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Discussione: Obiettivo. desenzibilizzare Rispondi alla discussione
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07-05-2011 11:33
Dott. Liverani
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

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Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
La domanda è: come desensibilizzarsi dalla situazione fobica temuta? Alcuni di voi ci sono riusciti? E se si, come? Attraverso l'esposizione graduale? Facendo da soli o attraverso la psicoterapia' O ai farmaci?
L'esposizione graduale, se praticabile nelle situazioni temute, è sicuramente una procedura che può dare ottimi risultati, se praticata nel modo corretto.
Diversamente, si può ricorrere anche ad altre procedure tra le quali la desensibilizzazione sistematica.
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Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
Spesso la mia psicologa mi dice che nel caso della situazione fobica da me temuta devo riuscire a restarci. Io le spiego che è uno scherzo del cervello. ho piena consapevolezza di non morire, ma il cervello ed il corpo attivano meccanismmi, ormai automatici, che praticamente dicono il contrario. Le reazioni sono sudorazione, tremori, ansia, difficolta' a star fermo etc etc.
Il rimanere nella situazione temuta fino alla totale scomparsa dell'ansia rientra nella procedure dell'esposizione graduale. L'esposizione sistematica alle situazioni, eseguita in questo modo, porterà ad una progressiva desensibilizzazione dell'ansia. In altri termini, man mano che si procede l'intensità e i sintomi dell'ansia si ridurranno e decadranno più velocemente.
Quote:
Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
Ovviamente tutto questo non avviene quando sto da solo. Ma se ci sono persone davanti, colleghi o persone che frequento, puo' partire la reazione alla fobia che, a causa di un sentimento assimilabile alla vergogna di farmi vedere in quello stato, mi costringe ad alzarmi e scappare. E' come se, stando seduto, hai la sedia sotto al culo che ti va in fiamme. Senti la necessita' di alzarti dalla sedia e fuggire. Ora io non so se la psicologa mi sta dando il consiglio giusto. Le ho detto che non mi sento ancora dotato di quegli strumenti idonei a contrastare tali stati di forte disagio.
Non sottovaluto il disagio che prova nelle situazioni temute, ma nessuno la costringe realmente ad alzarsi e a scappare. Chiaramente avrà appreso che allontanarsi dalla situazione temuta elimina il disagio dovuto all'ansia rinforzando così (rendendo pertanto più probabile) il suo comportamento di fuga. L'alternativa sarebbe restare e accettare di sperimentare l'ansia e le conseguenze temute ad essa associate (giudizio negativo altrui, vergogna, ecc) fino alla sua scomparsa, per quanto, non nego assolutamente, non sia affatto piacevole.
Quote:
Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
Lei dice che risolvero' il problema quando, per tornare all'esempio, non mi alzero' dalla sedia, e me ne infischiero' del rossore/sudorazione/tremarella etc etc.
Voi come la pensate sul punto?
Grazie in anticipo per le risposte
Molto spesso, più dell'evento temuto, è proprio l'idea che sia inaccettabile a peggiorare la situazione. In altre parole, il fatto di non accettare di provare e mostrare i sintomi ansiosi rende più difficile esporsi alle situazioni ansiogene. Più ci si sforza di evitare l'ansia o di tenerla sotto controllo più le cose peggiorano, proprio a causa dell'impossibilità di poterci riuscire con certezza. Sicuramente qualcuno l'avrà già notato.

Dott. Liverani
20-04-2011 17:55
Inspiegabile
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
Cari amici, ciao.
Oggi vorrei parlare di un argomento che mi sta particolarmente a cuore, visto che per me, in alcune occasioni, è quasi praticamente impossibile.
La domanda è: come desensibilizzarsi dalla situazione fobica temuta? Alcuni di voi ci sono riusciti? E se si, come? Attraverso l'esposizione graduale? Facendo da soli o attraverso la psicoterapia' O ai farmaci?

Spesso la mia psicologa mi dice che nel caso della situazione fobica da me temuta devo riuscire a restarci. Io le spiego che è uno scherzo del cervello. ho piena consapevolezza di non morire, ma il cervello ed il corpo attivano meccanismmi, ormai automatici, che praticamente dicono il contrario. Le reazioni sono sudorazione, tremori, ansia, difficolta' a star fermo etc etc.
Ovviamente tutto questo non avviene quando sto da solo. Ma se ci sono persone davanti, colleghi o persone che frequento, puo' partire la reazione alla fobia che, a causa di un sentimento assimilabile alla vergogna di farmi vedere in quello stato, mi costringe ad alzarmi e scappare. E' come se, stando seduto, hai la sedia sotto al culo che ti va in fiamme. Senti la necessita' di alzarti dalla sedia e fuggire. Ora io non so se la psicologa mi sta dando il consiglio giusto. Le ho detto che non mi sento ancora dotato di quegli strumenti idonei a contrastare tali stati di forte disagio. Lei dice che risolvero' il problema quando, per tornare all'esempio, non mi alzero' dalla sedia, e me ne infischiero' del rossore/sudorazione/tremarella etc etc.
Voi come la pensate sul punto?
Grazie in anticipo per le risposte
Secondo me devi fare da autodidatta.
Ma non è che ti debba desensibilizzare. O meglio, sì lo devi fare ma con coscienza. Cioè.. non devi abbandonare la tua sensibilità, devi acquisire la capacità di switchiare da un profilo ad un altro, controllando la cosa, scegliendo quale mettere in campo.
Quindi agirei così:
1)sperimentare: prendere a picconate il proprio cervello facendo tutte le cose di cui si hanno paura per scoprirle.
2)mettere in campo le abilità acquisite in modalità - vuoto a perdere - nel senso, ti cerchi una serie di situazioni in cui poter liberare le cose di cui hai paura senza che, in caso di errore, possa portarti a presso strasciti negativi sulla tua "reputazioni" (o cmq quella che reputi tale). Ma, allo stesso tempo, impari a decifrarne il rapporto causa-effetto e quindi sai quando ti "conviene" usare un profilo o un altro.
3) immagina di essere un timoniere di una nave che legge le stelle(la vita) grazie all'esperienza e alla conoscenza della natura(data dalle proprie avventure).
4) pronfoda consocenza di se stessi - che passa anche attraverso la sofferenza - e capire cosa si vuole davvero.
5)Individuazione dei propri limiti/caratteristiche e valutazione se vale la pena davvero o no soffrire -> esperienziare per andare vero il cambiamento.

Così facendo scoprirai che alcune cose che pensavi fossero determinanti alla tua condizione di disagio interiore in realtà erano sbagliate.. altre invece erano giuste. Le individui e ti ci concentri.

La verità è che tutte sono inutili, non esiste la formula magica, per NESSUNO.
L'unica maniera per vivere bene nonostante questa consapevolezza è quella di passare attraverso i tantativi.

Se tu dai per scontato che tutto è inutile (come poi in effetti è) ma non passi attraverso i tentativi reali di cambiare la tua condizione, bypassando la fase dell'esperienza.. vivrai sempre col rimpianto, con il dubbio e l'inutilità sarà per te più un peso, un macigno insopportabile che una condizione esistenziale assodata e per certi versi anche buffa e utilizzabile in maniera propositiva.

Ciao!
20-04-2011 16:57
pirata
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

esporsi con regolarità e frequenza, evitare alcuni atteggiamenti protettivi, riconsiderare le opinioni negative e cercare di volgerle in positivo...
serve tutto questo e serve, soprattutto, molto tempo... non ci si può aspettare un miglioramento netto dall'oggi al domani, ci vuole pazienza e fiducia
non c'è veramente nessun altra strada
20-04-2011 16:40
leon77
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

In teoria l'esposizione allo stressor dovrebbe desensibilizzarci, io ci provo e anche spesso, ad esempio, ieri ho fatto una riunione per lavoro, mentre il collega ha nominato il mio nome per un esposizione su di un argomento, il cuore mi è salito in gola, il senso di offuscamento mentale è arrivato a limite del panico, nonostante mi concentrassi sul respiro non riuscivo a calmarmi, e avevo preso 30 gocce di valeriana pura....

Parlavo, ma ero intontito, succube del panico, hai voglia che pensi che tutto va bene e non c'è niente da temere, la testa risponde sempre allo stesso modo.

avvolte mi capita anche tra i colleghi, quando devo spiegare qualcosa mi sale il panico, eppure i miei colleghi più stretti conoscono il problema, quindi non dovrei temere.

Comunque, sfido qualunque psicologo a trovarsi con i nostri stessi sintomi, nella nostra stessa situazione ed agire come loro dicono....

e come se stessi parlando in santa pace, e qualcuno cerca di picchiarti, rifilandoti calci e pugni, ovviamente noi su cosa ci concentriamo sul discorso che stiamo facendo o sul tipo (ansia/panico) che cerca di farci male??
13-04-2011 00:12
Rocky Balboa
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
grazie per la risposta Balboa
Figurati

Siamo qui per questo...
12-04-2011 23:58
sciren
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

grazie per la risposta Balboa
12-04-2011 22:26
Rocky Balboa
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Non è facile, ma l'esposizione (graduale) è davvero l'unica strada, inoltre la costanza è fondamentale,

poi non funziona... beh, se ti esponi, e qualcosa non dovesse andar bene.. quindi di conseguenza scappi... è chiaro che non funziona!

ormai abbiamo certi schemi comportamentali ed emozionali programmati dentro di noi, sono come delle sanguisughe attaccate, e non ci mollano... e per staccarle, purtroppo bisogna sentire un pò di dolore,
solo con il tempo e la costanza, possiamo eliminare questi schemi mentali, dare il tempo ed il modo al cervello di abituarsi a certe situazioni, cosi come si era abituato (male) per anni, in un certo modo.


Quote:
Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
beh certo... diciamo che ci sono cose che faccio bene, altre con affanno, altre che non riesco a fare...
pertanto non so a che grado di esposizione sono....

cmq focalizzo un altro problema: nella situazione per me piu' fobica ci vado, la supero, sempre pero' con difficolta' e poi dico: l'ho scampata. Questo meccanismo, dice la mia psico, pur esponendomi, rafforza la fobia.
Quindi è provato che l'esposizione, se non sono presenti gli strumenti necessari per affrontarla e dunque viene vista come una situazione da pericolo scampato, è inutile. Almeno per me.
si, quelli sono pensieri irrazionali nella maggioranza dei casi, anch'io tiro un sospiro di sollievo quando supero qualche situazione da me temuta in precedenza, ma allo stesso tempo dovrebbe dare maggiore fiducia, e razionalmente, dare la consapevolezza che quell'ostacolo X è superabile, TESTATO.
Comunque all'inizio è normale avere tanti piccoli grandi problemi, ma la strada è quella, c'è poco da fare.
12-04-2011 22:21
pirata
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

che ne dici di renderci partecipi di queste ricerche statistiche?
12-04-2011 21:45
andrea84
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

ho visto delle ricerche statistiche....l'esposizione non serve a niente....è come se ho paura di metter la testa fuori dalla porta....se ogni volta che la metto continuo a prendermi una mazzata in testa è chiaro che la mia paura non andra via. La fobia sociale non è come le altre fobie....la fobia sociale è una fobia giustificata, non irrazzionale....sono le insicurezze che la creano ad essere irrazzionali ed le sole da curare. Ciao
12-04-2011 12:26
pirata
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
cmq focalizzo un altro problema: nella situazione per me piu' fobica ci vado, la supero, sempre pero' con difficolta' e poi dico: l'ho scampata. Questo meccanismo, dice la mia psico, pur esponendomi, rafforza la fobia.
Quindi è provato che l'esposizione, se non sono presenti gli strumenti necessari per affrontarla e dunque viene vista come una situazione da pericolo scampato, è inutile. Almeno per me.
molto vero, in effetti sway ha ragione quando dice che non basta esporsi.
diciamo che esporsi è fondamentale, ma bisogna anche agire sugli schemi di pensiero, ed è la cosa più difficile
un bel cruccio
comunque ci tengo a dire che come dice il coach non c'è un'altra strada, se non ti esponi peggiori il quadro e non è bello
12-04-2011 12:21
Reventon
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Mi sono esposto, più volte. Anche con l'aiuto di amici, nel senso che avevo compagnia con cui mi piaceva stare.
Il problema è che non posso dire di essermi sentito meglio o più abituato al vivere sociale, e quando ho ripreso a stare un po' più sulle mie, isolato e esponendomi meno ci sono ricascato totalmente in questa trappola di vita. Ora non mi dite che bisogna esporsi costantemente perchè alle volte ricerco anche un po' di solitudine, ci sto bene mi piace fino a che non mi soffoca.
Quindi che si fa?
12-04-2011 12:16
sciren
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
esporsi per poi scappare non serve a niente, è chiaro
beh certo... diciamo che ci sono cose che faccio bene, altre con affanno, altre che non riesco a fare...
pertanto non so a che grado di esposizione sono....

cmq focalizzo un altro problema: nella situazione per me piu' fobica ci vado, la supero, sempre pero' con difficolta' e poi dico: l'ho scampata. Questo meccanismo, dice la mia psico, pur esponendomi, rafforza la fobia.
Quindi è provato che l'esposizione, se non sono presenti gli strumenti necessari per affrontarla e dunque viene vista come una situazione da pericolo scampato, è inutile. Almeno per me.
12-04-2011 11:13
pirata
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da sway Visualizza il messaggio
Non basta esporsi, Sciren lo fa già.
esporsi per poi scappare non serve a niente, è chiaro
12-04-2011 11:11
sciren
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da SonoFelicissimo Visualizza il messaggio
eppoi per smettere di andare nei locali come fa....prima mezz'ora, poi dieci minuti...poi 5 min...e cosi via?
ok quindi a una cena per esempio.. sto i primi 5 minuti? mi fermo solo all'antipasto? Purtroppo a una cena, come per l'aereo, o ci stai o non ci stai
12-04-2011 11:04
SonoFelicissimo
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio

Se ti vengono gli attacchi d'ansia nell'andare nei locali per esempio puoi andarci 5 minuti la prima volta, 10 la seconda, mezz'ora un ora e cosi via...
eppoi per smettere di andare nei locali come fa....prima mezz'ora, poi dieci minuti...poi 5 min...e cosi via?
12-04-2011 10:55
April
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
il mio psi mi ha detto, e io - diciamo anche purtroppo - concordo: non c'è un'altra strada

solo l'esposizione
Non basta esporsi, Sciren lo fa già.
12-04-2011 10:53
dottorzivago
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
ok l'esposizione. Faccio un altro esempio stupido. Uno muore a salire in aereo. Che fate lo fate salire per forza? Ma gli strumenti per affrontare la fobia non si devono scquisire>'??'
se era così facile dirmi: bello mio te devi da esporre Risparmiavo i soldi della psico...
boh....
L'aereo è un esempio che non c'entra nulla!!

Non puoi decidere di salirci 5 minuti e poi scendere, li sei obbligato a restarci!!!!

Se ti vengono gli attacchi d'ansia nell'andare nei locali per esempio puoi andarci 5 minuti la prima volta, 10 la seconda, mezz'ora un ora e cosi via...

Io ti dico solo che l'esperienza è la cosa poiu importante ma il come farla lo sai solo tu e lo psicanalista che ti segue
12-04-2011 10:48
April
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
concordo in pieno. Ma anche se di fatto, e tu facevi riferimento ad una borsa, io mi vesto diverso, ho occhiali con montature bizzarre (tipo 70-80) ho capelli che mi sembrano esplosi in testa etc etc. sono intrappolato nel giudizio altrui. La cosa assurda è che sono punto di riferimento di molte persone che non sospettano minimamente che io abbia questi problemi. Mi chiedono consigli sulle donne, si sfogano con me. Questa cosa fa parte di me. Ma non me la sono mai cercata. Sinceramente, e sembra un segno del destino, sono meraviglioso a dare consigli agli altri, ma pessimo quando questi riguardano me:P E' la regola, credo. Cmq non accetto questa mia parte fragile, non mi accetto sensibile. Non me lo concedo. E quindi vivo nella menzogna. Mi infastidisce la gente ma contemporaneamente desidero starci insieme. Forse la mia venuta qui è identificabile nella voglia di conoscere "simili" con i quali istaurare un rapporto di mutuo soccorso /comprensione.
ti bbraccio
E' proprio il fatto che non ti accetti sensibile il problema e il fatto che gli altri vedono in te un punto di riferimento e questo ti pesa, anche se sicuramente ti gratifica. Non so se c'è un modo per continuare ad apparire come stai apparendo adesso senza le tue paure. Probabilmente la tua psicologa saprà aiutarti.

Il fatto di apparire in un modo ed esserne un altro è molto pesante a mio giudizio... Forse per un uomo è ancora più difficile accettare la propria timidezza, perché gli altri si aspettano che tu sia in un certo modo. Ad esempio, un tedesco mi aveva detto che là in Germania è normale vedere una ragazzina piangere, va beh ok, ma un ragazzino no. Forse sono gli stereotipi e i pregiudizi a rovinarci.
12-04-2011 10:48
sciren
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

ok l'esposizione. Faccio un altro esempio stupido. Uno muore a salire in aereo. Che fate lo fate salire per forza? Ma gli strumenti per affrontare la fobia non si devono scquisire>'??'
se era così facile dirmi: bello mio te devi da esporre Risparmiavo i soldi della psico...
boh....
12-04-2011 10:46
dottorzivago
Re: Obiettivo. desenzibilizzare

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
il mio psi mi ha detto, e io - diciamo anche purtroppo - concordo: non c'è un'altra strada

solo l'esposizione
Quante volte l'ho detto su questo forum......
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