità di tempo da passare da solo con se stesso per sentirsi bene.

Ma l'autoesclusione introversa (voluta) è tutta un'altra cosa dall'autoesclusione fobica (non voluta e causata dalla mancanza di rispetto & condivisione altrui).
07-10-2011 23:59
Who_by_fire
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Quindi il timido esclude la maggior parte delle persone che conosce secondo questa definizione, no?
Il timido è colui che esclude chi non si autoesclude.

MA il timido si autoesclude?
07-10-2011 22:55
Moonwatcher
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
La scansione temporale non conta, il non-timido non è obbligato a reagire in un certo modo solo perché il timido è il primo a dare un particolare input. Il timido potrebbe tendere ad autoescludersi inizialmente, poi il non timido potrebbe contribuire anche lui ad escluderlo come no. Così come inizialmente il timido potrebbe non tendere ad auotescludersi e forzarsi alla socializzazione ed essere escluso o no in seguito dal non timido.
Scusa troppi giri di parole, non ci capisco più niente.

Comunque mi trovo d'accordo con Lanterna.
07-10-2011 20:50
muttley
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da bunker Visualizza il messaggio
ci vorrebbero degli interessi attivi
07-10-2011 20:47
bunker
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Secondo me la seconda probabilità si verifica più spesso.
ci vorrebbero degli interessi attivi
07-10-2011 20:45
muttley
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Secondo me la seconda probabilità si verifica più spesso.
07-10-2011 19:25
monmer88
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da psmaker Visualizza il messaggio
spiego meglio il dilemma
i timidi sono piu soli perche considerati troppo silenziosi/ menosi / noiosi
o sono piu soli perche loro non danno la possibilità agli altri di interagire con loro


riporto un esempio per entrambi i casi
caso a)
no cazzo non invitarlo cosa ci portiamo la mummia?
( è stato escluso perche giudicato poco attivo )
caso b)
ciao come ti chiami? pino e come stai ? bene
the end ( si è autoescluso non ponendo a sua volta domande)
potrebbero essere sempre entrambe le cose ma secondo voi quale prevale?
Forse una cosa implica l'altra, l'esclusione incentiva l'isolamento e viceversa. Come una specie di circolo vizioso .
07-10-2011 19:23
Sampei80
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
La scansione temporale non conta, il non-timido non è obbligato a reagire in un certo modo solo perché il timido è il primo a dare un particolare input. Il timido potrebbe tendere ad autoescludersi inizialmente, poi il non timido potrebbe contribuire anche lui ad escluderlo come no.
Ma non è questione di essere obbligati o meno, qui parliamo di reazioni spontanee e il più delle volte inconsce, cioè è per dire, non è che lo fanno apposta, che poi ci siano delle persone più sensibili e più consapevoli di certi problemi(forse perchè ci son passati) per capire ed andare incontro al timido, ma son davvero pochissime le persone così.

E un meccanismo causa effetto che viene alimentato da ambo le parti, ma solo chi lo ha iniziato, se ne prende atto (consapevolezza) può interromperlo, perchè il problema è suo (del timido).
Che poi non sia facile risolverlo, questo è un altro paio di maniche.

Quote:
Così come inizialmente il timido potrebbe non tendere ad auotescludersi e forzarsi alla socializzazione ed essere escluso o no in seguito dal non timido.
Questo può capitare a tutti x differenze culturali, di vedute, ecc... non è che si và mica tutti d'accordo eh?
07-10-2011 19:02
Winston_Smith
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da LanternaVerde Visualizza il messaggio
Non è per dire di chi è la colpa, ma da cosa derivi la causa, comunque non credo proprio che il motivo scatenante di sta tarantella avvenga contemporaneamente.
La scansione temporale non conta, il non-timido non è obbligato a reagire in un certo modo solo perché il timido è il primo a dare un particolare input. Il timido potrebbe tendere ad autoescludersi inizialmente, poi il non timido potrebbe contribuire anche lui ad escluderlo come no. Così come inizialmente il timido potrebbe non tendere ad auotescludersi e forzarsi alla socializzazione ed essere escluso o no in seguito dal non timido.
07-10-2011 19:01
Sampei80
Re: è il timido che viene escluso o è lui che esclude?

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Non conta chi sia il primo, conta come si pongono il timido e il non-timido di fronte a un problema che "viene" dal timido ma che, se impedisce la socializzazione, di solito è per responsabilità e del timido e del non-timido.
Non è per dire di chi è la colpa, ma da cosa derivi la causa, comunque non credo proprio che il motivo scatenante di sta tarantella avvenga contemporaneamente.
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