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Discussione: Riflessioni sul mio lavoro Rispondi alla discussione
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07-09-2011 16:13
Fallitoperenne
Re: Riflessioni sul mio lavoro

io non ho niente,o forse si?boh!domani un euro da buttare al superenalotto
06-09-2011 22:42
Rickyno
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Anche questo è un mio problema.....torno a casa e nn ho nessuno e nulla che mi allieva la situazione. Ho molti hobby si..........ma tutti in solitaria e "la libertà nn è nulla se nn condivisa"

Questo fa vivere il lavoro in modo troppo pesante, senza quella leggerezza che servirebbe! Io al lavoro meno ci sto e meglio è!!! Per i miei colleghi nn è cosi.....stanno a parlare dopo l'orario per delle mezz'ore....rientrano nei liberi normalmente.......e io spesso mi chiedo MA questi che vita passano???
Io invece appena scatta l'ora scappo in pochi secondi!!

Esatto... in queste condizioni il lavoro diventa solo un peso in +... certo ti da dei soldi... ti ci mantieni... ma come puoi anche progettare il futuro se non hai nulla ?? se quando torni a casa non condividi niente con nessuno ??

Puoi avere hobby da mantenere... ma si insomma... così ha poco senso diciamo.
06-09-2011 22:06
dottorzivago
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da Rickyno Visualizza il messaggio
Il mio problema è che oltre al lavoro non ho una vita.

Niente di niente.... anche per questo il lavoro è solo un peso....

Per te invece la situazione al di fuori com è ???
Anche questo è un mio problema.....torno a casa e nn ho nessuno e nulla che mi allieva la situazione. Ho molti hobby si..........ma tutti in solitaria e "la libertà nn è nulla se nn condivisa"

Questo fa vivere il lavoro in modo troppo pesante, senza quella leggerezza che servirebbe! Io al lavoro meno ci sto e meglio è!!! Per i miei colleghi nn è cosi.....stanno a parlare dopo l'orario per delle mezz'ore....rientrano nei liberi normalmente.......e io spesso mi chiedo MA questi che vita passano???
Io invece appena scatta l'ora scappo in pochi secondi!!
06-09-2011 20:57
Rickyno
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da E-xtra Visualizza il messaggio
niente di niente fuori dal lavoro... un po' perchè non mi interessa... non mi viene naturale stare con gli altri... per me è un lavoro interagire con il prossimo e lo faccio bene solo in casi di circostanza...
Allora hai tutta la mia stima per essere riuscito comunque a lavorare e ad andare avanti...
06-09-2011 20:49
E-xtra
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da Rickyno Visualizza il messaggio
Il mio problema è che oltre al lavoro non ho una vita.

Niente di niente.... anche per questo il lavoro è solo un peso....

Per te invece la situazione al di fuori com è ???
niente di niente fuori dal lavoro... un po' perchè non mi interessa... non mi viene naturale stare con gli altri... per me è un lavoro interagire con il prossimo e lo faccio bene solo in casi di circostanza...
05-09-2011 23:26
wallis
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Ciao conterraneo

Non invidio il tuo lavoro perchè penso che avrei i tuoi stessi problemi d'ansia
non riuscirei ad essere un punto di riferimento per l'azienda con 15 persone
da gestire preferirei un impiego più defilato con meno rsponsabilità.
05-09-2011 23:21
Rickyno
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Il mio problema è che oltre al lavoro non ho una vita.

Niente di niente.... anche per questo il lavoro è solo un peso....

Per te invece la situazione al di fuori com è ???
05-09-2011 22:18
Gabriele79
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da E-xtra Visualizza il messaggio
Caro Gabriele,
grazie per il messaggio, di periodi di riflessione e pausa me ne sono presi parecchi in questi ultimi anni e non mi hanno portato grandi benefici se non la gioia di non dover uscire di casa e affrontare il mondo la fuori.
hai detto niente, è un gran lusso purtroppo il non dover uscire di casa e confrontarsi col crudo mondo...

Quote:
Stanotte non riuscivo a prendere sonno dall'ansia (nonostante le benzo) e alle 2 sono iniziate le consuete fitte allo stomaco e poi il vomito..

Oggi però sto meglio, vedo la "realtà" con occhi diversi e sopratutto sò che non voglio più condividere il mio tempo lì, in un'azienda che comunque ha poco in comune con il mio modo di essere e di intendere la professionalità. Io sono stanco di stare ancora + male di quello che starei rinchiuso in casa per un lavoro.

Mi fa piacere tu stia meglio... qualunque decisione prenderai sarà sicuramente quella che senti come giusta per te in questo momento della tua vita.
05-09-2011 21:49
bunker
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da E-xtra Visualizza il messaggio
Oggi in una delle pallose riunioni senza ne capo ne coda ci hanno regalato un libro: Steve jobs, l'uomo che ha inventato il futuro... mi ha colpito la quarta di copertina con una frase del grande Jobs:"Dovete credere in qualcosa: l'istinto, la vita, il karma, il destino, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai tradito, e ha fatto la differenza nella mia vita".
come fa a dire che una di queste cose va bene indistintamente basandosi su sè stesso? al limite ne andrà bene una
05-09-2011 21:44
E-xtra
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Oggi in una delle pallose riunioni senza ne capo ne coda ci hanno regalato un libro: Steve jobs, l'uomo che ha inventato il futuro... mi ha colpito la quarta di copertina con una frase del grande Jobs:"Dovete credere in qualcosa: l'istinto, la vita, il karma, il destino, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai tradito, e ha fatto la differenza nella mia vita".
05-09-2011 20:38
E-xtra
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da Gabriele79 Visualizza il messaggio
Extra una domanda personale, se vorrai rispondermi... Vivi da solo? non credo tu abbia una famiglia da mantenere, ma vivi con i tuoi genitori o comunque con qualcuno o da solo?
Anche io non ho trovato motivazioni per il lavoro, se non quello di campare, e basta, ma ti ripeto, per quello basta poco, e le gratifiche non servono ad incentivare chi come noi ha un problema sociale... Finisce solo che diventi un superconsumista spendendo e spandendo pur di sentire almeno "utili" quei soldi che ti costano tanto patimento... E sprechi laddove potresti risparmiare. Ti do lo stesso consiglio che ho dato ad un amico: se pensi di formare una famiglia, prima o poi, tieni duro, ti servirà, se non lo pensi, gettati tutto alle spalle e cerca una nuova vita, una nuova collocazione e soprattutto prenditi qualche mese di riposo e riflessione interiore...
Caro Gabriele,
grazie per il messaggio, di periodi di riflessione e pausa me ne sono presi parecchi in questi ultimi anni e non mi hanno portato grandi benefici se non la gioia di non dover uscire di casa e affrontare il mondo la fuori.

Stanotte non riuscivo a prendere sonno dall'ansia (nonostante le benzo) e alle 2 sono iniziate le consuete fitte allo stomaco e poi il vomito..

Oggi però sto meglio, vedo la "realtà" con occhi diversi e sopratutto sò che non voglio più condividere il mio tempo lì, in un'azienda che comunque ha poco in comune con il mio modo di essere e di intendere la professionalità. Io sono stanco di stare ancora + male di quello che starei rinchiuso in casa per un lavoro.
05-09-2011 01:57
Gabriele79
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da E-xtra Visualizza il messaggio
Guarda, ho un peso allo stomaco e un nodo alla gola se penso a domani... al centro in mezzo a questi 15, a gestire problematiche, pianificare riunioni, uscite, interventi... quando io vorrei solo rimanermene in pace a casa e lasciarmi alle spalle tutto..
un altro al mio posto probabilmente sarebbe contento e soddisfatto.. ci sono momenti in cui mi viene da piangere e giornate così pesanti che più di una volta sono dovuto andare in bagno a vomitare per le fitte allo stomaco dall'ansia...

Quelle poche persone a cui ho raccontato come vivo questo lavoro mi hanno detto di tenere duro ma io non trovo un senso ed un motivo per farlo.. mi mancano le forze e la voglia.

Questa settimana devo trovarmi con la direzione per dire loro se ho accettato la loro contro proposta economica e lì penso che mi licenzierò, con rammarico, perchè e pur sempre una sconfitta.
Extra una domanda personale, se vorrai rispondermi... Vivi da solo? non credo tu abbia una famiglia da mantenere, ma vivi con i tuoi genitori o comunque con qualcuno o da solo?
Anche io non ho trovato motivazioni per il lavoro, se non quello di campare, e basta, ma ti ripeto, per quello basta poco, e le gratifiche non servono ad incentivare chi come noi ha un problema sociale... Finisce solo che diventi un superconsumista spendendo e spandendo pur di sentire almeno "utili" quei soldi che ti costano tanto patimento... E sprechi laddove potresti risparmiare. Ti do lo stesso consiglio che ho dato ad un amico: se pensi di formare una famiglia, prima o poi, tieni duro, ti servirà, se non lo pensi, gettati tutto alle spalle e cerca una nuova vita, una nuova collocazione e soprattutto prenditi qualche mese di riposo e riflessione interiore...
04-09-2011 20:43
dottorzivago
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Io sono 3 anni che lavoro e dalla mia esperienza posso dire che il lavoro non serve a nulla per i nostri problemi sociali!!!
Io sono completamente apatico nei confronti del lavoro anche se sono passato da una situazione da mantenuto ad una stabilità economica. Non trovo soddisfazioni personali e non trovo insoddisfazioni o ferite......quando il capo mi riprende per qualcosa non mi fà ne caldo ne freddo.....mi dispiace solo per l'imbarazzo che provo ma nn mi sento toccato "perche il capo mi ha richiamato".......se lo fa il mio piu umile collega o lui nn cambia un cavolo!!
Gli unici vantaggi che vedo nel lavoro sono
1)lo stipendio......che metto tutto in banca senza quasi intaccarlo perche nn ho nulla da fare
2) passare il tempo e scordare per un po i miei problemi sociali

In conclusione.....il lavoro è importante si ma non illudiamoci che risolva i nostri problemi perche nn è cosi!!! Invidio anche chi è disoccupato ma ha degli amici, la ragazza, esce....
04-09-2011 20:15
he_got_game
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Credo di capirti: io faccio un lavoro che mi deprime, in un ambiente che mi deprime e fra gente che mi deprime (queste non sono mie fissazioni visto che ho come metro di paragone le mie precedenti esperienze lavorative - e avevo già problemi psicologici, maggiori tra l'altro - con le quali tutto sommato riuscivo a convivere relativamente bene); insomma sono profondamente assente e insoddisfatto, a parte lo stipendio questo posto non mi sta lasciando niente di niente e anzi mi ha e mi sta peggiorando parecchio. Ora come ora penso solo a tirare avanti, a far venir sera limitando i drammi, ma in realtà non ce la faccio più e vorrei solo dimettermi e trovare un lavoro e colleghi semplici e normali. Ho avuto un paio di crisi nell'ultimo anno ma non ho trovato il coraggio di consegnare la lettera: razionalmente capisco che oggigiorno non ha senso lasciare un posto sicuro senza avere nient'altro in mano (ho anche cercato qualche tempo fa ma inutilmente), quindi penso che presto o tardi scoppierò.
04-09-2011 20:05
E-xtra
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da Rickyno Visualizza il messaggio
Ah ti han dato di + per rimanere ???
Ma non riesci a trovare soddisfazione in questo ?? nel riuscire a far bene il tuo lavoro ??? nell essere apprezzato comunque dalla direzione ?
no
mi hanno proposto più soldi e un consistente bonus di fine anno, ma non mi ha fatto nessun effetto, anzi mi mette ancor + in difficoltà
04-09-2011 19:48
Rickyno
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da E-xtra Visualizza il messaggio
Guarda, ho un peso allo stomaco e un nodo alla gola se penso a domani... al centro in mezzo a questi 15, a gestire problematiche, pianificare riunioni, uscite, interventi... quando io vorrei solo rimanermene in pace a casa e lasciarmi alle spalle tutto..
un altro al mio posto probabilmente sarebbe contento e soddisfatto.. ci sono momenti in cui mi viene da piangere e giornate così pesanti che più di una volta sono dovuto andare in bagno a vomitare per le fitte allo stomaco dall'ansia...

Quelle poche persone a cui ho raccontato come vivo questo lavoro mi hanno detto di tenere duro ma io non trovo un senso ed un motivo per farlo.. mi mancano le forze e la voglia.

Questa settimana devo trovarmi con la direzione per dire loro se ho accettato la loro contro proposta economica e lì penso che mi licenzierò, con rammarico, perchè e pur sempre una sconfitta.

Ah ti han dato di + per rimanere ???
Ma non riesci a trovare soddisfazione in questo ?? nel riuscire a far bene il tuo lavoro ??? nell essere apprezzato comunque dalla direzione ?
04-09-2011 19:44
E-xtra
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da Gabriele79 Visualizza il messaggio
No che non è difficile da capire, io ti capisco perfettamente e mi hai commosso, sembra di rileggere la mia vita, e il mio rapporto conflittuale ed irrisolto con il lavoro...
Io non ho trovato una soluzione, perché per chi è costretto a lavorare per garantirsi un reddito per sopravvivere non c'è soluzione, e quelli che ti dicono che al lavoro ti svegli non capiscono cosa si prova. Si continua a soffrire, solo che se da solo, in casa, puoi esternare anche solo con te stesso, al lavoro no, sei come in una gabbia, che ti sei costruita da solo. Non so se consigliarti di dare seguito alle dimissioni, io probabilmente lo avrei fatto, anzi l'ho fatto in più di una situazione analoga... Non ce la facevo più, a volte davo la colpa al pendolarismo, a volte ai turni notturni, a volte alla pesantezza fisica a volte alle responsabilità, ma la realtà è che mi sento inquieto e l'unica cosa sono in grado di fare sarebbe un lavoro di poche ore settimanali, visto che non ho una rendita mi permetta di non lavorare, con il quale sopravvivere di quel tanto che basta a campare...
Guarda, ho un peso allo stomaco e un nodo alla gola se penso a domani... al centro in mezzo a questi 15, a gestire problematiche, pianificare riunioni, uscite, interventi... quando io vorrei solo rimanermene in pace a casa e lasciarmi alle spalle tutto..
un altro al mio posto probabilmente sarebbe contento e soddisfatto.. ci sono momenti in cui mi viene da piangere e giornate così pesanti che più di una volta sono dovuto andare in bagno a vomitare per le fitte allo stomaco dall'ansia...

Quelle poche persone a cui ho raccontato come vivo questo lavoro mi hanno detto di tenere duro ma io non trovo un senso ed un motivo per farlo.. mi mancano le forze e la voglia.

Questa settimana devo trovarmi con la direzione per dire loro se ho accettato la loro contro proposta economica e lì penso che mi licenzierò, con rammarico, perchè e pur sempre una sconfitta.
04-09-2011 19:12
Rickyno
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da Fallitoperenne Visualizza il messaggio
Ryckyno devi metterti dietro a qualche politic man
No devo mettermi direttamente a dar via il culo mi sa.

Ma siamo un pò offtopic... nn voglio inquinare ancora la discussione.. mi scusi l autore del post.
04-09-2011 19:08
Fallitoperenne
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Ryckyno devi metterti dietro a qualche politic man
04-09-2011 19:07
Gabriele79
Re: Riflessioni sul mio lavoro

Quote:
Originariamente inviata da E-xtra Visualizza il messaggio
Sono iscritto da tempo, leggo ma non scrivo. Oggi ho deciso di farlo, forse perchè ho bisogno di trovare un modo per esternare la mia inquietudine.

Ho passato 2 anni senza lavorare, a casa a fare la larva senza troppo disagio.
Ad un certo punto mi sono detto che era ora di muovere le chiappe e di darsi da fare anche per vedere se riuscivo ad uscire dalla mia situazione di vuoto (incapacità a provare interesse per qualsiasi cosa).

Ho risposto ad un annuncio dove cercavano un impiegato su turni h24 e mi hanno assunto. Sono durato 9 mesi, poi (ho dato la colpa ai turni) non ce l'ho più fatta, mi sono messo in malattia per depressione e poi mi sono licenziato.

Poi mi sono ripreso, il fatto di non avere più quel lavoro mi ha allegerito anche se dentro mi sentivo vuoto e distante da tutto (non che mentre lavoravo fosse cambiata).
Ho risposto ad un annuncio, ho fatto un altro colloquio e mi hanno assunto (questo a dicembre 2010).
Il ruolo che svolgo all'interno di quest'azienda è molto pesante: sono responsabile dell'assistenza tecnica (helpdesk e call center) e devo coordinare 15 persone su turni dalle 7 alle 23.
Ho trovato un ambiente molto difficile, senza regole (prima non c'era un responsabile) e ho cercato di fare del mio meglio con tutte le difficoltà del caso (non mi sopporta nessuno).
Ora sono arrivato al punto che non reggo più, la mia qualità di vita è sempre la stessa, l'ansia aumenta costantemente ed in ufficio non riesco più a lavorare... non connetto, mi dimentico le cose e questo si ripercuote anche sulle persone che coordino.
Ovviamente in questi 10 mesi non ho legato con nessuno, parlo esclusivamente quando serve e solo di lavoro... mangio da solo, sento i clienti, mi reco da loro per capire se il nostro servizio risponde alle loro esigenze etc... e sonos empre distante, assente..

Morale: non ce la faccio più e sto scoppiando... la settimana scorsa ho comunicato alla direzione che sto valutando un'altra proposta (cosa non vera) e loro mi hanno fatto una controproposta economica ma io voglio solo la pace di una stanza dove riposare assieme ai "miei dolori"..

Lo so che è difficile da capire ciò che provo ma io non ho più la forza...
scusate lo sfogo..
No che non è difficile da capire, io ti capisco perfettamente e mi hai commosso, sembra di rileggere la mia vita, e il mio rapporto conflittuale ed irrisolto con il lavoro...
Io non ho trovato una soluzione, perché per chi è costretto a lavorare per garantirsi un reddito per sopravvivere non c'è soluzione, e quelli che ti dicono che al lavoro ti svegli non capiscono cosa si prova. Si continua a soffrire, solo che se da solo, in casa, puoi esternare anche solo con te stesso, al lavoro no, sei come in una gabbia, che ti sei costruita da solo. Non so se consigliarti di dare seguito alle dimissioni, io probabilmente lo avrei fatto, anzi l'ho fatto in più di una situazione analoga... Non ce la facevo più, a volte davo la colpa al pendolarismo, a volte ai turni notturni, a volte alla pesantezza fisica a volte alle responsabilità, ma la realtà è che mi sento inquieto e l'unica cosa sono in grado di fare sarebbe un lavoro di poche ore settimanali, visto che non ho una rendita mi permetta di non lavorare, con il quale sopravvivere di quel tanto che basta a campare...
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