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04-09-2011 19:03
passenger
La cosa peggiore è...

La cosa peggiore non è il passato - che è immodificabile e non chiude mai i conti con noi, anche quando noi pensiamo di averli chiusi con lui - perché esiste il futuro.

La cosa peggiore non è la famiglia, da cui presto o tardi ci si distaccherà in ogni caso.

La cosa peggiore non è sentirsi soli, perché o si vuole essere soli, oppure basta aprirsi con un minimo di fiducia agli altri e la solitudine cesserà di esistere.

La cosa peggiore non è la mancanza di immaginazione, che è un muro che si può superare con l'immaginazione.

La cosa peggiore non è nemmeno la paura. La paura mangia l'anima, ma si può vincerla.

La cosa peggiore non è sentirsi (essere) diversi, perché si può appartenere a una minoranza anche ristretta, anche ristrettissima, ma non si è mai davvero soli.

La cosa peggiore non è che le cose non vadano come si vorrebbe (le delusioni). Non tutto è sotto il nostro controllo, e purtroppo non basta desiderare qualcosa per ottenerlo.

La cosa peggiore non è non illudersi più. Non illudersi è bene, perché funziona da meccanismo difensivo, ma è contemporaneamente male, perché illuderci ci aiuta ad andare avanti e a lottare per le cose che desideriamo. In ogni caso, tornare ad illudersi se lo si vuole non è cosa affatto difficile, anzi. Ma bisogna stare attenti, appunto.

La cosa peggiore non è perdere la speranza. Se si perde la speranza, potrà sempre esserci qualcosa o qualcuno che ci apre gli occhi e ci fa tornare a sperare.

C'è di peggio. E il peggio è la sensazione che di come vadano le cose non importi davvero più nulla. Il deserto, la desolante sensazione di abitare ogni giorno un luogo senz'acqua e senza luce, dove la vita non ha più sapore, dove la gioia di vivere è scomparsa, dove il domani sembra essere un'infinita riproposizione dell'oggi.

Allora - se si finisce per vivere in questo deserto - si può aver superato anche tutti gli altri ostacoli, ma non si sa più per che cosa si dovrebbe vivere.

O meglio:

Quote:
La vita non è una domanda che aspetta una risposta, è un’esperienza che aspetta di essere vissuta. (S. Kierkegaard)
Quindi, non perché si dovrebbe vivere nel senso di qual è il fine ultimo della vita, cos'è che dà un senso alla vita, cos'è che fa sì che valga la pena di vivere... ma: perché si dovrebbe vivere la vita se questa non dà piacere, gioia, se l'oggi non soddisfa e non si riesce a immaginare un domani diverso? Se niente ha sapore, se le conquiste tanto faticosamente ottenute appaiono inutili, se la morte ha smesso da tempo di fare paura ed è la vita a spaventare più di ogni cosa.

La cosa davvero peggiore in buona sostanza è perdere l'entusiasmo.



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