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11-06-2005 00:13
Lilith La manipolazione delle informazioni è qualcosa cui siamo tristemente abituati.
Però è davvero vergognosamente incivile propagandare l'astensione... rispetto chi va a votare "no", anche se non condivido.
10-06-2005 19:49
astenersi al voto è sbagliato!!!!
votare è un diritto civile!!!
10-06-2005 14:29
cody trovo davvero deplorevole la linea di condotta dei fautori dell'astensionismo. sono bravi a parlare di etica, ma la cosa più immorale è far circolare notizie mendaci, come fanno queste persone abbiette, per convincere la gente ad astenersi. ho visto di tutto: da immagini di feti spacciati per embrioni, a falsità sulle staminali citando fonti "autorevoli" come Libero (!!!).
dato che si è in democrazia io accetterò qualsiasi risultato, ma auspicherei solo che la gente possa votare secondo la propria coscenza, senza condizionamenti di sorta
09-06-2005 14:46
Dai Francesco non dirmi che hai trovato così difficili da capire i quesiti. Non c'è nulla di complicato da capire, basta avere la voglia di informarsi, comprare qualche quotidiano, settimanale o guardare qualche trasmissione televisiva. A Ballarò ne hanno parlato per due settimane. E sui quotidiani ne parlano ogni giorno.
Poi non bisogna avere paura di come si esprime la gente nel voto. Se le persone vengono responsabilizzate non fanno in genere cazzate ;-)
A me pare in realtà che per il sì non ci sia una grande mobilitazione. Gli stessi esponenti di sinistra mi sembrano un po' svogliati. Manifesti elettorali se ne vedono molto pochi. Eppure in la posta in palio è alta, si rischia di tornare indietro di decenni, di rimettere in discussione poi la legge sull'aborto, isolando l'italia dal resto dei paesi dell'europa che ha una legislazione molto più permissiva ed avanzata su questi temi.
09-06-2005 10:30
a volte purtroppo l'ignoranza.. fa prendere decisioni sbagliate... e sopratutto dettate dalla massa..!
08-06-2005 08:43
Manu7 io ho già votato per corrispondenza, 4 sì
07-06-2005 17:55
Allora hai cambiato idea in proposito? Andrai o non andrai a votare?
06-06-2005 21:41
Anonymous-User ....APPOSTA....
06-06-2005 21:40
Anonymous-User ....ora rileggendole mi e' venuto addirittura da ridere pensando che ti eri messo li' a posta a scrivere una dissertazione sull'argomento completo di domande e relative risposte....
06-06-2005 21:37
Anonymous-User No,e' che da come in genere scrivi mi sembri una persona piuttosto colta,aggiornata,ecc le risposte veramente non sembravano quelle di un giornale o qualcos'altro....
06-06-2005 15:10
>Insider scusa io ancora non ho capito se sei un uomo o una donna

Ma le risposte mica sono mie!! Sono FAQ che ho trovato sul sito dell'Unità nello speciale sui quesiti referendari. Non so chi ponga le domande e nemmeno chi sia la donna che risponde
06-06-2005 15:03
Anonymous-User Insider scusa io ancora non ho capito se sei un uomo o una donna....perche' dici "....sono una sostenitrice....?"
06-06-2005 14:48
alberto l'importante è andare a votare,NO ALL'ASTENSIONISMO.
06-06-2005 09:04
pero'.. bisogna tenere conto che ci sono tanti bambini che potrebbero che vivono in condizioni disagace... senza genitori e senza affetto... perchè non aiutarli?
05-06-2005 19:42
X i DUBBIOSI

Vi è chi sostiene che il bambino nato da eterologa possa avere problemi di identità?

Ma l'identità di una persona non ha una base esclusiva o prevalente nel patrimonio genetico. L'identità si costruisce nella socialità, nelle relazioni affettive e parentali, nella reazione agli stimoli ambientali. Pensare che sia invece esclusivamente il patrimonio genetico a determinare la personalità di un individuo significa ricadere in un banale determinismo e in un materialismo vecchio stampo.

C'è chi sostiene che vi sia un diritto a conoscere le proprie radici genetiche.

Occorre distinguere fra questione di principio e casi specifici. In casi di particolari malattie che rendano necessarie conoscenze storiche sul proprio patrimonio genetico, quasi tutte le legislazioni prevedono che si possa rendere nota l'identità del donatore o della donatrice tramite l'intervento di un giudice che lo autorizzi. Per quanto riguarda la questione di principio, direi che si tratta di un diritto secondario rispetto ad altri diritti. Rispetto, ad esempio, al diritto alla libertà riproduttiva, a realizzare la propria personalità anche attraverso la procreazione. Non può trattarsi di un diritto universale. I bambini abbandonati, ad esempio, non potranno mai conoscere la loro storia genetica. Inoltre, addirittura un articolo della stessa legge '40 prevede che essa venga violata quando prescrive che l'uomo non può disconoscere un bambino nato da fecondazione eterologa col suo esplicito consenso.

Alcuni obiettano che in questo modo si mina la famiglia basata sul legame di sangue.

La consanguineità è importante, ma non è l'unico fondamento del legame familiare.
Se accettassimo questa premessa e portassimo la posizione all'estrema conseguenza, dovremmo non riconoscere legittimità alle famiglie con figli adottati. E invece, una grande conquista culturale e di civiltà è l'accettazione di una pluralità di modelli familiari: vi è la famiglia mononucleare, ma anche quella allargata o ricomposta con figli provenienti da precedenti matrimoni, quella affidataria e adottiva, con bambini che provengono da altri paesi e da altre etnie. È cambiata anche la cultura della genitorialità: a quella biologica si accompagna in maniera sempre più diffusa quella sociale. La genitorialità biologica coincide sempre meno con quella giuridica e sociale. Essa ha diverse vie per affermarsi e realizzarsi. Dovrebbero avere tutte eguale legittimità giuridica e morale.In realtà, col richiamo alla consanguineità come fondamento esclusivo del legame familiare si impedisce alle coppie con problemi gravi di sterilità di creare una famiglia.


Nel caso dell'eterologa si ha una genitorialità per metà biologica e per metà sociale.

Nel caso di un bambino con gamete da donatore si ha una genitorialità mista, che contiene l'aspetto biologico e quello sociale e relazionale insieme. Alcuni traggono forza e solidità anche da questa complessità. Ma io credo che vi sia un'altra motivazione importante: il fatto che la fecondazione eterologa mantiene la nascita. E la nascita è un evento straordinario nella costruzione di una famiglia, al quale difficilmente si rinuncia.

E cosa si risponde a coloro che suggeriscono alle coppie con problemi di sterilità di adottare anziché ricorrere all'eterologa?

Che adozione e tecnica eterologa sono due percorsi diversi, che richiedono diversi atteggiamenti e percorsi di elaborazione soggettiva. Vi sono coppie che passano più facilmente dall'uno all'altro quando i tentativi di fecondazione assistita falliscono, per altre il passaggio è difficile o impossibile. Per loro è più accettabile il ricorso alla donazione di gamete. Sono scelte che vanno rispettate.

Ma non dovrebbe esserci un limite al desiderio, anche al desiderio di avere un figlio?

Intanto, dobbiamo tenere conto del fatto che stiamo parlando del desiderio più umano che possa esistere: il desiderio di avere un figlio. Quale donna o quale uomo non lo ha desiderato in un qualche momento della sua vita? Per quel che riguarda il limite, io sono una sostenitrice dell'etica della responsabilità e della cultura del limite. Ma in un campo che attiene alla sfera delle scelte riproduttive, cioè della sfera più intima e privata, il limite non può essere imposto per legge. Non può esserlo sia perché uno stato liberale non può invadere quella sfera e deve ritrarsi, sia perché è un divieto che può essere facilmente disatteso andando all'estero. Non vi è nessuna legge al mondo che vieti l'eterologa. Con la legge 40 siamo diventati un'isola infelice in Europa.
05-06-2005 18:48
spinner no sulla fecondazione eterologa.per il resto tutti si
05-06-2005 13:04
Credo che nel caso della fecondazione eterologa sia la stessa cosa.

Sì è la stessa cosa, ma vai a farglielo capire ai cattofondamentalisti. Una delle argomentazioni fasulle che usano è che "il bambino crescerebbe con gravi disturbi psicologici" (cito testualmente da un volantino di SCIENZA & VITA) come se non conoscere il padre o la madre portasse davvero a queste conseguenze. Un mio compagno delle superiori era adottato, tra l'altro da una coppia cattolicissima. Lui lo sapeva io e gli altri pure e mai nessuno ne ha fatto un problema, né lui è cresciuto traumatizzato
04-06-2005 23:32
Lilith
Quote:
Originariamente inviata da WEndy
....pero',io donna un giorno che mi sposero' non accetterei mai qualora mi accorgessi di non riuscire a restare incinta di avere il figlio da un'altra persona che non so neanche chi e'.....un figlio e' soltanto frutto dell'amore di due persone e basta....almeno io la penso cosi'!!!
Nemmeno io so se ricorrerei alla fecondazione assistita, ma proprio come donna voglio poter scegliere io se ricorrervi o no... se io e il mio compagno non riuscissimo ad avere figli, vorrei avere davanti tutte le possibilità che la medicina mi può offrire.

vedi, nella mia famiglia c'è stata una adozione... a fonte dell'assoluta impossibilità di portare a termine una gravidanza, venne fatta questa scelta. Io non so di chi sia "biologicamente" figlio mio cugino, e né a me né a nessuno in famiglia è mai importato nulla, non ci siamo mai posti il problema.

Credo che nel caso della fecondazione eterologa sia la stessa cosa.
04-06-2005 16:58
Meglio stendere un velo pietoso su Rutelli. Meno male che si definiva un libertario
04-06-2005 09:52
FunkyGallo ..
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