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Discussione: Drammatico giro d'italia.. Rispondi alla discussione
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22-05-2011 23:06
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

certo che lo è, perchè naturalmente in una discesa così tecnica non si scende a 100 all'ora come nelle altre (le VERE discese dove ci si fa male) ma si va più piano, conta davvero solo la tecnica, il manico che uno ha. Poi hanno messo le protezioni che si usano in una discesa libera di sci (dove si scende a 130m/h, più del doppio della velocità rispetto alla quale sarebbero scesi i ciclisti) in ogni punto critico, in ogni curva. Senza contare che i corridori che l'avrebbero fatta cercando di guadagnare sarebbero stati massimo 10 grazie alla salita del crostis e che per lo stesso motivo la discesa non sarebbe stata percorsa in 200 come nella tragedia del povero wouter...
Ultima ma non meno importante cosa, in una discesa del genere non ti distrai un attimo, ed è stata una distrazione a provocare la morte del corridore (un pedale sbattuto contro il guard rail a 100 all'ora)

La discesa del passo del gavia è molto più difficile, con asfalto molto più rovinato, eppure è stata percorsa senza problemi e senza incidenti dal giro 2010

Ultima cosa, i corridori erano tutti d'accordo, la sicurezza della discesa non è stata più messa in discussione dopo l'aggiunta delle protezioni, ma è stata annullata per irregolarità sportiva dovuta al fatto che per 37km i corridori sarebbero stati senza assistenza meccanica perchè la strada è troppo stretta per le macchine
22-05-2011 22:53
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

chi sono? Andy ed Ivan, Shleck e Basso...
il primo ha lo scatto di contador, ed è più giovane... l'anno scorso al tour lo avrebbe staccato senza il salto di catena (colpa sua, non si cambia rapporto mentre si scatta -.-)
il secondo ha una progressione micidiale, alla endurain, li stacca tutti uno ad uno senza scattare... se contador scatta, fa come nibali sullo zoncolan, sale del suo passo fino a riprenderlo... ma il passo di ivan basso è il doppio di quello dello squalo dello stretto
non per niente il tempo di basso sullo zoncolan l'anno scorso è parecchio (relativamente parlando) più basso di quello di contador...

Ah, solo una precisazione, Alberto Contador NON correrà il tour de france 2011
22-05-2011 22:23
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

ma guarda contador per me è un dopato di sicuro e il giro glielo tolgono, lo vince nibali...
altrimenti ci troviamo davanti al PIU' FORTE CICLISTA DI TUTTI I TEMPI, studio fatto non da me andando a confrontare i dati relativi alle VAM dei vari ciclsisti nelle salite più dure...
l'unico che gli si AVVICINA è uno sconosciuto chiamato marco pantani (anche se lui lo zoncolan non l'ha salito), e io che ho visto tutti e 2 anche dal vivo ti dico che alberto se lo sogna di riuscire a rispondere ad uno scatto di marco... per questo (purtroppo, perchè ci troviamo comunque davanti ad un grande campione) secondo me anche lui non se la scansa...

cmq pessimo atteggiamento dei tifosi friulani, incazzati come era giusto, ma NON SI FISCHIA LA MAGLIA ROSA, tranne che per motivi gravissimi che fortunatamente al giro non sono mai successi

Gli unici capaci di tener testa a contador in questo momento il giro non lo corrono, e si daranno battaglia a luglio... allora si che non sarà più un assolo, ma un fantastico duetto
22-05-2011 21:52
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

guardate che lavoro...

22-05-2011 21:50
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

è stata una bastardata assurda... la discesa era sicurissima, l'ho fatta io il giorno prima... hnno tirato in ballo la regolarità sportiva che poi è andata a farsi benedire sullo zoncolan. la verità è che aa riis, e quindi a conrador, quella discesa faceva paura, erchè vi giuro che nibali, alla luce dei fatti di oggi, è il più forte discesista del mondo e su quella discesa avrebbe dato allo spagnolo come minimo 3'....
e poi anchee per rspetto di quei volontari che per mesi ci hanno lavorato, e zomegann ci ha speso 1 MILIONE di euro!!
12-05-2011 23:01
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

comunque tanto per la cronaca... purtroppo il giorno è stato sfortunato

Quote:
Il Giro da Vicino: una giornata assieme al Servizio Corse Vittoria.
La sorpresa
Non me l'aspettavo, non ci speravo, non sapevo.
L'offera è arrivata così, all'improvviso: "Se vuoi c'è posto in ammiraglia Vittoria!".
..........(stupore).........
Beh, ci devo pensare, ecco c'ho pensato: voglio, voglio, voglio, tantissimo voglio!!

Mi contatta la gentilissima Michela, dell'ufficio Marketing di Vittoria, dandomi sia le necessarie informazioni logistiche che qualche apprezzato consiglio.
Appuntamento: lunedì 9 Maggio a Reggio Emilia, chiedere di Veronica.
Il programma prevede un giro al Villaggio di partenza, tappa Reggio Emilia-Rapallo sulla macchina del Servizio Corse Vittoria e rientro in treno.


L'attesa
Non so voi, ma io ho una discreta fissa per vedere le cose dall'interno, capire come funzionano.
Che siano oggetti od eventi cambia poco, devo sapere cosa ci sta dietro, qual'è il lavoro "behind the curtains".
Bello guardare lo spettacolo, ancora più bello per me è guardare come si fa lo spettacolo.

Questa doverosa parentesi sui miei piccoli disturbi ossessivo-compulsivi offre un semplice metro di misura della mia eccitazione euforica.
Roba da faticare a prendere sonno, come quando hai 8 anni e si passa tutta la notte ad occhi sbarrati perchè l'indomani mattina si parte per il mare.


La mattina
Quando arrivo in Piazza Martiri, a Reggio Emilia, sono in corso i preparativi.
Addetti indaffarati dispongono transenne, sistemano stand degli sponsor e il palco di firma, proprio davanti alla facciata del Teatro Valli.

Rapido giro di perlustrazione, un caffè al bar, due foto e vado allo stand Vittoria dove Eros mi dice di telefonare a Veronica, che è al bus hospitality, per capire dove ci saremmo dovuti incontrare.



Seguono le presentazioni, un altro caffè e andiamo a recuperare Marco, il fortunato vincitore del concorso "Vinci una tappa del Giro con Vittoria!", che nel frattempo era arrivato e ci stava aspettando allo stand con Eros.



Veronica ci consegna i pass, ci mostra l'interno del bus (che negli ultimi due anni è stato utilizzato dal Cervelo Test Team e dalla ISD-Neri) e ci fornisce gli ultimi dettagli: ore 12:10 farsi trovare alle macchine pronti per la partenza.



Intervisto Marco (il filmato fatto col telefonino sembrava un minimo decente, invece fa veramente schifo, scusatemi) e per circa un'ora giriamo tra bus, villaggio e zona di partenza facendo foto.





Alle 12:15 puntuali siamo alle macchine dove, nell'attesa della partenza, facciamo due chiacchiere con Dario (Acquaroli, per chi non lo conoscesse basta googlare).
Dopo 20 minuti prendiamo posto nelle auto: io con Albino (pilota) e Nicola (meccanico), Marco con Dario (pilota) e Massimo (meccanico), mentre sulla terza salgono Presidente di Vittoria S.p.A. Rudie Campagne con Pietro Algeri (pilota) e Riccardo (meccanico).



Il Servizio Corse
Vittoria è presente al seguito del giro con 9 persone, 4 auto (3 per l'assistenza in corsa e 1 di servizio), un furgone e il bus hospitality.
Da quello che ho potuto vedere sono suddivisi in due gruppi di lavoro: quello "marketing" (composto da Veronica Passoni, Dario Magni ed Eros Pavarini) si occupa della gestione del Villaggio di Partenza (bus e stand con l'esposizione dei prodotti Vittoria ) e della logistica.
Mentre quello "sportivo" (composto da Pietro Algeri, Riccardo De Bertolis, Albino Marton, Nicola Sbrolli e Massimo Rava) si occupa dell'assistenza agli atleti in gara. Dario Acquaroli si divide tra i due gruppi (la mattina al bus a rispondere alle domande dei clienti, il pomeriggio alla guida di un'ammiraglia in gara).



Per quanto riguarda la gestione del servizio di assistenza in corsa:
due auto precedono il gruppo mentre una, solitamente quella guidata da Algeri, rimane dietro tra le ammiraglie delle squadre.
Come è successo lunedì, appena l'eventuale fuga prende un minimo di vantaggio una delle due auto davanti si porta dietro i corridori.
Quando il vantaggio supera il minuto l'auto rallenta, riprende posizione davanti al gruppo e la fuga viene seguita dall'altra auto di assistenza.
Se il vantaggio torno a dominuire accade il processo inverso.



La gestione delle diverse marche per gruppo e pignoni è, in teoria, abbastanza semplice: vengono tenute pronte due ruote posteriori (11v Campagnolo e 10v Shimano/SRAM) e una ruota anteriore. Mentre la macchina si ferma il meccanico prende la ruota opportuna in base al gruppo montato dal corridore che chiede assistenza.



La tappa
Appena passato il Km 0 inizia la bagarre: si susseguono diversi tentativi di fuga che vengono riassorbiti ancora prima che radio corsa riesca a leggere tutti i nomi degli attaccanti.
Noi precediamo il gruppo (un puntino nello specchietto retrovisore) e viaggiamo costantemente intorno ai 45-50 all'ora.
Al km 32 il gruppo lascia spazio ai 4 fuggitivi di giornata: Bart De Clerq (Omega Pharma-Lotto), Gianluca Brambilla (Colnago-CSF Inox), Pavel Brutt (Katusha) e Davide Ricci Bitti (Farnese Vini – Neri Sottoli).
De Clerq, tra l'altro, è il ragazzo segnalato da Lollo (http://www.bdc-forum.it/showthread.php?p=2884665).
Guadagnano rapidamente secondi e in breve la direzione corsa ci comunica di farci superare e fornirgli assistenza.
Li seguiamo per alcuni minuti poi, dato che il vantaggio dei 4 era ormai consolidato, vengono presi in carico dall'altra auto Vittoria, quella di Marco, mentre noi rallentiamo per riprendere posizione davanti al gruppo.

Considerata l'ora (14:30), approfittiamo del momento di calma per mangiare un panino (in ammiraglia è presente una "zona ristoro" gestita da Nicola, che offre panini, frutta, acqua e bibite fresche!!).
Nel frattempo ci superano le ammiraglie delle squadre dei 4 in fuga.

La situazione rimane tranquilla per parecchi km e passata la zona rifornimento di Borgo Val di Taro (-84 km all'arrivo) la strada inizia lentamente a salire verso il Passo del Bocco.

A Pontestrambo (-56 all'arrivo) Nicola si fionda alla velocità della luce dentro un bar ed esce con sacchetto.
Rapina? No, gelato!




Il vantaggio dei fuggitivi a pochi km dal GPM torna nell'ordine del minuto e la direzione corsa chiede alle ammiraglie delle squadre di fermarsi.
L'auto di Marco supera i corridori seguiti fino a quel momento e allunga in discesa. Tocca a noi garantire l'assistenza agli attaccanti fino a quando il gruppo non verrà a riprenderli (o eventualmente il loro vantaggio torni consistente).



Ad 1 km dal GPM iniziano gli scatti per i punti della maglia verde, Ricci Bitti accusa il colpo e si stacca.
Lo superiamo e iniziamo la discesa incollati all'auto rossa della direzione gara che segue da vicino i 3 rimasti davanti.
Avete presente le montagne russe? Ecco siamo lì.
Velocità altissima anche in curva, un destra-sinistra-destra-sinistra continuo, frenate all'ultimo (in almeno un paio di occasioni ho cercato il pedale del freno ma non l'ho trovato...), gas a tavoletta, peli a guard-rail e sballottamento vigoroso.
Albino ha dato prova di altissima abilità di guida.
Io ho dato prova di altissima resistenza al mal d'auto, ma ho sudato parecchio.



La giornata cambia in questo momento anche se lo scopriremo una ventina di minuti più tardi: radio corsa comunica "CADUTA! MEDICO! MEDICO!"

Qualche km dopo la fine della discesa i fuggitivi (sui quali era rientrato Ricci Bitti) vengono ripresi e noi allunghiamo precedendo il passaggio dei corridori.



Alle 17:30 circa Veronica comunica a Nicola via sms la notizia della morte di un corridore del team Leopard.



Parcheggiamo a 30 metri dal bus della Leopard.
Io saluto, ringrazio e m'allontano in un'atmosfera triste e surreale.



Conclusioni
La giornata è stata molto emozionante, nel bene e purtroppo anche nel male.
La morte di Weylandt ha scosso tutti.

Ringrazio Michela, Veronica, Albino, Nicola e gli altri colleghi di Vittoria per l'assistenza e l'ospitalità che ci hanno regalato lunedì.
Ringrazio Davide Fumagalli e i direttori per avermi permesso di vivere questa esperienza.

Tutte le foto che ho fatto le trovate qua: http://www.flickr.com/photos/gianluc...7626571482573/
11-05-2011 22:41
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da Miky Visualizza il messaggio
ma non si parla mai di sicurezza nel ciclismo eppure è uno sport pericoloso, molto pericoloso e capitano smepre tante cadute, in altir sport questo problema è molto più sentito.
Qualcosa si può fare anche per il ciclismo, per esempio sospendere le corse in caso di pioggia, che rende la'sfalto scivloso. imporre gomme più larghe che tengano meglio la strada, anche a costo di andare più piano, studiare meglio i percorsi cercando dove possibile, nelle discese di mettere delle protezioni nei punti più pericolosi, per esmepio reti protettive, imbottiture come si fa nello sci, tagliare alberi pericolosi o rimuovere ostacoli lungo i margini delle strade. Qualcosa in più si potrebbe fare il punto però è che per la sicurezza nel ciclismo non si è mai fatto nulla.
Oppure siccome nelle discese nel ciclismo non si combina mai nulla e sono in pratica la fase più pericolosa della corsa, perchè non imterrompere il cronometraggio della gara durante la discesa, così che il ciclista la possa fare trnaquillamente senza avere la foga di dover recuperare sugli avversari e poi riprendere il cronometraggio quando la discesa è finita..
ti spiego subito perchè non serve a niente:
questo sistema è già stato adottato in diverse granfondo (gare ciclistiche amatoriali) e consinsteva nel porre dei tappetini per terra all'inizio e alla fine della discesa che rispettivamente fermavano e facevano ripartire il cronometraggio. Ma è completamente inutile perchè quel che conta nel ciclismo è mantenere il proprio gruppo, o viceversa staccarlo. Quindi si va a tutta lo stesso ed è inutile.
E non c'è niente di più sbagliato che dire che nelle discese non si combina niente, in gara si tira tanto in discesa quanto in salita, semmai i periodi di stallo sono in pianura.
L'unica è studiare meglio i percorsi, mandare 200 ciclisti sulle discese di questi giorni non ha senso.
Modificare le bici non è la strada da seguire, non renderebbe il tutto meno pericoloso.
11-05-2011 22:15
Miky
Re: Drammatico giro d'italia..

ma non si parla mai di sicurezza nel ciclismo eppure è uno sport pericoloso, molto pericoloso e capitano smepre tante cadute, in altir sport questo problema è molto più sentito.
Qualcosa si può fare anche per il ciclismo, per esempio sospendere le corse in caso di pioggia, che rende la'sfalto scivloso. imporre gomme più larghe che tengano meglio la strada, anche a costo di andare più piano, studiare meglio i percorsi cercando dove possibile, nelle discese di mettere delle protezioni nei punti più pericolosi, per esmepio reti protettive, imbottiture come si fa nello sci, tagliare alberi pericolosi o rimuovere ostacoli lungo i margini delle strade. Qualcosa in più si potrebbe fare il punto però è che per la sicurezza nel ciclismo non si è mai fatto nulla.
Oppure siccome nelle discese nel ciclismo non si combina mai nulla e sono in pratica la fase più pericolosa della corsa, perchè non imterrompere il cronometraggio della gara durante la discesa, così che il ciclista la possa fare trnaquillamente senza avere la foga di dover recuperare sugli avversari e poi riprendere il cronometraggio quando la discesa è finita..
11-05-2011 21:50
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

esatto è stato un caso...
da emeriti coglioni è stata la tappa di oggi, quasi da mtb... questo non accetto io, andarseli a cercare i guai e poi magari lamentarsi pure... Infatti il ciclista è andato via in ambulanza...
11-05-2011 19:44
maury25
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Appunto, si riduce la prestazione massima, chi l'ha detto che bisogna superare certi limiti e certe velocità?
Si, ma nel ciclismo non c'è nessuna evoluzione prestazionale, non è come nell'automobilismo o in sport nei quali conta il mezzo meccanico. Dove conta il mezzo meccanico conta anche lo sviluppo meccanico e conseguentemente l'aumento prestazionale. Nel caso dell'incidente di ieri parliamo di casualità, una disgraziatissima casualità, poco, davvero poco di logico in quello che è successo...Poteva succedere a chiunque.
è stato sfortunato... Come posso essere sfortunato io a incontrare un bel giorno un pirata della strada che mi mette sotto (anch'io vado in bici)...Sono casi e possono sempre accadere.
11-05-2011 19:43
Winston_Smith
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da SilverHawk Visualizza il messaggio
è la natura dell uomo cercare sempre il massimo dalle cose...
Non a tutti i costi, secondo me.
E in F1 sono 17 anni che non muore più nessuno, se non vado errato.
11-05-2011 19:41
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Appunto, si riduce la prestazione massima, chi l'ha detto che bisogna superare certi limiti e certe velocità?
è la natura dell uomo cercare sempre il massimo dalle cose...
sempre parlando con la f1, con il tuo ragionamento, che bisogno ci sarebbe di andare a 300 orari? Perchè cercare sempre la massima prestazione dall'aereodinamica? Si potrebbe andare su delle 500 a 50 all'ora per ridurre i rischi.
Ma non è così e mai sarà così.
Aumentare la sicurezza nel ciclismo significa prima di tutto scegliere percorsi adatti ad una bici da corsa, non come la tappa di oggi con una discesa tutta tornanti, su sterrato e al 10% di pendenza.
E poi ricordate che già vivere è lo sport più pericoloso che c'è...
11-05-2011 19:15
Winston_Smith
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Scusate... Fanno bici che pesano poco più di 3 kg per le competizioni, è tutto ridotto all'osso per ricercare la amssima prestazione, un casco integrale sarebbe del tutto improponibile per il ciclista.
Oltre al fatto che col caldo e con il fatto che un ciclista percorre mediamente una giornata intera in sella a velocità comuqnue mediamente inferiori ai 100 kmh L'utilizzo di un casco di questo tipo porterebbe più vantaggi che altro.
Appunto, si riduce la prestazione massima, chi l'ha detto che bisogna superare certi limiti e certe velocità?
11-05-2011 19:14
maury25
Re: Drammatico giro d'italia..

Scusate... Fanno bici che pesano poco più di 3 kg per le competizioni, è tutto ridotto all'osso per ricercare la massima prestazione, un casco integrale sarebbe del tutto improponibile per il ciclista.
Oltre al fatto che col caldo e con il fatto che un ciclista percorre mediamente una giornata intera in sella a velocità comunque mediamente inferiori ai 100 kmh L'utilizzo di un casco di questo tipo porterebbe più svantaggi che altro.
La sicurezza in uno sport da strada è relativa..Non puoi rendere immune il ciclismo, o se lo vuoi rendere immuni non fai il giro d'italia, non corri su strade pubbliche, eviti il rischio e le fai su pista. ma non sarebbe più ciclismo quello. Insomma, sono corse, competizioni e in quanto tali comportano rischi a volte non calcolati. Ognuno si prende le proprie responsabilità.
11-05-2011 19:04
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Le grandi famiglie si vedono nel momento del bisogno, non nel momento di rattristarsi perché qualcosa di brutto è accaduto.

Anche la mia classe era una grande famiglia quando è morto un mio compagno... inutile dire che prima e dopo i comportamenti all'insegna della dis-umanità, della mancanza di educazione, rispetto abbondavano.

Il livello umano di un ambiente del genere (come di ogni ambiente di questa società) si può immaginare, a meno di non voler credere alle favole o a meno di non voler fare un discorso relativistico, nel qual caso è possibile che sì, rispetto ad altri ambienti il ciclismo sia una grande famiglia.
io ci vivo dentro in questo mondo e ti assicuro che favole non sono. Tutti rivali certo, tutti spaventosamente rivali, al punto che in corsa ogni amicizia è cancellata, tutto viene dopo la corsa. Ma tutti amici nel resto del tempo, da quando tagli il traguardo in poi...
11-05-2011 19:00
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Non so se sarebbe bastato, ma un casco integrale?

Anche in F1 dicevano che la morte era ineliminabile...
un casco integrale? Forse, ma è una soluzione improponibile. Troppo ingombrante e troppo caldo in uno sport del genere. Ci sono voluti anni ad accettare il caschetto normale (che per me va reso obbligatorio come sul motorino), figurarsi quello integrale.

La F1 è diversa, lì le velocità sono ben altre ed hai comunque "qualcosa" che protegge il tuo corpo che in bici non puoi avere

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Cosa c'è di bello nella manifestazione conformista e regolamentata dei sentimenti?.
E quindi secondo te cosa avrebbero dovuto fare? Finta di niente? Andare avanti come se non fosse successo nulla?
Sai, a volte è bello esternare i propri sentimenti, condividere il proprio doloro con la gente, con qualcuno che ti capisce... Senza fare storie da beatiful come fanno i giornali, cosa che i ciclisti non hanno per niente fatto... Cosa c'è di conformista? boh...
10-05-2011 23:21
Winston_Smith
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da SilverHawk Visualizza il messaggio
riguardo la sicurezza in bici, durante una competizione, sono tutti discorsi inutili. Il ciclismo è uno sport relativamente pericoloso, quando si va in bicicletta si accettano i rischi che ne conseguono. Mi dite quando si scende a 80km/h su un pezzo di carbonio da 5kg come si può rendere il tutto sicuro? E'impossibile. Se neanche il casco è bastato a salvare la vita di quest'uomo, cosa si sarebbe potuto fare? E'caduto a 80 all'ora sbattendo sulll'asfalto prima, è stato piroettato in aria ed ha sbattuto la faccia di nuovo contro un muro. Morto sul colpo, con tanto frattura ad una gamba.
Non so se sarebbe bastato, ma un casco integrale?

Anche in F1 dicevano che la morte era ineliminabile...
10-05-2011 23:18
maury25
Re: Drammatico giro d'italia..

Quote:
Originariamente inviata da SilverHawk Visualizza il messaggio
riguardo la sicurezza in bici, durante una competizione, sono tutti discorsi inutili. Il ciclismo è uno sport relativamente pericoloso, quando si va in bicicletta si accettano i rischi che ne conseguono. Mi dite quando si scende a 80km/h su un pezzo di carbonio da 5kg come si può rendere il tutto sicuro? E'impossibile. Se neanche il casco è bastato a salvare la vita di quest'uomo, cosa si sarebbe potuto fare? E'caduto a 80 all'ora sbattendo sulll'asfalto prima, è stato piroettato in aria ed ha sbattuto la faccia di nuovo contro un muro. Morto sul colpo, con tanto frattura ad una gamba.

Per quanto riguarda di nuovo l'annullamento del giro sarebbe una follia:
1° dal punto di vista economico non sarebbe sostenibile, con tutto quello che hanno investito, tutti i contratti e gli impegni con sponsor, comuni, televisioni e squadre, sospendere la manifestazione dopo due tappe, significherebbe tra l'altro uccidere il giro in toto come manifestazione, probabilmente anche per gli anni a venire.

2° dal punto di vista umano: Weylandt amava lo sport che praticava e probabilmente sarebbe stato il primo a chiedere di andare avanti. Suo padre l'ha fatto espressamente. Sospendere tutto e indicare lui come causa di tale scelta sarebbe fare un ulteriore torto proprio alla sua memoria.

3° dal punto di vista sportivo: nel bene e nel male i ciclisti, scegliendo tale sport, sanno i rischi che corrono e sanno che la morte, anche se non si vorrebbe, fa purtroppo sempre parte del gioco e quando arriva bisogna saperla accogliere, come hanno fatto oggi, con dignità e onestà. La morte farà sempre parte del ciclismo, purtroppo è inevitabile, e in tale consapevolezza o si è in grado di accettarla o ci si sceglie un altro sport.

4° dal punto di vista legale: è stata realmente una fatalità. Non credo si possa imputare alcuna colpa all'organizzazione per le circostanze in cui è avvenuta. In quanto fatalità poteva accadere a chiunque, ovunque, in qualunque manifestazione sportiva. E' inutile che il giro paghi per qualcosa di cui non ha alcuna colpa.

secondo me quanto è stato fatto oggi è stato quanto di meglio potessero fare. Hanno dimostrato che il ciclismo in fondo è soprattutto una grande famiglia. Pur nella tragedia, sotto l'aspetto sportivo e umano è stato bellissimo, per una volta poter vedere non dei superuomini ma degli uomini, uniti nel dolore e circondati dal rispetto e dagli applausi del pubblico che li hanno accompagnati in maniera commovente lungo tutta la tappa. Scene che in qualsiasi altro sport, ci metto la mano sul fuoco, non si vedrebbero mai.
Hai detto quello che penso con parole e aggettivi più consoni. Quoto E viva il ciclismo.
10-05-2011 23:15
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

riguardo la sicurezza in bici, durante una competizione, sono tutti discorsi inutili. Il ciclismo è uno sport relativamente pericoloso, quando si va in bicicletta si accettano i rischi che ne conseguono. Mi dite quando si scende a 80km/h su un pezzo di carbonio da 5kg come si può rendere il tutto sicuro? E'impossibile. Se neanche il casco è bastato a salvare la vita di quest'uomo, cosa si sarebbe potuto fare? E'caduto a 80 all'ora sbattendo sulll'asfalto prima, è stato piroettato in aria ed ha sbattuto la faccia di nuovo contro un muro. Morto sul colpo, con tanto frattura ad una gamba.

Per quanto riguarda di nuovo l'annullamento del giro sarebbe una follia:
1° dal punto di vista economico non sarebbe sostenibile, con tutto quello che hanno investito, tutti i contratti e gli impegni con sponsor, comuni, televisioni e squadre, sospendere la manifestazione dopo due tappe, significherebbe tra l'altro uccidere il giro in toto come manifestazione, probabilmente anche per gli anni a venire.

2° dal punto di vista umano: Weylandt amava lo sport che praticava e probabilmente sarebbe stato il primo a chiedere di andare avanti. Suo padre l'ha fatto espressamente. Sospendere tutto e indicare lui come causa di tale scelta sarebbe fare un ulteriore torto proprio alla sua memoria.

3° dal punto di vista sportivo: nel bene e nel male i ciclisti, scegliendo tale sport, sanno i rischi che corrono e sanno che la morte, anche se non si vorrebbe, fa purtroppo sempre parte del gioco e quando arriva bisogna saperla accogliere, come hanno fatto oggi, con dignità e onestà. La morte farà sempre parte del ciclismo, purtroppo è inevitabile, e in tale consapevolezza o si è in grado di accettarla o ci si sceglie un altro sport.

4° dal punto di vista legale: è stata realmente una fatalità. Non credo si possa imputare alcuna colpa all'organizzazione per le circostanze in cui è avvenuta. In quanto fatalità poteva accadere a chiunque, ovunque, in qualunque manifestazione sportiva. E' inutile che il giro paghi per qualcosa di cui non ha alcuna colpa.

secondo me quanto è stato fatto oggi è stato quanto di meglio potessero fare. Hanno dimostrato che il ciclismo in fondo è soprattutto una grande famiglia. Pur nella tragedia, sotto l'aspetto sportivo e umano è stato bellissimo, per una volta poter vedere non dei superuomini ma degli uomini, uniti nel dolore e circondati dal rispetto e dagli applausi del pubblico che li hanno accompagnati in maniera commovente lungo tutta la tappa. Scene che in qualsiasi altro sport, ci metto la mano sul fuoco, non si vedrebbero mai.
10-05-2011 23:09
SilverHawk
Re: Drammatico giro d'italia..

sospendere il giro? No... assolutamente non potrei mai essere daccordo.
Quelle persone stanno li per fare il loro lavoro, come facciamo noi tutti ogni giorno. E oltre ai ciclisti il giro da lavoro a migliaia di persone. Se muore un muratore si smette di costruire il palazzo? Se muore un vostro collega smettete di andare al lavoro?
E non vanno assegnate colpe a nessuno perchè la colpa non è di nessuno. E'stata una fatalità, un pedale sbattuto contro il guard-rail. In un punto assolutamente privo di insidie, la discesa difficile terminava prima.
E' stato invece molto molto bello il gesto dei ciclisti nella tappa di oggi, io mi sento davvero orgosglioso di praticare questo meraviglioso sport.
E comunque per la cornaca, la Leopard-Trek abbandona il girod'italia, così come Tyler Farrar.
Ma la cosa su cui vorrei discutere io è un'altra, se mi permettete ragazzi:
di tutto quanto è successo oggi mi domando solamente quanto fosse necessario seguire continuamente con le telecamere i suoi familiari, dall'arrivo all'aeroporto fino all'ingresso alla camera mortuaria. Cosa aggiunge alla cronaca vedere l'immagine di una madre che, riversa sull'asfalto, piange tutto il suo disperato dolore laddove poche ore prima giaceva il figlio esanime? Cosa aggiunge alla cronaca una ripresa, nel dettaglio, del pancione della moglie, o purtroppo, come bisognerà chiamarla d'ora in poi, della vedova, sul cui volto ancora spiccava l'incredulità di chi non vuole accettare un destino così ignobile? Raccontare i fatti è doveroso ma violentare in questa maniera un momento così privato di una famiglia è morboso.

Oggi la DiStefano ci ha più volte, troppe volte dal mio punto di vista, ricordato come avessero scelto di non trasmettere le immagini più crude di quanto avvenuto ieri ( dimenticandosi forse di quei fotogrammi in cui lo si vedeva esanime sull'asfalto con un fiotto di sangue che sgorgava dal naso, che potremmo anche decidere di accettare come un errore di regia dovuto alla concitazione del momento onde evitare di polemizzare oltre ). Io mi domando, e vi domando invece, se le immagini dei familiari di Weylandt mostrate oggi fossero secondo voi meno crude.
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